giovedì 3 novembre 2011

Hackers a confronto

Leggendo la biografia di Steve Jobs, è inevitabile il ricordo di un altro libro che lessi molti anni fa... Hackers.Gli eroi della rivoluzione informatica, di Steven Levy (la cui prima edizione risale addirittura al 1984) racconta la storia di quelle persone che si davano da fare per capire, smontare, rimontare, aggirare i limiti, e migliorare tutto il possibile, non solamente ciò che aveva a che fare con l'informatica... anche se il termine, per ragioni storiche, si è poi identificato sempre di più nell'ambito dell'elettronica e dei computer... chi sa di cosa sto parlando capisce bene di cos'erano capaci queste persone... chi non lo sa spero sia stuzzicato dalla curiosità di andare a scoprirlo...

L'altro giorno, parlando con dei conoscenti, mi raccontavano della loro titubanza nell'aggiornare il loro iPhone con iOS5, non tanto perché "temessero" le novità del nuovo sistema, ma perché un loro amico hacker lo aveva "cracckato" (cioé aveva lanciato il programmino che esegue il jailbreak, oppure era andato sull'apposita paginea internet, qualche mese fa) per farli installare le App gratis e non voleva rinunciare a questa cosa (e, sottolineo, installare gratis software che sarebbe a pagamento... non installare applicazioni che per vari motivi non sono pubblicati sull'App Store, motivazione che quantomeno avrebbe un certo senso).

Chiamare hacker una persona di questo tipo mi pare quasi offensivo nei confronti di chi il termine hacker l'ha fatto nascere, ma il mondo è bello perché è vario e chissà che un domani la storia dell'informatica non diventi un argomento studiato da più persone, anche per pura curiosità...

2 commenti:

  1. Perfettamente della stessa idea.
    Sul fatto di considerare la necessita' del jail sugli icosi sono giunto alla medesima conclusione:
    http://allarovescia.blogspot.com/2010/08/full-use-furbon-use.html
    e' solo un modo per non pagare.

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  2. Diciamo che sono d'accordo al 90% con quello che hai scritto tu ;)
    Su molte cose Apple è effettivamente un po' troppo chiusa: per esempio potrebbe consentire a ognuno di farsi un'App da installare sui dispositivi col proprio account... oppure potrebbe consentire alle diverse App di scambiarsii files più liberamente (o, meglio ancora, di accedere ad una zona comunue dove tutte le App possono apreire e salvare files).
    Secondo me se venissero tolti quesi due limiti, cadrebbero molte ragioni per effettuare il jailbreak, e a quel punto sarebbe evidente (o quasi) che chi ancora jailbreakka lo fa solo per "rubare".
    Questo a prescindere dalla "deviazione" che ha preso il significato della parola hacker :(

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