Nell'attesa di iO6 (che scaricherò appena disponibile per testarlo sia su iPhone che su iPad), Apple annuncia che in sole 24 ore sono stati venduti (per la precisione preordinati) 2 milioni di iPhone 5, cifra che polverizza qualsiasi record precedente, alla faccia dei soliti haters che bollavano il nuovo telefono di Apple come sicuro flop, giudicandolo come non-innovativo oppure non-rivoluzionario, appellativi generici che (in mancanza di reali giustificazioni) consentono di praticare il diffuso sport della critica per partito preso.
A New York, davanti all'arcinoto cubo di cristallo, c'è anche chi si è già messo in fila, con oltre una settimana di anticipo, per accaparrarsi i primi modelli che arriveranno nei negozi... ma queste sono cose un po' inconsuete di chi, magari, cerca un piccolo momento di celebrità sul web...
Quello di cui vorrei parlare oggi (e sarà un argomento che svilupperò in futuro con un articolo ad-hoc) riguarda però il processore utilizzato da Apple nell'iPhone 5. Se era relativamente facile pronosticare (anche con largo anticipo) che il nuovo iPhone avrebbe avuto una CPU con una nuova architettura, era meno facile intuire che il nuovo Apple A6 non si sarebbe basato su un'architettura standard come la ARM Cortex A15, né su altre architetture standard, ma piuttosto su un'architettura pesantemente customizzata da Apple per ottimizzare al meglio le prestazioni del proprio sistema, sui propri device, sia in termini di potenza calcolo che di consumi energetici.
Anche se i dettagli sono ancora pochi, come ben spiegato da Anandtech, Apple possiede sia la licenza per produrre CPU basate sulle tecnologie standard ARM, sia quella per customizzarle basandosi comunque sui relativi set di istruzioni. Nello specifico Apple ha progettato un'architettura proprietaria basandosi sulle istruzioni ARM-v7s, le stesse dell'architettura ARM Cortex A15, più avanzate delle ARM-v7 utilizzate dall'architettura Cortex A9 (utilizzata dai precedenti SoC Apple A4, A5, A5x, nonché da diversi concorrenti). Il risultato è un processore dual core che gira a clock relativamente bassi ma che assicura prestazioni paragonabile (se non migliori) a quelle di altri processori quad-core, che girano a clock ben più elevati, ma ancora legati alla "vecchia" architettura ARM Cortex A9.
Questa considerazione da sola basterebbe per far capire che l'innovazione di Apple non passa solamente da uno schermo allungato, da un'estetica che alcuni giudicano troppo simile al modello precedente (senza rendersi conto che certe scelte comportano una reingegnerizzazione completa della componentistica interna) o dalla fatto che siano presenti o meno porte USB o SD... progettare un processore personalizzato è una grande innovazione, senza considerare le particolarità del processo produttivo e altri dettagli minori, come le cuffie EarPods, frutto (pare) di 3 anni di studi legati alla geometria dell'orecchio, e di una moltitudine di prototipi realizzati con diversi materiali... spero solo che "càlzino" meglio dei precedenti, perché ho 6 paia di cuffie marchiate Apple che giacciono inutilizzate.
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