Quando installai Lion rimasi un attimo sbigottito dal fatto che lo scroll da trackpad (o da mouse) fosse al contrario di com'è sempre stato, quindi lo rimisi subito alla vecchia maniera, senza nemmeno provarci ad utilizzarlo alla iOS.
Qualche tempo dopo però notai una cosa: quando mi mettevo davanti al Mac con mia moglie, per sfogliare le news o cercare una meta per le vacanze, lei aveva l'abitudine di dirmi "vai su" o "vai giù" (con relativa gesture mimata verso lo schermo) ma il risultato ottenuto era sempre il contrario di ciò che si aspettava... lei ragionava in modalità iOS...
Decisi così di dare una possibilità al cosiddetto scrolling naturale, e dopo solo un paio di giorni devo riconoscere che lo scrolling naturale si è rivelato veramente naturale, tanto che a quel punto si è innescato il processo inverso: anche su Windows XP (sistema che, per vari motivi, utilizzo più di OSX) mi veniva spontaneo scrollare secondo la nuova modalità naturale... ovviamente senza successo... c'è voluto qualche altro giorno per abituarmi a dicernere i due mondi in modo automatico (quasi inconscio).
Quando Jobs decise (dopo un chiaro accordo tra le parti) di adottare per il suo Mac l'interfaccia grafica vista in Xerox (interfaccia che fu abbondantemente rivisitata aggiungento menù, cestino, possibilità di spostare le finestre, e molte altre cose...) disse qualcosa del tipo: "le persone sono abituate ad avere a che fare con una scrivania, non con delle linee di testo incomprensibili ai più, quindi se vogliamo fare una macchina per la massa dobbiamo ricostruire sul Macintosh la metafora della scrivania" (non sono le parole precise, ma al momento non ho occasione di andare a ripescarse dalla biografia di Jobs scritta a Isaacson... comunque il senso era quello). Leggendo quelle righe mi è tornato in mente l'articolo (già linkato in apertura) che scrissi al mio primo contatto con Lion: oggigiorno la gente è abituata alle gesture di iOS (o, in generale, dalle gestures di tutti i tablet e smartphone touch che hanno invaso il mercato) quindi, parafrasando quello che disse Jobs ai tempi della creazione del primo Mac, se si offre sui computer desktop quello a cui sono già abituati nei gesti quotidiani, non si può che ottenere un successo... perlomeno pensando alle masse, perché i professionisti non vedono di buon occhio questa nuova direzione intrapresa da Apple, direzione che (a mio modo di vedere) sta riportando l'azienda alle origini, a quel computer "for the rest of us" che fu lanciato nel 1984...
giovedì 17 novembre 2011
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