martedì 8 maggio 2012

(evo)luzione

Negli ultimi giorni ho postato poco ma ho passato molto tempo ad osservare... osservare diversi siti internet, sperimentare nuovi servizi, leggere forum, provare nuove vie di utilizzo dell'iPad.

Partiamo da quest'ultimo: l'iPad (parlo di questo perché lo conosco meglio ed è quello che sto usando in questi giorni, ma il discorso vale per qualsiasi tablet) offre molto più di quanto mi potessi aspettare... praticamente non sto più accendendo il computer da qualche settimana e la cosa, sotto certi aspetti, mi preoccupa. Con la sua immediatezza, l'iPad è infinitamente più comodo per un'infinità degli utilizzi più classici, ma i limiti di iOS sono ancora troppo forti (spero in iOS 6 e successivi) e non vorrei correre il rischio di abituarmici troppo. Nei prossimi giorni dovrò necessariamente tornare ad usare il MBP e conto di tornare ad utilizzarlo un po' di più di quanto ho fatto ultimamente, anche se i troppi impegni di questi mesi rendono infinitamente più comodo aprire la smartcover dell'iPad piuttosto che accendere il computer. Mi pare però evidente che l'evoluzione del comportamento (anche a sentire molti miei amici e colleghi) sia in quella direzione, quindi non mi sorprende l'espansione del mercato mobile, inteso come smartphone e tablet, a dispetto della contrazione del mondo dei computer... che a loro volta vedono uno spostamento verso i notebook e una contrazione dei desktop... ed entrando ancora più in profondità, l'interesse sembra andare verso gli ultrabook, più mobili del classici notebook (tipicamente più grossolani e pesanti) e più performanti, anche se più costosi, rispetto al parziale e transitorio successo del netbook (rimpiazzati ormai dai tablet).

E' inevitabile quindi che gli aspetti di convergenza tra tablet e computer (due dispositivi che secondo me, tutt'oggi, sono ancora due cose ben distinte) diventino sempre più forti in molte direzioni, e non solo a livello di interfaccia. Il calo di prezzo degli SSD ne consentirà un'implementazione sempre più diffusa in tutte le macchine, prima di tutto i portatili (non solo l'Air o gli UltraBook in generale ma anche, per esempio, i prossimi MacBook Pro) con benefici anche a sull'autonomia e possibili modifiche anche a livello di gestione di memoria del sistema. Faccio un piccolo esempio (oggetto di discussione su icm nei giorni scorsi): in iOS, a seguito dell'implementazione del multitasking, la distinzione tra RAM e memoria a stato solido è diventata abbastanza labile: al di là delle questioni su quali servizi siano supportati e rimangano realmente attivi nel multitasking, le App vengono caricate in memoria finché c'è spazio, ed entrano in una sorta di FIFO che viene svuotata al bisogno. Su MacOS la gestione è sempre stata differente: le applicazioni vengono aperte e ufficialmente non si chiudono finché non si preme cmd-q (a costo di ricorrere allo swap) neanche se tutti i documenti relativi a quell'applicazione sono stati chiusi (a differenza di MS-Windows dove solitamente, ma non sempre, la chiusura del documento corrisponde alla chiusura dell'applicazione); con Lion le regole sono cambiate: se l'applicazione non è attiva da un po' e c'è bisogno di memoria, l'applicazione viene terminata e, quando serve, va riaperta. Questo non causa grossi problemi per le applicazioni che si caricano velocemente, ma può essere fastidiosa quando vergono terminate applicazioni "pesanti" che richiedono un po' più tempo per l'apertura; probabilmente però anche questo fastidio diventerà più "sopportabile" quando gli SSD sostituiranno gli HD classici.

Qualcuno dirà che Apple "guarda avanti", qualcun'altro dirà che "Apple induce a comprare nuovo hardware"... io dico che "Apple va per la sua strada": la puoi seguire da vicino, la puoi seguire a distanza, puoi guardare indietro perdendo di vista quello che sta davanti, puoi decidere di abbandonare quella strada per tornarci in seguito, oppure non tornarci più... ma Apple fa comunque quello che vuole seguendo la sua evoluzione...

Ad ogni modo, dall'altro lato, si registra fortunatamente qualche scossa anche in iOS... dopo la pubblicazione di Codea (il primo tool che per mette di sviluppare App direttamente su iPad) si comincia a parlare di multi utenza e a quel punto, se solo venisse concessa un po' più di libertà nella gestione delle librerie (oltre alle lamentele già note recentemente ho scoperto che non è nemmeno possibile modificare/cancellare i gruppi di contatti in iOS...), allo scambio dei files tra le App, e alla gestione dei files in iCloud, iOS potrebbe diventare un sistema autonomo al 100% e potenzialmente pronto a sostituire il più classico OSX in molte più circostanze.

A fronte di tutti questi cambiamenti (possibili o ipotetici), quello che noto ultimamente è che nella cosiddetta "vecchia guardia" c'è una sorta di riluttanza al cambiamento; è un argomento di cui avevo già parlato e che in parte condivido quando c'è di mezzo una professione: cambiare abitudini, metodo di lavoro, e magari anche software, è qualcosa che ha un costo... senza contare gli eventuali inconvenienti derivanti dal fatto che magari "le cose nuove" non sono proprio adatte (o non lo sono ancora) per certi lavori; questa situazione inevitabilmente (e giustamente) causa proteste, riluttanze all'aggiornamento, e possibili allontanamenti dalla piattaforma da parte di certe categoria di professionisti (anche se magari facilita l'avvicinamento di altre categorie). Forse però è anche per questo che Apple, ultimamente, sembra rivolgersi maggiormente ad un pubblico consumer (mediamente, ma non necessariamente, più giovane) tipicamente più propenso a sperimentare nuove soluzioni e con più tempo da dedicare alle novità tecnologiche... credo che tutti i quarantenni come me avranno modo di ricordare il diverso approccio che avevano 20-25 anni fa con l'informatica: ai tempi la voglia di sperimentare nuovi sistemi passando da linea di comando a interfaccia grafica era preponderante (per non parlare dell'eplorazione dei files e delle risorse più recondite del sistema) mentre oggi ci si lamenta quando una preferenza cambia di posto nel pannello di controllo, perché se ho bisogno di cambiarla subito per lavorarci, non posso permettermi di perdere tempo. Per quanto mi riguarda, questa cosa la vivo soprattutto con Windows (sistema col quale lavoro) mentre fortunatamente col Mac ho un approccio "casalingo" più rilassato, e forse è anche per questo che me la prendo meno con i cambiamenti "forzati" di Apple...

In conclusione, inizierà presto una nuova era o un nuovo evo informatico? Secondo me c'è tempo ancora qualche anno ma, anche se l'ho già detto altre volte quasi come uno scherzo, quando iOS arriverà alla sua decima incarnazione, potrebbe chiamarsi iOS X, con tutto quello che ne potrebbe derivare anche riguardo la convergenza con OS X, e con conseguenze che al momento riesco ad immaginare solo in parte.

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