domenica 29 novembre 2009

Mele e pere...

La mamma manda Pierino al mercato per comprare mele e pere, raccomandandogli di spendere la stessa quantità di soldi per i due frutti. Quando arriva al mercato, Pierino vede che le mele costano tutte 3 €/kg, e ne prende subito 1 kg; le pere invece hanno dei prezzi che variano da 1 a 4 €/kg, e pensando di fare l'affare migliore, compra 3 kg di quelle che costano meno.
In definitiva, Pierino torna a casa con 4 kg di frutta, 1 kg (il 25%) di mele e 3 kg (il 75%) di pere; la mamma è contenta perché se anche le pere sono molte di più, finalmente c'è una discreta quantità di mele (1 su 4 frutti) rispetto alle settimane precedenti (quando ce n'era solo 1 su 20 frutti)... la mamma è ghiotta di mele, ed è per questo che ha imposto a Pierino di spendere gli stessi soldi per i due frutti.

Quando leggete che negli USA, la metà dei soldi spesi in computer se ne va ad Apple, non ne siate troppo entusiasti, perché questo non significa che Mac e PC vendono allo stesso modo... d'altro canto non siate neanche troppo critici nel dire che è tutta colpa dei prezzi dei Mac che costano il triplo dei PC.
Come al solito la verità sta nel mezzo: il prezzo medio dei PC "venduti" (parliamo quindi delle scelte dei consumatori, non della media dei prezzi di listino) è molto più basso del prezzo medio dei Mac venduti, il che è abbastanza palese visto che Apple non ha in listino dei computer a basso costo. Bastano però due semplici conticini per scoprire che, se è vero che la cifra spesa è la stessa, e se è vero che il prezzo medio dei Mac venduti è quasi il triplo, allora è anche vero che il 25% dei computer venduti è un Mac... il che, se confermato, sarebbe un risultato più che positivo per Apple, visto che a livello di diffusione mondiale le cifre di cui si parla sono di molto inferiori.

sabato 28 novembre 2009

"Apple sta fallendo"... e altri falsi miti [parte 5: non sei espansivo]

"Si, ma il Mac non è espandibile". Chi di voi non ha mai sentito pronunciare questa frase nel corso di una qualsiasi diatriba Mac vs PC? La potete trovare in varie varianti su ogni forum, e addirittura c'è anche chi è convinto che sui Mac non si possa neppure cambiare RAM e Hard Disk perché quelli usati da Apple non sono standard... al di là di quest'ultima assurdità, tornando sul discorso dell'espandibilità, ci sono due considerazioni da fare.
La prima riguarda l'effettiva necessità di espansione: in passato compravo macchine desktop altamente espandibili (per esempio il Powermac G4), ma a conti fatti l'unica espansione che ho mai fatto è stata una scheda SCSI per collegare un vecchio scanner (che se avessi comprato un nuovo scanner USB avrei risparmiato dei soldi), quindi l'ultima macchina desktop che ho comprato è stato un iMac, che mi ha accompagnato per un paio d'anni alcun rimpianto riguardo le possibilità di espansione. Ora ho solamente un portatile, dotato di tutto quello che mi serve, e anche di uno slot ExpressCard che non ho mai usato, né intendo utilizzare: l'unica espansione che mi sono concesso è un Hard Disc esterno (rigorosamente firewire) che uso per il backup. Quando qualcuno mi dice che "il Mac non è espandibile", e lo dice manifestando la cosa come un grosso problema, mi pongo quindi dei seri dubbi sulla mia normalità, visto che quella dell'espandibilità è un'esigenza che non sento...
La seconda considerazione riguarda la tipologia di macchine prese in considerazione, perché se è vero che l'iMac o il MacBook non sono espandibili, è altrettanto vero che il Mac Pro ha un'espandibilità senza eguali, e anche il MacBook Pro da 17" mantiene lo slot di espansione (che è stato invece tolto dalle altre macchine della serie), quindi non è vero in senso assoluto che "il Mac non è espandibile".
Colgo infine l'occasione per ricordare che le macchine portatili, inespandibili per definizione (a parte gli slot che però vedo usare sempre poco e sempre meno) sono quelle che al momento attuale vendono più di tutte, così come i NetBook, che di espandibile non hanno proprio niente; inoltre ci sono altre aziende che (sebbene più timidamente) stanno proponendo computer all-in-one come l'iMac, o computer ultracompatti come il Mac mini, segno che forse, l'espandilità, non è davvero così indispensabile per tutti...

venerdì 27 novembre 2009

Come ti rimpiazzo Flash

Quando si parla delle caratteristiche dell'iPhone, uno dei tormentoni è la mancanza del supporto a Flash, supporto che Apple dichiara di non voler fornire sia per questioni di sicurezza, che per motivi prestazioniali (e di autonomia della batteria). Più volte si sono sentite voci di collaborazioni tra Apple e Adobe mirate a trovare un punto d'incontro sulla questione, ma al momento attuale la scelta di Apple è stata così forte da riuscire a stringere un'alleanza con Youtube per accedere ai propri filmati in un H.264 anziché in Flash, con tanto di applicazione dedicata che è presente sull'iPhone fin dalla sua prima versione. In questi giorni però si è scoperto qualcosa di più: il grande concorrente di Flash è Silverlight, tecnologia Microsoft che (volenti o nolenti) sta prendendo sempre più più piede, e pare che Apple abbia collaborato con Microsoft per portare Silverlight sull'iPhone... ma con un trucco... al momento si parla solo di streming video, e la compatibilità tra l'iPhone OS e Silverlight non è assicurata da estensioni software del melafonino, ma viene realizzata lato server (IIS) con una conversione al volo del filmato richiesto nel formato MPEG2, visualizzabile senza problemi sull'iPhone. I dettagli della notizia li trovate su betanews, mentre una demo di quello che vi ho raccontato la potete sperimentare di persona col vostro iPhone (o iPod Touch) a questo indirizzo: http://www.iis.net/iphone.

giovedì 26 novembre 2009

Chi più ne ha più ne metta

Qualche tempo fa, a seguito della pubblicazione di una mia considerazione sul lento abbandono di Windows Mobile negli smartphone, e sul proliferare di nuovi sistemi operativi dedicati a questi device, un commento lamentava che "...come utente tutto questo crea solo confusione. L'assenza di standard è un grande incubo per l'utente, e per quanto si voglia criticare Windows è stato il principale motore dell'informatica "generalistica" proprio per la sua funzione di standard..."; e ancora: "Mi chiedo come possano pensare queste case che gli sviluppatori siano in grado di seguire tutte le piattaforme e al tempo stesso migliorare i propri prodotti e concretizzare nuove idee."
Vorrei rispondere a questa osservazione affrontando l'argomento in maniera più ampia, senza considerare specificatamente gli smartphone (ma entrando in dettaglio, quando necessario, anche solo a titolo esemplificativo). Le tematiche sulle quali vorrei porre l'attenzione sono l'importanza degli standard, il ruolo di Windows, e lo sviluppo per più piattaforme.

Partiamo dagli standard; sicuramente è più che giusto dire che l'assenza di standard è un incubo per l'utente, ma "cosa" deve essere interessato dagli standard? Facendo il classico paragone automobilistico, voi sareste contenti se ci fosse un solo produttore di auto, che fa solo 2 modelli standard, con un solo tipo di motore, per un solo venditore di carburante? Non credo... l'importante è che l'auto rispetti certi standard a livello di comandi e di sicurezza, e che la benzina in vendita ai vari distributori rispetti certe caratteristiche predefinite, altrimenti il motore non funziona... Anche in campo informatico, le regole dovrebbero essere simili: l'importante è che il prodotto finale del nostro lavoro rispetti determinati standard, ma non che sia standard il modo di produrlo. Io devo avere la possibilità di creare, modificare, e visualizzare una JPG con più applicazioni su diversi sistemi operativi, o comunque, se fossi uno sviluppatore, dovrei avere la possibilità di realizzare un'applicazione per qualsiasi sistema operativo in grado di "maneggiare" lo standard JGP: nessuno sarebbe contento se (per esempio) per visualizzare una JPG fosse "obbligatorio" comprare la versione Windows di Photoshop, e non ci fosse altro modo.
La possibilità di scelta tra applicazioni è un grosso vantaggio per l'utente: il professionista può scegliere il software costoso che gli offre la maggiore flessibilità e potenzialità di modifica, l'hobbysta può optare per uno shareware che gli consenta comunque una certa libertà di azione, mentre al semplice "consumatore" può bastare un software di visualizzazione. Tutto questo accade quotidinamente quanto mandate una mail o quando visitate una pagina Web: Windows, Mac OS X, Linux, iPhone, Explorer, Firefox, Safari, Opera, e chi più ne ha più ne metta, sono tutti in grado di visualizzare le stesse pagine grazie ad uno standard... ma si tratta di uno standard dei documenti, non dell'applicazione o del sistema operativo utilizzato.

Ma passiamo al secondo argomento: il ruolo che avrebbe avuto Windows come motore dell'informatica "generalista", grazie alla sua funzione di diffusione di un ambiente di lavoro standard. Su questo aspetto si possono fare le ipotesi più disparate, senza giungere ad un risposta vera e propria. Se è vero che il boom dell'informatica "generalista" coincide grossomodo con l'uscita di Windows 95, è stato davvero Windows 95 a creare il boom, o Windows 95 ha semplicemente cavalcato il successo di un boom che sarebbe comunque arrivato in quegli anni? E soprattutto, anche ammesso che sia stato il sistema operativo di Redmond a creare il boom (dopotutto non c'erano riusciti né la Apple con il Mac, né la Commodore con l'Amiga, probabilmente per via dell'hardware proprietario), possiamo affermare con certezza che la diffusione quasi monopolistica di un OS abbia fatto da motore dell'informatica? O piuttosto ha causato un certo "appiattimento" del settore, vista la poca incidenza della concorrenza? Sono domande alle quali non troveremo mai una risposta, ma possiamo osservare che se in quegli anni l'hardware era al disotto delle richieste del software, e lo sviluppo delle applicazioni richiedava una certa cura nell'ottimizzazione, al giorno d'oggi l'hardware ha fatto progressi tali che (anche se non è bello) ci si può permettere di sviluppare il software (o quantomeno alcuni software) con linguaggi di più alto livello, senza preoccuparsi più di tanto degli sprechi... e qui arriviamo al terzo punto: lo sviluppo.

Da quel che posso vedere intorno a me, sicuramente non c'è carenza di sviluppatori: se anche le piattaforme si moltiplicassero, ci sarebbe lavoro per tutti (al di là poi di vedere quanto sia remunerativo). Vogliamo fare un esempio inerente al discorso iniziale? Dall'uscita dell'iPhone, pare che tutti siano diventati sviluppatori per Smartphone, visto che sull'AppStore, in un anno e mezzo di vita, sono state realizzate 100'000 applicazioni (più o meno valide che siano). Cambiando target, e passando ai normali computer, anche lì mi pare che il software abbondi ovunque ci sia un minimo di diffusione della piattaforma: ovviamente un OS nuovo che parte da zero ha bisogno di qualcosa che gli dia un primo stimolo, ma una volta innescato il meccanismo, si instaura un circolo vizioso per cui più aumenta la diffusione, più ci sarà software, e più software c'è, più aumenta la diffusione. Sui normali computer la cosa è un po' più difficile perché oltre ad un discorso "storico" e "culturale" (il quasi monopolio raggiunto da Windows fa si che molta gente non sappia nemmeno che esistono "altri" sistemi operativi) entrano in gioco anche discorsi di software professionali e investimenti aziendali a vari livelli (anche se nell'eventualità di una maggiore standardizzazione di tutti i documenti, questo tipo di problematica sarebbe molto più ristretta); sugli smartphone, che sono prodotti più consumer, e (volendo) soggetti anche alle mode, la situazione è invece più semplice: se un produttore decide di adottare un certo sistema, al di là del successo che può avere o meno quel particolare modello di telefono, un minimo di livello di diffusione è comunque assicurato, visto che l'utente non ha certo la possibilità di comprare un qualsiasi telefono Symbian per installarci Android o Win Mobile (né tantomeno iPhone OS o WebOS), o viceversa... Tornando a parlare di computer, vale comunque la pena di osservare che esistono ambienti di sviluppo che consentono di compilare lo stesso codice per più sistemi operativi (per esempio REALbasic), o linguaggi interpretati che per loro natura sono multipiattaforma: è vero che al momento attuale non sono adatti per tutti i compiti, ma se la crescita dell'hardware continua a questi ritmi, e/o la connessione alla rete diventa sempre più importante, lo scenario futuro potrebbe essere molto diverso, perché l'informatica è una scienza ancora molto giovane...

martedì 24 novembre 2009

Direzioni contrarie

Mentre negli USA una normativa sulla "neutralità dei bit" stabilisce che i dati che passano per le reti telefoniche sono comunque dati, e non devono essere trattati diversamente se transitano dal cellulare al computer, o se sono usati per effettuare chiamate VoIP (ne avevo accennato un paio di mesi fa), in Italia ci facciamo come sempre riconoscere per andare in direzione completamente opposta...
E' di questi giorni la notizia che Vodafone (la stessa che "nasconde" l'APN dell'iPhone, così che uno non corra il rischio di modificarlo per evitare connessioni indesiderate) ha deciso di bloccare il traffico VoIP sugli smartphone, anzi, a "confinarlo" all'interno di precise offerte commerciali. Tutto questo nonostante sul loro sito venga scritto che "Vodafone, da sempre, rispetta il principio di neutralità nella gestione del traffico dati e verso i contenuti in transito sulla propria rete, e non impedisce alcun tipo di traffico o di servizio a meno di obblighi di legge o specifiche condizioni dell'offerta che ti invitiamo a verificare attentamente in fase di sottoscrizione."
...come dire: facci passare quello che vuoi, basta che mi paghi un extra!!!
Aggiungo che, al momento, non ci sono offerte di pacchetti VoIP per il mercato consumer: solo chi paga paga tanto può permettersi di pagare di più, e a chi paga poco non puoi mica permettergli pure di risparmiare...

PS: a scanso di equivoci, non ho un iPhone e nemmeno un contratto Vodafone, quindi parlo in modo assolutamente disinteressato

lunedì 23 novembre 2009

Videocamera?

Dopo annunci, smentite, giustificazioni più o meno ufficiali, e quant'altro, tornano in auge le voci sugli iPod Touch con videocamera. Si parla esplicitamente di "videocamera", come quella dell'ultimo iPod nano, e non di "foto/videocamera", come quella presente sull'iPhone 3Gs (ricordiamo che, per quanto "esplicito" sia il riferimento, sempre di indiscrezioni si tratta...). Si parla inoltre di primavera come periodo di lancio, un momento intermedio rispetto rispetto al canonico aggiornamento di inizio autunno: non potrebbe essere diversamente se veramente Apple volesse uscire con un prodotto "intermedio" prima del classico aggiornamento che segue la via tracciata dall'iPhone (i cui nuovi modelli vengono tradizionalmente presentati nel corso della WWDC estiva).
Ci sarà da credeci?
Sicuramente sarebbe un sistema per tenere alto l'interesse intorno al dispositivo (visto che la concorrenza si fa sempre più agguerrita), ma in tal senso, a mio avviso, sarebbe molto più interessante una foto/videocamera come quella dell'iPhone (ammesso che non subentrino problemi di spazio, visto che l'iPod è sensibilmente più sottile)... a meno che Apple non voglia utilizzare il solito concetto del "goccia a goccia" e riservare la foto/videocamera per il successivo aggiornamento...
Non dimentichiamo però che è in arrivo anche l'iPad, quindi può essere che l'origine delle indiscrezioni (che magari parlava genericamente di videocamere per un prodotto touch di Apple) riguardi proprio quest'ultimo dispositivo, che potrebbe essere dotato di iSight.

domenica 22 novembre 2009

La storia si ripete...

...ed era facile immaginarlo.
Questo blog non ha un grande pubblico, ma chi mi segue sa che ho da sempre espresso alcune perplessità in merito ad alcune scelte fatte da Google per favorire la diffusione di Android, scelte che concedono grande libertà di personalizzazione ai vari costruttori. Le mie perplessità riguardavano (e riguardano tutt'ora) le difficoltà nello sviluppare software per una piattaforma che rischia di diventare troppo eterogenea, difficoltà che mal si sposa con un mercato in così rapida evoluzione che invece richiederebbe il massimo della reattività. Forse in futuro le cose miglioreranno, ma per il momento Android è vittima del suo stesso successo, in particolare del successo avuto tra i produttori. Troppe personalizzazioni, troppo diverse le versioni utilizzate (non tutti i produttori si sono aggiornati all'ultima release, e non è dato sapere se lo faranno, e con quale tempistica), e quindi troppi problemi per gli sviluppatori, che si trovano a dover gestire un mercato troppo frammentato con troppe varianti, sia di software che di hardware.
A titolo di esempio possiamo citare Gameloft, una delle software house più attive del settore, che ha recentemente annunciato l'intenzione di ridurre i propri investimenti in Android per dedicarsi ancora di più all'iPhone OS, accennando al fatto che le vendite di software per l'iPhone OS (con contano acquirenti non solo tra i possessori di iPhone, ma anche tra quelli di iPod Touch) producono un fatturato che è infinitamente superiore rispetto a quelle per Android: si parla di 400 volte tanto!!!
Difficile stabilire come cambieranno le cose in futuro, soprattutto se la diffusione di Android dovesse diventare "importante", ma al momento la situazione è questa, e il futuro di Android, nonostante la sua adozione sempre più ampia, sembra avere qualche punto oscuro.

venerdì 20 novembre 2009

[cs] mypage.it partecipa con LEGO a G! come Giocare, la grande fiera del giocattolo di Milano

mypage.it | extraordinary web for kids sarà presente insieme a LEGO® alla grande esposizione dedicata al mondo dei giocattoli per bambini: G! come Giocare. L'evento che si svolgerà dal 20 al 22 novembre presso FieramilanoCity, raccoglie tutti i più grandi marchi del settore e rappresenta un'ottima occasione per scoprire le ultime novità sul mercato, in vista delle festività natalizie.

In particolare, durante i 3 giorni di fiera, i bambini potranno visitare lo stand LEGO e provare la nuova linea di giocattoli, LEGO Games, i giochi da tavolo in lancio a marzo 2010. Al fianco dei nuovi giochi da tavolo LEGO non potevano mancare anche i "giochi digitali" di mypage.it: grazie alle attività che i bambini potranno svolgere su www.mypage.it/lego verrà scandito il countdown per l'uscita di LEGO Games. Chi vuole invece iniziare subito a giocare e vincere dovrà semplicemente raggiungere il Totem di mypage.it e aggiudicarsi le fantastiche Card LEGO, tutte da collezionare.

www.mypage.it è il social network con Parental Control per bambini dai 5 anni in su. Su mypage.it i bambini possono trasferire online la loro rete di amicizie reali in tutta sicurezza, decorare la loro pagina web e divertirsi con tante attività online: giochi, video, lavoretti fai-da-te, disegni da colorare, emoticon... Grazie al Parental Control i genitori possono essere sempre informati sulla attività online dei loro bambini e condividere le loro prime esperienze online.
Il network di mypage è interamente dedicato al mondo Kids & Family. Assieme a mypage.it ci sono: www.kidsearch.it (il motore di ricerca sicuro per bambini), www.kidcloud.it (la directory di siti per muovere i primi passi su internet), www.bambini.eu (il blog per bambini dedicato agli idoli dei ragazzi), www.bambini.info (il blog che racconta il mondo dei bambini a genitori e insegnanti), www.kidzmodo.it (il blog sulle nuove tecnologie per ragazzi), www.bambini-news.it (la notizia del giorno spiegata ai più piccoli), http://news.kidsearch.it (il blog che segnala ai bambini i siti web più interessanti).

mypage.it e LEGO a G! come Giocare
20-21-22 novembre 2009


FieramilanoCity
Pad. 3 - P.ta Colleoni
Ingresso gratuito

giovedì 19 novembre 2009

Go: dove vuoi andare?

Mentre Microsoft viene di tanto in tanto tartassata per la sua posizione di quasi-monopolio dei sistemi operativi, c'è un'altra azienda che sta diventando sempre più grande, e sta assumendo una posizione che non è di monopolio in nessun settore, ma che nel complesso di tutti i settori in cui è presente, sicuramente rappresenta una delle aziende più influenti nel settore dell'informatica.
Stiamo ovviamente parlando di Google, l'azienda fondata nel 1998 da Larry Page e Sergey Brin, che affonda le sue radici nel 1996, anno in cui i fondatori (che allora erano studenti a Stanford) svilupparono e misero in pratica la loro teoria delle relazioni tra le pagine web, teoria che stabilisce che le pagine più "linkate" sono quelle più "meritevoli" e quindi devono comparire per prime quando l'utente esegue una ricerca per parole chiave.
Giusto per completezza d'informazione, ricordiamo che tale argoritmo trae ispirazione da un progetto italiano, il motore di ricerca Hyper Search creato da Massimo Marchiori (...e ricordo ancora che in quegli anni, nel mio vecchio sito web di cui si è persa ogni traccia, parlai proprio di Hyper Search come progetto rivoluzionario per i motori di ricerca, accennando anche alle ricerche parallele presso la Stanford University, ricerche che avrebbero poi dato vita a Google).
Lasciando perdere i cenni storici, e tornando in argomento, dopo aver meritatamente conquistato la palma d'oro come miglior motore di ricerca (anche se le polemiche in merito al PageRank, l'algoritmo che decide quali sono le pagine più autorevoli, è sempre soggetto a qualche critica da parte di chi non conquista le prime posizioni), Google ha cercato nuove vie di espansione dal punto di vista commerciale (come AdWords e ADSense), e si è spinta anche oltre offrendo ai propri utenti una miriade di software e servizi: da Google Maps (e il corrispondente Google Earth) a GMail (e il recente Google Wave, ancora in fase di sperimentazione), passando per Chrome (il browser che sta conqusitando fette sempre più importanti del mercato, se così lo vogliamo chiamare, dei browser) e le Google Apps (Web Applications che oltre al già citato GMail e Google Calendards, includono anche Docs e Spreadsheets, ovvero delle semplici applicazioni per gestire documenti di testo e fogli di calcolo).
Tra gli altri prodotti o servizi che rientrano nell'universo di Google non possiamo non citare Youtube, Blogger (grazie al quale vi sto scrivendo), o applicazioni quali Picasa e SketchUp...
Fino a qui abbiamo parlato di qualcosa che può essere inteso come dei semplici (e comodi) servizi offerti agli utenti, in tempi più recenti Google è andata ancora più in là: il servizio di Google Books ha messo in opera un accordo senza precedenti con le case editrici, e un progetto simile potrebbe arrivare anche in campo musicale .
Google si propone quindi come entità omnipresente nell'universo internet: motori di ricerca, news, newsgroup, blog, chat, VoIP (con Google Talk), mail, calendari, Office Web Applications, musica, libri (visto il recente successo degli eBook), video, fotografia, grafica 3D, mappe, navigazioen GPS, ecc... ecc... di qualsiasi cosa abbiate bisogno, Google è in grado di offrirvi la sua soluzione...
E se tutto questo ancora non vi basta, sappiate che Google, dopo essere sbarcata con Android nel campo dei sistemi operativi per smartphone, si appresta a lanciare un vero e proprio sistema operativo per computer, Chrome OS, che dopo l'annuncio dello scorso luglio, dovrebbe essere presentato ufficialmente proprio oggi (e forse reso disponibile per il download, perlomeno in versione beta). Infine, a chiudere il cerchio, non poteva mancare Go il linguaggio di programmazione sviluppato internamente a Google (sebbene ancora in fase sperimentale) e distribuito recentemente sotto licenza BSD (magari allo scopo di ottenere un prodotto più maturo). Go si prefigge il compito ambizioso di combinare un linguaggio semplice e dinamico come il Pyton (che consente velocità di sviluppo), con le elevate performances ottenibili solo da linguaggi compilati (come il C++). Se riuscirà o meno in questo compito è ancora da appurare, ma sicuramente è un altro mattone in più dell'ecosistema che Google sta costruendo intorno a sé, un'ecosistema talmente vasto che prima o poi potrebbe entrare nelle mire dell'antitrust, soprattutto nella misura in cui la rete assumerà un ruolo sempre più importante nell'informatica del futuro.

mercoledì 18 novembre 2009

La volpe e l'uva

Ray Ozzie, Chief Software Architect di Microsoft, nel corso di una recente intervista per la Microsoft's Professional Developer Conference, avrebbe affermato che "Le applicazioni per dispositivi mobile non sono un fattore importante per il successo di una piattaforma smartphone [...] le applicazioni che contano saranno disponibili su tutti gli smartphone".
Questa affermazione mi ricorda più che mai la favola de "La volpe e l'uva", soprattutto ora che Windows Mobile sta visibilmente perdendo terreno in questo settore, mentre l'AppStore registra un successo dietro l'altro e al momento propone ai propri utenti oltre 100.000 applicazioni. Posso anche comprendere che non tutti quelli che comprano uno smartphone siano interessati a giocare a Need For Speed, ma è indiscutibile che l'AppStore ha dato un grosso impulso alle vendite di iPhone e iPod Touch (basta vedere gli andamenti del primo anno e del successivo, dopo che l'AppStore ha aperto i battenti), e se lo scopo finale è quello di conquistare il pubblico, Apple ha trovato la strada giusta... non a caso l'idea dell'AppStore è stata subito "copiata" da molti altri...
Una delle motivazioni addotte da Ray Ozzie a sostegno della sua tesi, è che lo sviluppo di applicativi per sistemi operativi mobile è relativamente semplice e poco dispendiosa... come a voler far capire che, volendo, potrebbero esserci decine o centinaia di applicazioni per ogni sistema operativo di questo tipo. Beh, ammesso che abbia ragione (e per molti versi ha anche ragione), questo dovrebbe significare che è il sistema operativo a fare la differenza, il che non fa comunque molto onore all'attuale trend di Windows Mobile...

[cs] mypage.it porta il Made in Italy al Web 2.0 Expo di New York

mypage.it porta il Made in Italy al Web 2.0 Expo di New York, la più grande fiera mondiale del settore

mypage.it | extraordinary web for kids è il portabandiera dell'Italia al Web 2.0. Expo, la fiera che si tiene a New York dal 16 al 19 novembre 2009. Unico rappresente italiano fra gli espositori provenienti da tutto il mondo, mypage.it presenta al Web 2.0 Expo la versione multilingue (inglese e francese) del social network che ha già conquistato i bambini del nostro Paese. Web 2.0. Expo è la manifestazione che raccoglie tutti i rappresentati del settore a
livello mondiale, creando un'occasione di confronto, in grado di dare un contributo all'evoluzione delle tecnologie web 2.0.

Durante la Conferenza Kids on the Web, Safety and Business: Bridging the Gaps with mypage.it, Lorenzo dell'Uva, presidente di mypage.it, presenta le potenzialità del web come strumento educational per i ragazzi e di business per le aziende: creare un sito che sia divertente per i bambini, garantisca sicurezza ai genitori e allo stesso tempo rappresenti una forma di promozione per i brands non è un'utopia e mypage.it ne è una dimostrazione.

www.mypage.it è il social network con Parental Control per bambini dai 5 anni in su. Su mypage.it i bambini possono trasferire online la loro rete di amicizie reali in tutta sicurezza, decorare la loro pagina web e divertirsi con tante attività online: giochi, video, lavoretti fai-da-te, disegni da colorare, emoticon... Grazie al Parental Control i genitori possono essere sempre informati sulla attività online dei loro bambini e condividere le loro prime esperienze online.
Il network di mypage è interamente dedicato al mondo Kids & Family. Assieme a mypage.it ci sono: www.kidsearch.it (il motore di ricerca sicuro per bambini), www.kidcloud.it (la directory di siti per muovere i primi passi su internet), www.bambini.eu (il blog per bambini dedicato agli idoli dei ragazzi), www.bambini.info (il blog che racconta il mondo dei bambini a genitori e insegnanti), www.kidzmodo.it (il blog sulle nuove tecnologie per ragazzi), www.bambini-news.it (la notizia del giorno spiegata ai più piccoli), news.kidsearch.it (il blog che segnala ai bambini i siti web più interessanti).

lunedì 16 novembre 2009

Abracadabra

In questi giorni sono andato alla ricerca di un Magic Mouse in negozio (visti i dubbi che ho espresso in merito, volevo provarlo di persona prima di acquistarlo), ma tra chi doveva smaltire le scorte di Mighty, chi non l'aveva ancora ricevuto, e chi invece l'aveva già finito, sono tornato a casa a mani vuote. In uno dei negozi che ho girato ho comunque avuto la possibilità di provarlo a fondo, visto che ce n'erano un paio in esposizione con i nuovi iMac.
A parte la "bellezza" estetica e la cura in ogni dettaglio e rifinitura (cura che ricorda i prodotti Apple di qualche tempo fa...), ammetto che il primo impatto è sicuramente molto positivo. Il mouse è della dimensione giusta, non è sufficientemente grande per appoggiarci la mano (cosa che comunque non faccio già abitualmente), ma nemmeno troppo piccolo da risultare fastidioso: è della dimensione giusta per usarlo com'è stato progettato, ovvero usando le dita in modo tale da sfruttare la superficie touch, e in tal senso non è nemmeno troppo basso (come invece ha lamentato qualcuno). Anche il peso l'ho trovato adeguato: me l'aspettavo più pesante a causa delle batterie, ma in realtà ha grossomodo lo stesso peso del mio Logitech USB, e il modo in cui è realizzato il fondo (piasta di alluminio con due binari di plastica) permette uno scorrimento molto agevole.
Il click è comunque meccanico (cosa che già sapevo, ma che pare non essere evidente a molti), è più preciso del Mighty, e riconosce il lato destro o sinistro di pressione, anche se occorre sollevare l'altro dito (o comunque tenerlo appoggiato in modo leggero, senza esercitare la minima pressione): se si tengono appoggiate "saladamente" due dita, non riconosce il click, ma questo comportamento è sostanzialmente identico a comportamento del vecchio Mighty.
Lo scorrimento dinamico, stile iPhone, è molto comodo, e se lo si vuole evitare (in certi casi può essere controproducente) basta tenere il dito appoggiato: esattamente come avviene sull'iPhone...
Più scomodo invece lo scorrimento avanti e indietro delle pagine: secondo me, visto che si tratta comunque dell'unica gesture a due dita attualmente possibile, potrebbero gestirla con un movimento su/giù invece che destra/sinistra... ma probabilmente è solo una questione di abitudine...
Restano validi i limiti di cui ho già parlato, ovvero il fatto che rispetto al Mighty si sono persi il terzo e il quarto click. In realtà poi ho avuto modo di fare quattro chiacchiere con l'addetto responsabile per l'area Mac del negozio in questione (che, tra parentesi, è un mio caro amico di lunga data e conosce diversi programmatori), e mi ha confermato quello già si può scoprire facendo qualche ricerca mirata in rete: il Magic Mouse è in grado di riconoscere distintamente tutte le dita, quindi le possibilità diventano infinite (e ci sono già diversi esperimenti in merito)... resta da capire come mai Apple abbia fornito al momento un supporto così limitato alle gestures, ma la speranza è che nei prossimi aggiornamenti venga inserita qualche possibilità in più, senza esagerare perche comunque il pollice è impegnato col mignolo per impugnare il mouse, e utilizzando solo le altre dita le possiblità di gestures si riducono... Personalmente credo che potrebbero aggiungere senza grossi problemi il terzo click con tre dita appoggiate, lo zoom della finestra facendo su e giù con tre dita (che non è l'attuale zoom dello schermo, il quale chiama in causa due dita e il tasto ctrl), e la rotazione a due dita (indice che rimane appoggiato a fare da fulcro ideale, e medio che muovendosi su e giù "mima" la rotazione nei due sensi). Più in là di così, finché si parla di gestures, non credo si possa fare, anche se si possono immaginare utilizzi "alternativi" per situazioni o applicazioni particolari.
Il mio responso finale, nonostante le mancanze più volte citate, è comunque positivo, soprattutto in proiezione futura, sperando che Apple implementi al più presto nuove possibilità (quantomeno per l'utilizzo che ne farei io, visto che per alcuni software professionali il terzo click è indispensabile "da subito").

venerdì 13 novembre 2009

In ordine rigoroso

Ieri, complice un bug nella gestione dell'iPod sull'impianto dell'auto (che poi non so quanto sia un bug, visto che ufficialmente l'iPod touch non sarebbe supportato...), ho scoperto una banale alternativa alle playlist genius per "riscoprire" la propria musica: l'ordine alfabetico... certo, in questo modo non c'è alcuna garanzia di legame su genere, ritmo, o quanta'altro tra una canzone e l'altra, ma ogni tanto è bello anche avere una variabilità elevata, perché altrimenti si rischia, per l'appunto, di trascurare certi generi...
Per i più curiosi, il "presunto" bug si verifica quando accendo/spengo l'auto e inserisco/estraggo l'iPod mentre una playlist è in esecuzione; in certe condizioni, probabilmente quando mi metto a fare altro con l'iPod prima di re-inserirlo, la playlist sembra riprendere correttamente l'esecuzione, ma al cambio di canzone "parte per la tangente" continuando in ordine alfabetico (non ho ben capito partendo da dove). Solitamente la cosa mi infastidisce, quindi vado a riselezionare la playlist interessata facendo ripartire l'ascolto in maniera corretta; ieri però ero sovrapensiero per altri motivi e l'ho lasciato continuare da solo, riscoprendo alcuni artisti che non ascoltavo da mesi (se non anni), e anche un paio di brani che non avevo mai ascoltato (brani contenuti in album che ho comprato per intero qualche tempo fa, ma dei quali mi interessavano solamente alcuni brani).
Credo che in mancanza di particolari preferenze del momento, sfrutterò questa modalità di ascolto in molte altre occasioni.

[cs] Active Software annuncia MyBusiness 9.0

Active annuncia il rilascio del nuovo MyBusiness, il noto programma realizzato da Active, arrivato alla versione 9.

MyBusiness 9 è un programma ideale per la gestione di negozi, piccole/medie aziende, attività artigianali.

MyBusiness 9 si presenta con un'interfaccia completamente rivista e con una grafica completamente nuova, "MacOS X style".

Con quest'ultima versione, sono state implementate molte nuove funzioni: da notare fra queste la possibilità di creare kit, indispensabile per la gestione in fase di produzione di assemblaggio e/o di vendita.

Gestione delle collezioni "normali" o "intelligenti": le collezioni intelligenti permettono di raccogliere i record in modo arbitrario o in base ad uno specifico criterio di ricerca

Interessanti funzioni alquanto pratiche, come la possibilità del calcolo dell'utile di riga e globale nelle offerte proposte ai clienti.

Utilissima la funzione che permette con un "drag & drop" di aggiungere gli articoli da inserire nei preventivi, ordini clienti e fornitori e fatture/DDT. All'elenco creato si possono aggiungere le immagini degli articoli stessi.

Ulteriori informazioni su http://www.active-software.com/mybusiness, dove trovate pure il link per un video con la dimostrazione della semplicità d'uso del programma..

Il prezzo al pubblico di MyBusiness è di euro 280,00 + IVA.

L'aggiornamento dalle versioni precedenti costa euro 99,00 + IVA

MyBusiness è disponibile dal sito Active, presso i negozi AP Store ed i migliori rivenditori Apple in Italia.

"te l'avevo detto io... te l'avevo detto..."

Ne ho parlato ben due volte nei giorni scorsi, senza l'intento di creare allarmi, eppure quello che temevo è già successo, e sempre sfruttando il solito sistema della password di default dell'utente root.
Dopo il worm ikee che segnalava il suo innocuo passaggio con la foto di Rick Astley, è arrivato iPhone/Privacy.A, un worm della stessa specie, che sfrutta lo stesso trucchetto, ma che senza segnalare la sua presenza "ruba" dati dagli iPhone (o iPod Touch) colpiti: SMS, contatti, foto, musica, mail, ecc...
Tutta questa storia mi ricorda la comparsa dei primi virus su MS-DOS: i primi erano innoqui, anche se magari fastidiosi (qualcuno si ricorda faces?), ma poi la situazione degenerò fino ad arrivare alla situazione attuale. A quesi tempi ci vollero mesi, forse anni, ma ora tutto avviene molto più velocemente...
Se volete stare al riparo, valgono i consigli già menzionati

mercoledì 11 novembre 2009

La lenta morte di Windows Mobile... perlomeno sugli smartphone

LG, Samsung, e HTC sono tra i maggiori produttori di telefonia che adottano Windows Mobile sui loro smartphone, ma la discesa in campo di Android ha cambiato di molto le carte in tavola, visto LG e HTC prevedono di formire almeno la metà dei loro telefoni con il sistema operativo di Google, mentre Samsung, con una mossa (quasi) a sorpresa, ha annunciato in questi giorni il progetto di un nuovo sistema operativo per smartphone, Bada destinato a sostituire Windows Mobile nel corso del prossimo anno.
Manco a dirlo, Bada avrà un suo SDK e un suo Application Store per consentire il proliferare di nuove applicazioni.
A questo punto lo scenario dei sistemi operativi per Smartphone cambia un'altra volta: semplificando il discorso, da un lato abbiamo soluzioni monopiattaforma come l'iPhone OS di Apple (che gira solo sull'omonimo telefono), e il WebOS del Palm-Pre, dall'altro Android e Bada, che sono open e multipiattaforma.
In questo scenario, come soluzioni ibride, si inseriscono da un lato Windows Mobile e Blackbarry (che non non sono monopiattaforma, ma nemmeno open) e dall'altra Symbian; quest'ultimo è stato recentemente acquisto da Nokia con lo scopo di "unificarlo" e renderlo Open Source attraverso la Symbian Foundation, anche se attualmente il codice sorgente non è ancora disponibile pubblicamente.
Se le soluzioni totalmente closed, e quelle totalmente open, hanno i loro pro e contro, per le soluzioni "ibride" (fatte salve eventuali peculiarità che magari non hanno alternativa) al momento attuale vedo solo "contro". Una soluzione chiusa è meglio ottimizzata e più blindata (anche se non necessariamente più sicura); una soluzione open può vantare un supporto potenzialmente maggiore e maggiori possibilità di personalizzazione; una soluzione ibrida... cosa può vantare?
Lasciando perdere iPhone e Palm che fanno storia a sé (e, quantomeno per quanto riguarda l'iPhone, finora è una storia di successi), non è un caso che i maggiori produttori, pur preservando una parte di prodotti con Windows, si stiano orientando tutti verso Android. Nell'attesa di vedere se anche Bada riuscirà a conquistare una buona fetta di mercato, Windows Mobile sembra ormai caduto nel dimenticatoio, e Symbian (nonostante la sua vocazione "open" e multipiattaforma) sembra destinato ad essere relegato perlopiù a Nokia, che sebbene sia il maggior produttore mondiale di cellulari, non sta vivendo un buon momento, soprattutto nel settore degli smartphone. Anche il Blackbarry, che ha fatto la sua fortuna sulla push-mail, si vede ormai privato del suo primato, visto che la push-mail la possono avere anche gli altri...
Tra gente che va e gente che viene, il 2010 si prevede molto attivo in questo settore.

martedì 10 novembre 2009

Detto fatto... [aggiornato]

Qualche giorno fa ho parlato del ragazzino olandese che via SSH ha "sfruttato" la password di default di alcuni iPhone sottoposti "con troppa leggerezza" al jailbreak per chiedere 5 Euro di riscatto.
Ho anche detto che, sebbene la vicenda si sia conclusa senza danni per nessuno, questo fatto metteva in luce, non tanto un bug del sistema (perché non stiamo parlando di bug), ma la troppa facilità con la quale si può togliere ogni possibile protezione ad un sistema che, di fatto, è abbastanza complesso: se non si sa cosa si sta facendo, e si sblocca il telefono per scopi "poco nobili" (non per fare sviluppo "alternativo", ma per installare software senza pagarlo), si può rischiare di lascare le porte aperte a chi invece ne sa di più...
Non a caso è di ieri la notizia che anche in Australia c'è chi si è divertito a sfruttare lo stesso sistema per realizzare un worm che cambia lo sfondo desktop mettendo una fotografia di Rick Astley e un messaggio che fa il verso alla sua canzone più famosa, ikee is never gonna give you up (ikee è il nome del worm, e Never Gonna Give You Up è il brano che ha portato al successo Rick Astley).
Anche in questo caso nessun danno, ma la certezza che un telefono col jailbreak può essere meno sicuro di uno "originale", soprattutto se non si ha piena conscenza di quello che si installa. E' vero che anche un'applicazione sull'AppStore potrebbe nascondere del codice maligno che (per esempio) invia dati personali a un server remoto, ma in tal caso l'autore è ben identificato, i danni che può fare sono "relativalmente ridotti", ed Apple ha sempre la possibilità (da molti tanto odiata) di cancellare le applicazioni da remoto su ogni terminale.
Sui circuiti dove si trova software "pirata" di ogni tipo, c'è il rischio che prima o poi compaiano delle applicazioni molto più pericolose, applicazioni che sfruttando le libertà concesse dal jailbreak (o da altre applicazioni installate grazie al jailbreak) potrebbero dare la possibilità a qualcuno di prendere il controllo totale del telefono.
Se proprio volete fare il jailbreak (e spero che in tal caso ci siano motivi validi e "nobili" per farli) siate ben consapevoli di quello che fate, e acquisite le conoscenze necessarie per non lasciare aperta nessuna backdoor... perché (senza essere allarmisti) chi è causa del suo mal...

[aggiornamento] come dichiarato in una recente intervista pare che anche l'hacker/esperto-di-sicurezza Charlie Miller sia sulla stessa scuola di pensiero: Apple ha creato un dispositivo sufficientemente blindato (anche se nulla è esente da bug), ma il jailbreak toglie buona parte dei ripari.

lunedì 9 novembre 2009

"Apple sta fallendo"... e altri falsi miti [parte 4: ma allora sei un grafico!]

Dopo i costi e la presunta mancanza di software, un altro falso mito relativo all'utilizzo del Mac è quello dell'associazione scontata con il lavoro di "grafico" (dove "grafico" non è mai ben precisato: fotoritocco? tipografia? impaginatore? grafica web? altro?).
La frasi tipiche riguardo questo argomento sono: "non compro il Mac perché tanto mica devo fare grafica", oppure "ah si... il Mac... quello che usano solo i grafici..."
Storicamente il Mac, per vari motivi legaati alle caratteristiche tecniche hardware e di sistema, è stata la macchina adottata per far nascere il Desktop Publishing, ma parliamo ormai di molti anni fa... e in ogni caso il fatto che il Mac fosse più adatto dei PC-DOS per questo genere di lavoro, non significa che non potesse esserlo anche per molti altri compiti.
Oggi come oggi Mac e PC-Win sono di fatto equivalenti, soprattutto per i compiti generalisti dei comuni utenti (dal punto di vista professionale ci possono invece essere molti motivi per preferire uno piuttosto che l'altro, soprattutto in relazione ad alcuni software molto specifici che non hanno equivalenti su una delle due piattaforme).
Il Mac, a fronte (se vogliamo) di una minore "libertà d'azione", offre però una serie di "comodità" in più, nonché una maggiore affidabilità... a voi la scelta, ma non scartate il Mac per il solo fatto di non essere dei grafici

sabato 7 novembre 2009

Eppur si muove...

Ho parlato tante volte delle mancanze sull'iTunes Store italiano, e delle promesse finora mantenute solo parzialmente. Finalmente pare che qualcosa si stia muovendo, tant'è che nella notte di ieri sullo store di casa nostra è apparsa una sezione con i video musicali.
Certo, ancora poca cosa rispetto all'offerta di film e serie televisive che si trovano in USA o in alcuni Store europei, e soprattutto stiamo parlando di accordi fatti con le stesse major musicali (e non con chi tratta film e serie televisive), ma è pur sempre un primo passo... L'attesa è stata lunga e non è ancora finita, ma almeno adesso siamo sui giusti binari.

venerdì 6 novembre 2009

Ti buco il telefono... anzi, no: te lo sei già bucato da solo

Torno oggi su una news di qualche giorno fa che, onestamente, mi aspettavo provocasse più eco sui vari forum di discussione, mentre invece così non è stato (tanto per intenderci, magari mi è sfuggito, ma mi pare non se ne sia parlato nemmeno su it.comp.macintosh).
Ars Technica ha pubblicato il resoconto di un tentativo di ricatto messo in atto da un adolescente olandese che ha scoperto una cosa molto semplice: buona parte delle persone fanno il jailbreak dell'iPhone non sa esattamente cosa comporta questa procedura, e attivano SSH senza nemmeno preoccuparsi di cambiare la password di default dell'utente root... e chi conosce *nix sa che entrando in qualsiasi dispositivo con i privilegi di root, si può fare di tutto...
Nel caso specifico, questo adolescente si è limitato a scansionare le porte degli iPhone che trovava in rete, e una volta identificato il bersaglio (ovvero un telefono jaibroken con SSH abilitato, e password di default per l'utente root) modificava lo sfondo scrivania simulando l'arrivo di un SMS, con un messaggio che chiedeva 5 Euro in cambio delle istruzioni per chiudere un bug di sicurezza e mettere il proprio telefono al riparo da intrusioni indesiderate.
Al di là del fatto che la vicenda si è conclusa in un nulla di fatto (l'adolescente è stato identificato ed ha restituito i soldi con le dovute scuse), questo fatto mette in luce un problema molto più serio: un malintenzionato avrebbe avuto la possibilità di recuperare files personali, o concellare file importanti rendendo inutilizzabile il telefono stesso.
Chi sorrideva pensando al monito di Apple di qualche settimana fa, che sconsigliava il jailbreak proprio per motivi di sicurezza, dovrà quindi ricredersi... è vero che è nell'interesse di Apple scoraggiare certe politiche (anche perché l'installazione di applicazioni attraverso canali "paralleli" toglie introiti all'App Store), ma è anche vero che l'iPhone OS è un sistema operativo che dietro un'interfaccia semplice e immediata, nasconde qualcosa di molto potente. Vista la diffusione dell'iPhone, è impensabile che tutti quelli che lo possiedono conoscano le implicazioni del jailbreak, ed è probabile che mettano in atto questa pratica al solo scopo di risparmiare i 79 centesimi di Euro dei giochini presenti sull'App Store (a titolo di esempio, conosco gente che ha difficoltà a caricarci la musica...).
In definitiva il monito di Apple, sebbene non sia disinteressato, non è nemmeno campato in aria... e non voglio nemmeno immaginare a cosa succederebbe se qualcuno realizzasse un malware da distribuire sui canali paralleli. Basti pensare che nei giorni scorsi è stata identificata un'applicazione per MacOSX che, spacciandosi per qualcosa di simile ad uno Space Invaders, cancellava in tutta tranquillità dei file dalla cartella utente. Il bello è che al lancio dell'applicazione (dal profetico nome "Lose/Lose"), un messaggio avvertiva l'utente che giocando a quel gioco alcuni files potevano essere cancellati... ma di fronte a certi comportamenti dell'utente, purtroppo non c'è sicurezza che tenga, e non è detto che concendere troppa libertà di azione sia un bene: come recita una delle leggi di Murphy sull'informatica "Se un programma è stato concepito in modo tale che i dati incorretti - o, aggiungo io, pericolosi - siano rifiutati, ci sarà sempre un idiota abbastanza ingegnoso per trovare il metodo per farli passare"... figurarsi se non ci fossero dei filtri o delle restrizioni...

[cs] Salva la fiaba con Tom Trueheart e www.mypage.it

myage.it, San Paolo Narrativa e Il Giornalino lanciano la gara di fiabe del terzo millennio

Con Tom Trueheart e www.mypage.it i bambini diventano autori delle fiabe del terzo millennio.In occasione dell'uscita del secondo volume della trilogia di Ian Beck, Tom Trueheart - La Terra delle Storie Oscure, San Paolo Narrativa e mypage.it, con la collaborazione de Il Giornalino, lanciano Salva la fiaba, la gara di scrittura che guida i più piccoli alla scoperta del mondo di Tom e li trasforma in aspiranti fratelli Grimm.

Sul numero de Il Giornalino in edicola questa settimana i bambini troveranno una storia senza il finale: il loro compito sarà quello di completarla, partecipando al gioco Tom Trueheart Game - Diventa un salva storie su mypage.it. Prima di inviare il loro finale, dovranno però dimostrare di essere, come Tom, dei veri salva storie, superando tutti i livelli del game e destreggiandosi fra missioni, enigmi e giochi. Con mypage.it e Tom Trueheart trovare il lieto fine e' un'avventura. La storia più bella sarà pubblicata e illustrata sul numero di Natale del Giornalino.

Tom Trueheart aspetta tutti i bambini sulla sua pagina su mypage.it: http://www.mypage.it/tom-trueheart. Oltre al Tom Trueheart Game, a questo indirizzo è possibile leggere in anteprima il primo capitolo di Tom Trueheart - La Terra delle Storie Oscure. Gli utenti di mypage.it possono diventare fan di Tom Trueheart e decorare la loro pagina con lo sfondo del salva storie di Ian Beck.

mypage.it è il social network per bambini con Parental Control. Su mypage.it i bambini possono creare il loro spazio web, trasferire online la loro rete di amicizie e divertirsi con tanti giochi e attività. Fin dal suo debutto mypage.it ha dedicato grande spazio ai libri, per far scoprire ai nativi digitali il piacere della lettura in modo interattivo e divertente. Grazie al suo impegno, mypage.it ha ricevuto il Premio Andersen 2009 per la promozione alla lettura.

Tom Trueheart - La Terra delle Storie Oscure è il secondo capitolo della saga scritta da Ian Beck. Nel romanzo i fratelli maggiori di Tom stanno per sposarsi e si preparano a vivere "tutti felici e contenti". Ma un ospite inatteso arriva alla cerimonia. I fratelli di Tom e le loro promesse spose vengono rapiti e portati nella Terra delle Storie Oscure, prigionieri del loro antico nemico Fratello Ormestone. E lo stesso Tom è vittima di un terribile incantesimo. Toccherà a Tom salvare gli altri e riportare il Lieto Fine nella Terra delle Storie. Ma come può sconfiggere i mostri delle fiabe se è grande a malapena come un pollice?

giovedì 5 novembre 2009

[cs] Active Software annuncia il rilascio di MacSpeechDictate 1.5.6

Active annuncia che MacSpeech, Inc. oggi ha rilasciato la versione 1.5.6 di MacSpeech Dictate, un aggiornamento alla soluzione per il riconoscimento vocale disponibile per Macintosh che offre l'eccellenza nel riconoscimento vocale in lingua italiana.

La versione 1.5.6 di MacSpeech Dictate permette all'utente di abilitare o disabilitare la funzione di Cache Documento automatico per Text Edit e Microsoft Word. MacSpeech Dictate 1.5.6 è un rilascio che corregge alcuni problemi riscontrati in questa popolare soluzione per il Macintosh, che offre un eccezionale ed accurato riconoscimento del parlato e che funziona direttamente con le applicazioni Macintosh.

MacSpeech Dictate 1,5,6 è disponibile gratuitamente agli utenti registrati di MacSpeech Dictate usando la funzione di Controllo aggiornamenti.

In questa pagina, si può vedere un elenco dei cambiamenti e delle migliorie apportate.

MacSpeech Dictate viene fornito completamente in lingua italiana, con un eccezionale sistema di aiuto in linea ed è corredato da un CD che contiene la maggior parte delle istruzioni a voce, riproducibili con qualunque riproduttore di file MP3.

La confezione di MacSpeech Dictate comprende una cuffia con microfono Plantronics ad elevata qualità certificata da Mac Speech. MacSpeech Dictate, oltre al riconoscimento della lingua italiana, permette di riconoscere l'inglese,il francese ed il tedesco.

Il prezzo al pubblico di MacSpeech Dictate è di euro 249,00 IVA inclusa.
Esiste una versione per il mercato della scuola a prezzo ridotto.

MacSpeech Dictate richiede per il funzionamento Macintosh con processore Intel e Mac OS 10.5.6 Leopard o 10,6 Snow Leopard. MacSpeech Dictate è disponibile dal sito Active, presso i negozi AP Store ed i migliori rivenditori Apple in Italia.

Ulteriori informazioni su http://www.active-software.com/dictate

mercoledì 4 novembre 2009

[cs] Apple annuncia la disponibilità di oltre 100.000 app sull´ App Store

CUPERTINO, California- 4 novembre, 2009-Apple® ha annunciato oggi che gli sviluppatori hanno creato oltre 100.000 app per il rivoluzionario App Store, il più grande negozio di applicazioni al mondo. I clienti iPhoneTM e iPod touch® in 77 nazioni possono scegliere all´interno di una gamma incredibile di applicazioni suddivise in 20 categorie, fra cui giochi, economia, news, sport, salute, riferimento e viaggi. Gli utenti di App Store hanno scaricato oltre 2 miliardi di applicazioni, continuando a renderlo il negozio di applicazioni più apprezzato al mondo.

"L´App Store, che ora ha oltre 100.000 applicazioni disponibili a catalogo, è chiaramente il fattore differenziante per i milioni di clienti iPhone e iPod touch nel mondo," ha affermato Phillip Shiller, Senior Vice President Worldwide Product Marketing di Apple. "L´SDK iPhone (Software Developer Kit) ha creato la prima grande piattaforma per le applicazioni in ambito mobile e i nostri clienti stanno apprezzando tutte le incredibili app create dai nostri sviluppatori."

"L´App Store ha cambiato per sempre l´industria del mobile gaming e continua a migliorare," ha affermato Travis Boatman, vice president Worldwide Studios, EA Mobile. "Con una capacità di raggiungere nel mondo oltre 50 milioni di utenti iPhone e iPod touch, l´App Store ci ha permesso di sviluppare giochi EA di alta qualità che hanno riscosso un enorme successo fra i clienti."

"Con 10.000 download al giorno, la reazione dei clienti in tutto il mondo alla nostra App `I Am T-Pain´ ha superato ogni nostra più rosea aspettativa," ha affermato Jeff Smith, CEO di Smule. "L´App Store ci ha dato l´opportunità unica di creare e alimentare un business di grande successo, e non vediamo l´ora di vedere cosa ci riserva il futuro."

Apple continua a migliorare le capacità di ricerca e scoperta con nuove funzionalità come Genius per App, le selezioni App Store Essentials, elenchi per sotto categoria e le preziose valutazioni degli utenti. Grazie alla recente introduzione di iTunes® 9, è ora più facile che mai organizzare e sincronizzare le tue app direttamente su iTunes, per poi apparire sul tuo iPhone o iPod touch con la stessa disposizione.

Il rilascio di iPhone OS 3.0 questa estate ha reso disponibili oltre 100 nuove funzionalità per gli utenti iPhone e iPod touch; fra queste Taglia, Copia e Incolla, MMS, vista orizzontale per Mail, Testi e Note; Bluetooth stereo; `shake to shuffle´; `parental controls´; login automatico per gli hot spot Wi-Fi e gli Avvisi Push. Queste nuove funzionalità sono state accolte in maniera molto positiva dai nostri clienti e sono stati già mandati dall´App Store oltre due miliardi di Avvisi Push per le app disponibili. Inoltre, la funzionalità introdotta di recente `In App Purchase` (acquisti all´interno dell´applicazione) per le applicazioni gratuite ha permesso ai maggiori sviluppatori di offrire ai clienti la scelta di acquistare un contenuto, abbonarsi o sottoscrivere servizi digitali direttamente dall´interno della loro applicazione.

Androidi di nuova generazione

Come previsto, gli "androidi" cominciano a sbarcare in numero sempre più elevato, forti anche della nuova versione del sistema operativo messo a punto da "la grande G". Uno dei punti di forza di Android 2.0 è la rinnovata applicazione di Google Maps, che è in grado di funzionare anche come navigatore. In realtà questa funzione non dovrebbe essere una prerogativa riservata ad Android, ma è destinata ad arrivare anche sull'omologa applicazione per iPhone, e questo probabilmente metterà un po' "a disagio" i produttori dei vari software di navigazione, visto che l'applicazione di Google è gratuita. In realtà ognuna delle due soluzioni ha dei pregi e dei difetti: il fatto di avere mappe residenti evita la necessità di collegarsi alla rete, ma obbliga ad aggiornare le stesse con una certa frequenza (e una certa spesa).
In ogni caso stiamo parlando, almeno per il momento, di un'applicazione disponibile per un solo telefono, il Motorola Droid, che nella sua incarnazione europea (che cambia pure nome, diventando Motorola Mileston) è sprovvisto di questa applicazione (c'è invece una versione demo del più "classico" MotoNav di Motorola).
Queste differenze, a mio avviso, mettono in luce quello che è il punto debole di Android rispetto all'iPhone OS: è vero che il concetto "open" di Android (che poi tanto "open" non è...) permette più libertà a costruttori, sviluppatori, e anche utenti, ma si crea una disuniformità nell'offerta che alla lunga può generare confusione, soprattutto tra gli utenti meno esperti (dopotutto il cellulare lo usano tutti...). A ulteriore riprova di ciò, per quello che ne so io, non è nemmeno scontato che tutti i "vecchi" telefoni che utilizzano le precedenti versioni di Android possono passare alla versione 2.0 in maniera trasparente (penso ad alcune "forti" personalizzazioni messe in atto da HTC).
Comunque sia, ognuno ha idee e filososie differenti al proposito, ma se è vero che Android dovrà superare l'iPhone, sarà il caso che i produttori decidano di adottare le nuove release del sistema di Google in tempi più ragionevoli di come sta succedendo ora: oltre al Motorola Droid, chi ce l'ha Android 2.0?

martedì 3 novembre 2009

[cs] MacGourmet Deluxe per Mac in Italiano

MacGourmet DeLuxe è il programma per gli utenti Macintosh che amano usare il proprio computer per organizzare la loro vita digitale.

Con MacGourmet Deluxe si può portare la propria collezione di ricette nell'era digitale. Con facilità si potranno creare, modificare, condividere le proprie ricette; organizzare i propri pasti, tenere nota degli abbinamenti di cibo e vini e persino creare e mandare in stampa i propri libri di ricette, completi di foto e testi aggiuntivi.

MacGourmet Deluxe permette di pianificare i pasti, anche in collegamento con iCal, di creare la lista della spesa, di creare abbinamenti con i propri vini preferiti e di inserire le foto nel proprio ricettario.

MacGourmet Deluxe è disponibile presso il sito di Active Software e presso i rivenditori Apple: http://www.active-software.com/macgourmet

MacGourmet costa euro 49,90 IVA inclusa.

Active Software è il principale distributore, sviluppatore e localizzatore di programmi per la piattaforma Macintosh in Italia. I software distribuiti da Active sono disponibili nei principali rivenditori Apple in tutta Italia.

[cs] Il single della settimana

No, non è un concorso a premi per chi è senza anima gemella, ma un'iniziativa musicale Apple che finalmente è arrivata anche sull'iTunes di casa nostra. Di seguito il comunicato stampa informale:

"...oggi parte anche sull'iTunes Store italiano l'iniziativa 'Singolo della Settimana', che prevede l'offerta gratuita di un singolo di un cantante o di un gruppo scelto dallo staff iTunes.
Il progetto Singolo della Settimana, già presente su altri iTunes Store in USA, UK, Francia, Svizzera e Paesi Bassi, viene inaugurato in italia con il singolo 'Versa la mia testa' tratto dall'album 'In Stasi Perpetua' del gruppo 'The Bastard Sons of Dioniso', lanciato durante la scorsa edizione del programma XFactor.
Ogni settimana basterà accedere alla home page di iTunes Store per scoprire la novità in offerta.
"

I gusti son gusti, e di volta in volta ce ne sarà per tutti: come si suol dire "a caval donato..."

lunedì 2 novembre 2009

Per tutti viene il momento di cambiare...

...non vuole essere un monito, ma una frase per ricordare che anche nel pieno del successo, si può dire "basta"... e forse è meglio dirlo proprio quando si è sulla cresta dell'onda, almeno per chi se lo può permettere.
Lee Clow, 66 anni, ideatore della campagna Get a Mac, delle silhouette danzanti che accompangano l'iPod (il prodotto Apple di maggior successo di tutti i tempi), ma soprattutto del ben più famoso 1984 (da molti ritenuto uno dei più bei spot di sempre), ha lasciato il suo incarico di direttore creativo alla TBWA/Media Arts Lab
Lee Clow era amico personale di Jobs, e nella sua lunga carriera ha dato vita anche a altri simboli pubblicitari, sopratutto sul mercato statunitense. Dopo 40 anni di carriera, lascia il posto a Duncan Milner, che già in passato ha collaborato alle campagne pubblicitarie di Apple.
Chissà se questo cambio di guardia porterà anche ad una nuova campagna pubblicitaria, visto che lattuale Get a Mac, per quanto azzeccata, pungente, e adattabile ad infinite circostanze, è comunque in onda dal 2006... mentre le silhouette che ballano con gli iPod, seppur in diverse varianti (e con diverse scopiazzature), è ancora più vecchia...