Non sono esperto di montaggio video, anche se al mio attivo ho diversi filimini di matrimoni e battesimi realizzati per gli amici con il semplice iMovie... filmini che, per quanto semplici (e realizzati con una videocamera modesta), a detta di chi li ha visti sono per certi versi migliori di quelli realizzati per vie più "ufficiali".
Al di là di questo mio piccolo vanto, che valeva solo come premessa per precisare che non parlo da professionista ma da semplice "amatore" del montaggio video, la discussione di oggi verte sul tanto discusso Final Cut X... e non essendo un professionista del settore, mi limito ad fare da osservatore rispetto quello che leggo sui forum o sento da chi è professionista.
Le lamentele più ricorrenti riguardano l'impossibilità di importare/esportare EDL e l'impossibilità di lavorare con i nastri, due cose che a detta di molti professionisti tagliano fuori la possibilità di fare "lavori seri". Non voglio mettere in dubbio la veridicità di certe affermazioni, ma a fronte dell'impossibilità di lavorare con certi strumenti, alcuni professionisti di altri settori (per esempio quelli che con i nastri non lavorano, che realizzano filmati per il web, e che non hanno nessuna necessità di lavorare con gli EDL) mi dicono invece di trovarsi bene con Final Cut X, a parte un breve smarrimento iniziale causato dal cambio di interfaccia (lo stessa sensazione provata qualche anno fa al cambiamento di iMovie, che costrinse Apple a lasciare la versione precedente disponibile per il download gratuito).
Del resto è innegabile che il nuovo Final Cut X assomigli più al "vecchio" Final Cut Express (e non solo come prezzo) piuttosto che non al "vecchio" Final Cut Pro, e ci sono diversi limiti anche a livello di possibilità di personalizzazione di effetti e transizioni (sempre in base a quello che leggo) in che lo rende un prodotto meno adatto ad un certo tipo di utenza.
Premesso questo, la tesi secondo cui Apple stia progressivamente "abbandonando" il settore professionale ha ragione d'essere o no? Gli indizi sono molti, a partire dagli aggiornamenti sempre meno frequenti dei Mac Pro fino ad arrivare al recente abbandono degli Xserve, passando per delle sorti non ancora ben definite riguardo la versione server di Mac OS X. Però... ci sono un paio di però...
Prima di tutto vorrei arrivare a fine mese per dare un'occhiata a Lion e ai nuovi Mac Pro (che secondo alcune indiscrezioni potrebbero sovrapporsi con i vecchi Xserve). In base a questo si potrebbe smentire o confermare l'effettivo abbandono di una fascia di mercato, mercato in cui Apple era comunque entrata in punta di piedi senza grosse pretese: il mercato dei server non è mai stato il core business di Apple e il fatto che Apple avesse tentato questa strada a partire dal 2002 (anno di lancio degli Xserve) a mio avviso indica semplicemente che l'arrivo di MacOSX, ovvero un sistema Unix, indusse Apple a tentare diverse vie per il proprio rilancio, abbandonando poi quelle meno redditizie o di minor successo; è più che comprensibile che chi decise di seguire Apple su questa strata, ora si senta addandonato, ma dal punto di vista aziendale mi pare una scelta condivisibile e comunque, ripeto, aspetterei l'uscita di Lion e dei nuovi MacPro prima di gettare la spugna.
Al di là di questo vorrei far notare che Apple, nel 1984, presentò il suo Macintosh come il computer "for the rest of us", ovvero per la gente comune, quelli che avevano bisogno di utilizzare un computer ma non volevavano/potevano diventare programmatori o esperti di informatica. E' però vero che tra queste tipologie di utenti possono benissimo rientrare tutti quei professionisti che utilizzano il computer come "strumento di lavoro": tanto per restare nello specifico dell'argomento, chi monta filmati non è certo un programmatore (o perlomeno, se lo è, non rientra nella sua mansione di "persona addetta al montaggio dei filmati") eppure scelse di passare su piattaforma Apple proprio in virtù di un prodotto come Final Cut, che assicurava un alto livello di professionalità ad una spesa inferiore rispetto alle soluzioni Avid o Adobe (Premiere). Apple seppe approfittare di un momento storico in cui Adobe pareva in un momento di stallo, e il mercato chiedeva soluzioni meno costose rispetto alle proposte di Avid. Correva l'anno 2000 quando uscì la prima versione di Final Cut per Mac OS: il successo fu tale che Adobe, completamente spiazzata dalla mossa di Apple (che fino ad allora non si era mai lanciata nella realizzazione di software professionali), decise di interrompere lo sviluppo di Premiere per Mac. La versione 6.5 dell'agosto 2002 rimase l'ultima versione per Mac fino al 2007, quando Premiere tornò sulla piattaforma Mac in occasione della versione CS3. Il momento non è casuale, perché in quegli anni il vantaggio di Final Cut rispetto alla concorrenza cominciava ad esurirsi e il software di Apple non riusciva più a tenere il passo con le ultime novità: gli utenti di Final Cut chiedono a gran voce un aggiornamento importante, ma il 2007 è anche l'anno del lancio dell'iPhone ed Apple sembra più interessata a portare avanti il progetto che sbocciò poi nell'App Store e nell'iPad. In ogni caso, in un mondo di squali, se Apple 10 anni fa riuscì ad approfittare delle debolezze di Avid e Adobe, oggi Avid e Adobe offrono grossi sconti per chi (alla luce del nuovo Final Cut X) decidesse di abbandonare la soluzione Apple per cambiare piattaforma.
Cosa voglio dire con tutto ciò? Riagganciandomi a quanto detto in apertura, non ho la sufficiente esperienza per giudicare questo cambio di direzione di Apple, ma conosco abbastanza bene Apple per fare un paio di considerazioni. La prima è che Apple (a dispetto di chi ci contava) non è mai stata un'azienda che tradizionalmente propone soluzioni "professionali", ma è sempre stata pronta a cavalcare, di volta in volta, l'onda del momento... c'è chi chiama questo atteggiamento "spremitura degli utenti", chi la chiama "dinamicità dell'azienda": sicuramente ha consentito ad Apple di essere una delle aziende di maggior successo degli utlimi anni, e probabilmente Final Cut X riuscirà a conquistare un pubblico più ampio anche se, forse, meno professionale (o semplicemente di professione diversa... quello che si chiama "un cambio di target"). La seconda considerazione è che spesso Apple "vede lungo", e nonostante i problemi di gioventù di questa nuova versione, può essere che Final Cut X abbia le carte in regola per definire un nuovo standard. Difficile dire come andrà a finire...
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