[comunicato stampa]
Active annuncia la versione italiana di Periscope di Freeverse.
Finalmente, un programma per la webcam del Mac facile da usare e completo di tutto ciò che ti può servire!
In abbinamento al Mac, Periscope è in grado di trasformare l'iSight in una telecamera di sicurezza: il software è in grado di immortalare l'attività che si svolge di fronte al tuo Mac per poi salvarla o condividerla in maniera semplice ed automatica.
In pochi secondi è possibile configurare Periscope in modo che controlli i movimenti dentro una stanza, oppure che si attivi in presenza di un rumore o semplicemente che scatti ad una certa ora o ad intervalli predefiniti.
Periscope invia le immagini scattate in tempo reale tramite email in qualunque parte del mondo, oppure carica le foto sulla pagina di MobileMe o su una pagina web tramite FTP. Può anche caricare le foto drittamente su Flickr.
Con Periscope si può controllare casa quando lontani, scoprire intrusi grazie al rilevatore di movimento, con la tecnica del time lapse realizzare simpatici filmati o semplicemente realizzare film divertenti.
Il demo del programma è disponibile qui:
www.active-software.com/download
Il prezzo di vendita è di euro 24,90 IVA inclusa.
Disponibile sia in versione download che in scatola.
Active
Active Software è il principale distributore, sviluppatore e localizzatore di programmi per la piattaforma Macintosh in Italia. Operando da Gorizia raggiunge ovunque i propri clienti. I software distribuiti da Active sono disponibili nei principali rivenditori Apple in tutta Italia
sabato 30 ottobre 2010
venerdì 29 ottobre 2010
Doppio (non)senso
All'uscita dell'iPhone 4 mi chiedevo che senso avessero i precedenti iPhone bianchi, che di bianco avevano solo la scocca posteriore, mentre visti di fronte erano esattamente identici agli altri (contestualmente mi chiedevoanche che senso avessero alcuni accessori Apple, completamente bianchi, immersi in un mondo di device nero/alluminio.... ma questo è un altro discorso...).
Credo che bene o male tutti sappiate dei problemi che ha incontrato Apple nella produzione di questa variante cromatica dell'iPhone 4, ma nei giorni scorsi ho letto che Apple ha ufficialmente dichiarato che gli iPhone bianchi saranno disponibili solo la prossima primavera.
Ora, posso capire la volontà di "mantenere la parola", e posso anche capire la difficoltà tecnologica nel realizzare quello che Apple vorrebbe, ma... considerando che (se va come è sempre andata) a giugno potrebbe essere presentato l'iPhone 5, e considerando che il trimestre precedente alla presentazione del nuovo modello è sempre quello più "fiacco" nelle vendite (per ovvi motivi), è davvero così necessario ostinarsi nel voler rilasciare l'iPhone bianco in primavera? A mio avviso no, però è sempre difficile capire cosa passa nella testa di Jobs, anche in relazione all'uscita del nuovo modello, quindi (tanto per cambiare) stiamo ad aspettare...
PS: comunque, in uno dei miei numerosi viaggi, proprio il mese scorso mi è capitato di vedere una persona con un iPhone bianco, e devo ammettere che dal vivo non è poi così male (anche se continuo a preferirgli quello nero)... chissà che non restino le poche "mosche bianche", rare e ricercate...
Credo che bene o male tutti sappiate dei problemi che ha incontrato Apple nella produzione di questa variante cromatica dell'iPhone 4, ma nei giorni scorsi ho letto che Apple ha ufficialmente dichiarato che gli iPhone bianchi saranno disponibili solo la prossima primavera.
Ora, posso capire la volontà di "mantenere la parola", e posso anche capire la difficoltà tecnologica nel realizzare quello che Apple vorrebbe, ma... considerando che (se va come è sempre andata) a giugno potrebbe essere presentato l'iPhone 5, e considerando che il trimestre precedente alla presentazione del nuovo modello è sempre quello più "fiacco" nelle vendite (per ovvi motivi), è davvero così necessario ostinarsi nel voler rilasciare l'iPhone bianco in primavera? A mio avviso no, però è sempre difficile capire cosa passa nella testa di Jobs, anche in relazione all'uscita del nuovo modello, quindi (tanto per cambiare) stiamo ad aspettare...
PS: comunque, in uno dei miei numerosi viaggi, proprio il mese scorso mi è capitato di vedere una persona con un iPhone bianco, e devo ammettere che dal vivo non è poi così male (anche se continuo a preferirgli quello nero)... chissà che non restino le poche "mosche bianche", rare e ricercate...
giovedì 28 ottobre 2010
Un Mac non è solo App Store
Ripropongo qui un mio articolo pubblicato qualche giorno fa su Punto-Informatico:
Per commentare le ultime novità di casa Apple, vorrei partire da un mio articolo di qualche settimana fa, articolo che a sua volta riprendeva un pezzo dello scorso settembre e che chiudeva un discorso iniziato a fine agosto.
Il succo di tutte questi pezzi è che l'interfaccia dei sistemi operativi si sta evolvendo e, visto il crescente successo dei dispositivi touch portatili, i due mondi vanno per certi versi a sovrapporsi e a influenzarsi l'un l'altro. Se Microsoft ha "semplicemente" integrato il supporto multitouch in Windows 7, Apple ha scelto una via diversa: prima creando un sistema completamente gestibile con le dita, e poi trasponendo alcune idee di quel sistema su Mac OS X. Sempre seguendo delle vie ben distinte, perché Mac OS X non è iOS (o quantomeno non ancora): le gestures sul sistema desktop vengono eseguite su dispositivi di input quali trackpad e mouse, mentre è solo sul sistema touch che sono previste vere e proprie interazioni con lo schermo.
Mac OS X Lion potenzierà in parte alcuni di questi concetti, ma introdurrà ulteriori elementi in comune tra i due sistemi: Launchpad visualizzerà tutte le applicazioni come se fossimo di fronte allo schermo di un grosso iPad (con tanto di possibilità di realizzare delle cartelle come su iOS), e l'arrivo del Mac App Store (previsto ben prima dell'uscita di Lion) porterà la stessa filosofia del negozio di applicazioni per iOS anche su Mac OS X.
Pur apprezzando le migliorie, e comprendendo le potenzialità del Mac App Store, c'è da sperare da un lato che Mac OS non diventi la versione magnum di iOS, e dall'altro che Lion abbia sotto il cofano ben altre novità rispetto quel poco che è stato presentato la scorsa settimana. Sicuramente si è trattato di una prima e veloce panoramica in un contesto in cui c'erano anche altre novità da presentare, e sicuramente molte cose non sono ancora pronte per essere presentate ufficialmente (manca quasi un anno all'uscita): oppure sono considerate ancora strategiche da Jobs (e in tal senso da tenere nascoste finché il momento dell'uscita non sarà vicino).
Gli utenti si aspettano ben altro per i loro Mac: anche parlando solo di interfaccia si attende da diverse release il pieno supporto alla Resolution Independence, finora introdotta in modo molto parziale, ma che alla luce dell'aumento di risoluzione dei display (come gli ultimi Mac Book Air, presentati sempre nel corso dello stesso evento) diventa sempre più importante.
Sempre restando in ambito software, ma con qualche implicazione anche dal punto di vista dell'hardware, va sicuramente evidenziata la mancata menzione per iDVD durante la presentazione del nuovo pacchetto iLife. Nell'era dell'alta definizione, nessuno realizza più i classici DVD a risoluzione PAL/NTSC, e anche chi dovesse montare filmati con quel formato è più probabile che li registri su una memoria di massa in un formato compresso ma ad elevata qualità (per esempio H.264) piuttosto che su un supporto ottico. Alla luce di tutto ciò, e considerando che pure iPhone e iPod Touch registrano filmati in HD, il futuro di iDVD è ormai segnato: nulla impedisce di continuare ad utilizzarlo finché se ne sente il bisogno, ma al prossimo aggiornamento (che con questa cadenza potrebbe essere nel 2013) potrebbe sparire definitivamente.
Parlando di supporti ottici per i video in alta risoluzione va poi ricordato che, nonostante l'appoggio iniziale di Apple, Jobs ha dichiarato in varie occasioni di non credere molto nell'adozione del Blu-ray, per vari motivi; al di là delle sue visioni più o meno azzeccate sul futuro tecnologico, non va dimenticato che su iTunes Store (ma non in Italia) vengono distribuiti film in alta risoluzione, film che nelle intenzioni di Apple sarebbero da vedere con Apple TV. Se a tutto questo aggiungiamo il già citato arrivo del Mac App Store, che soppianterà almeno in parte la distribuzione di software su CD/DVD, è possibile che in un futuro non molto lontano i portatili della Mela assomiglieranno sempre di più ai MacBook Air, rinunciando al lettore ottico per guadagnare in termini di peso e ingombro.
Arriviamo così (per vie traverse) a parlare del MacBook Air, macchina che qualcuno dava per spacciata alla luce del ritardo di aggiornamento, ma che evidentemente era stata posticipata a causa di un restyling completo, esattamente com'era successo qualche mese fa con il Mac mini. Ovviamente, come sempre accade con i nuovi prodotto Apple, c'è chi è entusiasta della nuova macchina, e chi la critica per le solite motivazioni, principalmente economiche (e con l'Air le critiche sono ancora più facili, vista la particolarità della macchina).
Personalmente trovo che questa rivisitazione sia molto più azzeccata rispetto al modello originale, in particolare il modello da 11 pollici, anche se alcune caratteristiche sono disponibili solo sulla versione da 13. In ogni caso il nuovo MacBook Air segna un punto di partenza per questa categoria di macchine, perlomeno in casa Apple: schermo alta risoluzione (che unitamente alla ridotta dimensione fa crescere la voglia di veder implementata la resolution independance in Lion), prestazioni di tutto rispetto (soprattutto in relazione alla versione precedente e alle altre macchine di questa categoria) e abbandono definitivo dell'hard disk tradizionale. Basteranno queste caratteristiche a fare del nuovo Air una macchina vincente?
A mio avviso sì, e non credo nemmeno a chi dice che il nuovo Air potrebbe rubare clienti a iPad. Al di là degli scopi di utilizzo differenti e solo in parte sovrapponibili (dopotutto i due sistemi operativi sono ancora ben distinti), i prezzi sono stati ben calibrati da Apple, e il modello base di Air si posiziona comunque un gradino sopra il modello più costoso del tablet con la Mela: difficilmente una persona interessata al top di gamma di un certo dispositivo sacrifica la sua scelta per il modello base di un altro tipo di device, e se paragoniamo i due modelli base (o i due modelli top) i prezzi sono ben distanti. Con l'arrivo del periodo natalizio è facile pronosticare buone vendite per entrambi i prodotti.
Per commentare le ultime novità di casa Apple, vorrei partire da un mio articolo di qualche settimana fa, articolo che a sua volta riprendeva un pezzo dello scorso settembre e che chiudeva un discorso iniziato a fine agosto.
Il succo di tutte questi pezzi è che l'interfaccia dei sistemi operativi si sta evolvendo e, visto il crescente successo dei dispositivi touch portatili, i due mondi vanno per certi versi a sovrapporsi e a influenzarsi l'un l'altro. Se Microsoft ha "semplicemente" integrato il supporto multitouch in Windows 7, Apple ha scelto una via diversa: prima creando un sistema completamente gestibile con le dita, e poi trasponendo alcune idee di quel sistema su Mac OS X. Sempre seguendo delle vie ben distinte, perché Mac OS X non è iOS (o quantomeno non ancora): le gestures sul sistema desktop vengono eseguite su dispositivi di input quali trackpad e mouse, mentre è solo sul sistema touch che sono previste vere e proprie interazioni con lo schermo.
Mac OS X Lion potenzierà in parte alcuni di questi concetti, ma introdurrà ulteriori elementi in comune tra i due sistemi: Launchpad visualizzerà tutte le applicazioni come se fossimo di fronte allo schermo di un grosso iPad (con tanto di possibilità di realizzare delle cartelle come su iOS), e l'arrivo del Mac App Store (previsto ben prima dell'uscita di Lion) porterà la stessa filosofia del negozio di applicazioni per iOS anche su Mac OS X.
Pur apprezzando le migliorie, e comprendendo le potenzialità del Mac App Store, c'è da sperare da un lato che Mac OS non diventi la versione magnum di iOS, e dall'altro che Lion abbia sotto il cofano ben altre novità rispetto quel poco che è stato presentato la scorsa settimana. Sicuramente si è trattato di una prima e veloce panoramica in un contesto in cui c'erano anche altre novità da presentare, e sicuramente molte cose non sono ancora pronte per essere presentate ufficialmente (manca quasi un anno all'uscita): oppure sono considerate ancora strategiche da Jobs (e in tal senso da tenere nascoste finché il momento dell'uscita non sarà vicino).
Gli utenti si aspettano ben altro per i loro Mac: anche parlando solo di interfaccia si attende da diverse release il pieno supporto alla Resolution Independence, finora introdotta in modo molto parziale, ma che alla luce dell'aumento di risoluzione dei display (come gli ultimi Mac Book Air, presentati sempre nel corso dello stesso evento) diventa sempre più importante.
Sempre restando in ambito software, ma con qualche implicazione anche dal punto di vista dell'hardware, va sicuramente evidenziata la mancata menzione per iDVD durante la presentazione del nuovo pacchetto iLife. Nell'era dell'alta definizione, nessuno realizza più i classici DVD a risoluzione PAL/NTSC, e anche chi dovesse montare filmati con quel formato è più probabile che li registri su una memoria di massa in un formato compresso ma ad elevata qualità (per esempio H.264) piuttosto che su un supporto ottico. Alla luce di tutto ciò, e considerando che pure iPhone e iPod Touch registrano filmati in HD, il futuro di iDVD è ormai segnato: nulla impedisce di continuare ad utilizzarlo finché se ne sente il bisogno, ma al prossimo aggiornamento (che con questa cadenza potrebbe essere nel 2013) potrebbe sparire definitivamente.
Parlando di supporti ottici per i video in alta risoluzione va poi ricordato che, nonostante l'appoggio iniziale di Apple, Jobs ha dichiarato in varie occasioni di non credere molto nell'adozione del Blu-ray, per vari motivi; al di là delle sue visioni più o meno azzeccate sul futuro tecnologico, non va dimenticato che su iTunes Store (ma non in Italia) vengono distribuiti film in alta risoluzione, film che nelle intenzioni di Apple sarebbero da vedere con Apple TV. Se a tutto questo aggiungiamo il già citato arrivo del Mac App Store, che soppianterà almeno in parte la distribuzione di software su CD/DVD, è possibile che in un futuro non molto lontano i portatili della Mela assomiglieranno sempre di più ai MacBook Air, rinunciando al lettore ottico per guadagnare in termini di peso e ingombro.
Arriviamo così (per vie traverse) a parlare del MacBook Air, macchina che qualcuno dava per spacciata alla luce del ritardo di aggiornamento, ma che evidentemente era stata posticipata a causa di un restyling completo, esattamente com'era successo qualche mese fa con il Mac mini. Ovviamente, come sempre accade con i nuovi prodotto Apple, c'è chi è entusiasta della nuova macchina, e chi la critica per le solite motivazioni, principalmente economiche (e con l'Air le critiche sono ancora più facili, vista la particolarità della macchina).
Personalmente trovo che questa rivisitazione sia molto più azzeccata rispetto al modello originale, in particolare il modello da 11 pollici, anche se alcune caratteristiche sono disponibili solo sulla versione da 13. In ogni caso il nuovo MacBook Air segna un punto di partenza per questa categoria di macchine, perlomeno in casa Apple: schermo alta risoluzione (che unitamente alla ridotta dimensione fa crescere la voglia di veder implementata la resolution independance in Lion), prestazioni di tutto rispetto (soprattutto in relazione alla versione precedente e alle altre macchine di questa categoria) e abbandono definitivo dell'hard disk tradizionale. Basteranno queste caratteristiche a fare del nuovo Air una macchina vincente?
A mio avviso sì, e non credo nemmeno a chi dice che il nuovo Air potrebbe rubare clienti a iPad. Al di là degli scopi di utilizzo differenti e solo in parte sovrapponibili (dopotutto i due sistemi operativi sono ancora ben distinti), i prezzi sono stati ben calibrati da Apple, e il modello base di Air si posiziona comunque un gradino sopra il modello più costoso del tablet con la Mela: difficilmente una persona interessata al top di gamma di un certo dispositivo sacrifica la sua scelta per il modello base di un altro tipo di device, e se paragoniamo i due modelli base (o i due modelli top) i prezzi sono ben distanti. Con l'arrivo del periodo natalizio è facile pronosticare buone vendite per entrambi i prodotti.
martedì 26 ottobre 2010
Spese natalizie
Questa è davvero grossa... secondo alcune indiscrezioni Apple sarebbe interessata all'acquisto di Sony, Adobe (ma non doveva fondersi con Microsoft?), Netflix, Walt Disney, Facebook ed Electronic Arts.
Non voglio etichettare direttamente come bufala quest'indiscrezione (anche perché giunge da un fonte abbastanza autorevole), ma si tratta di una notizia che pone sicuramente qualche interrogativo...
Apple non è certo nuova all'acquisizione di altre società, ma finora si è trattato di società relativamente piccole o che, comunque, erano dedite a sviluppare prodotti (hardware o software) molto mirati, soluzioni destinate ad essere "integrate" nei dispositivi, nei sistemi operativi, o nelle applicazioni di Apple... pensate a cosa succederebbe se Apple dovesse acquistare Sony: si troverebbe catapultata in un mondo che non è più confinato al settore dell'informatica ma sconfina in ogni settore dell'elettronica di consumo. E' vero che anche iPod e iPhone fanno già parte di questo mondo, ma (a meno di acquisizioni parziali) Apple si troverebbe a dover gestire pure televisori, console, e un'infinità di altri dispositivi... mi pare una situazione abbastanza irrealistica anche se potrebbe avere dei risvolti positivi: Apple potrebbe mantenere il marchio (comunque prestigioso) e lasciare inalterata la produzione che non compete i suoi interessi attuali, eliminare parte dei prodotti e dei servizi concorrenti, assicurarsi alcune tecnologie (penso soprattutto ai display), sfruttarne il know-how e la capacità produttiva, potenziare in parte i propri prodotti (penso magari ad un controller per utilizzare Apple TV come console).
Sony a parte, le altre acquisizioni potrebbero essere più in linea con la politica tenuta finora da Apple, e quella di Adobe porrebbe il sigillo su altre indiscrezioni di qualche tempo fa che volevano la casa di Premiere, Flash e Photoshop in procinto di fondersi con Microsoft. Anche l'eventualità che Apple acquisisca Adobe porrebbe degli interrogativi mica male: che ne sarebbe di Flash? Verrebbe eliminato da Apple, o sarebbe l'occasione per rimangiarsi quanto sostenuto finora (eventualmente rivoluzionandone alcuni aspetti, giusto per dare un po' meno nell'occhio)? Premiere si fonderebbe con FinalCut (che avrebbe bisogno di una rinfrecata)? Lightroom e Aperture diventerebbero una cosa sola? Photoshop verrebbe prodotto da Apple solo per Mac? Se fosse vero, sarebbe un segnale fortissimo da parte di Apple, e probabilmente più strategico rispetto all'acquisizione di Sony: certo è che Apple sta capitalizzando molto, quindi prima o poi qualche acquisto importante lo farà...
Non voglio etichettare direttamente come bufala quest'indiscrezione (anche perché giunge da un fonte abbastanza autorevole), ma si tratta di una notizia che pone sicuramente qualche interrogativo...
Apple non è certo nuova all'acquisizione di altre società, ma finora si è trattato di società relativamente piccole o che, comunque, erano dedite a sviluppare prodotti (hardware o software) molto mirati, soluzioni destinate ad essere "integrate" nei dispositivi, nei sistemi operativi, o nelle applicazioni di Apple... pensate a cosa succederebbe se Apple dovesse acquistare Sony: si troverebbe catapultata in un mondo che non è più confinato al settore dell'informatica ma sconfina in ogni settore dell'elettronica di consumo. E' vero che anche iPod e iPhone fanno già parte di questo mondo, ma (a meno di acquisizioni parziali) Apple si troverebbe a dover gestire pure televisori, console, e un'infinità di altri dispositivi... mi pare una situazione abbastanza irrealistica anche se potrebbe avere dei risvolti positivi: Apple potrebbe mantenere il marchio (comunque prestigioso) e lasciare inalterata la produzione che non compete i suoi interessi attuali, eliminare parte dei prodotti e dei servizi concorrenti, assicurarsi alcune tecnologie (penso soprattutto ai display), sfruttarne il know-how e la capacità produttiva, potenziare in parte i propri prodotti (penso magari ad un controller per utilizzare Apple TV come console).
Sony a parte, le altre acquisizioni potrebbero essere più in linea con la politica tenuta finora da Apple, e quella di Adobe porrebbe il sigillo su altre indiscrezioni di qualche tempo fa che volevano la casa di Premiere, Flash e Photoshop in procinto di fondersi con Microsoft. Anche l'eventualità che Apple acquisisca Adobe porrebbe degli interrogativi mica male: che ne sarebbe di Flash? Verrebbe eliminato da Apple, o sarebbe l'occasione per rimangiarsi quanto sostenuto finora (eventualmente rivoluzionandone alcuni aspetti, giusto per dare un po' meno nell'occhio)? Premiere si fonderebbe con FinalCut (che avrebbe bisogno di una rinfrecata)? Lightroom e Aperture diventerebbero una cosa sola? Photoshop verrebbe prodotto da Apple solo per Mac? Se fosse vero, sarebbe un segnale fortissimo da parte di Apple, e probabilmente più strategico rispetto all'acquisizione di Sony: certo è che Apple sta capitalizzando molto, quindi prima o poi qualche acquisto importante lo farà...
lunedì 25 ottobre 2010
I miei bookmark
Come preannunciato la scorsa settimana, ecco una breve panoramica sui miei bookmarks.
-faqintosh; il sito di riferimento se avete una domanda, un dubbio, un problema, sul vostro Mac
-Macity; si, lo so, non è propriamente quello che si può definire un sito di informazione obiettiva, ma resta pur sempre un punto di riferimento per conoscere le ultime novità, se non avete voglia di girare i siti in lingua anglofona.
-Tevac; latente ormai da diversi mesi, in attesa di rinascere come l'araba fenice, era un sito "open source" a cui ognuno poteva dare il proprio contributo; a seguito di cambi generazionali e del modificarsi del mondo di internet era decaduto, ma si attende la sua rinascita... nel frattempo potete fare un giro sul fratello-gemello Tevac Photo (ovviamente dedicato alla fotografia).
-Punto-Informatico; anche lui ha subito diversi cambiamenti nel corso dell'ultimo decennio, e se devo essere onesto l'ultima formula con aggiornamenti continui non ho ancora capito se è stata una buona idea... resta comunque un riferimento per tutte le notizie informatiche, non solo per quanto riguarda Apple.
-i.c.m.; non un sito, ma un newsgroup, per la precisione it.comp.macintosh al quale potete accedere comunque anche via web (qui ho linkato l'indirizzo di Google Group, ma ci sono anche altre vie).
-iPad Italia e iPadders; due siti per tenersi informati sulle ultime novità del mondo iPad (il primo ha anche, come gemello, iPhone Italia)
-Appleinsider e Macrumors; indispensabile per scovare all'origine tutti i rumors e le indiscrezioni. Il secondo ha anche una guida online che tiene traccia della "vecchiaia" dell'hardware Apple in vendita, per capire se possiamo essere prossimi ad un aggiornamento.
-Wired.it; versione online dell'edizione italiana della nota rivista. Forse ultimamente ha perso un po' di smalto.
-AAPL; per tenere sott'occhio l'andamento borsistico di Apple attraverso Yahoo.
-Mediacenter; un riassunto di tutte le soluzione ch epotete adottare per trasformare il vostro Mac un un Media Center (personalmente la soluzione che preferisco è Plex).
-cnet download; una volta era "versiontracker", l'immancabile punto di riferimento per cercare un software per Mac (ma non solo), ora è passato sotto cnet. Se cercate qualcosa, non avete che da chiedere.
-Mac OS X Hints; trucchetti vari su Mac OS X dall'autorevole MacWorld.
-Storie di Apple; non ha aggiornamenti frequenti, ma è di piacevole lettura.
-Apple-History; la storia di tutte le macchine Apple (o perlomeno una raccolta di schede con le specifiche di ogni dispositivo) divise per data di uscita, famiglia, o processore.
-Storie dalla Sala Macchine; non proprio amichevole verso il Mac, ma ottimo sia per farsi quattro risate ;)
-Il Disinformatico; ovvero, il blog di Paolo Attivissimo... se non lo conoscete, fateci un giro, soprattutto se siete in cerca di come scovare una delle innumerevoli bufale che periodicamente vi cascano nella casella mail.
Ovviamente questo non è tutta la mia lista dei bookmarks, ma sicuramente è una buona selezione tra quelli che frequento più spesso, e quelli che ha più senso segnalare su questo blog.
-faqintosh; il sito di riferimento se avete una domanda, un dubbio, un problema, sul vostro Mac
-Macity; si, lo so, non è propriamente quello che si può definire un sito di informazione obiettiva, ma resta pur sempre un punto di riferimento per conoscere le ultime novità, se non avete voglia di girare i siti in lingua anglofona.
-Tevac; latente ormai da diversi mesi, in attesa di rinascere come l'araba fenice, era un sito "open source" a cui ognuno poteva dare il proprio contributo; a seguito di cambi generazionali e del modificarsi del mondo di internet era decaduto, ma si attende la sua rinascita... nel frattempo potete fare un giro sul fratello-gemello Tevac Photo (ovviamente dedicato alla fotografia).
-Punto-Informatico; anche lui ha subito diversi cambiamenti nel corso dell'ultimo decennio, e se devo essere onesto l'ultima formula con aggiornamenti continui non ho ancora capito se è stata una buona idea... resta comunque un riferimento per tutte le notizie informatiche, non solo per quanto riguarda Apple.
-i.c.m.; non un sito, ma un newsgroup, per la precisione it.comp.macintosh al quale potete accedere comunque anche via web (qui ho linkato l'indirizzo di Google Group, ma ci sono anche altre vie).
-iPad Italia e iPadders; due siti per tenersi informati sulle ultime novità del mondo iPad (il primo ha anche, come gemello, iPhone Italia)
-Appleinsider e Macrumors; indispensabile per scovare all'origine tutti i rumors e le indiscrezioni. Il secondo ha anche una guida online che tiene traccia della "vecchiaia" dell'hardware Apple in vendita, per capire se possiamo essere prossimi ad un aggiornamento.
-Wired.it; versione online dell'edizione italiana della nota rivista. Forse ultimamente ha perso un po' di smalto.
-AAPL; per tenere sott'occhio l'andamento borsistico di Apple attraverso Yahoo.
-Mediacenter; un riassunto di tutte le soluzione ch epotete adottare per trasformare il vostro Mac un un Media Center (personalmente la soluzione che preferisco è Plex).
-cnet download; una volta era "versiontracker", l'immancabile punto di riferimento per cercare un software per Mac (ma non solo), ora è passato sotto cnet. Se cercate qualcosa, non avete che da chiedere.
-Mac OS X Hints; trucchetti vari su Mac OS X dall'autorevole MacWorld.
-Storie di Apple; non ha aggiornamenti frequenti, ma è di piacevole lettura.
-Apple-History; la storia di tutte le macchine Apple (o perlomeno una raccolta di schede con le specifiche di ogni dispositivo) divise per data di uscita, famiglia, o processore.
-Storie dalla Sala Macchine; non proprio amichevole verso il Mac, ma ottimo sia per farsi quattro risate ;)
-Il Disinformatico; ovvero, il blog di Paolo Attivissimo... se non lo conoscete, fateci un giro, soprattutto se siete in cerca di come scovare una delle innumerevoli bufale che periodicamente vi cascano nella casella mail.
Ovviamente questo non è tutta la mia lista dei bookmarks, ma sicuramente è una buona selezione tra quelli che frequento più spesso, e quelli che ha più senso segnalare su questo blog.
venerdì 22 ottobre 2010
...e tu? di che bookmark sei?
Per stemperare un po' i temi caldi di questi giorni, volevo condividere con voi le mie abitudini di navigatore, raccontandovi quali sono i miei bookmarks più gettonati, quelli che frequento quotidianamente, e quelli che mi piace tenere sott'occhio di tanto in tanto.
Ora (come accade un po' troppo di frequente ultimamente) sono un po' di corsa, per cui mi limito ad annunciare questa mia intenzione, che si tramuterà in un post la prossima settimana.
Se nel frattempo qualcuno vuole segnalarmi con un commento i suoi tre link più gettonati, sarò ben lieto di prenderne nota e, magari, aggiungerli ai miei.
Ora (come accade un po' troppo di frequente ultimamente) sono un po' di corsa, per cui mi limito ad annunciare questa mia intenzione, che si tramuterà in un post la prossima settimana.
Se nel frattempo qualcuno vuole segnalarmi con un commento i suoi tre link più gettonati, sarò ben lieto di prenderne nota e, magari, aggiungerli ai miei.
mercoledì 20 ottobre 2010
Tutto come da previsione
MacBook Air, Lion e iLife 11
-Il MacBook Air, update stra-atteso, porta fino a 256GB di memoria flash (niente hard disk, ma nemmeno SSD) su un portatile ultrasottile, ad un prezzo non certo contenuto ma comunque interessante, soprattutto se pensiamo al modello entry-level, che con lo schermo da 11" diventa veramente portabilissimo.
-Lion, come previsto, eredita alcune caratteristiche di iOS, alcune delle quali già disponibili da subito, come Facetime (scaricabile in beta) e AppStore, che dovrebbe arrivare nel giro di qualche mese.
-iLife 11 segna invece la fine del supporto ottico per i filmati: nell'era dell'alta definizione non si fanno più DVD, e al bluray fatto in casa non ci crede nessuno, sia per questione di costi (a partire dal supporto stesso), sia perché è più comodo utilizzare memorie di massa.
...e ora un giro a leggere gli umori degli utenti, dove ci saranno sicuramente gli entusiasti che hanno già ordinato il nuovo Air, e i soliti criticoni che non mancheranno di trovare qualcosa di cui lamentarsi
-Il MacBook Air, update stra-atteso, porta fino a 256GB di memoria flash (niente hard disk, ma nemmeno SSD) su un portatile ultrasottile, ad un prezzo non certo contenuto ma comunque interessante, soprattutto se pensiamo al modello entry-level, che con lo schermo da 11" diventa veramente portabilissimo.
-Lion, come previsto, eredita alcune caratteristiche di iOS, alcune delle quali già disponibili da subito, come Facetime (scaricabile in beta) e AppStore, che dovrebbe arrivare nel giro di qualche mese.
-iLife 11 segna invece la fine del supporto ottico per i filmati: nell'era dell'alta definizione non si fanno più DVD, e al bluray fatto in casa non ci crede nessuno, sia per questione di costi (a partire dal supporto stesso), sia perché è più comodo utilizzare memorie di massa.
...e ora un giro a leggere gli umori degli utenti, dove ci saranno sicuramente gli entusiasti che hanno già ordinato il nuovo Air, e i soliti criticoni che non mancheranno di trovare qualcosa di cui lamentarsi
martedì 19 ottobre 2010
Record
Record di fatturato, record di utile, record nelle vendite di CPU, di iPhone e di iPad, che con gli oltre 4 milioni di unità vendute in questo trimestre, raggiunge quota 7.5 milioni, ad un soffio dai 10 milioni previsti per l'anno in corso, anzi, più vicini ai 12 milioni se immaginiamo che il prossimo trimestre sarà quello degli acquisti natalizi. Al di là dei numeri che potete leggere ovunque, vorrei soffermarmi su 3 o 4 punti:
1) 14 milioni di iPhone 4 sono un numero veramente impressionante, il doppio rispetto al 3Gs (che pure era stato un grande successo nel trimestre del lancio); al di là della battaglia a distanza con Android (sulla quale lo stesso Jobs si è soffermato a lungo nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla diffusione dei risultati), questo significa che il fantomatico Antennagate non ha avuto i risultati sperati dalla concorrenza...
2) Anche le vendite di Mac sono aumentate parecchio (il 58% rispetto allo scorso anno), e l'unico prodotto in calo è quello degli iPod, sicuramente prevedibile (così com'è prevedibile che salirà nel trimestre natalizio)
3) Nonostante i numeri di cui abbiamo parlato, nell'after hours il titolo AAPL ha perso diversi punti, non perché i risultati non siano buoni, ma perché wall strett si attendeva un maggior numero di iPad venduti, e dei margini di utile più ampi. In realtà dietro questo calo ci potrebbe essere anche della speculazione: il titolo era salito repentinamente prima della presentazione dei risultati (fino a sfiorare i 320 dollari) e domani ci sarà un altro evento che potrebbe dare ulteriore impulso ad AAPL...
4) Purtroppo per le mie previsioni, Jobs ha ufficialmente detto che non ci sarà un iPad da 7"
1) 14 milioni di iPhone 4 sono un numero veramente impressionante, il doppio rispetto al 3Gs (che pure era stato un grande successo nel trimestre del lancio); al di là della battaglia a distanza con Android (sulla quale lo stesso Jobs si è soffermato a lungo nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla diffusione dei risultati), questo significa che il fantomatico Antennagate non ha avuto i risultati sperati dalla concorrenza...
2) Anche le vendite di Mac sono aumentate parecchio (il 58% rispetto allo scorso anno), e l'unico prodotto in calo è quello degli iPod, sicuramente prevedibile (così com'è prevedibile che salirà nel trimestre natalizio)
3) Nonostante i numeri di cui abbiamo parlato, nell'after hours il titolo AAPL ha perso diversi punti, non perché i risultati non siano buoni, ma perché wall strett si attendeva un maggior numero di iPad venduti, e dei margini di utile più ampi. In realtà dietro questo calo ci potrebbe essere anche della speculazione: il titolo era salito repentinamente prima della presentazione dei risultati (fino a sfiorare i 320 dollari) e domani ci sarà un altro evento che potrebbe dare ulteriore impulso ad AAPL...
4) Purtroppo per le mie previsioni, Jobs ha ufficialmente detto che non ci sarà un iPad da 7"
giovedì 14 ottobre 2010
OK, il tempo è giusto
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca (*)
E' vero che un qualche annuncio di Apple era nell'aria (da tempo si parla di un nuovo Air, e del futuro di Mac OS X si era persa ogni traccia) ed è anche vero che, col periodo degli acquisti natalizi alle porte, di tempo non ne resta molto... ma il momento scelto da Apple per i suoi prossimi annunci pare scelto "casualmente" per rompere le uova nel paniere al nuovo Windows Phone 7 (del quale non ho ancora parlato semplicemente perché non ho ancora avuto modo di esaminare e di provare).
Certo, stiamo parlando di due cose completamente diverse e con target differenti, ma proprio quando Microsoft (tra parentesi, con estremo ritardo rispetto alla concorrenza) lancia la sua interpretazione moderna di un OS per smartphone, Apple decide che è giunta ora di distogliere l'attenzione, e di parlare di altro: dopotutto tra iPad, iPhone 4, iOS, Droid, Froyo, e tablet in tutte le salse, forse è giunto il momento di distrarre il pubblico presentando qualcosa di nuovo.
Hardware a parte (delle indiscrezioni sull'Air ho già parlato), il pezzo forte dell'evento dovrebbe essere la futura versione di Mac OS X. Al di là del nome, che salvo sorprese dovrebbe essere "Lion" visto quello che si intravede nell'invito, il riserbo sulla versione 10.7 del sistema operativo di Apple si è finora mantenuto sui massimi livelli, quindi è difficile immaginare quali saranno le novità... se tra le funzioni più attese c'è quella delle resolution independence, per il resto non possiamo che lavorare di fantasia, e pensare ad una sorta di integrazione con iOS (visti alcuni brevetti mostrati ultimamente che strizzano l'occhiolino ad una gestione touch dello schermo) o ad un maggiore utilizzo di tecnologie legate alla rete (visti alcuni annunci lavorativi di qualche mese fa). Non resta che attendere una settimana e, magari, tenere sott'occhio i soliti siti più accreditati per le indiscrezioni...
(*) bisogna poi intendersi su cosa si intende per "male", visto che dal punto di vista del marketing, la mossa di Apple è sicuramente più che azzeccata...
E' vero che un qualche annuncio di Apple era nell'aria (da tempo si parla di un nuovo Air, e del futuro di Mac OS X si era persa ogni traccia) ed è anche vero che, col periodo degli acquisti natalizi alle porte, di tempo non ne resta molto... ma il momento scelto da Apple per i suoi prossimi annunci pare scelto "casualmente" per rompere le uova nel paniere al nuovo Windows Phone 7 (del quale non ho ancora parlato semplicemente perché non ho ancora avuto modo di esaminare e di provare).
Certo, stiamo parlando di due cose completamente diverse e con target differenti, ma proprio quando Microsoft (tra parentesi, con estremo ritardo rispetto alla concorrenza) lancia la sua interpretazione moderna di un OS per smartphone, Apple decide che è giunta ora di distogliere l'attenzione, e di parlare di altro: dopotutto tra iPad, iPhone 4, iOS, Droid, Froyo, e tablet in tutte le salse, forse è giunto il momento di distrarre il pubblico presentando qualcosa di nuovo.
Hardware a parte (delle indiscrezioni sull'Air ho già parlato), il pezzo forte dell'evento dovrebbe essere la futura versione di Mac OS X. Al di là del nome, che salvo sorprese dovrebbe essere "Lion" visto quello che si intravede nell'invito, il riserbo sulla versione 10.7 del sistema operativo di Apple si è finora mantenuto sui massimi livelli, quindi è difficile immaginare quali saranno le novità... se tra le funzioni più attese c'è quella delle resolution independence, per il resto non possiamo che lavorare di fantasia, e pensare ad una sorta di integrazione con iOS (visti alcuni brevetti mostrati ultimamente che strizzano l'occhiolino ad una gestione touch dello schermo) o ad un maggiore utilizzo di tecnologie legate alla rete (visti alcuni annunci lavorativi di qualche mese fa). Non resta che attendere una settimana e, magari, tenere sott'occhio i soliti siti più accreditati per le indiscrezioni...
(*) bisogna poi intendersi su cosa si intende per "male", visto che dal punto di vista del marketing, la mossa di Apple è sicuramente più che azzeccata...
mercoledì 13 ottobre 2010
Back to the Mac
Finalmente, dopo tanto iPad, iPhone, iPod, e dintorni (Apple TV, Ping, e chi più ne ha più ne metta), si parla un po' anche di Mac!!!
L'appuntamento è tra una settimana, e ovviamente non c'è la minima indicazione sull'argomento dell'evento... i maggiori indiziati sono comunque un nuovo MacBook Air, e qualche notizia sulla prossima release di Mac OS X: speriamo bene...
L'appuntamento è tra una settimana, e ovviamente non c'è la minima indicazione sull'argomento dell'evento... i maggiori indiziati sono comunque un nuovo MacBook Air, e qualche notizia sulla prossima release di Mac OS X: speriamo bene...
martedì 12 ottobre 2010
Un po' di svago
Dopo molto tempo, torno a recensire qualche applicazione per iOS e lo faccio partendo da tre giochi che, sebbene non siano nuovi (quindi potenzialmente già conosciuti a chi legge queste pagine) sono riusciti a coinvolgermi al punto di terminarli, cosa non comune vista l'abbondanza di nuove uscite e continue offerte che spingono a lanciarsi continuamente dentro nuove "avventure ludiche", abbandonando presto gli acquisti precedenti.
Non indico il prezzo perché, come avrete notato, quasi tutte le app in vendita sono spesso soggette a forti sconti, se non offerte gratuitamente per periodi limitati: sta a voi scegliere il momento più opportuno per comprare, oppure decidere che l'applicazione vale comunque il prezzo pieno (che spesso si traduce in 79 centesimi).
-N.O.V.A. (Near Orbit Vanguard Alliance) [voto: 5/5]
Definito da molti un clone di Halo (affermazione sulla quale non esprimo giudizi, in quanto non conosco HALO nel dettaglio) N.O.V.A. è uno sparatutto in prima persona caratterizzato da una trama sufficientmente avvincente, e un livello di difficoltà ben calibrato, due elementi che invogliano a giocare fino alla fine. Per chi possiede un iPhone 4 (o un iPod Touch di ultima generazione) N.O.V.A. offre il supporto al retina display e la possibilità di sfruttare il giroscopio per comandare la visuale di gioco. Se giocare a piena risoluzione offre un plus immediatamente avvertibile da tutti, lo stesso non può dirsi del comandi da giroscopio, ai quali ci si deve abituare: personalmente ho preferito completare il gioco utilizzando la classica modalità touch, anche perché utilizare il giroscopio implica il continuo movimento del dispositivo, cosa non sempre realizzabile in modo agevole. Al di là di questo, il gioco offre la possibilità di utilizzare molti tipi di armi (dal fucile di precisione per colpire dalla lunga distanza, all'immancabile cannone al plasma) da utilizzare nei diversi tipi di missione, e include anche numerosi enigmi da risolvere, molto semplici ma indispensabili per proseguire l'avventura.
Nell'attesa del secondo episodio (di cui è uscito il taser la scorsa settimana), si tratta sicuramente di un ottimo acquisto, e la difficoltà ben calibrata lo rende piacevole anche per chi non è un fanatico di questo tipo di giochi.
-Angry Birds [voto: 5/5]
Uno stormo di uccelli arrabbiati si prepara a combattere contro dei maiali verdi, che a loro volta si difendono in tutti i modi possibili, costruendo roccaforti di ogni fattezza con blocchi di legno, ghiaccio e pietra. La dinamica di gioco è molto semplice e immediata: con una fionda dovrete lanciare gli uccelli arrabbiati messi a disposizione del livello, per distruggere tutti i maiali in circolazione. Proseguendo nel gioco vengono mano a mano messi a disposizione uccelli con caratteristiche particolari: quello che va più veloce, quello che si divide in tre, quello che esplode, quello che rilascia uova esplosive, e l'uccello boomerang che dopo essere stato lanciato con la fionda, può tornare indietro per prendere il nemico alle spalle. Ovviamente ogni tipo di uccello si presta più o meno bene ad abbattere i diversi tipi di protezione messi in piedi dai maiali, quindi è indispensabile cogliere subito i pundi deboli della struttura difensiva, in relazione agli uccelli che si hanno a disposizione e alla loro sequenza di lancio. Se per passare il livello basta eliminare il nemico, per raggiungere punteggi elevati occorre distruggere il maggior numero di elementi presenti sulla scena, e magari riuscire a preservare qualche uccello, così da ottenere dei punti extra: solo in questo modo potrete scalare la classifica mondiale di Angry Birds, visto che il gioco è collegato a Game Center, e questa sua caratteristica gli assicura un alto livello di rigiocabilità. All'inizio penserete solo a superare i livelli (che sono ben 165, divisi in 4 mondi e 11 scenari, più i livelli extra legati al ritrovamento delle uova d'oro), ma poi ripartirete dall'inizio per cercare di ottenere il massimo punteggio da ogni livello, un punteggio a tre stelle il cui raggiungimento, a volte, non è per niente semplice. Oltre al punteggio assoluto, il collegamento a Game Center vi stimolerà a raggiungere anche altri obiettivi, come un certo numero di blocchi di pietra distrutti, un certo numero di uccelli lanciati. In definitiva, un gioco dalla dinamica semplice e immediata, che vi può assicurare moltissime ore di gioco.
-Fruit Ninja [voto: 4/5]
Gioco che ben si adatta per partite "mordi e fuggi", Fruit Ninja consente di mettere alla prova la vostra prontezza di riflessi, unitamente al vostro sangue freddo. La dinamica del gioco è quando di più semplice e immediato possiate immaginare: il vostro dito è un'affilatissima spada virtuale che taglia la frutta a metà con un semplice tocco... e dovete tagliarla tutta, perché se vi sfuggono 3 frutti la partita si conclude; d'altro canto non potete nemmeno brandire la spada di continuo, perché insieme alla frutta vengono lanciate anche delle bombe, e se affettate una bomba la partita si conclude. Per raggiungere i punteggi più elevati dovrete esibirvi in tagli combinati che affettano 3 o più frutti in un solo colpo, ma non riesco ad immaginare quanto tempo ci voglia per avvicinarsi ai massimi punteggi che compaiono nella classifica di Game Central. Sempre attraverso Game Central, Fruit Ninja offre la possibilità di sfidare amici o giocatori di tutto il mondo in una partita a tempo in cui ognuno deve affettare la sua frutta (se si affetta quella dell'avversario si perdono punti).
Se il livello di attenzione vi spaventa (attenzione alla frutta che sfugge, attenzione alle bombe, attenzione alla frutta dell'avversario), potete rilassarvi facendo una partita in modalità Zen: 90 secondi senza bombe e senza preoccuparsi se scappa qualche mela o qualche kiwi... l'unica cosa è quella di riuscire a realizzare il maggior numero di combo possibili visto che, essendo una partita a tempo, l'unico confronto è il punteggio finale.
Fruit Ninja è coloratissimo (lo sfondo vi si riempirà di schizzi di frutta di ogni colore), sfrutta il Retina Display, e offre innumerevoli obiettivi da raggiungere (per esempio fare una combo con 6 banane) per sblolccare nuovi sfondi e nuove spade (che si traducono in scie di diverso colore); per chi lo preferisce, oltre a Game Central Fruit Ninja permette di collegarsi a Open Feint.
Un gioco sicuramente meno avvincente rispetto agli altri due che, ma altrettanto divertente e con diversi spunti di gioco: dallo sbloccaggio di tutti gli extra, al raggiungimento dei diversi obiettivi, passando per il multiplayer...
Non indico il prezzo perché, come avrete notato, quasi tutte le app in vendita sono spesso soggette a forti sconti, se non offerte gratuitamente per periodi limitati: sta a voi scegliere il momento più opportuno per comprare, oppure decidere che l'applicazione vale comunque il prezzo pieno (che spesso si traduce in 79 centesimi).
-N.O.V.A. (Near Orbit Vanguard Alliance) [voto: 5/5]
Definito da molti un clone di Halo (affermazione sulla quale non esprimo giudizi, in quanto non conosco HALO nel dettaglio) N.O.V.A. è uno sparatutto in prima persona caratterizzato da una trama sufficientmente avvincente, e un livello di difficoltà ben calibrato, due elementi che invogliano a giocare fino alla fine. Per chi possiede un iPhone 4 (o un iPod Touch di ultima generazione) N.O.V.A. offre il supporto al retina display e la possibilità di sfruttare il giroscopio per comandare la visuale di gioco. Se giocare a piena risoluzione offre un plus immediatamente avvertibile da tutti, lo stesso non può dirsi del comandi da giroscopio, ai quali ci si deve abituare: personalmente ho preferito completare il gioco utilizzando la classica modalità touch, anche perché utilizare il giroscopio implica il continuo movimento del dispositivo, cosa non sempre realizzabile in modo agevole. Al di là di questo, il gioco offre la possibilità di utilizzare molti tipi di armi (dal fucile di precisione per colpire dalla lunga distanza, all'immancabile cannone al plasma) da utilizzare nei diversi tipi di missione, e include anche numerosi enigmi da risolvere, molto semplici ma indispensabili per proseguire l'avventura.
Nell'attesa del secondo episodio (di cui è uscito il taser la scorsa settimana), si tratta sicuramente di un ottimo acquisto, e la difficoltà ben calibrata lo rende piacevole anche per chi non è un fanatico di questo tipo di giochi.
-Angry Birds [voto: 5/5]
Uno stormo di uccelli arrabbiati si prepara a combattere contro dei maiali verdi, che a loro volta si difendono in tutti i modi possibili, costruendo roccaforti di ogni fattezza con blocchi di legno, ghiaccio e pietra. La dinamica di gioco è molto semplice e immediata: con una fionda dovrete lanciare gli uccelli arrabbiati messi a disposizione del livello, per distruggere tutti i maiali in circolazione. Proseguendo nel gioco vengono mano a mano messi a disposizione uccelli con caratteristiche particolari: quello che va più veloce, quello che si divide in tre, quello che esplode, quello che rilascia uova esplosive, e l'uccello boomerang che dopo essere stato lanciato con la fionda, può tornare indietro per prendere il nemico alle spalle. Ovviamente ogni tipo di uccello si presta più o meno bene ad abbattere i diversi tipi di protezione messi in piedi dai maiali, quindi è indispensabile cogliere subito i pundi deboli della struttura difensiva, in relazione agli uccelli che si hanno a disposizione e alla loro sequenza di lancio. Se per passare il livello basta eliminare il nemico, per raggiungere punteggi elevati occorre distruggere il maggior numero di elementi presenti sulla scena, e magari riuscire a preservare qualche uccello, così da ottenere dei punti extra: solo in questo modo potrete scalare la classifica mondiale di Angry Birds, visto che il gioco è collegato a Game Center, e questa sua caratteristica gli assicura un alto livello di rigiocabilità. All'inizio penserete solo a superare i livelli (che sono ben 165, divisi in 4 mondi e 11 scenari, più i livelli extra legati al ritrovamento delle uova d'oro), ma poi ripartirete dall'inizio per cercare di ottenere il massimo punteggio da ogni livello, un punteggio a tre stelle il cui raggiungimento, a volte, non è per niente semplice. Oltre al punteggio assoluto, il collegamento a Game Center vi stimolerà a raggiungere anche altri obiettivi, come un certo numero di blocchi di pietra distrutti, un certo numero di uccelli lanciati. In definitiva, un gioco dalla dinamica semplice e immediata, che vi può assicurare moltissime ore di gioco.
-Fruit Ninja [voto: 4/5]
Gioco che ben si adatta per partite "mordi e fuggi", Fruit Ninja consente di mettere alla prova la vostra prontezza di riflessi, unitamente al vostro sangue freddo. La dinamica del gioco è quando di più semplice e immediato possiate immaginare: il vostro dito è un'affilatissima spada virtuale che taglia la frutta a metà con un semplice tocco... e dovete tagliarla tutta, perché se vi sfuggono 3 frutti la partita si conclude; d'altro canto non potete nemmeno brandire la spada di continuo, perché insieme alla frutta vengono lanciate anche delle bombe, e se affettate una bomba la partita si conclude. Per raggiungere i punteggi più elevati dovrete esibirvi in tagli combinati che affettano 3 o più frutti in un solo colpo, ma non riesco ad immaginare quanto tempo ci voglia per avvicinarsi ai massimi punteggi che compaiono nella classifica di Game Central. Sempre attraverso Game Central, Fruit Ninja offre la possibilità di sfidare amici o giocatori di tutto il mondo in una partita a tempo in cui ognuno deve affettare la sua frutta (se si affetta quella dell'avversario si perdono punti).
Se il livello di attenzione vi spaventa (attenzione alla frutta che sfugge, attenzione alle bombe, attenzione alla frutta dell'avversario), potete rilassarvi facendo una partita in modalità Zen: 90 secondi senza bombe e senza preoccuparsi se scappa qualche mela o qualche kiwi... l'unica cosa è quella di riuscire a realizzare il maggior numero di combo possibili visto che, essendo una partita a tempo, l'unico confronto è il punteggio finale.
Fruit Ninja è coloratissimo (lo sfondo vi si riempirà di schizzi di frutta di ogni colore), sfrutta il Retina Display, e offre innumerevoli obiettivi da raggiungere (per esempio fare una combo con 6 banane) per sblolccare nuovi sfondi e nuove spade (che si traducono in scie di diverso colore); per chi lo preferisce, oltre a Game Central Fruit Ninja permette di collegarsi a Open Feint.
Un gioco sicuramente meno avvincente rispetto agli altri due che, ma altrettanto divertente e con diversi spunti di gioco: dallo sbloccaggio di tutti gli extra, al raggiungimento dei diversi obiettivi, passando per il multiplayer...
lunedì 11 ottobre 2010
Una storia già vista
Quando uscì il primo iPhone, non esitai a definirlo "un iPod che telefona", perché a mio avviso solo quello era... ok per la possibilità di navigare in internet e controllare le mail, ma avere tra le mani uno strumento così potente, senza poterci installare alcuna applicazione, mi sembrava molto limitativo rispetto alle reali potenzialità... ed infatti le applicazioni non-ufficiali installabili dopo avere jailbreakato il telefono non tardarono ad arrivare (tra parentesi, come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, credo che l'idea dell'App Store fosse già nella mente di Apple, ma semplicemente fu annunciato e reso operativo l'anno seguente per una serie di motivazioni in parte tecniche e in parte commerciali).
Oggi la tentazione di dire che la nuova Apple TV è solo un media streamer (forse neanche dei migliori) è forte, perché anche in questo caso si tratta di un dispositivo che potrebbe avere ben altri margini di utilizzo, visto che utilizza una iOS (una versione un po' particolare, visto lo scopo a cui è dedicata, ma pur sempre iOS).
Cominciamo col dire che la sua dissezione ha evidenziato (vicino al processore A4) la presenza di un modulo da 8 GB di memoria: tantini per memorizzare l'OS e bufferizzare un po' di video, anche considerando che la visione di un film acquistato può iniziare 30 giorni dopo l'acquisto e può esserevisualizzata più volte nel giro delle 24 ore dopo l'inizio della riproduzione (quindi potrebbe essere memorizzato sul dispositivo. Inoltre, a fianco di questi 8 GB è comunque presente lo spazio per un altro modulo di memoria (attualmente vuoto) nonché una serie di contatti con la classica piedinatura del connettore dock.
In ogni caso, anche senza connettore dock, Apple TV 2 può essere vista da iTunes tramite la porta micro-USB, ufficialmente solo per questioni di supporto (per esempio per ripristinare il sistema, o in caso di aggiornamento) ma offrendo di fatto una via di accesso per le operazioni di jailbraking, e aprendo una porta per l'installazione di applicazioni.
Qualcuno ha anche già scoperto come installare le applicazioni, anche se poi (vista l'interfaccia "preconfezionata" da Apple) non ci sarebbe modo di lanciarle. Anche trovando il modo di lanciarle, non è detto poi che non subentino problemi più o meno evidenti di compatibilità, visto che Apple TV non ha accelerometri, né prevede il supporto di schermi touch... certo, applicazioni create ad-hoc per le Apple TV "sbloccate" potrebbero sfruttare l'attuale Apple Remote come controller "limitato" ma funzionale per emulare vecchie console, oppure potrebbero sfruttare iPhone e iPod Touch collegati in rete wiFi come controller più avanzati. Anche tralasciando l'aspetto videoludico, Apple TV potrebbe essere utilizzata per navigare in internet o controllare la posta elettronica dal televisore di casa.
La mia sensazione è che Apple sia ben consapevole di queste possibilità, e che prima o poi le voglia sfruttare, magari in occasione di iOS 5. Annunciare da subito la possibilità di installare applicazioni, rischiando di andare incontro a problemi di compatibilità, non sarebbe stato un atteggiamento tipico di Apple, e visto che al momento le attenzioni verso iOS sono mirate alla compatibilità con l'iPad (che, ricordiamo, è ancora fermo alla versione 3.2, senza multitasking, in attesa della 4.2 prevista per novembre), le applicazioni per Apple TV possono attendere, tantopiù che non è ancora certo quando Apple TV verrà distribuita fuori dei paesi dov'è attualmente in vendita, cioé quelli dove è già attiva anche la distribuzione di film e serie televisive attraverso iTunes (USA, Canada, Australia, Germania, Francia e Regno Unito).
"Se" e "quando" arriverà il supporto ufficiale per le applicazioni in Apple TV, probabilmente ci sarà un'apposita sezione sull'App Store dedicata a software in risoluzione HD Ready, rigorosamente in modalità landscape, e gestibile senza l'utilizzo di accelerometri, gestures e schermi touch; in realtà alcune applicazioni potrebbero tranquillamente avere un'applicazione parallela da lanciare su iPhone/iPad/iPod Touch, in grado di interagire con l'applicazione per Apple TV, esattamente come avviene già ora tra iPhone e iPad con software come Camera for iPad che mette a disposizione dell'iPad la camera dell'iPhone. Se tutte queste possibilità verranno sfruttate al meglio, prepariamoci a vederne delle belle pure in televisione, anche perché dopo quella nel settore degli smartphone, si sta preannunciando una nuova battaglia tra Google TV ed Apple TV...
Oggi la tentazione di dire che la nuova Apple TV è solo un media streamer (forse neanche dei migliori) è forte, perché anche in questo caso si tratta di un dispositivo che potrebbe avere ben altri margini di utilizzo, visto che utilizza una iOS (una versione un po' particolare, visto lo scopo a cui è dedicata, ma pur sempre iOS).
Cominciamo col dire che la sua dissezione ha evidenziato (vicino al processore A4) la presenza di un modulo da 8 GB di memoria: tantini per memorizzare l'OS e bufferizzare un po' di video, anche considerando che la visione di un film acquistato può iniziare 30 giorni dopo l'acquisto e può esserevisualizzata più volte nel giro delle 24 ore dopo l'inizio della riproduzione (quindi potrebbe essere memorizzato sul dispositivo. Inoltre, a fianco di questi 8 GB è comunque presente lo spazio per un altro modulo di memoria (attualmente vuoto) nonché una serie di contatti con la classica piedinatura del connettore dock.
In ogni caso, anche senza connettore dock, Apple TV 2 può essere vista da iTunes tramite la porta micro-USB, ufficialmente solo per questioni di supporto (per esempio per ripristinare il sistema, o in caso di aggiornamento) ma offrendo di fatto una via di accesso per le operazioni di jailbraking, e aprendo una porta per l'installazione di applicazioni.
Qualcuno ha anche già scoperto come installare le applicazioni, anche se poi (vista l'interfaccia "preconfezionata" da Apple) non ci sarebbe modo di lanciarle. Anche trovando il modo di lanciarle, non è detto poi che non subentino problemi più o meno evidenti di compatibilità, visto che Apple TV non ha accelerometri, né prevede il supporto di schermi touch... certo, applicazioni create ad-hoc per le Apple TV "sbloccate" potrebbero sfruttare l'attuale Apple Remote come controller "limitato" ma funzionale per emulare vecchie console, oppure potrebbero sfruttare iPhone e iPod Touch collegati in rete wiFi come controller più avanzati. Anche tralasciando l'aspetto videoludico, Apple TV potrebbe essere utilizzata per navigare in internet o controllare la posta elettronica dal televisore di casa.
La mia sensazione è che Apple sia ben consapevole di queste possibilità, e che prima o poi le voglia sfruttare, magari in occasione di iOS 5. Annunciare da subito la possibilità di installare applicazioni, rischiando di andare incontro a problemi di compatibilità, non sarebbe stato un atteggiamento tipico di Apple, e visto che al momento le attenzioni verso iOS sono mirate alla compatibilità con l'iPad (che, ricordiamo, è ancora fermo alla versione 3.2, senza multitasking, in attesa della 4.2 prevista per novembre), le applicazioni per Apple TV possono attendere, tantopiù che non è ancora certo quando Apple TV verrà distribuita fuori dei paesi dov'è attualmente in vendita, cioé quelli dove è già attiva anche la distribuzione di film e serie televisive attraverso iTunes (USA, Canada, Australia, Germania, Francia e Regno Unito).
"Se" e "quando" arriverà il supporto ufficiale per le applicazioni in Apple TV, probabilmente ci sarà un'apposita sezione sull'App Store dedicata a software in risoluzione HD Ready, rigorosamente in modalità landscape, e gestibile senza l'utilizzo di accelerometri, gestures e schermi touch; in realtà alcune applicazioni potrebbero tranquillamente avere un'applicazione parallela da lanciare su iPhone/iPad/iPod Touch, in grado di interagire con l'applicazione per Apple TV, esattamente come avviene già ora tra iPhone e iPad con software come Camera for iPad che mette a disposizione dell'iPad la camera dell'iPhone. Se tutte queste possibilità verranno sfruttate al meglio, prepariamoci a vederne delle belle pure in televisione, anche perché dopo quella nel settore degli smartphone, si sta preannunciando una nuova battaglia tra Google TV ed Apple TV...
giovedì 7 ottobre 2010
Un futuro tutto touch
Ripropongo su queste pagine un mio articolo uscito nei giorni scorsi su Punto-Informatico.
Poco più di un anno fa, quando iPad non era ancora nulla di concreto (se non nei laboratori di Cupertino) descrivevo un futuro ipotetico in cui, pur senza nulla togliere al settore desktop (soprattutto per certi compiti dove è le prestazioni sono determinanti) i dispositivi portatili e ultraportatili sarebbero andati a ricoprire un ruolo sempre più importante. Non che l'avanzata del settore mobile fosse un mistero: ma oggi, alla luce di tutto quello che è accaduto nel 2010, si possono intravedere alcuni risvolti più o meno interessanti relativi a questo argomento.
L'anno si è aperto con il CES 2010 all'insegna dei tablet, annunciati un po' da tutti, forse con troppo anticipo (visti i progetti svaniti nel nulla e i tempi effettivi di rilascio di questi prodotti), forse col solo scopo di mostrare qualcosa prima di Apple: l'annuncio di un tablet designed in Cupertino era ormai nell'aria, anche se la comunicazione ufficiale sarebbe arrivata solo qualche settimana più tardi.
In ogni caso, iPad a parte (di cui si attendono i risultati delle vendite del trimestre estivo per capire se il traguardo dei 10-12 milioni di unità vendute nel 2010 sarà un obiettivo realizzabile), questi mesi sono stati un continuo susseguirsi di novità nel settore mobile, tra tablet, smartphone, nuove versioni dei sistemi operativi dedicati, decine di migliaia di nuove applicazioni, e molto altro ancora. Dall'HP Slate al PlayBook di RIM (prodotti non ancora disponibili, a differenza dello Streak di Dell), passando per la rinascita di Motorola grazie alla serie Droid, la nuova versione del sistema di Google (Froyo), il nuovissimo Windows Phone 7, le decine di migliaia di applicazioni per iPad, e i sondaggi che vedono in continua crescita l'utilizzo di tablet e smartphone per la fruizione di Internet.
Il motivo di questo successo è abbastanza evidente: l'informatica è diventata sempre più un fenomeno di massa, e non è più riservata a persone esperte in materia. Il computer non è solo uno strumento di lavoro, è diventato un comune elettrodomestico, uno strumento come tanti altri, utile per reperire informazioni su Internet, comunicare, stampare foto. L'utente medio, spesso e volentieri, non è minimamente esperto di informatica, né gli interessa diventarlo: vuole un computer per controllare la posta elettronica, incontrare gli amici su Facebook, giocare, vedere video su YouTube ecc. Il fenomeno non è certo una novità, ma negli ultimi anni si è ulteriormente accentuato, ed è stato affiancato dal potenziamento dei telefoni cellulari (il dispositivo elettronico probabilmente più diffuso) che ormai sono diventati dei veri e propri mini computer.
Anche uscendo dall'ambito consumer, ci sono alcuni settori professionali per i quali il computer è solo uno strumento per leggere e spedire email, o per preparare documentazione. A fronte di certi utilizzi che potremmo definire "poco impegnativi", non è indispensabile avere macchine dalle prestazioni elevate ma magari è più importante avere la possibilità di fare le cose in maniera semplice, e avere sempre in mano (o in tasca) la possibilità di farle: basti pensare al successo del Blackberry derivante principalmente dalle push-mail.
Se il successo degli smartphone è già ben consolidato e in continua crescita, la tendenza attuale è quella dei tablet, che stanno arrivando sul mercato praticamente da ogni produttore, in varie dimensioni, con diversi sistemi operativi e con diverse dotazioni hardware. Senza entrare nei dettagli dei singoli modelli, possiamo comunque notare che (nonostante ci siano ancora molte persone dubbiose) i tablet stanno rubando quote di mercato un po' a tutti, in particolare a notebook e netbook. Come mai il successo di questi device arriva solo ora, dopo quasi un decennio di presenza sul mercato?
Ognuno potrebbe dare una risposta diversa a questa domanda, molti diranno che è solo una moda: a mio avviso, al di là dell'avere solo recentemente un hardware "maturo" per realizzare un dispositivo interessante (come prestazioni, autonomia, e peso/ingombri), il merito principale va al sistema operativo, ed è lo stesso motivo per cui negli ultimi anni c'è stata una forte diffusione anche degli smartphone. iOS e Android (giusto per citare i due più chiacchierati) sono sistemi operativi nati appositamente per essere utilizzati su uno schermo touch, che sia di uno smartphone o di un tablet (nonostante Google ammetta che Froyo abbia qualche limite per funzionare al meglio su schermi di grandi dimensioni). L'esperienza di utilizzo è completamente diversa rispetto a quella di utilizzare un normale sistema operativo desktop con uno schermo touch, soprattutto se consideriamo la differenza tra applicazioni realizzate ad-hoc, e applicazioni che normalmente richiedono l'impiego di un mouse: non stento a credere che, prima dell'avvento di sistemi e applicazioni dedicate, i tablet non abbiano incontrato i favori del mercato.
A seguito di queste considerazioni, cosa dovremmo aspettarci per il futuro? Se a livello professionale tutto proseguirà secondo i canoni più tradizionali, il settore consumer potrebbe abbandonare progressivamente macchine e sistemi operativi classici, per adottare dispositivi più versatili nell'utilizzo (e quindi anche in mobilità) ma più semplici da gestire. Chiunque possiede un iPad (parlo di questo tablet semplicemente perché al momento è quello maggiormente diffuso, se non quasi l'unico di nuova generazione presente sul mercato) probabilmente si sarà ritrovato ad utilizzare questo dispositivo come strumento principale per navigare, controllare i messaggi di posta elettronica, chattare, giocare, e molti altri compiti (ci sono anche applicazioni di un certo spessore): è più immediato, veloce, sicuro, e meno impegnativo rispetto all'utilizzo di un normale computer
E questa sarà la chiave vincente che contribuirà alla diffusione di dispositivi di questo genere, sia tra le mura domestiche che per altri compiti.
Poco più di un anno fa, quando iPad non era ancora nulla di concreto (se non nei laboratori di Cupertino) descrivevo un futuro ipotetico in cui, pur senza nulla togliere al settore desktop (soprattutto per certi compiti dove è le prestazioni sono determinanti) i dispositivi portatili e ultraportatili sarebbero andati a ricoprire un ruolo sempre più importante. Non che l'avanzata del settore mobile fosse un mistero: ma oggi, alla luce di tutto quello che è accaduto nel 2010, si possono intravedere alcuni risvolti più o meno interessanti relativi a questo argomento.
L'anno si è aperto con il CES 2010 all'insegna dei tablet, annunciati un po' da tutti, forse con troppo anticipo (visti i progetti svaniti nel nulla e i tempi effettivi di rilascio di questi prodotti), forse col solo scopo di mostrare qualcosa prima di Apple: l'annuncio di un tablet designed in Cupertino era ormai nell'aria, anche se la comunicazione ufficiale sarebbe arrivata solo qualche settimana più tardi.
In ogni caso, iPad a parte (di cui si attendono i risultati delle vendite del trimestre estivo per capire se il traguardo dei 10-12 milioni di unità vendute nel 2010 sarà un obiettivo realizzabile), questi mesi sono stati un continuo susseguirsi di novità nel settore mobile, tra tablet, smartphone, nuove versioni dei sistemi operativi dedicati, decine di migliaia di nuove applicazioni, e molto altro ancora. Dall'HP Slate al PlayBook di RIM (prodotti non ancora disponibili, a differenza dello Streak di Dell), passando per la rinascita di Motorola grazie alla serie Droid, la nuova versione del sistema di Google (Froyo), il nuovissimo Windows Phone 7, le decine di migliaia di applicazioni per iPad, e i sondaggi che vedono in continua crescita l'utilizzo di tablet e smartphone per la fruizione di Internet.
Il motivo di questo successo è abbastanza evidente: l'informatica è diventata sempre più un fenomeno di massa, e non è più riservata a persone esperte in materia. Il computer non è solo uno strumento di lavoro, è diventato un comune elettrodomestico, uno strumento come tanti altri, utile per reperire informazioni su Internet, comunicare, stampare foto. L'utente medio, spesso e volentieri, non è minimamente esperto di informatica, né gli interessa diventarlo: vuole un computer per controllare la posta elettronica, incontrare gli amici su Facebook, giocare, vedere video su YouTube ecc. Il fenomeno non è certo una novità, ma negli ultimi anni si è ulteriormente accentuato, ed è stato affiancato dal potenziamento dei telefoni cellulari (il dispositivo elettronico probabilmente più diffuso) che ormai sono diventati dei veri e propri mini computer.
Anche uscendo dall'ambito consumer, ci sono alcuni settori professionali per i quali il computer è solo uno strumento per leggere e spedire email, o per preparare documentazione. A fronte di certi utilizzi che potremmo definire "poco impegnativi", non è indispensabile avere macchine dalle prestazioni elevate ma magari è più importante avere la possibilità di fare le cose in maniera semplice, e avere sempre in mano (o in tasca) la possibilità di farle: basti pensare al successo del Blackberry derivante principalmente dalle push-mail.
Se il successo degli smartphone è già ben consolidato e in continua crescita, la tendenza attuale è quella dei tablet, che stanno arrivando sul mercato praticamente da ogni produttore, in varie dimensioni, con diversi sistemi operativi e con diverse dotazioni hardware. Senza entrare nei dettagli dei singoli modelli, possiamo comunque notare che (nonostante ci siano ancora molte persone dubbiose) i tablet stanno rubando quote di mercato un po' a tutti, in particolare a notebook e netbook. Come mai il successo di questi device arriva solo ora, dopo quasi un decennio di presenza sul mercato?
Ognuno potrebbe dare una risposta diversa a questa domanda, molti diranno che è solo una moda: a mio avviso, al di là dell'avere solo recentemente un hardware "maturo" per realizzare un dispositivo interessante (come prestazioni, autonomia, e peso/ingombri), il merito principale va al sistema operativo, ed è lo stesso motivo per cui negli ultimi anni c'è stata una forte diffusione anche degli smartphone. iOS e Android (giusto per citare i due più chiacchierati) sono sistemi operativi nati appositamente per essere utilizzati su uno schermo touch, che sia di uno smartphone o di un tablet (nonostante Google ammetta che Froyo abbia qualche limite per funzionare al meglio su schermi di grandi dimensioni). L'esperienza di utilizzo è completamente diversa rispetto a quella di utilizzare un normale sistema operativo desktop con uno schermo touch, soprattutto se consideriamo la differenza tra applicazioni realizzate ad-hoc, e applicazioni che normalmente richiedono l'impiego di un mouse: non stento a credere che, prima dell'avvento di sistemi e applicazioni dedicate, i tablet non abbiano incontrato i favori del mercato.
A seguito di queste considerazioni, cosa dovremmo aspettarci per il futuro? Se a livello professionale tutto proseguirà secondo i canoni più tradizionali, il settore consumer potrebbe abbandonare progressivamente macchine e sistemi operativi classici, per adottare dispositivi più versatili nell'utilizzo (e quindi anche in mobilità) ma più semplici da gestire. Chiunque possiede un iPad (parlo di questo tablet semplicemente perché al momento è quello maggiormente diffuso, se non quasi l'unico di nuova generazione presente sul mercato) probabilmente si sarà ritrovato ad utilizzare questo dispositivo come strumento principale per navigare, controllare i messaggi di posta elettronica, chattare, giocare, e molti altri compiti (ci sono anche applicazioni di un certo spessore): è più immediato, veloce, sicuro, e meno impegnativo rispetto all'utilizzo di un normale computer
E questa sarà la chiave vincente che contribuirà alla diffusione di dispositivi di questo genere, sia tra le mura domestiche che per altri compiti.
martedì 5 ottobre 2010
Luci ed ombre
Nonostante i successi di iPad e iPhone 4 (mancano ancora i dati ufficiali dei risultati fiscali, ma la partenza, e le cifre che si sono sentite finora, sono molto promettenti), Apple si trova in questi giorni ad affrontare diversi problemi: dalle critiche agli spot pubblicitari di iAd (critiche che riguardano i troppi veti messi da Apple per l'approvazione degli spot, e che ha gia fatto perdere grossi clienti, come Chanel e Adidas), alla causa (persa) contro Mirror Worlds (anche se Apple ha chiesto la sospensione della sentenza).
Non entro nel merito di chi abbia ragione o torto in merito ad entrambe le questioni, perché non conosco gli estremi esatti dei due episodi... ma, in merito alla prima, si sa che Apple è molto gelosa di quello che passa sui propri dispositivi (anche in relazione al target dei dispositivi stessi), mentre per la seconda, se davvero c'è stata violazione di brevetti (e bisognerebbe farsi un'idea andando a vedere i brevetti stessi), è giusto che Apple paghi, anche se non sono in grado di stabilire "quanto" debba pagare.
Nel frattempo Apple si prepara a tenere il passo della concorrenza, non solo nel settore smartphone (dove, oltre ad Android, la prossima settimana andrà ad aggiungersi Windows Phone 7) ma anche, e soprattutto, sul fronte dei tablet che stanno arrivando sempre più numerosi (anche se di concreto sul mercato c'è ancora poco), nonché (e questa è la vera novità) sull'offerta "televisiva", vista la sfida aperta di Google.
Bisogna ammettere che sul fronte dei "gadget" questo è un periodo denso di novità... vedremo coma va a finire...
PS: visto che ho accennato all'offerta televisiva, di Apple TV parlerò nei prossimi giorni...
Non entro nel merito di chi abbia ragione o torto in merito ad entrambe le questioni, perché non conosco gli estremi esatti dei due episodi... ma, in merito alla prima, si sa che Apple è molto gelosa di quello che passa sui propri dispositivi (anche in relazione al target dei dispositivi stessi), mentre per la seconda, se davvero c'è stata violazione di brevetti (e bisognerebbe farsi un'idea andando a vedere i brevetti stessi), è giusto che Apple paghi, anche se non sono in grado di stabilire "quanto" debba pagare.
Nel frattempo Apple si prepara a tenere il passo della concorrenza, non solo nel settore smartphone (dove, oltre ad Android, la prossima settimana andrà ad aggiungersi Windows Phone 7) ma anche, e soprattutto, sul fronte dei tablet che stanno arrivando sempre più numerosi (anche se di concreto sul mercato c'è ancora poco), nonché (e questa è la vera novità) sull'offerta "televisiva", vista la sfida aperta di Google.
Bisogna ammettere che sul fronte dei "gadget" questo è un periodo denso di novità... vedremo coma va a finire...
PS: visto che ho accennato all'offerta televisiva, di Apple TV parlerò nei prossimi giorni...
lunedì 4 ottobre 2010
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Sistema che va, sistema che viene...
Lunedì prossimo verrà ufficialmente rilasciato Windows Phone 7, ma la settimana scorsa Samsung ha annunciato che cesserà il supporto a Symbian, stessa decisione già presa qualche tempo fa da Motorola e Sony Ericsson.
E' vero che Symbian resta pur sempre tra le mani del maggior produttore di telefoni al mondo, ed è anche vero che Nokia sta lentamente migrando il suo know-how verso MeeGo, prodotto basato su Linux che nasce dalla fusione del progetto Maemo (della stessa Nokia) e da Moblin (Intel)... ma è anche vero che, Nokia a parte, i produttori di telefoni sono molto più interessati ad Android, e magari a Windows Phone 7... con Apple, iPhone e iOS che seguono queste vicende a debita distanza proseguendo per la loro strada. Credo che tra un anno potremmo tirare qualche somma sullo stato dell'arte di questa situazione ancora abbastanza confusa...
Lunedì prossimo verrà ufficialmente rilasciato Windows Phone 7, ma la settimana scorsa Samsung ha annunciato che cesserà il supporto a Symbian, stessa decisione già presa qualche tempo fa da Motorola e Sony Ericsson.
E' vero che Symbian resta pur sempre tra le mani del maggior produttore di telefoni al mondo, ed è anche vero che Nokia sta lentamente migrando il suo know-how verso MeeGo, prodotto basato su Linux che nasce dalla fusione del progetto Maemo (della stessa Nokia) e da Moblin (Intel)... ma è anche vero che, Nokia a parte, i produttori di telefoni sono molto più interessati ad Android, e magari a Windows Phone 7... con Apple, iPhone e iOS che seguono queste vicende a debita distanza proseguendo per la loro strada. Credo che tra un anno potremmo tirare qualche somma sullo stato dell'arte di questa situazione ancora abbastanza confusa...
venerdì 1 ottobre 2010
Palla al centro
L'idea è buona, nulla di innovativo ma sicuramente un valore aggiunto alla piattaforma iOS, che ormai da tempo è diventata anche una valida piattaforma di gioco, forse non adatta ad ogni genere (causa la mancanza di controlli "reali"), ma sicuramente molto apprezzata, tanto dagli utenti, quanto dagli sviluppatori.
Sto parlando di Game Center, il Social Network dei giochi (se così vogliamo chiamarlo) che consente ai videogiocatori di iPhone e iPod Touch (per l'iPad bisognerà aspettare l'uscita della release 4.2) di confrontare le proprie performances con quelle dei propri amici, ma anche con quelle di tutto i giocatori iscritti.
L'idea, ripeto, è buona, e anche la realizzazione non è malvagia (anche se forse non guasterebbe la possibilità di inviare messaggi agli "amici") ma per ora l'accoglienza degli sviluppatori è stata abbastanza tiepida... nel momento in cui scrivo, sullo store italiano ci sono solo 46 giochi che supportano Game Center, e non credo che sugli store delle altre nazioni le cose siano molto differenti.
Certo, c'è da dire che Game Center è stato rilasciato da poco, e c'è anche da dire che la mancanza di uno strumento ufficiale di Apple aveva spinto molti sviluppatori a trovare alternative quali Open Feint al quale fanno riferimento diverse migliaia di giochi. Difficile capire quanti saranno disposti a modificare l'approccio "sociale" del gioco, ma considerando che è possibile implementare entrambi i supporti (come avviene, per esempio, con Fruit-Ninja, anche se il supporto a Game Center è ancora parziale), possiamo pensare che Game Center ha ancora ampi margini di sviluppo... non resta che attendere...
Sto parlando di Game Center, il Social Network dei giochi (se così vogliamo chiamarlo) che consente ai videogiocatori di iPhone e iPod Touch (per l'iPad bisognerà aspettare l'uscita della release 4.2) di confrontare le proprie performances con quelle dei propri amici, ma anche con quelle di tutto i giocatori iscritti.
L'idea, ripeto, è buona, e anche la realizzazione non è malvagia (anche se forse non guasterebbe la possibilità di inviare messaggi agli "amici") ma per ora l'accoglienza degli sviluppatori è stata abbastanza tiepida... nel momento in cui scrivo, sullo store italiano ci sono solo 46 giochi che supportano Game Center, e non credo che sugli store delle altre nazioni le cose siano molto differenti.
Certo, c'è da dire che Game Center è stato rilasciato da poco, e c'è anche da dire che la mancanza di uno strumento ufficiale di Apple aveva spinto molti sviluppatori a trovare alternative quali Open Feint al quale fanno riferimento diverse migliaia di giochi. Difficile capire quanti saranno disposti a modificare l'approccio "sociale" del gioco, ma considerando che è possibile implementare entrambi i supporti (come avviene, per esempio, con Fruit-Ninja, anche se il supporto a Game Center è ancora parziale), possiamo pensare che Game Center ha ancora ampi margini di sviluppo... non resta che attendere...
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