Il 4 luglio del 2001, con un breve annuncio, Apple annunciò la sospensione della produzione del Cube, uno dei modelli di Mac più controversi: come io stesso ebbi modo di scrivere qualche mese prima, si trattava di una macchina di difficile collocazione sul mercato, inadeguata al professionista in cerca di prestazioni ed espandibilità, esageratamente costosa per l'utenza domestica che ormai aveva preso a riferimento l'iMac.
Come ho già avuto modo di raccontare altre volte, a mio avviso il Cube rappresentava per Jobs la reincarnazione del NeXT, e alla sua sparizione fece seguito, diversi anni più tardi (per la precisione nel 2005) il Mac mini, che personalmente ho sempre considerato una sorta di mezzo-cube... anche nel prezzo...
Sparito il Cube, spariscono anche i terribili iMac Flower Power ma al suo posto non arriva il tento atteso iMac con schermo LCD (che arriverà solo l'anno seguente) ma un'altra riedizione del classico iMac in tre varianti cromatiche (graphite, snow e blue indigo). Va meglio per la fascia degli utenti professionali, che vedono arrivare il nuovo PowerMac-G4 versione Quicksilver, dei mostri di potenza (ai tempi il PPC-G4 era ancora superiore al Pentium IV, nonostante il clock sensibilmente più basso) che vennero adottati da chi si dedicava al video digitale. Per la serie "non siamo mai contenti", quando furono presentate queste macchine ci si lamentò del fatto che Apple trascurava la (sempre più numerosa) fascia consumer per guardare solo ai (pochi) professionisti: lamentele opposte a quelle che vengono mosse oggi.
Polemiche a parte, non ho ancora detto che questo nuovo hardware fu presentato in occasione del MacWorld Expo di New York, evento nel corso del quale venne presentato Mac OS X 10.1, ed evento in cui Jobs riuscì a trascinare sul palco tutte la maggiori software house (da Adobe a Microsoft, passando per Quark, FileMaker, Connectix, IBM, ecc...) come a dimostrare che nessuno avrebbe abbandonato la piattaforma Mac e il nuovo sistema operativo basato su *nix.
Per concludere la panoramica dell'estate di dieci anni fa, tre notizie che fanno un po' il pari con quello che sta succedendo ultimamente: la prima è il passaggio di Palm alla tecnologia ARM (peccato che gli abbia portato bene); la seconda riguarda un momento di debolezza di Nokia, che anche dieci anni fa soffriva la concorrenza di Motorola e Ericsson (forse un po' meno di come sta succedendo ora); la terza riguarda Cisco, che già 10 anni fa intuì l'importanza delle telefonate VoIP.
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