giovedì 11 giugno 2009

Quarantotto [48]

Chi mi conosce sa che non sono solito entrare nel merito di discussioni politiche, ma dopotutto in questo blog non si parla solo di Apple, e il DDL sul quale ieri è stata posta la fiducia rischia di minare la realizzabilità pratica di qualsiasi blog, ivi compreso questo.

Al di là delle questioni legate alle nuove regole per le intercettazioni, sicuramente importanti ma che non è mia intenzione approfondire (chi vuole può leggere qualcosa in merito partendo da "La Repubblica" o il "Corriere della Sera"), vorrei porre l'attenzione su una norma che potrebbe estendere a qualsiasi cosa pubblicata in Internet, l'Art.8 di una vecchia legge del 1948, epoca in cui internet non era nemmeno immaginabile...

Questo articolo prevede l'obbligo di procedere a rettifica di informazioni, commenti, post e qualsiasi altra cosa, entro 48 ore dalla notifica della richiesta di rettifica, con sanzioni che vanno dai 15 ai 25 milioni delle vecchie lire per chi non adempie a questo obbligo.

Se venisse approvata tale quale anche in Senato (il che è molto probabile), in attesa di verificare quale sarà il regolamento attuativo di questa norma, possiamo pronosticare, nella peggiore delle ipotesi, un futuro poco felice per la libertà di espressione in rete: chiunque potrà chiedere a blogger (migliaia di persone che non sono certo "professionisti" dell'informazione), youtube, facebook, forum, gestori di newsgroup e quant'altro, di rettificare qualsiasi cosa pubblicata...
E' una norma che non può stare in piedi nell'universo di internet (non per niente fa riferimento ad una legge di 50 anni fa), e che potrebbe limitare la libertà di espressione di cui Internet è la massima espressione, soprattutto la libertà di espressione di chi non ha la possibilità di sostenere una struttura adeguata che faccia fronte ad un sistema di rettifiche. Se qualcuno scrive qualcosa di "scorretto", il nostro sistema giudiziario prevede già una serie di strumenti per rivalersi, senza chiamare in causa vecchie norme che rischierebbero di censurare di tutto e di più.

Tra l'altro questa legge potrebbe ritorcersi anche verso i siti degli stessi politici che l'hanno approvata, verso i siti dei loro partiti, e verso le apparizioni che qualcuno di loro ha fatto su diversi siti di social network.

In attesa di comprendere come verranno attuate queste norme, e quali saranno i criteri per stabilire se una richiesta di rettifica è lecita o meno, chi vuole approfondire l'argomento può trovare notizie un un po' ovunque. Tra i siti che seguo abitualmente, potrete trovare buoni spunti di riflessione su Punto-Informatico, Tevac, e Faqintosh.



PS: questo post va in onda senza possibilità di commenti, e si autodistruggerà entro 48 ore... forse...