martedì 24 marzo 2009

App-mania

In casa abbiamo un iPhone (di mia moglie) e un iPod Touch (mio). Io mi occupo regolarmente di cercare su iTunes nuove applicazioni da installare sull'iPod, mia moglie si occupa regolarmente di disinstallare la roba "inutile" dal suo iPhone, e mio figlio di 3 anni requisisce regolarmente uno dei due dispositivi per giocarci. La cosa più sorprendente di tutta questa catena è che mio figlio, pur non sapendo ancora leggere, salvo rari casi riesce a pigiare correttamente i tasti virtuali dei vari giochi fino ad arrivare alla partita vera e propria... evidentemente il design delle applicazioni e dei relativi menù è ai massimi livelli dell'intuibilità.
Ma non è questo il punto dove volevo arrivare; mentre io mi ostino a cercare continuamente nuove applicazioni, mio figlio gioca sempre ai soliti giochi, mia moglie disinstalla tre quarti delle novità che si ritrova ad ogni sincronizzazione, e io mi trovo spesso con le 9 pagine l'iPod piene, e la necessità di dover "rinunciare" a qualcosa per installare gli ultimi acquisti.
E' notizia di qualche settimana fa che, in base ad un'indagine statistica, la maggior parte delle applicazioni scaricate gratuitamente finisce presto nel dimenticatoio, mentre solo quelle a pagamento vengono riutilizzate (ma non si sa per quanto tempo...). Personalmente penso di poter dire che anche molte applicazioni acquistate finiscono nel dimenticatoio: vuoi perché non rispondono alle aspettative, vuoi perché si tratta solo di demo, vuoi perchè sono state comprate in occasione dei periodi di offerta (senza una reale necessità), vuoi perché si trova in seguito un'applicazione migliore per fare la stessa cosa, vuoi perché si tratta di giochi che una volta completati che non danno alcuno stimolo di rigiocabilità, vuoi per 1000 altri motivi...
La "App-mania" colpisce molti utenti di iPhone/iPod-Touch, ed è figlia del modello di sviluppo, e di marketing, scelto da Apple per il suo App Store: dopotutto i numeri parlano chiaro, le applicazioni disponbili si moltiplicano ogni giorno (in meno di un anno sono più di 25000), l'elevata concorrenza spinge a rilasciare molti titoli a pochi centesimi, e anche i prodotti delle maggiori software-house hanno dei prezzi mediamente bassi.
Resta da capire quanto questo modello potrà resistere, perché il piccolo sviluppatore rischia di non reggere la concorrenza tantopiù che c'è sempre l'incognita dell'approvazione da parte di Apple: il 98% delle applicazioni è approvato e messo in vendita in tempi brevissimi, ma il 2% di 25000 sono pur sempre 500 applicazioni che non sono mai state pubblicate (e lo sviluppatore non può nemmeno lamentarsi). Onestamente, credo che nonostante le critiche mosse da alcuni (critiche che possono anche essere giuste), questo modello ha le carte in regola per crescere ulteriormente, anche perché ogni aggiornamento del firmware offre nuove possibilità agli sviluppatori, e anche le "restrizioni" vanno via a via scemando... certo, per emergere dal mucchio occorre una buona idea e un pizzico di fortuna, ma questo era scontato fin dal principi, anche se probabilmente, nei primi mesi, la concorrenza era minore

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