Riprendo il discorso che avevo solo accennato riguardo le nuove possibilità di interazione con l'interfaccia proposte da 10/GUI. Parto subito dicendo che, a mio avviso, questo tipo di approccio non è la soluzione migliore per creare nuove esperienze di controllo, anche se presenta alcuni aspetti interessanti.
Il modello "diretto" di interazione touch, per cui ad ogni punto della superficie dove si appoggiano le dita, corrisponde una posizione precisa dello schermo, funziona bene quando è l'interazione stessa ad essere diretta, con gesti che "toccano l'interfaccia", come nel caso un dispositivo palmare o di un tablet; quando invece si ha a che fare con un computer "classico" la questione diventa più problematica. Assodato (anche se ci sarà chi non è d'accordo) che uno schermo touch è scomodo (visto che implicherebbe il fatto di dover tenere le braccia tese in avanti), e altrettanto scomodo sarebbe uno schermo incastonato nella scrivania (stavolta per il collo), vediamo perché non è molto convincente nemmeno la soluzione ideata da 10/GUI.
Il primo problema che vedo è puramente "fisico": avere una superficie per appoggiare comodamente due mani, in un paradigma che realizza una corrispondenza uno-a-uno con lo schermo significa di fatto andare a sostituire la tastiera (soprattutto se parliamo di notebook). Le tecnologie attuali però non sono ancora in grado di assicurare (perlomeno a bassi costi) un feedback "tattile" che consenta di utilizzare comodamente una tastiera virtuale. Su un palmare (o un tablet) l'utente interagisce direttamente con la tastiera virtuale guardandola nello schermo, quindi ha una sorta di feedback "ottico" su quello che sta facendo: vede dove mette le dita... nella proosta di 10/GUI lo schermo sta da una parte, e la tastiera da un'altra: non c'è alcun feedback diretto tra tastiera e dita... non può funzionare...
Anche ammesso di superare il problema "fisico" con nuove tecnologie, il fatto di controllare delle dita che si muovono sullo schermo mi lascia un po' perplesso, soprattutto perché (come detto sopra) in questo modo l'utente non avrebbe né la sensazione di "toccare l'interfaccia" (visto che le mani stanno altrove), né quella di comandare "puntualmente" uno spostamento, come succede col mouse. In qualsiasi movimento ne verrebbe meno la precisione, il che potrebbe anche non essere un grosso problema per la normale gestione del sistema operativo (ammesso che l'interfaccia venga modificata ad-hoc, come mostrato nel video e com'è già successo per l'iPhone OS), ma si sono situazioni e applicazioni in cui è indispensabile avere maggiore precisione, ed è necessario averla in maniera immediata, senza particolari artifizi.
Infine mi sfugge la necessità di avere così tanti "punti attivi" sullo schermo: 10 punti sembrano un numero troppo elevato da seguire con lo sguardo, e nemmeno riesco ad immaginare delle potenziali azioni da effettuare con un numero così elevato di controlli. D'altro canto è comunque vero che 10 rimane un limite massimo che serve solo a riconoscere tutte le possibili dita e a consentire maggiore flessibilità, per esempio fare lo zoom con due qualsiasi dita in un. A questo punto, senza voler sminuire il progetto, mi pare che la vera utilità di questo sistema si traduca nel riconoscere diversi tipi di gestures (eventualmente anche più di una contemporaneamente) in più punti dello schermo, punti determinati dalla posizione delle dita. Ma è veramente indispensabile operare "a piene mani" per realizzare un'interazione come quelle mostrata nel video di 10/GUI? A mio avviso sarebbe sufficiente ampliare alcuni concetti delle gestures già messe in pratica da Apple, eventualmente implementando un doppio strato sensoriale in grado di interpretare diversamente il "contatto" e la "pressione", e comunque rinunciando alla corrispondenza "1 a 1" con lo schermo, in modo tale da poter utilizzare una zona più piccola integrata nella tastiera (che così non verrebbe eliminata).
In ogni caso, le mie sono solo supposizioni... onore al merito a chi ha messo in pratica il sistema mostrato nel video, che se anche non dovesse mai prendere piede (e personalmente credo che non lo prenderà), sicuramente darà qualche idea su come portare avanti certi concetti di interfaccia.
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