Come di consueto, ripropongo anche qui la mia recensione sull'iPad mini (con qualche commento anche sul nuovo iPad Retina con processore A6X) pubblicata settimana scorsa su Punto-Informatico:
-Le dimensioni contano-
Dopo le prime impressioni
alla presentazione, e una settimana di test a seguito del lancio
avvenuto lo scorso venerdì, abbiamo la possibilità di tirare le somme
sul tanto atteso e tanto discusso iPad Mini, nonché di fare qualche
osservazione sull'aggiornamento dell'iPad Retina Display con processore
Apple A6X.
Cominciamo dal Mini, vera novità, al quale è riservata
la maggior parte di questa prova. La confezione, raffrontata con quella
dell'iPad tradizionale, offre da subito l'idea di quanto il Mini sia
effettivamente un dispositivo dalle dimensioni contenute,
ma la prima cosa che colpisce davvero quando lo si prende in mano è il
peso: 308 grammi (il modello in prova è quello WiFi, ma il modello
"Cellular" pesa solo 4 grammi in più) sono meno della metà rispetto ai
652 grammi (o 662 per la versione "Cellular") della versione tradizionale da 9,7 pollici.
Continuando
a parlare dell'aspetto fisico, iPad Mini si tiene molto bene anche in
mano: nonostante il suo schermo sia da 7,9 pollici (e quindi più vicino
agli 8 che non ai 7 pollici più canonici dei prodotti concorrenti), il
fattore di forma in 4:3 (anziché il più diffuso 16:9) e l'eliminazione
quasi totale della cornice sul lato lungo fanno in modo che l'ingombro
sia grossomodo lo stesso di un Nexus 7, di un Galaxy Tab 7 o di un Kindle Fire HD
(i tablet Android più discussi del momento): 200x134,7 milimetri per
iPad Mini, 193,7x122,4 millimetri per il Galaxy Tab, 198,5x120
millimetri per il Nexus, e 193x137 per il Kindle Fire HD. A fronte dei
12-15 millimetri in più di larghezza, oltre ad avere un display più
grande di quasi un pollice iPad Mini guadagna sullo spessore: solo 7,2
millimetri per il tablet della Mela (qualcosina meno rispetto ai 7,6
millimetri di iPhone 5), contro i 10,45 del Nexus, i 10,5 millimetri del
Galaxy e 10,3 millimetri del Kindle Fire HD (15,5 millimetri per il
Kindle Fire non-HD); anche il peso ne guadagna, perché il Samsung pesa
circa 40 grammi in più e anche il Nexus, con i suoi 340 grammi, fa
segnare 30 grammi in più rispetto ad iPad Mini (il Kindle arriva invece a
sfiorare i 400 grammi).
A livello estetico iPad Mini adotta le stesse finiture di iPhone 5, in
particolare la colorazione nero-ardesia o bianco-argento, ed ha un
profilo meno affusolato rispetto al fratello maggiore, dettaglio che,
oltre a renderlo più piacevole (ma qui può essere una questione di
gusti), lo rende più facilmente impugnabile con una sola mano.
Passando
all'utilizzo pratico, all'accensione iPad Mini si può configurare in
pochi passi, ma basta collegarlo ad iTunes per poter ripristinare il
backup di un precedente iPad, segno ulteriore del fatto che anche il
piccolo tablet può essere usato senza grossi compromessi. Per
completezza d'informazione, il restore del backup si può eseguire anche
attraverso iCloud ma, a parte l'onere di dover scaricare 60GB attraverso
la rete WiFi, se la vostra musica non è in iTunes Match dovrete
comunque passare prima o poi dal computer.
-Il display-
Con iPad pronto all'uso si torna inevitabilmente a parlare del display.
iPad Mini ha una risoluzione di 1024x768 (163ppi), contro i 1280x800 del
Nexus e del Kindle Fire HD (216ppi), e i 1024x600 del Galaxy Tab o del Kindle Fire non-HD
(169ppi). Non si tratta di grosse differenze ma iPad Mini, tra tutti i
modelli da 7 pollici che abbiamo considerato, è comunque quello che si
ritrova con la definizione peggiore, anche per via dello schermo più
grande: se fosse stato un 7 pollici, la definizione dell'iPad Mini
sarebbe arrivata a 183ppi. In ogni caso i 163dpi della definizione
attuale si posizionano ad un livello intermedio tra i 132ppi di iPad 2 (che spalma gli stessi pixel su 9,7 pollici) e i 264ppi dell'iPad con Retina Display.
Come abbiamo già avuto modo di osservare,
iPad Mini ha la stessa identica definizione dei primi modelli di iPhone
quindi non risente di alcun compromesso di usabilità, ma soprattutto è
dotato della stessa risoluzione di iPad 2, e questo gli consente di
sfruttare nel migliore dei modi, e senza alcuna scalatura, le oltre
275mila applicazioni già scritte per iPad e disponibili sull'App Store.
Tutto bene quindi? Non proprio. A parte la consueta analisi di Display Mate
che evidenzia come iPad Mini abbia uno schermo buono ma mediamente
inferiore rispetto al Kindle Fire HD e al Nexus 7 (anche se si comporta
molto bene a livello di intensità dei colori e contrasto delle
immagini), il confronto con i display Retina ai quali Apple ci ha
abituato negli due ultimi anni lascia un po' di amaro in bocca. Se non
siete abituati a lavorare su uno schermo Retina, probabilmente lo
schermo dell'iPad Mini vi sembrerà assolutamente normale (verificato di
persona facendo provare iPad Mini a più persone); ma se passate lo
sguardo dal nuovo iPad al piccolo tablet della mela, la differenza è
evidente (soprattutto quando si ha a che fare col testo) anche perché,
parlando di un dispositivo touchscreen, il ruolo dello schermo è di primaria importanza.
C'è da dire che, su questi formati, anche la concorrenza non riesce a
spingersi a definizioni molto più elevate, ed Apple ha preferito
privilegiare la compatibilità fornendo uno schermo con una risoluzione
standard per le App già disponibili. È lecito immaginare che per la
prossima generazione di iPad Mini, quando i produttori di display
renderanno disponibili schermi da 7 pollici ad altissima definizione,
Apple adotterà uno schermo Retina anche su questo tablet.
Come
ultima osservazione sul display, va osservato che l'eliminazione della
cornice sul lato lungo non causa problemi nell'interazione multitouch:
Apple ha fatto modo che gli eventuali contatti accidentali dovuti
all'impugnatura non venissero presi in considerazione per il
riconoscimento delle gestures più comuni, e in iBooks ha introdotto una
modalità di lettura a scorrimento continuo, in modo tale da evitare
cambi pagina indesiderati. Al momento però non tutte le App di terze
parti utilizzano gli stessi accorgimenti.
-Processori a confronto-
La scelta del processore Apple A5
ha fatto storcere il naso a qualcuno, ma di fatto le versioni "X" dei
SoC Apple sono riservate ai casi in cui serve maggiore potenza al
comparto grafico (cioè per i 2048x1536 pixel del Retina display del
fratello maggiore) e il nuovo Apple A6,
probabilmente, avrebbe fatto troppa concorrenza all'iPad tradizionale.
L'Apple A5 è lo stesso processore montato anche sul nuovo iPod Touch (la
cui risoluzione è dello stesso ordine di grandezza dell'iPad Mini) e
alla prova dei fatti si comporta più che bene in tutti i compiti
normalmente delegati al tablet: non dimentichiamo che anche l'iPad da
9,7 pollici in vendita da marzo fino a qualche settimana fa montava
comunque un A5X, cioè un A5 con doppia GPU dual core, ma pur sempre un
A5.
Ovviamente l'Apple A6 di iPhone 5 e l'Apple A6X del nuovo
iPad Retina hanno una marcia in più, che verrà sfruttata in futuro da
applicazioni sempre più avide di potenza di calcolo (si parla di
prestazioni più che raddoppiate),
ma questo non toglie nulla al valore della precedente generazione di
processori che equipaggiava (e ancora equipaggia) alcuni dispositivi
Apple. Programmi di grafica (come Adobe Photoshop Touch) o giochi "impegnativi" a livello computazionale (come N.O.V.A. 3 o Real Racing 2 HD)
girano senza batter ciglio, e anche la lettura di grossi PDF o la
riformattazione di eBooks voluminosi avviene senza problemi. Apple non
rinuncia a sottolineare come l'esperienza d'uso sia in tutto e per tutto
simile a quella dell'iPad da 9,7 pollici e lo fa mostrando i due modelli affiancati nell'utilizzo di GarageBand, altra applicazione non proprio parsimoniosa nelle richieste di prestazioni.
Proprio GarageBand,
introducendo l'argomento musicale, ci offre lo spunto per citare una
piccola ma gradita novità: iPad Mini è il primo dispositivo iOS di Apple
ad integrare degli altoparlanti stereofonici. Tutti gli altri
dispositivi iOS hanno invece un unico altoparlante, riservando l'audio
stereofonico al jack delle cuffie (cuffie che sono assenti dalla
confezione, così come in tutti i precedenti modelli di iPad). La resa è
effettivamente diversa, ma le dimensioni minori delle casse e del
dispositivo stesso non aiutano a migliorare più di tanto l'effetto
finale.
-Fotocamera, autonomia e accessori-
Passando al comparto fotografico, iPad Mini monta le stesse identiche
camere del modello da 9,7 pollici: quella sul retro è da 5 megapixel con
obiettivo a 5 elementi, apertura F2.4, autofocus, riconoscimento
automatico dei volti, filtro ad infrarossi e sensore retroilluminato che
aiuta ad ottenere foto migliori in condizioni di scarsa luminosità
(nella gallery potete osservare un paio di esempi di foto scattate al
chiuso, di sera). Anche le mancanze sono comuni al fratello maggiore
visto che, a differenza di iPhone e iPod Touch, tutta la famiglia iPad
(Mini compreso) non è dotata di flash. La camera frontale, utilizzata
principalmente per Facetime, è invece da 1,2 megapixel, ma è anch'essa
dotata di sensore retroilluminato e del sistema di rilevamento
automatico dei volti. A livello di video, la camera posteriore permette
di registrare filmati in full-HD a 1080p (con funzione di
stabilizzazione e messa a fuoco tramite tocco) mentre quella frontale
registra video a 720p. La qualità dei filmati è buona, anche migliore
rispetto a quella delle foto, ma manca la possibilità di zoomare durante
le riprese (funzione che si può ottenere utilizzando App diverse da
quella fornita di sistema). Infine, a differenza di iPhone, su iPad
manca anche la possibilità di scattare foto panoramiche o in modalità
HDR: anche in questo caso si tratta di funzionalità che possono essere
aggiunte utilizzando altre App ma, visto che Apple ha già sviluppato
queste funzioni per iPhone, potrebbe inserirle anche nella versione iOS
per iPad.
Con l'utilizzo continuativo di iPad Mini arriviamo
inevitabilmente a parlare della durata della batteria, che è uno dei
punti a favore del Mini. Apple dichiara 10 ore di autonomia in
navigazione WiFi o riproduzione audio/video, e non ci sono sorprese in
tal senso: l'autonomia è davvero buona, complice anche il fatto che il
modello in prova è WiFi (l'utilizzo della rete dati cellulare è
tipicamente più dispendioso, soprattutto se si fa ricorso a numerose
notifiche push). Premesso che l'autonomia dipende in gran parte anche
dal tipo di utilizzo che viene fatto del dispositivo, in questa
settimana di prova ho dovuto ricaricare iPad Mini solo un paio di volte:
la carica iniziale (effettuata durante la prima sincronizzazione con
iTunes) e una seconda carica tre giorni dopo.
Parlando di accessori, Apple ha realizzato una smartcover
leggermente diversa rispetto a quella dell'iPad "maggiore": al di là
della divisione in tre parti anziché quattro (inevitabile per via delle
minori dimensioni) la parte magnetica che si aggancia al dispositivo è
ricoperta di tessuto, così da evitare possibili graffi sulla colorazione
ardesia. Nonostante questo l'aggancio è molto saldo, anzi,
l'impressione è che sia più saldo rispetto a quello dell'iPad Retina,
anche per via del minor peso da sostenere.
Ovviamente iPad Mini nasce con il nuovo connettore Lightning, per il
quale sono già disponibili diversi accessori, in particolare gli adattatori per l'importazione delle foto
da scheda SD (testato proprio in occasione di questa prova) e tramite
porta USB. A tal proposito ricordiamo che il connettore con porta USB
consente anche di importare le foto tra vari dispositivi iOS (cosa che a
mio avviso è comunque più comoda da fare condividendo le foto stesse su
rete WiFi, ammesso che ci sia una rete disponibile) e supporta anche i
dispositivi audio MIDI. Un altro accessorio che sarà molto gettonato per
qualche tempo è l'adattatore per il connettore dock, disponibile sia in versione compatta che con un cavo di 20 centimetri.
Probabilmente
la volontà di spingere all'adozione del nuovo connettore (anche e
soprattutto tra i produttori di accessori) è tra i motivi che hanno
spinto Apple ad aggiornare prematuramente iPad Retina; da notare che il
nuovo modello non ha spinto iPad 2 fuori dal listino, ma è andato a
prendere il posto della terza generazione di tablet Apple, quello che
era stato introdotto a marzo come "il nuovo iPad". Le motivazioni di un
aggiornamento così precoce non possono però limitarsi solo a questo
aspetto: Apple sta giocando il tutto e per tutto su questa tipologia di
dispositivi, e non vuole correre il rischio di farsi raggiungere dalla
concorrenza.
-Conclusioni-
Con il SoC A6X Apple segna un nuovo punto di riferimento a livello di
prestazioni, e anche se al momento non ci sono ancora applicativi in
grado di sfruttare tutta questa potenza Apple mostra i denti con un
tablet che, oltre al nuovo processore, aggiunge la compatibilità alle
reti LTE europee, migliora la connettività WiFi 802.11n con il supporto
dual band (2.4GHz e 5GHz) e migliora anche le due fotocamere (miglioria
che, come abbiamo visto, è stata adottata anche sul Mini).
Un'altra
ragione che può aver spinto Apple all'aggiornamento di iPad Retina può
essere legata al riposizionamento temporale degli aggiornamenti dei
dispositivi iOS: se così fosse il nuovo iPhone potrebbe arrivare prima
del previsto, così da riservare ad iPad il consueto spazio autunnale. In
ogni caso, il confronto con il modello precedente di iPad Retina perde
di significato nel momento stesso in cui Apple ha deciso di eliminarlo
dal listino, ma se trovate una buona occasione d'acquisto (e non pensate
di comprare troppi accessori) l'iPad di terza generazione rimane un
prodotto più che valido da prendere in considerazione per l'acquisto di
un tablet di grosse dimensioni.
In conclusione, iPad Mini e iPad
Retina sono due prodotti tanto simili quanto diversi: simili perché
consentono di fare esattamente le stesse cose senza troppe differenze
nell'esperienza di utilizzo; diversi perché ognuno dei due ha i propri
pro e contro.
Dopo aver passato un po' di tempo con iPad Mini, il peso del modello
Retina sembra davvero eccessivo. Ma bastano pochi istanti sul display ad
alta risoluzione per dimenticarsi del peso e apprezzare la maggiore
nitidezza delle immagini e, soprattutto, del testo. La scelta tra i due
modelli (che complessivamente hanno venduto 3 milioni
di esemplari nei primi 3 giorni di vendita) diventa una questione molto
personale e legata (oltre che al fattore economico) al tipo di utilizzo
che se ne vuole fare: un iPad in casa riesce a sostituire nel 90
percento dei casi il personal computer, ma il Mini è sicuramente molto
più comodo da portare in giro.
Resta da chiedersi cosa succederà
quando Apple deciderà di introdurre il display Retina anche sul tablet
da 7,9 pollici, perché in quel caso le differenze tra i due modelli si
assottiglieranno, e il fattore prezzo giocherà sicuramente a favore del
Mini. Ma di questo ne riparleremo, probabilmente, tra un anno.
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