Come accennato una decina di giorni fa, HP ha abbandonato l'attuale progetto di Slate, nonostante fosse già in fase avanzata, nonostante gli spot già pronti ad evidenziare le differenze con l'iPad, e nonostante la "pimpante" presentazione fatta a inizio anno, nel corso del CES 2010, da Ballmer in persona.
L'abbandono è stato probabilmente indotto dal fatto che HP si è accorta di non riuscire a sfornare un prodotto vincente con quello che aveva in mano, ovvero una piattaforma Atom e Windows 7. I motivi, pur senza tirare in ballo sofisticate analisi tecniche o di mercato, sono stati detti più volte su queste pagine: ogni prodotto, per dare il meglio di sé, dev'essere qualcosa studiato ad-hoc per il compito che deve svolgere. Atom è una buona piattaforma, ma è relativamente nuova, e non riesce ancora a pareggiare il rapporto prestazioni/consumi di ARM, che ha una lunga esperienza in processori dedicati al settore mobile; sul lato software, a mio avviso, la situazione è ancora peggiore... Windows 7, nonostante il "supporto integrato" per la tecnologia touch/multitouch, resta pur sempre un sistema operativo nato e pensato per computer desktop.
Apple ha speso (da quel che si dice) sette anni di ricerca e sviluppo per realizzare un dispositivo che rappresentasse la migliore combinazione di hardware e software, capace di far rinascere un settore che fino ad oggi era rimasto ai margini del mercato; ha investito nel settore dei microprocessori (comprandosi PA-Semi e, più recentemente, Intrinsity); ha cercato le soluzioni migliori per assicurare un'adeguata autonomia ai sui dispositivi portatili; ha ideato un sistema operativo, l'iPhone OS, con nuovi paradigmi di interfaccia e di gestione dei file, un sistema nato un po' acerbo sotto certi punti di vista ma che ogni anno ha proposto sensibili miglioramenti (e si spera che continui a proporne, perché mancano ancora diverse cose); ha messo in piedi un modello di business per la creazione e la vendita di applicazioni, modello che molti altri hanno cercato di copiare; si è fatta le ossa con iPhone e iPod Touch, due dispositivi che (per quanto "autonomi" e di grande successo) per certi aspetti possono rappresentare delle prove preliminari per l'arrivo dell'iPad. Infine, ultimo ma non meno importante, sta andando dritta per la sua strada (volendo anche con un po' di cocciutaggine) imponendo l'utilizzo del proprio SDK e rifiutando le tecnologie che ritiene poco adatte a certi compiti. Nonostante le conseguenze non sempre piacevoli per utenti e sviluppatori, e al di là del fatto che si tratta di scelte che portano comunque dei vantaggi più o meno indiretti anche ad Apple, questa decisione ha un suo perché, che si riflette in una forte caratterizzazione dei propri dispositivi ultraportatili: non troverete mai sull'iPhone un'applicazione identica a quella presente su altri smartphone, né sull'iPad un'applicazione identica a quella presente su altri tablet... in nome dell'ottimizzazione, del miglior sfruttamento delle caratteristiche specifiche del proprio sistema, e della disponibilità di funzioni specifiche fornite da Apple tramite il suo SDK, ogni applicazione per iPhone OS è "unica" ed ha la possibilità di offrire, se non "qualcosa in più", sicuramente "qualcosa di diverso" rispetto ad un'applicazione sviluppata con un unico tool e compilata poi per le diverse piattaforme. Al di là dell'indiscusso "controllo" che in questo modo Apple riesce ad esercitare sulla piattaforma iPhone OS, la "distinzione forzata" è l'arma vincente che potrebbe consentire ad Apple di fare la differenza in un mondo che si sta popolando sempre di più, ma con prodotti tutti uguali (lo stesso nome, Android, è per certi versi "profetico"...).
Ma mi accorgo che sto divagando (anche se alcune precisazioni erano doverose) perché questo mio commento è nato con l'intento di parlare delle scelte di HP in merito allo Slate. Si diceva che probabilmente HP ha capito che quello che aveva tra le mani non era un prodotto vincente e che forse, tra le possibili cause di insuccesso, c'era l'utilizzo di Windows 7; difficile capire come e quando sia nata questa convinzione (ammesso e non concesso che le cose stiano davvero in questi termini, visto che si tratta solo di una mia supposizione), fatto sta che è difficile non notare la coincidenza di questo abbandono con l'acquisto di Palm, e non è nemmeno difficile immaginare (restando sempre nel campo delle supposizioni) che le intenzioni di HP siano quelle di rilasciare un tablet basato su WebOS; il sistema sviluppato da Palm per le sue ultime generazioni di smartphone possiede alcune caratteristiche molto interessanti che ben si presterebbero (con i dovuti aggiustamenti) a trovare spazio pure su un tablet. Questo però significherebbe che HP riconosce, come Apple, l'importanza della "distinzione": non dimentichiamo che HP fu l'unica azienda a rivendere iPod rimarchiati HP, una mossa commerciale più unica che rara, tanto assurda da risultare un nonsense e tradursi in un flop, ma tanto azzardata da far capire come, anche in passato, l'atteggiamento di HP fosse per certi aspetti diverso da quello degli altri competitors.
A questo punto una domanda sorge spontanea: possibile che HP abbia maturato due decisioni di tale importanza (quella di acquistare Palm, e quella di abbandonare Slate) in quattro e quattr'otto? Oppure è più probabile che l'acquisto di Palm sia solo un pezzo del puzzle che HP stava progettando da qualche tempo? O ancora è stata l'occasione da cogliere al volo per materializzare una decisione che HP stava maturando da quando ha visto l'iPad in azione e (a differenza di ciò che aveva presentato al CES 2010) ne ha compreso il reale potenziale?
Dopotutto, se Apple ci ha messo davvero 7 anni per arrivare ad un prodotto "convincente" (dalla prima idea, alle scelte tecniche, passando per agli accordi commerciali con i vari distributori di contenuti, conditi da abili mosse di marketing), significa che certe cose non si possono improvvisare...
[Commento scritto il 3/5/2010 (ad esclusione del link a Hurricane) e pubblicato oggi (10/05/2010)]
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