Oggi è l'ultimo giorno di disponibilità degli Xserve.
Oggi (tra poco meno di due ore, nel momento in cui scrivo) ActiveStorage si prepara ad annunciare un nuovo prodotto: "When One Door Closes, Another Opens".
La coincidenza è quantomeno curiosa, perché l'azienda in questione è stata fondata da uomini provenienti da Apple e già offre soluzioni RAID simili ai vecchi Xserve RAID (nonché applicazioni per la relativa gestione, anche per iPhone).
Che Apple abbia deciso di licenziare a terze parti lo sviluppo di hardware specifico per MacOSX server? Sarebbe una prospettiva interessante, perché se il segmento non è renumerativo per Apple (che ormai fattura più dal mondo iOS), potrebbe esserlo per qualcun'altro. Di fatto non si tratterebbe nemeno di ripercorrere la vecchia e fallimentare strada dei cloni, perché sarebbe un'esperienza limitata ad un solo prodotto, molto specifico, e affidato ad un solo partner... secondo me potrebbe funzionare, vedremo cosa succederà tra un paio d'ore...
[aggiornamento] il sito di ActiveStorage è pressoché irraggiungibile, cmq pare che la novità presentata sia ActiveSAN, un controller per la gestione dei dati, basato su Linux, che si propone come alternativa per chi utilizza(va) Xsan di Apple su Xserve. Nessun accordo con Apple, e nessuna strategia occulta di Cupertino... peccato, sarebbe stato un bel colpo di scena...
lunedì 31 gennaio 2011
Veri-chi?
Non ho ancora affrontato l'argomento, se non con un breve accenno in occasione dell'analisi degli ultimi risulkati fiscali. Apple si appresta a rilasciare un iPhone compatibile con le reti CDMA di Verizon, e per il prossimo modello di iPhone (ma anche di iPad) ha già cambiato il fornitore dei chip baseband (Qualcomm), in modo tale da avere un solo modello che sia compatibile con tutte le reti.
Ai più che leggeranno queste righe, il fatto che Apple proponga un telefono per reti CDMA non farà né caldo né freddo, ma se guardiamo al mercato degli USA scopriamo che Verizon è molto più diffuso di AT&T (carrier che finora ha usufruito di iPhone in modo esclusivo).
A titolo esemplificativo vorrei mostrarvi un grafico che mostra la scelta del carrier tra gli utenti Android, dove si vede chiaramente che AT&T è l'ultima scelta, mentre Verizon è di gran lunga l'opzione preferita, con numeri che sono pari a 7 volte AT&T.
Difficile dare una chiave di lettura certa a questi dati: può essere che i clienti AT&T che scelgono Android siano pochi perché chi sceglie questo carrier ha anche l'opzione iPhone, oppure può essere che gli utenti Android preferiscano Verizon perché offre dei contratti migliori di AT&T (che dal canto suo, finora, ha potuto fare contratti più renumerativi in virtù dall'esclusiva iPhone). Sia come sia, come ho avuto modo di dire più volte, la concorrenza è sempre un vantaggio, e il fatto che iPhone sarà disponibile anche per la rete Verizone porterà due vantaggi: il primo agli utenti, che probabilmente avranno a che fare con dei contratti più vantaggiosi (già si vocifera di nuovi piani tariffari di AT&T volti a evitare la fuga verso Verizon). Il secondo ad Apple che, per quanto quel grafico possa essere falsato da contratti di esclusiva, dovrebbe poter contare su un cospiquo incremento di vendite di iPhone e iPad, così da contrastare il recente arrembaggio di Android e proseguire la battaglia ad armi pari: sarà molto interessante confrontare i dati di vendita dei prossimi trimestri...
Ai più che leggeranno queste righe, il fatto che Apple proponga un telefono per reti CDMA non farà né caldo né freddo, ma se guardiamo al mercato degli USA scopriamo che Verizon è molto più diffuso di AT&T (carrier che finora ha usufruito di iPhone in modo esclusivo).
A titolo esemplificativo vorrei mostrarvi un grafico che mostra la scelta del carrier tra gli utenti Android, dove si vede chiaramente che AT&T è l'ultima scelta, mentre Verizon è di gran lunga l'opzione preferita, con numeri che sono pari a 7 volte AT&T.
Difficile dare una chiave di lettura certa a questi dati: può essere che i clienti AT&T che scelgono Android siano pochi perché chi sceglie questo carrier ha anche l'opzione iPhone, oppure può essere che gli utenti Android preferiscano Verizon perché offre dei contratti migliori di AT&T (che dal canto suo, finora, ha potuto fare contratti più renumerativi in virtù dall'esclusiva iPhone). Sia come sia, come ho avuto modo di dire più volte, la concorrenza è sempre un vantaggio, e il fatto che iPhone sarà disponibile anche per la rete Verizone porterà due vantaggi: il primo agli utenti, che probabilmente avranno a che fare con dei contratti più vantaggiosi (già si vocifera di nuovi piani tariffari di AT&T volti a evitare la fuga verso Verizon). Il secondo ad Apple che, per quanto quel grafico possa essere falsato da contratti di esclusiva, dovrebbe poter contare su un cospiquo incremento di vendite di iPhone e iPad, così da contrastare il recente arrembaggio di Android e proseguire la battaglia ad armi pari: sarà molto interessante confrontare i dati di vendita dei prossimi trimestri...
venerdì 28 gennaio 2011
Come un anno fa, o quasi...
L'anno scorso, per la precisione il 27 gennaio (quindi un anno ieri) Apple presentava l'iPad. All'inizio restai un po' perplesso, ma poco a poco cominciai a comprenderne le potenzialità, e quando ebbi la possibilità di provarlo mi resi conto di avere tra le mani un killer device: non a caso, se si annoverano i tablet nel computo dei computer, grazie all'iPad Apple è diventata il terzo produttore mondiale di computer... ma questa è un'altra storia, sia perché l'iPad (secondo me) non è un computer, sia perché i tablet della concorrenza devono ancora arrivare (a parte qualche eccezione), quindi è un po' prematuro per tirare le somme. Resta il fatto che il futuro sembra andare in questa direzione, e se iOS e iPad si evolveranno nella direzione giusta, allora potremmo anche cominciare a considerare i tablet al pari dei computer (anche perché altrimenti non saprei da che parte mettere quelli basati su Windows 7).
In ogni caso, riallacciandomi al titolo di questo post, oggi mi pare di assistere (almeno in parte) allo stesso scenario dello scorso anno: il CES ha visto la presentazione di innumerevoli tablet dalle caratteristiche più disparate, e molti altri verranno presentati tra qualche settimana nel contesto del Mobile World Congress di Barcellona. Apple si è tenuta lontana da tutto ciò, ma nonostante questo le indiscrezioni sull'iPad tengono banco, e il fatto che siano ormai innumerevoli le custodie proposte da vari siti (custodie che lasciano immaginare diverse novità), potrebbe far pensare che il lancio di iPad 2 sia molto vicino. Al di là delle presentazioni, quello che più accomuna la situazione attuale a quella di un anno fa è da un lato la "fumosità" riguardo l'effettiva uscita dei veri prodotti (per non parlare dei prezzi ipotizzati, che spesso sono più elevati rispetto a quelli dell'iPad), e dall'altro la voglia di dotare questi device di troppa "roba", troppe porte, camere con risoluzione troppo elevate, e quant'altro, tutto al solo scopo di dimostrare che si ha qualcosa in più degli altri, senza effettivamente cheidersi se quel qualcosa in più sia effettivamente utile ad un tablet, o forse on sia meglio risparmiare spazio interno, spessore del dispositivo, e autonomia della batteria... c'è una regola del design che dice che si raggiunge la perfezione quando si è tolto tutto il possibile ed è rimasto solo l'indispensabile (non è l'unica via, ma a me pare quella migliore). Forse l'iPad 2 farà qualche strappo a questa regola, aggiungendo una camera per l'utilizzo di FaceTime, ma non credo che il retro sarà dotato di una fotocamera da 8MPixel (sarà una camera tipo quella dell'iPod Touch); forse (improbabile) aggiungerà anche uno slot SD, anche se non è dato sapere per quali compiti; forse ci saranno altre cose, ma mi piace pensare che qualsiasi cosa verrà aggiunta avrà un suo perché e non verrà messa solo per dire "ce l'abbiamo anche noi"...
In ogni caso lo scorso anno, di questi tempi, stavamo già ragionando su un prodotto reale, mentre quest'anno ancora tutto tace: forse Apple rispetterà la data di uscita dell'iPad originale evitando di fare presentazioni troppo anticipate... se ricordate, successe la stessa cosa anche col primo iPhone: il primo modello fu presentato diversi mesi prima dell'uscita, ma per i modelli successivi si tenne la massima riservatezza (smarrimenti a parte) fino al momento del lancio. Se così fosse, ci toccherà attendere ancora un po'...
In ogni caso, riallacciandomi al titolo di questo post, oggi mi pare di assistere (almeno in parte) allo stesso scenario dello scorso anno: il CES ha visto la presentazione di innumerevoli tablet dalle caratteristiche più disparate, e molti altri verranno presentati tra qualche settimana nel contesto del Mobile World Congress di Barcellona. Apple si è tenuta lontana da tutto ciò, ma nonostante questo le indiscrezioni sull'iPad tengono banco, e il fatto che siano ormai innumerevoli le custodie proposte da vari siti (custodie che lasciano immaginare diverse novità), potrebbe far pensare che il lancio di iPad 2 sia molto vicino. Al di là delle presentazioni, quello che più accomuna la situazione attuale a quella di un anno fa è da un lato la "fumosità" riguardo l'effettiva uscita dei veri prodotti (per non parlare dei prezzi ipotizzati, che spesso sono più elevati rispetto a quelli dell'iPad), e dall'altro la voglia di dotare questi device di troppa "roba", troppe porte, camere con risoluzione troppo elevate, e quant'altro, tutto al solo scopo di dimostrare che si ha qualcosa in più degli altri, senza effettivamente cheidersi se quel qualcosa in più sia effettivamente utile ad un tablet, o forse on sia meglio risparmiare spazio interno, spessore del dispositivo, e autonomia della batteria... c'è una regola del design che dice che si raggiunge la perfezione quando si è tolto tutto il possibile ed è rimasto solo l'indispensabile (non è l'unica via, ma a me pare quella migliore). Forse l'iPad 2 farà qualche strappo a questa regola, aggiungendo una camera per l'utilizzo di FaceTime, ma non credo che il retro sarà dotato di una fotocamera da 8MPixel (sarà una camera tipo quella dell'iPod Touch); forse (improbabile) aggiungerà anche uno slot SD, anche se non è dato sapere per quali compiti; forse ci saranno altre cose, ma mi piace pensare che qualsiasi cosa verrà aggiunta avrà un suo perché e non verrà messa solo per dire "ce l'abbiamo anche noi"...
In ogni caso lo scorso anno, di questi tempi, stavamo già ragionando su un prodotto reale, mentre quest'anno ancora tutto tace: forse Apple rispetterà la data di uscita dell'iPad originale evitando di fare presentazioni troppo anticipate... se ricordate, successe la stessa cosa anche col primo iPhone: il primo modello fu presentato diversi mesi prima dell'uscita, ma per i modelli successivi si tenne la massima riservatezza (smarrimenti a parte) fino al momento del lancio. Se così fosse, ci toccherà attendere ancora un po'...
[cs] Office per Mac 2011: Provalo, Compralo, Amalo!
[comunicato stampa]
MacBU è felice di annunciare che da oggi è disponibile una prova della versione completa di Office 2011 per Mac nella versione Home and Business. Compilato il modulo online, sara’ scaricabile e utilizzabile fino a 30 giorni dopo il download all’indirizzo www.microsoft.com/italy/products/mac/trial
Ricordiamo che Microsoft Office 2011 per Mac nella versione Home and Business include Word PowerPoint, Excel, Messenger e la vera novità Outlook per Mac.
La versione è disponibile in due edizioni: una per l'installazione singola al prezzo stimato di vendita al pubblico di €249 e un Multipack con due installazioni, per utenti che dispongono di due Mac, a €379.
MacBU è felice di annunciare che da oggi è disponibile una prova della versione completa di Office 2011 per Mac nella versione Home and Business. Compilato il modulo online, sara’ scaricabile e utilizzabile fino a 30 giorni dopo il download all’indirizzo www.microsoft.com/italy/products/mac/trial
Ricordiamo che Microsoft Office 2011 per Mac nella versione Home and Business include Word PowerPoint, Excel, Messenger e la vera novità Outlook per Mac.
La versione è disponibile in due edizioni: una per l'installazione singola al prezzo stimato di vendita al pubblico di €249 e un Multipack con due installazioni, per utenti che dispongono di due Mac, a €379.
giovedì 27 gennaio 2011
Tutt'un altro sapore
Apre oggi il MacWorld Expo 2011, una data lontana dei riflettori del CES, che cerca di anticipare il Mobile World Congress di Barcellona, tentando di mantenere un briciolo di visibilità dopo che Apple decise di non parteciparvi più.
Fino ad un paio d'anni fa gli utenti Mac aspettavano questo evento con la consapevolezza che Apple avrebbe presentato qualcosa di nuovo, e questo è uno dei motivi che ha spinto Apple ad abbandonare questo genere di manifestazioni, ovvero la "necessità" di mostrare qualcosa di nuovo in un giorno preciso, anche se non è ancora pronto, anche se era pronto prima.
Pur comprendendo le motivazioni di Apple, è però indubbio che questa attesa rituale era anche un'occasione di "ritrovo virtuale" tra gli utenti più attenti alle novità; non che oggigiorno manchino queste occasioni (visto che gli eventi, Apple, se li organizza da sé, alla bisogna) ma la cadenza fissa, in una manifestazione che riguardava non solo Apple, ma tutto il mondo che ruota intorno ai suoi prodotti, aveva un sapore diverso...
Per quest'anno ci si aspetta un calo di partecipazione, con una superficie espositiva che potrebbe anche essere inferiore agli spazi che i prodotti Apple hanno avuto nei padiglioni del CES2011 (da poco concluso), o che avranno nel corso che Mobile World Congress di Febbraio; nonostante ciò il MacWorld Expo di San Francisco resiste, e aprirà i battenti anche il prossimo anno, sempre a fine gennaio: sarò felice di parlare nuovamente dell'evento se sarà teatro di qualche notizia (o prodotto) interessante...
Fino ad un paio d'anni fa gli utenti Mac aspettavano questo evento con la consapevolezza che Apple avrebbe presentato qualcosa di nuovo, e questo è uno dei motivi che ha spinto Apple ad abbandonare questo genere di manifestazioni, ovvero la "necessità" di mostrare qualcosa di nuovo in un giorno preciso, anche se non è ancora pronto, anche se era pronto prima.
Pur comprendendo le motivazioni di Apple, è però indubbio che questa attesa rituale era anche un'occasione di "ritrovo virtuale" tra gli utenti più attenti alle novità; non che oggigiorno manchino queste occasioni (visto che gli eventi, Apple, se li organizza da sé, alla bisogna) ma la cadenza fissa, in una manifestazione che riguardava non solo Apple, ma tutto il mondo che ruota intorno ai suoi prodotti, aveva un sapore diverso...
Per quest'anno ci si aspetta un calo di partecipazione, con una superficie espositiva che potrebbe anche essere inferiore agli spazi che i prodotti Apple hanno avuto nei padiglioni del CES2011 (da poco concluso), o che avranno nel corso che Mobile World Congress di Febbraio; nonostante ciò il MacWorld Expo di San Francisco resiste, e aprirà i battenti anche il prossimo anno, sempre a fine gennaio: sarò felice di parlare nuovamente dell'evento se sarà teatro di qualche notizia (o prodotto) interessante...
mercoledì 26 gennaio 2011
Casa, dolce casa
Vi faccio una domanda: qual'è la prima cosa a cui avete pensato quando Jobs presentò il multitasking su iOS?
Non so voi, ma a me (che di avere il multitasking su iPhone non fregava più di tanto) una delle prima cose che sono venute in mente è stata: "il tasto home non si scasserà a furia di doppi click per passare da un'App all'altra?"
Evidentemente qualcun'altro deve aver pensato la stessa cosa, visto che nella beta di iOS 4.3 per iPad sono state previste delle gesture a 4 e 5 dita per le funzioni multitasking, che diventa così gestibile senza passare per il tasto home... per inciso, con 4 dita si scorrono le applicazioni (destra/sinistra) o si accede al pannello delle applicazioni aperte (su/giù), mentre "chiudendo" con 5 dita si chiude l'applicazione. In compenso non hanno ancora pensato ad un sistema per chiudere in un solo colpo tutte le App aperte, o per chiuderla definitivamente anziché "congelarla"... ma questo è un altro discorso (l'altro giorno avevo un lista così lunga sull'iPhone che ci ho ritrovato applicazioni che nanche mi ricordavo di aver usato la scorsa settimana, o ancora prima).
A questo punto una domanda è lecita: viste queste nuove gesture, il tasto home ha ancora senso di esistere o no? (quantomeno su iPad, perché sull'iPhone potrebbe non essere molto agevole eseguire gestures a 4 o 5 dita). I pareri sono contrastanti, e c'è chi pensa che il tasto home non verrà mai tolto perché rappresenta uno dei pochi capisaldi, l'unico tasto hardware presente sull'iPad (a parte l'inevitabile ON/OFF e i tasti volume), l'unica cosa che anche l'utente inesperto può premere per ritornare in una situazione conosciuta: la pagina principale da dove lanciare una nuova applicazione. Sicuramente le nuove gestures consentiranno di "risparmiare" l'unico tasto presente, e non sarebbe male se venisero implementate, anche su iPhone (perlomeno quelle a 4 dita); anche in presenza delle gestures, il tasto home può comunque restare, anzi, un doppio click potrebbe chiuderla completamente anziché mandarla in stand-by...
PS: per dovere di cronaca, con la distribuzione della beta 2 di iOS 4.3, Apple ha precisato che queste gestures sono state introdotte solo per avere un feedback dagli sviluppatori, e verranno rimosse dalla versione finale di iOS 4.3... speriamo di ritrovarcele presto in una versione successiva, magari con altre novità
Non so voi, ma a me (che di avere il multitasking su iPhone non fregava più di tanto) una delle prima cose che sono venute in mente è stata: "il tasto home non si scasserà a furia di doppi click per passare da un'App all'altra?"
Evidentemente qualcun'altro deve aver pensato la stessa cosa, visto che nella beta di iOS 4.3 per iPad sono state previste delle gesture a 4 e 5 dita per le funzioni multitasking, che diventa così gestibile senza passare per il tasto home... per inciso, con 4 dita si scorrono le applicazioni (destra/sinistra) o si accede al pannello delle applicazioni aperte (su/giù), mentre "chiudendo" con 5 dita si chiude l'applicazione. In compenso non hanno ancora pensato ad un sistema per chiudere in un solo colpo tutte le App aperte, o per chiuderla definitivamente anziché "congelarla"... ma questo è un altro discorso (l'altro giorno avevo un lista così lunga sull'iPhone che ci ho ritrovato applicazioni che nanche mi ricordavo di aver usato la scorsa settimana, o ancora prima).
A questo punto una domanda è lecita: viste queste nuove gesture, il tasto home ha ancora senso di esistere o no? (quantomeno su iPad, perché sull'iPhone potrebbe non essere molto agevole eseguire gestures a 4 o 5 dita). I pareri sono contrastanti, e c'è chi pensa che il tasto home non verrà mai tolto perché rappresenta uno dei pochi capisaldi, l'unico tasto hardware presente sull'iPad (a parte l'inevitabile ON/OFF e i tasti volume), l'unica cosa che anche l'utente inesperto può premere per ritornare in una situazione conosciuta: la pagina principale da dove lanciare una nuova applicazione. Sicuramente le nuove gestures consentiranno di "risparmiare" l'unico tasto presente, e non sarebbe male se venisero implementate, anche su iPhone (perlomeno quelle a 4 dita); anche in presenza delle gestures, il tasto home può comunque restare, anzi, un doppio click potrebbe chiuderla completamente anziché mandarla in stand-by...
PS: per dovere di cronaca, con la distribuzione della beta 2 di iOS 4.3, Apple ha precisato che queste gestures sono state introdotte solo per avere un feedback dagli sviluppatori, e verranno rimosse dalla versione finale di iOS 4.3... speriamo di ritrovarcele presto in una versione successiva, magari con altre novità
martedì 25 gennaio 2011
Mac App Store, secondo pensiero
Queste parole fanno seguito a quelle scritte alla vigilia dell'apertura del Mac App Store, apertura che è stata di grande successo visto che nelle prime 24 ore sono state scaricate più di un milione di applicazioni, e considerando che al primo giorno le applicazioni disponibili erano solamente un migliaio, possiamo immaginare che gli sviluppatori abbiano fatto ottimi affari. Col passare dei giorni il numero di applicazioni è andato crescendo, ed è curiosono notare come ci siano numerose nuove applicazioni che, di fatto, sono la trasposizione su Mac dei corrispondenti per iOS: era indispensabile l'apertura del Mac App Store per convincere gli sviluppatori a creare software per Mac? Se così fosse, ben venga il Mac App Store, purché la voglia di pubblicare qualcosa, qualsiasi cosa, non si traduca in un affollamento di applicazioni dalla dubbia utilità: non vorrei collezionare applicazioni di rutti e scoregge, tando per fare un esempio crudo e banale...
Ma arriviamo ad altri ragionamenti: vi è mai capitato di voler riscaricare dall'App Store un'applicazione comprata molto tempo addietro, e di non trovarla più? Finché si parla di iPhone l'applicazione è un semplice file che sta nella libreria di iTunes (ammesso di averla importata anche lì, o di poterla recuperare da un backup della libreria stessa), e comunque si tratta quasi sempre di pochi Euro... o anche meno...
Passando a Mac le cose cambiano un po': non ho una libreria da backuppare, ma devo cercare il software scaricato dal Mac App Store nella cartella Applicazioni, e sperare che l'installazione non abbia disseminato altrove altri file indispensabili al funzionamento... se le cose stanno in questi termini, ho la possibilità di farmi comunque un backup per ripristinare il mio software in caso di bisogno (cambio di Hard Disk, cambio di macchina, ecc...), in caso contrario devo sperare che il software sia ancora disponibile sul Mac App Store, altrimenti (salvo soccorsi in extremis di TimeMachine) ho perso i miei soldi... e nel caso del Mac App Store possono essere ben più dei canonici 79 centesimi di Euro.
Ben venga quindi il Mac App Store, con la sua ampia offerta e i prezzi contenuti, ma ben vengano (anzi, ben restino) anche i software più complessi installabili con procedure tradizionali, quelli dove hai la tua immagine disco DMG (se non il supporto ottico vero e proprio) archiviata al sicuro e backuppata con il relativo numero seriale...
Infine un ultimo pensiero. Ripensando alle motivazioni che possono aver spinto Apple ad intraprendere questa strada, ce n'è una che a mio avviso va sicuramente menzionata, ed è legata all'evoluzione dell'hardware... pensate al MacBook Air e alla sua mancanza del drive ottico (anche se è possibile collegarne uno esterno o "prendere in prestito" quello condiviso da un altro computer). La possibilità di installare software attraverso il Mac App Store fa sentire un po' meno la mancanza del lettore, soprattutto se si ipotizza che Apple (prima o poi) potrebbe decidere di togliere il lettore anche dagli altri portatili, a tutto vantaggio delle dimensioni e lasciando più spazio per la batteria (che si tradurrebbe in maggiore autonomia).
E' ancora presto, ma si può prevedere un futuro roseo per il neonato Mac App Store, seppure con qualche dubbio che scaturisce dal legame indissolubile con lo store stesso, un vantaggio sotto certi punti di vista (più che altro una semplificazione a livello di installazzione, upgrade e verifica licenze), ma una possibile arma a doppio taglio... al momento ho installato solo due software dal Mac App Store, quindi non sono in grado di stabilire se i dati vengono scritti sempre e comunque solo nella cartella Applicazioni (e quindi facilmente backuppabili) oppure no... potrebbe essere giunto il momento di comprare una TimeCapsule (o comunque un ulteriore HD esterno molto capiente) e cominciare ad utilizzare la Time Machine (che fino ad oggi ho snobbato preferendo un semplice backup incrementale per i soli dati importanti)
Ma arriviamo ad altri ragionamenti: vi è mai capitato di voler riscaricare dall'App Store un'applicazione comprata molto tempo addietro, e di non trovarla più? Finché si parla di iPhone l'applicazione è un semplice file che sta nella libreria di iTunes (ammesso di averla importata anche lì, o di poterla recuperare da un backup della libreria stessa), e comunque si tratta quasi sempre di pochi Euro... o anche meno...
Passando a Mac le cose cambiano un po': non ho una libreria da backuppare, ma devo cercare il software scaricato dal Mac App Store nella cartella Applicazioni, e sperare che l'installazione non abbia disseminato altrove altri file indispensabili al funzionamento... se le cose stanno in questi termini, ho la possibilità di farmi comunque un backup per ripristinare il mio software in caso di bisogno (cambio di Hard Disk, cambio di macchina, ecc...), in caso contrario devo sperare che il software sia ancora disponibile sul Mac App Store, altrimenti (salvo soccorsi in extremis di TimeMachine) ho perso i miei soldi... e nel caso del Mac App Store possono essere ben più dei canonici 79 centesimi di Euro.
Ben venga quindi il Mac App Store, con la sua ampia offerta e i prezzi contenuti, ma ben vengano (anzi, ben restino) anche i software più complessi installabili con procedure tradizionali, quelli dove hai la tua immagine disco DMG (se non il supporto ottico vero e proprio) archiviata al sicuro e backuppata con il relativo numero seriale...
Infine un ultimo pensiero. Ripensando alle motivazioni che possono aver spinto Apple ad intraprendere questa strada, ce n'è una che a mio avviso va sicuramente menzionata, ed è legata all'evoluzione dell'hardware... pensate al MacBook Air e alla sua mancanza del drive ottico (anche se è possibile collegarne uno esterno o "prendere in prestito" quello condiviso da un altro computer). La possibilità di installare software attraverso il Mac App Store fa sentire un po' meno la mancanza del lettore, soprattutto se si ipotizza che Apple (prima o poi) potrebbe decidere di togliere il lettore anche dagli altri portatili, a tutto vantaggio delle dimensioni e lasciando più spazio per la batteria (che si tradurrebbe in maggiore autonomia).
E' ancora presto, ma si può prevedere un futuro roseo per il neonato Mac App Store, seppure con qualche dubbio che scaturisce dal legame indissolubile con lo store stesso, un vantaggio sotto certi punti di vista (più che altro una semplificazione a livello di installazzione, upgrade e verifica licenze), ma una possibile arma a doppio taglio... al momento ho installato solo due software dal Mac App Store, quindi non sono in grado di stabilire se i dati vengono scritti sempre e comunque solo nella cartella Applicazioni (e quindi facilmente backuppabili) oppure no... potrebbe essere giunto il momento di comprare una TimeCapsule (o comunque un ulteriore HD esterno molto capiente) e cominciare ad utilizzare la Time Machine (che fino ad oggi ho snobbato preferendo un semplice backup incrementale per i soli dati importanti)
[cs] Mypage Fan Awards 2010: giunge al termine la prima edizione del concorso dedicato da Mypage.it ai fan
[comunicato stampa]
Si è chiusa il 10 gennaio 2011 la prima edizione dei Mypage Fan Awards, il concorso ideato da Mypage.it in collaborazione con Halifax, Fnac, Nintendo e Silvian Heach, con il supporto di Radio Dynamo, Teen, Bambini.eu ed il patrocinio di Telefono Azzurro e Andersen, concepito con l’obiettivo di permettere ai giovani fan di tutta Italia di esprimere liberamente la loro ammirazione per le star nazionali e internazionali più in vista del momento.
Dopo tre mesi di lotte all’ultimo voto e dopo aver registrato dati di partecipazione davvero considerevoli (con 7.000 utenti partecipanti, 400.000 voti totali, 1.000 foto e 15.000 slogan inviati) è online dal 21 gennaio la nuova versione del sito dedicata a vincitori e classifiche dove tutti gli interessati potranno scoprire quali tra i personaggi in gara sono stati eletti BEST STAR e, soprattutto, conoscere i nomi dei concorrenti che si sono aggiudicati i favolosi premi messi in palio da Mypage.it e dagli sponsor Nintendo e Halifax: le console Nintendo DSi XL, i videogame Grease, Camp Rock 2, PES 2011 e Disney Sing It 3.
La premiazione dei partecipanti arriva a conclusione di un’iniziativa ampiamente apprezzata dai ragazzi, i quali si sono lasciati coinvolgere con entusiasmo dall’opportunità di dare libero sfogo alla loro ammirazione per personaggi, simboli e star. Un’indagine sulle preferenze dei tweens che ha toccato musica, spettacolo, sport, cultura, cinema, moda, letture e giochi registrando talvolta risultati sorprendenti: è così che accanto a Justin Bieber e Selena Gomez (rispettivamente Best Boy e Best Girl) troviamo l’eroina più amata dai ragazzi di oggi, Rita Levi Montalcini.
Dal 7 settembre, data di inaugurazione del concorso, i giovani concorrenti si sono fronteggiati in una gara davvero mozzafiato, promuovendo i loro idoli con voti, foto, passaparola e partecipando alle tante missioni ideate per stimolare la loro creatività, come la creazione di slogan e poster e la realizzazione di simpatici paper toys da fotografare in giro per il mondo.
Oltre che al passaparola degli stessi partecipanti al gioco, l’edizione 2010 dei Mypage Fan Awards deve il suo successo anche al supporto di importanti partner: Radio Dynamo, che ha seguito l’andamento del contest con una rubrica settimanale; le librerie FNAC, che hanno promosso l’iniziativa decorando con vele dei MFA i loro angoli kids; la rivista Teen, che ha ospitato tra le sue pagine il poster ufficiale del concorso e il blog Bambini.eu, che ha invitato il suo vasto pubblico di tweens a confrontarsi nella gara.
mypage.it è il primo social network con Parental Control in Italia. Registrandosi a mypage.it gli utenti creano il loro profilo personale, scelgono un avatar e esprimono la propria personalità decorando la loro pagina web con tante applicazioni: giochi, video, disegni da colorare, paper toys da scaricare, sondaggi e tanto altro. Su mypage.it gli utenti possono trasferire online la loro rete di amicizie reali. Su mypage.it l'amicizia non è virtuale: per diventare amico di un bambino o di una bambina bisogna conoscere la sua “parola magica”, che può essere scambiata soltanto nella vita reale. Grazie al Parental Control i genitori possono monitorare in ogni momento tutte le attività online dei propri figli e sapere chi sono i loro amici sul social network.
Si è chiusa il 10 gennaio 2011 la prima edizione dei Mypage Fan Awards, il concorso ideato da Mypage.it in collaborazione con Halifax, Fnac, Nintendo e Silvian Heach, con il supporto di Radio Dynamo, Teen, Bambini.eu ed il patrocinio di Telefono Azzurro e Andersen, concepito con l’obiettivo di permettere ai giovani fan di tutta Italia di esprimere liberamente la loro ammirazione per le star nazionali e internazionali più in vista del momento.
Dopo tre mesi di lotte all’ultimo voto e dopo aver registrato dati di partecipazione davvero considerevoli (con 7.000 utenti partecipanti, 400.000 voti totali, 1.000 foto e 15.000 slogan inviati) è online dal 21 gennaio la nuova versione del sito dedicata a vincitori e classifiche dove tutti gli interessati potranno scoprire quali tra i personaggi in gara sono stati eletti BEST STAR e, soprattutto, conoscere i nomi dei concorrenti che si sono aggiudicati i favolosi premi messi in palio da Mypage.it e dagli sponsor Nintendo e Halifax: le console Nintendo DSi XL, i videogame Grease, Camp Rock 2, PES 2011 e Disney Sing It 3.
La premiazione dei partecipanti arriva a conclusione di un’iniziativa ampiamente apprezzata dai ragazzi, i quali si sono lasciati coinvolgere con entusiasmo dall’opportunità di dare libero sfogo alla loro ammirazione per personaggi, simboli e star. Un’indagine sulle preferenze dei tweens che ha toccato musica, spettacolo, sport, cultura, cinema, moda, letture e giochi registrando talvolta risultati sorprendenti: è così che accanto a Justin Bieber e Selena Gomez (rispettivamente Best Boy e Best Girl) troviamo l’eroina più amata dai ragazzi di oggi, Rita Levi Montalcini.
Dal 7 settembre, data di inaugurazione del concorso, i giovani concorrenti si sono fronteggiati in una gara davvero mozzafiato, promuovendo i loro idoli con voti, foto, passaparola e partecipando alle tante missioni ideate per stimolare la loro creatività, come la creazione di slogan e poster e la realizzazione di simpatici paper toys da fotografare in giro per il mondo.
Oltre che al passaparola degli stessi partecipanti al gioco, l’edizione 2010 dei Mypage Fan Awards deve il suo successo anche al supporto di importanti partner: Radio Dynamo, che ha seguito l’andamento del contest con una rubrica settimanale; le librerie FNAC, che hanno promosso l’iniziativa decorando con vele dei MFA i loro angoli kids; la rivista Teen, che ha ospitato tra le sue pagine il poster ufficiale del concorso e il blog Bambini.eu, che ha invitato il suo vasto pubblico di tweens a confrontarsi nella gara.
mypage.it è il primo social network con Parental Control in Italia. Registrandosi a mypage.it gli utenti creano il loro profilo personale, scelgono un avatar e esprimono la propria personalità decorando la loro pagina web con tante applicazioni: giochi, video, disegni da colorare, paper toys da scaricare, sondaggi e tanto altro. Su mypage.it gli utenti possono trasferire online la loro rete di amicizie reali. Su mypage.it l'amicizia non è virtuale: per diventare amico di un bambino o di una bambina bisogna conoscere la sua “parola magica”, che può essere scambiata soltanto nella vita reale. Grazie al Parental Control i genitori possono monitorare in ogni momento tutte le attività online dei propri figli e sapere chi sono i loro amici sul social network.
lunedì 24 gennaio 2011
2 (due)
Guardate attentamente questo video (forse l'avrete già visto, dato che è in corcolazione da qualche settimana).
Uno è un iPhone 4, l'altro è SoPhone, un clone cinese che ovviamente non monta iOS ma un sistema operativo in Java con l'interfaccia rifatta ad-hoc. Il clone quasi perfetto può ingannare tutti in questo video, ma stringendolo tra le mani le differenze saltano subito all'occhio, perlomeno a chi conosce i prodotti Apple: SoPhone non ha il Retina display ma un normale display come poteva essere quello del iPhone 3G o 3Gs, non usa vetro ma plastica, e la fotocamera è di qualità inferiore... probabilmente c'è anche qualche altra differenza (penso alle gesture a più dita) e soprattutto, come già detto, non monta iOS, né ha la possibilità di far girare le centinaia di migliaia di applicazioni dell'AppStore. Manco a dirlo, costa infinitamente meno, il che è scontato visto che la voce "Ricerca&Sviluppo" di SoPhone si è ridotta in una banale copiatura, le specifiche tecniche sono inferiori, e la qualità dei materiali anche...
Chi non è un attento conoscitore dell'iPhone originale potrebbe però andare incontro a cattive sorprese, e non basta dire di stare attenti a chi cerca di vendere iPhone a prezzi stracciati, perché qualche malintenzionato potrebbe anche cercare di venderveli a prezzo elevato, di poco inferiore al prezzo reale, per darvi la sensazione di avere a che fare con il vero iPhone 4.
Occhi aperti quindi!!!
Uno è un iPhone 4, l'altro è SoPhone, un clone cinese che ovviamente non monta iOS ma un sistema operativo in Java con l'interfaccia rifatta ad-hoc. Il clone quasi perfetto può ingannare tutti in questo video, ma stringendolo tra le mani le differenze saltano subito all'occhio, perlomeno a chi conosce i prodotti Apple: SoPhone non ha il Retina display ma un normale display come poteva essere quello del iPhone 3G o 3Gs, non usa vetro ma plastica, e la fotocamera è di qualità inferiore... probabilmente c'è anche qualche altra differenza (penso alle gesture a più dita) e soprattutto, come già detto, non monta iOS, né ha la possibilità di far girare le centinaia di migliaia di applicazioni dell'AppStore. Manco a dirlo, costa infinitamente meno, il che è scontato visto che la voce "Ricerca&Sviluppo" di SoPhone si è ridotta in una banale copiatura, le specifiche tecniche sono inferiori, e la qualità dei materiali anche...
Chi non è un attento conoscitore dell'iPhone originale potrebbe però andare incontro a cattive sorprese, e non basta dire di stare attenti a chi cerca di vendere iPhone a prezzi stracciati, perché qualche malintenzionato potrebbe anche cercare di venderveli a prezzo elevato, di poco inferiore al prezzo reale, per darvi la sensazione di avere a che fare con il vero iPhone 4.
Occhi aperti quindi!!!
Apple di Natale, avanti tutta
Come d'abitudine, ripropongo anche su queste pagine un mio articolo pubblicato la scorsa settimana su Punto-Informatico.
Nel trimestre in cui gli smartphone Android sembrano aver superato gli iPhone nell'utilizzo su Internet, non si può certo dire che Apple sia stata a guardare: i risultati fiscali presentati ieri sera rappresentano l'ennesimo record di Cupertino, ed è proprio iPhone che con i suoi 16 milioni di unità vendute (quasi il doppio rispetto allo scorso anno, e il 15 per cento in più del trimestre precedente) totalizza 10,5 miliardi di dollari di fatturato, quasi il 40 per cento dei 26,7 miliardi totali.
A proposito di totali, 26,7 miliardi di dollari sono una cifra ben più alta rispetto ai 15,7 miliardi dello scorso anno, per la precisione il 71 per cento in più: una crescita invidiabile da chiunque e una crescita che aumenta di anno in anno. È sufficiente andare indietro di qualche anno, esaminando sempre lo stesso trimestre, per vedere l'incredibile progressione della casa della Mela: tre anni fa si parlava di fatturati al di sotto dei 10 miliardi, e l'anno precedente erano poco più di 7. In quattro anni il fatturato è quadruplicato, e se è vero che il merito è da attribuire in gran parte alla gallina dalle uova d'oro (cioè iPhone), è anche vero che nello stesso lasso di tempo pure i computer venduti sono più che raddoppiati, passando dagli 1,6 milioni di quattro anni fa ai 4,1 milioni del trimestre appena concluso - sempre con netta prevalenza dei portatili (che 4 anni fa erano al 60 per cento del totale, mentre oggi sono passati al 70).
Tornando a parlare di galline dalle uova d'oro, è andata male anche a chi prevedeva un cedimento di iPad, visto che i 7,3 milioni di unità vendute stanno a significare il 75 per cento in più rispetto al trimestre precedente, nonché un buon 4,6 miliardi di dollari di fatturato: circa il 17 per cento del totale.
Ultimo, ma non per questo meno importante, iPod. Come al solito non ci è dato di conoscere l'esatta suddivisione tra i vari modelli, ma i quasi 20 milioni di unità vendute (il doppio rispetto ai 10 milioni di quattro anni fa, tanto per fare gli stessi paragoni visti sopra) indicando che si tratta di un prodotto sempre apprezzato, anche se in realtà è rimasto stabile (anzi, in leggero calo) rispetto al trimestre precedente. La cosa non sorprende più di tanto, perché se sommiamo tra di loro i vari dispositivi tascabili di Apple (supponendo "tascabile" anche iPad) arriviamo a 43 milioni di unità vendute, un bel pezzo in più dei 30 milioni dello scorso anno, quando il tablet non era ancora sul mercato. Come già notato in passato, è probabile che parte della potenziale utenza degli iPod si sia spostata verso gli altri dispositivi mobili con iOS.
Prima di fare qualche ulteriore riflessione, concludiamo la carrellata dei numeri ricordando che gli utili sono stati di 6 miliardi, per un totale di 6,43 dollari per azione diluita: anche questi dati rappresentano quasi il doppio rispetto ai 3,38 miliardi dello scorso anno (e dei 3,67 dollari per azione). Il margine lordo è leggermente sceso (dal 40,9 al 38,5 per cento) mentre le vendite internazionali sono in forte crescita un po' ovunque, soprattutto in Asia, e costituiscono ormai più del 60 per cento delle vendite totali.
Lo spostamento di fatturato verso gli iDevice ha delle evidenti ripercussioni anche sulle strategie della Mela: gli Xserve sono già stati dismessi, e già si vocifera di un'imminente abbandono di altri prodotti professionali. Coi numeri che abbiamo visto sopra non si può dare tutti i torti ad Apple, ma è anche vero che, in virtù della sua posizione attuale, Apple potrebbe avere la forza per spingere anche in quei settori dove finora non ha avuto il successo sperato. Evidentemente questa idea non piace troppo ai vertici di Cupertino.
Ci sono molte altre vie che Apple sta intraprendendo per incrementare il suo fatturato, e hanno tutta l'impressione di essere vie molto più semplici rispetto al tentativo di rilanciare gli Xserve. Ho aperto questo articolo accennando al fatto che Android sta superando iPhone anche come diffusione e utilizzo, ma bisogna ricordare che il lancio di iPhone CDMA per la rete Verizon darà sicuramente un ulteriore sprint al Melafonino, visto che negli USA la rete Verizon è più diffusa di AT&T, ma finora iPhone era riservato agli utenti di quest'ultmo operatore.
L'apertura verso Verizon porterà nuovi clienti anche per iPad, senza considerare che i rumors intorno al nuovo modello stanno già catalizzando l'attenzione di numerosi potenziali clienti: processore dual-core, maggiore risoluzione, uscita video mini-displayport, fotocamere, slot SD. Cosa ci sia di vero o falso in tutti queste indiscrezioni lo scopriremo solo alla presentazione ufficiale, ma la sensazione è che quella che si stia assistendo allo stesso copione dello scorso anno: mentre i concorrenti si sono affannati nel corso del CES2011 a presentare prodotti di ogni tipo, prodotti la cui data di uscità è spesso ancora da definire, e si sono occupati più di sminuire l'avversario che promuovere i propri punti di forza, Apple è stata ad osservare: e quando le acque si saranno calmate arriverà la presentazione di iPad 2, in un evento dedicato, così da dargli la giusta importanza, senza l'affollamento di 1.000 altri prodotti simili.
Nel 2010 tutto questo ha portato iPad al 90 per cento di questo particolare segmento di mercato: e, visto che si tratta di un mercato in forte crescita, aspettiamoci grandi numeri anche per i trimestri a venire.
Nel trimestre in cui gli smartphone Android sembrano aver superato gli iPhone nell'utilizzo su Internet, non si può certo dire che Apple sia stata a guardare: i risultati fiscali presentati ieri sera rappresentano l'ennesimo record di Cupertino, ed è proprio iPhone che con i suoi 16 milioni di unità vendute (quasi il doppio rispetto allo scorso anno, e il 15 per cento in più del trimestre precedente) totalizza 10,5 miliardi di dollari di fatturato, quasi il 40 per cento dei 26,7 miliardi totali.
A proposito di totali, 26,7 miliardi di dollari sono una cifra ben più alta rispetto ai 15,7 miliardi dello scorso anno, per la precisione il 71 per cento in più: una crescita invidiabile da chiunque e una crescita che aumenta di anno in anno. È sufficiente andare indietro di qualche anno, esaminando sempre lo stesso trimestre, per vedere l'incredibile progressione della casa della Mela: tre anni fa si parlava di fatturati al di sotto dei 10 miliardi, e l'anno precedente erano poco più di 7. In quattro anni il fatturato è quadruplicato, e se è vero che il merito è da attribuire in gran parte alla gallina dalle uova d'oro (cioè iPhone), è anche vero che nello stesso lasso di tempo pure i computer venduti sono più che raddoppiati, passando dagli 1,6 milioni di quattro anni fa ai 4,1 milioni del trimestre appena concluso - sempre con netta prevalenza dei portatili (che 4 anni fa erano al 60 per cento del totale, mentre oggi sono passati al 70).
Tornando a parlare di galline dalle uova d'oro, è andata male anche a chi prevedeva un cedimento di iPad, visto che i 7,3 milioni di unità vendute stanno a significare il 75 per cento in più rispetto al trimestre precedente, nonché un buon 4,6 miliardi di dollari di fatturato: circa il 17 per cento del totale.
Ultimo, ma non per questo meno importante, iPod. Come al solito non ci è dato di conoscere l'esatta suddivisione tra i vari modelli, ma i quasi 20 milioni di unità vendute (il doppio rispetto ai 10 milioni di quattro anni fa, tanto per fare gli stessi paragoni visti sopra) indicando che si tratta di un prodotto sempre apprezzato, anche se in realtà è rimasto stabile (anzi, in leggero calo) rispetto al trimestre precedente. La cosa non sorprende più di tanto, perché se sommiamo tra di loro i vari dispositivi tascabili di Apple (supponendo "tascabile" anche iPad) arriviamo a 43 milioni di unità vendute, un bel pezzo in più dei 30 milioni dello scorso anno, quando il tablet non era ancora sul mercato. Come già notato in passato, è probabile che parte della potenziale utenza degli iPod si sia spostata verso gli altri dispositivi mobili con iOS.
Prima di fare qualche ulteriore riflessione, concludiamo la carrellata dei numeri ricordando che gli utili sono stati di 6 miliardi, per un totale di 6,43 dollari per azione diluita: anche questi dati rappresentano quasi il doppio rispetto ai 3,38 miliardi dello scorso anno (e dei 3,67 dollari per azione). Il margine lordo è leggermente sceso (dal 40,9 al 38,5 per cento) mentre le vendite internazionali sono in forte crescita un po' ovunque, soprattutto in Asia, e costituiscono ormai più del 60 per cento delle vendite totali.
Lo spostamento di fatturato verso gli iDevice ha delle evidenti ripercussioni anche sulle strategie della Mela: gli Xserve sono già stati dismessi, e già si vocifera di un'imminente abbandono di altri prodotti professionali. Coi numeri che abbiamo visto sopra non si può dare tutti i torti ad Apple, ma è anche vero che, in virtù della sua posizione attuale, Apple potrebbe avere la forza per spingere anche in quei settori dove finora non ha avuto il successo sperato. Evidentemente questa idea non piace troppo ai vertici di Cupertino.
Ci sono molte altre vie che Apple sta intraprendendo per incrementare il suo fatturato, e hanno tutta l'impressione di essere vie molto più semplici rispetto al tentativo di rilanciare gli Xserve. Ho aperto questo articolo accennando al fatto che Android sta superando iPhone anche come diffusione e utilizzo, ma bisogna ricordare che il lancio di iPhone CDMA per la rete Verizon darà sicuramente un ulteriore sprint al Melafonino, visto che negli USA la rete Verizon è più diffusa di AT&T, ma finora iPhone era riservato agli utenti di quest'ultmo operatore.
L'apertura verso Verizon porterà nuovi clienti anche per iPad, senza considerare che i rumors intorno al nuovo modello stanno già catalizzando l'attenzione di numerosi potenziali clienti: processore dual-core, maggiore risoluzione, uscita video mini-displayport, fotocamere, slot SD. Cosa ci sia di vero o falso in tutti queste indiscrezioni lo scopriremo solo alla presentazione ufficiale, ma la sensazione è che quella che si stia assistendo allo stesso copione dello scorso anno: mentre i concorrenti si sono affannati nel corso del CES2011 a presentare prodotti di ogni tipo, prodotti la cui data di uscità è spesso ancora da definire, e si sono occupati più di sminuire l'avversario che promuovere i propri punti di forza, Apple è stata ad osservare: e quando le acque si saranno calmate arriverà la presentazione di iPad 2, in un evento dedicato, così da dargli la giusta importanza, senza l'affollamento di 1.000 altri prodotti simili.
Nel 2010 tutto questo ha portato iPad al 90 per cento di questo particolare segmento di mercato: e, visto che si tratta di un mercato in forte crescita, aspettiamoci grandi numeri anche per i trimestri a venire.
venerdì 21 gennaio 2011
Controcommenti
Un paio di settimane fa, su "Il Sole 24 Ore" usciva un interessante articolo di Paolo De Biase riguardo il successo dell'iPad e il declino dell'editoria, compresa quella digitale che dall'iPad (o, in generale, dai tablet) avrebbe dovuto trarre giovamento.
In quell'articolo si parla del fatto che le vendite di riviste digitali, dopo uno sprint iniziale all'uscita dell'iPad, si siano molto raffreddate, complici vari motivi: dalla pesantezza (in termini di MB) delle riviste in questione (soprattutto se contengono molti dati multimediali, quel plus che dovrebbe fare la differenza rispetto alle riviste cartacee), alla mancanza di una vera e propria organizzazione degli negozi digitali in chiave edicolare.
Premesso che sull'ultimo punto sono d'accordo fino ad un certo punto (è vero che la situazione delle riviste è confusionaria, ma è anche vero che ci sono quotidiani che hanno saputo organizzare le proprie formule di vendita, con App in grado di mostrare la preview del numero in edicola e la possibilità di acquistare abbonamenti a pacchetto) e che, essendo il mercato appena nato, bisogna dargli il tempo di sviluppare le giuste soluzioni, personalmente darei altre motivazioni al suddetto calo. Partiamo da una considerazione tanto semplice quanto banale: il calo dell'editoria esiste ormai da qualche anno... ben tre riviste alle quali ero abbonato non esistono più, e altre che mi capita di comprare saltuariamente sono visibilmente in crisi (anche se non mancano le eccezioni, visto che da qualche mese a questa parte è tornata in edicola una rivista che compravo quando ero studente). Il fatto che una rivista sia proposta in forma digitale anziché cartacea non cambia le cose, perché oggi la gente va di fretta e ha poco da spendere... oggi le notizie si leggono gratis, su internet, con largo anticipo rispetto a quello che si può trovare su una rivista, i cui tempi redazionali sono necessariamente lunghi, che si tratti di carta o di bit... certo, poi ci sono riviste specifiche e di approfondimento, in grado di offire molto di più di ciò che si trova in rete, ma sono destinate solo a chi è appassionato di quell'argomento specifico.
L'editoria, tutta, è in crisi, e il fatto che l'iPad abbia dato uno sprint iniziale ai formati elettronici è stato più che altro una questione di curiosità legata alla novità del prodotto. Una strada segnata quindi? Non è detto... quello che abbiamo visto finora è stato solo un piccolo assaggio, e spesso e volentieri le riviste pubblicate finora non era altro che una semplice transposizione dell'edizione cartacea, un PDF da decine di MB da sfogliare sul tablet... ma se questa soluzione potrebbe andar bene in alcuni casi (avete presente quanto spazio occupa la collezione completa di Dylan Dog? Ci farei la firma per averla in digitale, anche solo come PDF), non è questa la strada da seguire se si vuole risollevare un mercato in declino, e farlo rinascere sotto forma di bit dalle proprie ceneri cartacee... occorrono nuove idee di editoria, occorre saper miscelare la tradizione e la novità dando la giusta profondità di certi temi, così da per offrire più di quello che ognuno può trovare in rete, e soprattutto struttando le possibilità offerte dai nuovi dispositivi: interattività e multimedialità... più interattività che multimedialità (IMHO), perché la multimedialità si subisce passivamente (un po' come guardare la TV) mentre i nuovi strumenti si toccano a piene mani, si controllano con gesture a più dita, sono l'emblema dell'interattività. L'editoria digitale deve trovare il modo di sfruttare questa potenzialità, e in parte l'ha anche già fatto con alcuni tentativi, ma occorre spingersi oltre... il problema è che rovare nuovi spunti di interattività ad ogni numero è molto più difficile che impaginare una rivista tradizionale, con l'aggravante di eventuali complicanze a livello tecnico, come la creazione di modelli 3D da mettere "tra le mani" del lettore, la programmazione di piccoli giochi o tools interattivi, ecc... ecc... Occorrono nuovi strumenti (qualcuno già esiste, delle estensioni Addobe per InDesign) e soprattutto una nuova generazione di persone, persone in grado di esercitare una nuova professione: i giornalisti gli impaginatori (ma anche giornalisti) digitali...
In quell'articolo si parla del fatto che le vendite di riviste digitali, dopo uno sprint iniziale all'uscita dell'iPad, si siano molto raffreddate, complici vari motivi: dalla pesantezza (in termini di MB) delle riviste in questione (soprattutto se contengono molti dati multimediali, quel plus che dovrebbe fare la differenza rispetto alle riviste cartacee), alla mancanza di una vera e propria organizzazione degli negozi digitali in chiave edicolare.
Premesso che sull'ultimo punto sono d'accordo fino ad un certo punto (è vero che la situazione delle riviste è confusionaria, ma è anche vero che ci sono quotidiani che hanno saputo organizzare le proprie formule di vendita, con App in grado di mostrare la preview del numero in edicola e la possibilità di acquistare abbonamenti a pacchetto) e che, essendo il mercato appena nato, bisogna dargli il tempo di sviluppare le giuste soluzioni, personalmente darei altre motivazioni al suddetto calo. Partiamo da una considerazione tanto semplice quanto banale: il calo dell'editoria esiste ormai da qualche anno... ben tre riviste alle quali ero abbonato non esistono più, e altre che mi capita di comprare saltuariamente sono visibilmente in crisi (anche se non mancano le eccezioni, visto che da qualche mese a questa parte è tornata in edicola una rivista che compravo quando ero studente). Il fatto che una rivista sia proposta in forma digitale anziché cartacea non cambia le cose, perché oggi la gente va di fretta e ha poco da spendere... oggi le notizie si leggono gratis, su internet, con largo anticipo rispetto a quello che si può trovare su una rivista, i cui tempi redazionali sono necessariamente lunghi, che si tratti di carta o di bit... certo, poi ci sono riviste specifiche e di approfondimento, in grado di offire molto di più di ciò che si trova in rete, ma sono destinate solo a chi è appassionato di quell'argomento specifico.
L'editoria, tutta, è in crisi, e il fatto che l'iPad abbia dato uno sprint iniziale ai formati elettronici è stato più che altro una questione di curiosità legata alla novità del prodotto. Una strada segnata quindi? Non è detto... quello che abbiamo visto finora è stato solo un piccolo assaggio, e spesso e volentieri le riviste pubblicate finora non era altro che una semplice transposizione dell'edizione cartacea, un PDF da decine di MB da sfogliare sul tablet... ma se questa soluzione potrebbe andar bene in alcuni casi (avete presente quanto spazio occupa la collezione completa di Dylan Dog? Ci farei la firma per averla in digitale, anche solo come PDF), non è questa la strada da seguire se si vuole risollevare un mercato in declino, e farlo rinascere sotto forma di bit dalle proprie ceneri cartacee... occorrono nuove idee di editoria, occorre saper miscelare la tradizione e la novità dando la giusta profondità di certi temi, così da per offrire più di quello che ognuno può trovare in rete, e soprattutto struttando le possibilità offerte dai nuovi dispositivi: interattività e multimedialità... più interattività che multimedialità (IMHO), perché la multimedialità si subisce passivamente (un po' come guardare la TV) mentre i nuovi strumenti si toccano a piene mani, si controllano con gesture a più dita, sono l'emblema dell'interattività. L'editoria digitale deve trovare il modo di sfruttare questa potenzialità, e in parte l'ha anche già fatto con alcuni tentativi, ma occorre spingersi oltre... il problema è che rovare nuovi spunti di interattività ad ogni numero è molto più difficile che impaginare una rivista tradizionale, con l'aggravante di eventuali complicanze a livello tecnico, come la creazione di modelli 3D da mettere "tra le mani" del lettore, la programmazione di piccoli giochi o tools interattivi, ecc... ecc... Occorrono nuovi strumenti (qualcuno già esiste, delle estensioni Addobe per InDesign) e soprattutto una nuova generazione di persone, persone in grado di esercitare una nuova professione: i giornalisti gli impaginatori (ma anche giornalisti) digitali...
lunedì 17 gennaio 2011
Il furbo, i polli, e la mancata censura
-[Il furbo]. C'è un'applicazione sull'App Store che si chiama "Spionaggio telefonico (Phone Tracker SPY PRO)" ed è nella Top 25 già da diverso tempo... per la precisione, in questo momento è in sesta (6) posizione. L'applicazione serve per fare uno scherzo: ad un amico presente gli si dice "vuoi vedere che questa App mi dice dove sei inserendo il tuo numero di telefono?"... il vostro amico resterà incredulo vendendosi identificato nel luogo esatto in cui si trova, ma l'App in realtà ha localizzato la posizione del vostro iPhone, e il trucchetto funziona perché l'amico è lì con voi (infatti anche inserendo il numero di telefono di qualcun'altro che si trova altrove, risulterà anch'esso nella vostra stessa posizione)... almeno, questo è quello che mi immagino, visto che l'applicazione non l'ho certo comprata, ma sicuramente (al di là di eventuali questione "tecniche") la legge sulla privacy non consente certo di fare una cosa del genere (è vero che esiste il "Find my iPhone," ma quella è un'altra cosa...).
-[I polli]. Il problema è che la descrizione di suddetta applicazione non accenna minimamente al fatto che si tratti di uno scherzo: parla di non meglio precisati "metodi governativi" ora resi pubblici, e ci sono un sacco di persone (ma proprio tante...) che la comprano pensando che riesca davvero a identificare la posizione di qualsiasi cellulare. Ovviamente i commenti sono tutti del tono "truffatore ridammi i miei soldi", oppure "non funziona! mi dice solo la mia posizione"... ma non mancano chicche come "possibile che tutti i miei amici risultino nel mio stesso posto?" o, ancora, "L'ho comprata nonostante le recensioni negative, ed effettivamente non funziona"... per non parlare degli arrabbiati che parlano di truffa, ma nonostante ciò danno 4 o 5 stelle come votazione (non mi pare difficile scegliere il voto minimo, ma forse l'enfasi della recensione negativa gioca brutti scherzi).
-[La mancata censura]. La cosa più disdicevole di tutta questa storia è che Apple, al momento, non ha fatto nulla per contrastare la cosa; capisco che sia difficile controllare le descrizioni di centinaia di migliaia di applicazioni in chissà quante lingue, ma non si può permettere né che l'applicazione faccia cose diverse dalla descrizione, né tantomeno che la descrizione riporti delle funzioni che in realtà non possono essere svolte. L'applicazione (con buona pace di quelli che sono contrari alla censura) andrebbe come minimo eliminata dallo store, e si dovrebbero prendere le opportune precauzioni per far si che certe cose non accadano più. Riguardo l'eventuale restituzione del maltolto (fortunatamente solo 79 centesimi), non so quale possa essere l'eventuale procedura, ma iTunes prevede la segnalazione di problemi per ogni download... se ci siete cascati, perlomeno tentateci
-[I polli]. Il problema è che la descrizione di suddetta applicazione non accenna minimamente al fatto che si tratti di uno scherzo: parla di non meglio precisati "metodi governativi" ora resi pubblici, e ci sono un sacco di persone (ma proprio tante...) che la comprano pensando che riesca davvero a identificare la posizione di qualsiasi cellulare. Ovviamente i commenti sono tutti del tono "truffatore ridammi i miei soldi", oppure "non funziona! mi dice solo la mia posizione"... ma non mancano chicche come "possibile che tutti i miei amici risultino nel mio stesso posto?" o, ancora, "L'ho comprata nonostante le recensioni negative, ed effettivamente non funziona"... per non parlare degli arrabbiati che parlano di truffa, ma nonostante ciò danno 4 o 5 stelle come votazione (non mi pare difficile scegliere il voto minimo, ma forse l'enfasi della recensione negativa gioca brutti scherzi).
-[La mancata censura]. La cosa più disdicevole di tutta questa storia è che Apple, al momento, non ha fatto nulla per contrastare la cosa; capisco che sia difficile controllare le descrizioni di centinaia di migliaia di applicazioni in chissà quante lingue, ma non si può permettere né che l'applicazione faccia cose diverse dalla descrizione, né tantomeno che la descrizione riporti delle funzioni che in realtà non possono essere svolte. L'applicazione (con buona pace di quelli che sono contrari alla censura) andrebbe come minimo eliminata dallo store, e si dovrebbero prendere le opportune precauzioni per far si che certe cose non accadano più. Riguardo l'eventuale restituzione del maltolto (fortunatamente solo 79 centesimi), non so quale possa essere l'eventuale procedura, ma iTunes prevede la segnalazione di problemi per ogni download... se ci siete cascati, perlomeno tentateci
Aggiornament[i]OS
Come tutti voi ben sapete, la nuova Apple-TV è basata su iOS, anche se la veste grafica è pressoché identica a quella della Apple-TV precedente: ben diversa da quello che uno si immagina pensando a iOS. Al di là delle considerazioni fatte a suo tempo sull'eventualità che anche Apple TV possa ospitare App, il ragionamento di oggi verte su un altro aspetto di iOS: l'autonomia, intesa non nel senso di durata delle batterie (cosa che non avrebbe nulla a che fare con Apple-TV) ma nel senso di "indipendenza".
Chiunque abbia un iPhone, iPod Touch, o un iPad, sa che per aggiornare il firmware occorre collegarlo ad un computer e passare attraverso iTunes. Questa necessità rende i dispositivi iOS "dipendenti" da una macchina "superiore", contribuendo a scongiurare l'ipotesi che Mac OS X sparisca per lasciare spazio ad iOS: finché iOS dipende da Mac OS X, quest'ultimo non può certo sparire...
Ma se guardiamo ad Apple-TV la situazione è un po' diversa: il firmware di Apple-TV si aggiorna in maniera autonoma, senza richiedere il collegamento ad un computer... è vero che un'Apple-TV non ha bisogno di backup, non si sincronizza con niente perché non ha una memoria di archiviazione (perlomeno non per ora), ed è relativamente più semplice da trattare in quanto svolge meno funzioni; è inoltre vero che sarebbe impensabile costringere l'utente a collegare Apple-TV al computer per gli aggiornamenti del firmware.
A questo punto però una domanda sorge spontanea: potrebbe prima o poi accadere che anche iPhone, iPod Touch e iPad riescano ad aggiornare il loro firmware in modo autonomo? Se questo dovesse accadere, qualcuno potrebbe anche pensare che sia giunta la fine per Mac OS X, e che il futuro di Apple sia solo in iOS, e sicuramente quello degli aggiornamenti di sistema sarebbe un passo indispensabile per una simile scelta... ci sono però ancora troppe funzioni mancanti in iOS per poter pensare ad simile passo, basti pensare alla gestione dei files quasi inesistente e delegata, solo in parte, alle applicazioni (e quindi alla "bontà" dello sviluppatore). Certo iOS è in continua evoluzione, e c'è da sperare che molte funzioni mancanti vengano presto implementate, ma se dobbiamo pensare alla completa sostituzione di Mac OS X le cose da aggiungere sono ancora molte, e se verranno aggunte tutte (magari alla versione 10 di iOS, ovvero un iOS-X) allora può anche essere che iOS possa essere davvero pronto per prendere il posto di Mac OS X... ma è inutile pensare adesso ad una simile eventualità che, semmai dovesse accadere, è ancora molto remota.
Personalmente, guardando alla situazione attuale, sono più propenso a pensare che Apple voglia comunque mantenere i due sistemi ben distinti, anche se è innegabile che alcune caratteristiche di iOS migreranno anche su Mac OS X, soprattutto a livello di interfaccia utente. Non è un caso che Apple abbia ingrandito tutti i trackpad e abbia rilasciato un trackpad esterno anche per i computer desktop... il futuro dell'interazione con Mac OS X passa comunque attraverso le gestures, in un'ottica di semplificazione del sistema: i gesti sono di immediata comprensione, e le nuove gestures per l'iPad a 4 e 5 dita per gestire le applicazioni sono un ottimo esempio di questa idea... resta da vedere "se" e "come" tutto questo si riesca ad adattare a Mac OS X.
Chiunque abbia un iPhone, iPod Touch, o un iPad, sa che per aggiornare il firmware occorre collegarlo ad un computer e passare attraverso iTunes. Questa necessità rende i dispositivi iOS "dipendenti" da una macchina "superiore", contribuendo a scongiurare l'ipotesi che Mac OS X sparisca per lasciare spazio ad iOS: finché iOS dipende da Mac OS X, quest'ultimo non può certo sparire...
Ma se guardiamo ad Apple-TV la situazione è un po' diversa: il firmware di Apple-TV si aggiorna in maniera autonoma, senza richiedere il collegamento ad un computer... è vero che un'Apple-TV non ha bisogno di backup, non si sincronizza con niente perché non ha una memoria di archiviazione (perlomeno non per ora), ed è relativamente più semplice da trattare in quanto svolge meno funzioni; è inoltre vero che sarebbe impensabile costringere l'utente a collegare Apple-TV al computer per gli aggiornamenti del firmware.
A questo punto però una domanda sorge spontanea: potrebbe prima o poi accadere che anche iPhone, iPod Touch e iPad riescano ad aggiornare il loro firmware in modo autonomo? Se questo dovesse accadere, qualcuno potrebbe anche pensare che sia giunta la fine per Mac OS X, e che il futuro di Apple sia solo in iOS, e sicuramente quello degli aggiornamenti di sistema sarebbe un passo indispensabile per una simile scelta... ci sono però ancora troppe funzioni mancanti in iOS per poter pensare ad simile passo, basti pensare alla gestione dei files quasi inesistente e delegata, solo in parte, alle applicazioni (e quindi alla "bontà" dello sviluppatore). Certo iOS è in continua evoluzione, e c'è da sperare che molte funzioni mancanti vengano presto implementate, ma se dobbiamo pensare alla completa sostituzione di Mac OS X le cose da aggiungere sono ancora molte, e se verranno aggunte tutte (magari alla versione 10 di iOS, ovvero un iOS-X) allora può anche essere che iOS possa essere davvero pronto per prendere il posto di Mac OS X... ma è inutile pensare adesso ad una simile eventualità che, semmai dovesse accadere, è ancora molto remota.
Personalmente, guardando alla situazione attuale, sono più propenso a pensare che Apple voglia comunque mantenere i due sistemi ben distinti, anche se è innegabile che alcune caratteristiche di iOS migreranno anche su Mac OS X, soprattutto a livello di interfaccia utente. Non è un caso che Apple abbia ingrandito tutti i trackpad e abbia rilasciato un trackpad esterno anche per i computer desktop... il futuro dell'interazione con Mac OS X passa comunque attraverso le gestures, in un'ottica di semplificazione del sistema: i gesti sono di immediata comprensione, e le nuove gestures per l'iPad a 4 e 5 dita per gestire le applicazioni sono un ottimo esempio di questa idea... resta da vedere "se" e "come" tutto questo si riesca ad adattare a Mac OS X.
sabato 15 gennaio 2011
Indovina indovinello...
...qual'è l'applicazione più venduta su Cydia (il negozio delle applicazioni "proibite", quelle installabili solo a seguito del jailbreak)?
Onestamente non lo so, però sono pronto a scommettere che tra le più vendute ci sia MyWi l'applicazione che trasforma il vostro iPhone in un hotspot WiFi, decisamente più versatile rispetto al tethering via USB o Bluetooth, e potenzialmente sfruttabile anche per collegare ad internet un iPad WiFi, ammesso che non ci siano altri impedimenti in tal senso (dopotutto l'iPad potrebbe collegarsi anche sfruttando il Bluetooth, ma si tratta di una possibilità che finora è stata bloccata da iOS, a meno di ricorrere al Jailbreak).
Quella del tethering è una questione da sempre controversa e osteggiata dai carrier telefonici, tanto che pure i primi telefoni Android non la consentivano, a seguito di un accordo ben preciso con HTC e AT&T. In Italia, ancora oggi, molte opzioni Internet per smartphone non consentono il tethering (oggetto di un supplemento a parte, così come il traffico VoIP), quindi il fatto che Apple già consentisse (non dall'inizio) la possibilità di tethering USB o Bluetooth sull'iPhone, non assicura la possibilità di sfruttare il telefono in questo modo.
L'introduzione del tethering WiFi (così come nell'iPhone 4 di Verizone e nella beta di iOS 4.3) non cambierà di molto lo stato delle cose se i carrier (italiani) continueranno con la loro politica di ostruzionismo, ma perlomeno chi ha questa possibilità consentita dal proprio contratto, potrà sfruttarla anche via WiFi...
Come mai Apple abbia deciso di fare questa modifica è presto detto. Da un lato sente la concorrenza di Android, che offre da tempo questa possibilità molto apprezzata: le vendite di smartphone Android sono superiori rispetto a quelle dell'iPhone, anche se complessivamente il numero di iPhone in circolazione è ancora superiore, e il numero di dispositivi iOS (più importante nell'ottica degli sviluppatori, e che comprende anche iPod Touch e iPad) è ancora più grande. Strategicamente parlando, è il momento giusto per offrire qualcosa di nuovo che possa convincere i potenziali clienti a comprare un iPhone piuttosto che uno smartphone Android: Apple cerca sempre di sfruttare al massimo ogni prodotto, proponendo nuove funzioni agli utenti solo quando la funzione è preparata nel migliore dei modi possibili (difficilmente Apple aggiunge qualcosa con il solo scopo di "mettere tanta roba") e solo quando c'è un'effettiva necessità strategica (una tattica di cui ho già parlato anche in passato).
Da quest'ultimo punto di vista, al di là degli accordi commerciali di esclusiva con AT&T, e al di là delle differenze tecnologiche da implementare, anche il fatto di proporre solo oggi uno smartphone CDMA per Verizon è un'ottima mossa: se l'iPhone ha ottenuto il successo che ha avuto fino ad oggi sfruttando solo AT&T, ampliare l'offerta sulla rete di Verizon (che negli USA è il carrier più diffuso) non può che rinvigorire le vendite, e lo fa proprio nel momento in cui queste, nonostante la crescita continua, sono sotto il fuoco incrociato di tutit i produttori che utilizzano Android.
Questa è la dimostrazione che la concorrenza è sempre un bene, in quanto stimola ogni partecipante ad offrire in continuazione qualcosa di meglio rispetto agli "altri". Quello che è appena iniziato sarà un anno molto importante per la battaglia tra iOS e Andorid, sia nel settore telefonico che in quello dei tablet... anche se in realtà la data del rilascio si Honeycomb (prima versione di Android espressamente pensata per essere utilizzata anche su tablet) sembra ancora molto lontana...
Onestamente non lo so, però sono pronto a scommettere che tra le più vendute ci sia MyWi l'applicazione che trasforma il vostro iPhone in un hotspot WiFi, decisamente più versatile rispetto al tethering via USB o Bluetooth, e potenzialmente sfruttabile anche per collegare ad internet un iPad WiFi, ammesso che non ci siano altri impedimenti in tal senso (dopotutto l'iPad potrebbe collegarsi anche sfruttando il Bluetooth, ma si tratta di una possibilità che finora è stata bloccata da iOS, a meno di ricorrere al Jailbreak).
Quella del tethering è una questione da sempre controversa e osteggiata dai carrier telefonici, tanto che pure i primi telefoni Android non la consentivano, a seguito di un accordo ben preciso con HTC e AT&T. In Italia, ancora oggi, molte opzioni Internet per smartphone non consentono il tethering (oggetto di un supplemento a parte, così come il traffico VoIP), quindi il fatto che Apple già consentisse (non dall'inizio) la possibilità di tethering USB o Bluetooth sull'iPhone, non assicura la possibilità di sfruttare il telefono in questo modo.
L'introduzione del tethering WiFi (così come nell'iPhone 4 di Verizone e nella beta di iOS 4.3) non cambierà di molto lo stato delle cose se i carrier (italiani) continueranno con la loro politica di ostruzionismo, ma perlomeno chi ha questa possibilità consentita dal proprio contratto, potrà sfruttarla anche via WiFi...
Come mai Apple abbia deciso di fare questa modifica è presto detto. Da un lato sente la concorrenza di Android, che offre da tempo questa possibilità molto apprezzata: le vendite di smartphone Android sono superiori rispetto a quelle dell'iPhone, anche se complessivamente il numero di iPhone in circolazione è ancora superiore, e il numero di dispositivi iOS (più importante nell'ottica degli sviluppatori, e che comprende anche iPod Touch e iPad) è ancora più grande. Strategicamente parlando, è il momento giusto per offrire qualcosa di nuovo che possa convincere i potenziali clienti a comprare un iPhone piuttosto che uno smartphone Android: Apple cerca sempre di sfruttare al massimo ogni prodotto, proponendo nuove funzioni agli utenti solo quando la funzione è preparata nel migliore dei modi possibili (difficilmente Apple aggiunge qualcosa con il solo scopo di "mettere tanta roba") e solo quando c'è un'effettiva necessità strategica (una tattica di cui ho già parlato anche in passato).
Da quest'ultimo punto di vista, al di là degli accordi commerciali di esclusiva con AT&T, e al di là delle differenze tecnologiche da implementare, anche il fatto di proporre solo oggi uno smartphone CDMA per Verizon è un'ottima mossa: se l'iPhone ha ottenuto il successo che ha avuto fino ad oggi sfruttando solo AT&T, ampliare l'offerta sulla rete di Verizon (che negli USA è il carrier più diffuso) non può che rinvigorire le vendite, e lo fa proprio nel momento in cui queste, nonostante la crescita continua, sono sotto il fuoco incrociato di tutit i produttori che utilizzano Android.
Questa è la dimostrazione che la concorrenza è sempre un bene, in quanto stimola ogni partecipante ad offrire in continuazione qualcosa di meglio rispetto agli "altri". Quello che è appena iniziato sarà un anno molto importante per la battaglia tra iOS e Andorid, sia nel settore telefonico che in quello dei tablet... anche se in realtà la data del rilascio si Honeycomb (prima versione di Android espressamente pensata per essere utilizzata anche su tablet) sembra ancora molto lontana...
venerdì 14 gennaio 2011
[10 anni fa] A cavallo del nuovo millennio
Come i più attenti sanno, il nuovo millennio non iniziò al primo gennaio del 2000: in virtù del fatto che l'anno zero non esiste, in quel giorno iniziò il duemillesimo anno dalla nascita di Cristo, ovvero l'ultimo anno del secondo millennio; il terzo millennio iniziò quindi il primo gennaio del 2001, ed è del periodo a cavallo di questa data che andrò a parlare oggi.
I mesi che precedono il Natale, difficilmente lasciano spazio a novità di rilievo, ed era così anche 10 anni fa: in mancanza di news c'era chi pensava a microprocessori di plastica e chi ad un futuro quantistico dell'informatica (ancora oggi ben lontano), e in mezzo a tutte queste ipotesi fantasiose si cominciava a parlare di eBook e di display sottili e arrotolabili come la carta (altro mito ancora ben lontano dalle mani del grande pubblico, che si appresta solo ora a lanciarsi nel mondo dei tablet... tablet che erano già nei progetti di Microsoft ma che non hanno dato i frutti sperati nel decennio appena concluso)
Arrivando al gennaio del 2001 ci furono però almeno due notizie di rilievo. La prima (legata al mondo Apple e agli annunci dell'allora canonico MacWorld Expo di gennaio) è iTunes... applicazione che all'epoca poteva sembrare insignificante ma che è diventata il fulcro delle operazioni commerciali di maggior successo di Apple: in primis l'iPod, presentato nell'autunno dello stesso anno, poi l'iTunes Music Store, la vendita di video e film, Apple-TV (unico neo se parliamo di successi, anche se il nuovo modello msembra partito sotto i migliori auspici), l'iPhone e l'iPod Touch, le App (da cui la trasformazione in iTunes Store, senza "Music"), ed infine l'iPad... ma questa è storia recente... Tornando al MacWorld Expo del gennaio di 10 anni fa, possiamo ricordare che in quell'occasione vennero presentati anche iDVD (software che oggi, dopo 10 anni, sembra avviato al viale del tramonto) e il PowerBook G4, nome in codice "Titanium", antenato dei portatili dal case metallico e display widescreen ancora oggi presenti nel listino Apple, anche se dal titanio si è passati al monoblocco di alluminio (nell'attesa di vedere i primi prodotti realizzati con le leghe amorfe di Liquid Metal).
Accantonando per un attimo la casa della mela, è sicuramente d'obbligo ricordare la seconda, e ben più importante, novità di inizio 2001: la nascita di Wikipedia, l'enclipedia "libera" per definizione, sotto tutti i punti di vista. Ufficialmente Wikipedia nasce il 15 gennaio 2001, anche se il progetto del fondatore Jimmy "Jimbo" Wales prese il via nel marzo del 2000 con Nupedia. Tra le contestazioni di chi non la riteneva affidabile (in parte anche a ragione, almeno inizialmente, e almeno su certe voci) e i litigi interni tra ammministratori e revisori delle voci (il concetto di "libero" si presta ad abusi di chi redige le voci e si scontra col fatto che ci siano dei "revisori" sempre pronti a modificare le cose scritte da altri), Wikipedia è cresciuta, diventando sempre più completa e precisa, fuggendo dalla pubblicità grazie alle raccolte annuali di fondi, e conquistando una certa fama di affidabilità anche tra i cosiddetti "ambienti accademici". La forza di un progetto di questo tipo risiede nel fatto che tutti possono collaborare, ognuno con le proprie conoscenze, in ogni momento: questo significa raccogliere la conoscenza di decine (se non centinaia) di migliaia di persone, e avere a disposizione un documentazione sempre aggiornata (impossibile per un corrispettivo cartaceo, ma anche per le "vecchie" enciclopedie su DVD), e sottoposta alla revisione di persone più esperte (con tanto di collaborazioni accademiche/universitarie per gli argomenti più difficili). Da notare che, oltre alla pubblicità, su Wikipedia mancano (o quasi) anche contenuti multimediali: per diffondere la conoscenza non c'è niente di meglio della lettura di puro testo, eventualmente coadiuvato da immagini ove necessario... sicuramente ci sono però anche degli aspetti tecnico/economico, perché aggiungere contenuti multimediali significherebbe far crescere a dismisura lo spazio necessario per l'archiviazione e richiederebbe più banda per consentire agli utenti di accedere ai nuovi contenuti senza rallentamenti: in definitiva aumentare i costi di gestione... considerando che Wikipedia vive dei soli soldi delle donazioni, prima di fare un eventuale passo in questa direzione bisognerebbe pensarci molto bene.
I mesi che precedono il Natale, difficilmente lasciano spazio a novità di rilievo, ed era così anche 10 anni fa: in mancanza di news c'era chi pensava a microprocessori di plastica e chi ad un futuro quantistico dell'informatica (ancora oggi ben lontano), e in mezzo a tutte queste ipotesi fantasiose si cominciava a parlare di eBook e di display sottili e arrotolabili come la carta (altro mito ancora ben lontano dalle mani del grande pubblico, che si appresta solo ora a lanciarsi nel mondo dei tablet... tablet che erano già nei progetti di Microsoft ma che non hanno dato i frutti sperati nel decennio appena concluso)
Arrivando al gennaio del 2001 ci furono però almeno due notizie di rilievo. La prima (legata al mondo Apple e agli annunci dell'allora canonico MacWorld Expo di gennaio) è iTunes... applicazione che all'epoca poteva sembrare insignificante ma che è diventata il fulcro delle operazioni commerciali di maggior successo di Apple: in primis l'iPod, presentato nell'autunno dello stesso anno, poi l'iTunes Music Store, la vendita di video e film, Apple-TV (unico neo se parliamo di successi, anche se il nuovo modello msembra partito sotto i migliori auspici), l'iPhone e l'iPod Touch, le App (da cui la trasformazione in iTunes Store, senza "Music"), ed infine l'iPad... ma questa è storia recente... Tornando al MacWorld Expo del gennaio di 10 anni fa, possiamo ricordare che in quell'occasione vennero presentati anche iDVD (software che oggi, dopo 10 anni, sembra avviato al viale del tramonto) e il PowerBook G4, nome in codice "Titanium", antenato dei portatili dal case metallico e display widescreen ancora oggi presenti nel listino Apple, anche se dal titanio si è passati al monoblocco di alluminio (nell'attesa di vedere i primi prodotti realizzati con le leghe amorfe di Liquid Metal).
Accantonando per un attimo la casa della mela, è sicuramente d'obbligo ricordare la seconda, e ben più importante, novità di inizio 2001: la nascita di Wikipedia, l'enclipedia "libera" per definizione, sotto tutti i punti di vista. Ufficialmente Wikipedia nasce il 15 gennaio 2001, anche se il progetto del fondatore Jimmy "Jimbo" Wales prese il via nel marzo del 2000 con Nupedia. Tra le contestazioni di chi non la riteneva affidabile (in parte anche a ragione, almeno inizialmente, e almeno su certe voci) e i litigi interni tra ammministratori e revisori delle voci (il concetto di "libero" si presta ad abusi di chi redige le voci e si scontra col fatto che ci siano dei "revisori" sempre pronti a modificare le cose scritte da altri), Wikipedia è cresciuta, diventando sempre più completa e precisa, fuggendo dalla pubblicità grazie alle raccolte annuali di fondi, e conquistando una certa fama di affidabilità anche tra i cosiddetti "ambienti accademici". La forza di un progetto di questo tipo risiede nel fatto che tutti possono collaborare, ognuno con le proprie conoscenze, in ogni momento: questo significa raccogliere la conoscenza di decine (se non centinaia) di migliaia di persone, e avere a disposizione un documentazione sempre aggiornata (impossibile per un corrispettivo cartaceo, ma anche per le "vecchie" enciclopedie su DVD), e sottoposta alla revisione di persone più esperte (con tanto di collaborazioni accademiche/universitarie per gli argomenti più difficili). Da notare che, oltre alla pubblicità, su Wikipedia mancano (o quasi) anche contenuti multimediali: per diffondere la conoscenza non c'è niente di meglio della lettura di puro testo, eventualmente coadiuvato da immagini ove necessario... sicuramente ci sono però anche degli aspetti tecnico/economico, perché aggiungere contenuti multimediali significherebbe far crescere a dismisura lo spazio necessario per l'archiviazione e richiederebbe più banda per consentire agli utenti di accedere ai nuovi contenuti senza rallentamenti: in definitiva aumentare i costi di gestione... considerando che Wikipedia vive dei soli soldi delle donazioni, prima di fare un eventuale passo in questa direzione bisognerebbe pensarci molto bene.
mercoledì 12 gennaio 2011
Subito via
Il 2011 inizia subito con uno dei miei soliti viaggi: ho la sensazione che quest'anno saranno più del solito, ancora più del 2010...
Ad ogni modo, come d'abitudine, se avrò a disposizione una connessione internet (ed avrò tempo da dedicare al blog) troverete aggiornamenti su queste pagine... altrimenti ci risentiamo al mio rientro.
Ad ogni modo, come d'abitudine, se avrò a disposizione una connessione internet (ed avrò tempo da dedicare al blog) troverete aggiornamenti su queste pagine... altrimenti ci risentiamo al mio rientro.
martedì 11 gennaio 2011
Aggiungiamo carne al fuoco
Mi lancio nella folla delle indiscrezioni per iPad dicendo la mia (e aggiungendo l'ennesima considerazione sul display, una considerazione che salverebbe capra e cavoli...).
Cominciamo col dire che l'iPad 2 potrebbe essere annunciato a breve e disponibile solo tra un po', esattamente come lo scorso anno, secondo il copione di un film già visto che farà calmare gli entusiasmi del CES2011...
Ma procediamo per ordine
-Restiling con forma più affusolata e meno bombata, stile iPod Touch... personalmente non mi aggrada molto, avrei preferito qualcosa stile iPhone 4, ma tra custodie e mockup non credo ci siano molti dubbi in merito.
-Altoparlante più potente, ma sempre mono e (IMHO) in una posizione poco felice a causa delal forma affusolata di cui sopra.
-Giroscopio (ereditato dall'iPhone 4) e più RAM, aupicabilmente 1GB anziché i 256MB attuali e i 512MB dell'iPhone 4.
-Doppia camera, quella frontale per FaceTime, e quella posteriore per filmati HD, come per l'iPod Touch (quindi senza flash e con una risoluzione non adatta a scattare foto)
-Processore più veloce, sicuramente, ma se dovesse rimanere con la tecnologia ARM Cortex A8 non ci sono grossi margini di miglioramento… spero si passi ad un A9 dual core, ammesso che Apple sia già pronta con un SoC di questo tipo.
-Riguardo le capacità, è probabile che vengano aumentate, ma credo anche che per motivi di prezzo entry-level verrà mantenuto il modello da 16GB: la scelta potrebbe quindi essere tra 16GB, 64GB e 128GB
-Nuova versione di iOS, probabilmente una 4.4 o 4.5 (non ancora iOS 5) per "gestire" le novità introdotte; come accadde lo scorso anno, potrebbe essere una release solo per iPad, e non per iPhone/Pod Touch.
-Nessuna USB se la intendiamo come scambio dati (iOS non la gestirebbe in tal senso, a parte l’import delle foto), ma potrebbe esserci una micro USB per la ricarica... nel 2011 Apple dovrà introdurla sull’iPhone per seguire la direttiva europea del caricatore unico (della quale è sostenitrice), e non credo che seguirà strade diverse per alimentatori e relativi cavi: uniformerà il sistema di ricarica anche sull’iPad. [sulla USB poi avrei in mente qualche altra considerazione, ma affronterò il discorso nei prossimi giorni]
-Slot SD: qualcuno lo vede nei mockup... io sono abbastanza dubbioso, e più propenso per il no.
-Display: ho già detto molto sul display dell'iPad e sulla probabile assenza del Retina (così come lo intendiamo oggi), ma oltre alle risoluzioni esagerate di cui ho già parlato in versione 326ppi o 264ppi, potrebbe esserci una terza soluzione: raddoppiando la risoluzione dell'iPhone 4 si arriverebbe a 1920x1280, poco più di 2MPixel da gestire, e un fattore di forma che si sposterebbe dai 4:3 ai 3:2, rendendo più semplice gli adattamenti da iPhone a iPad (anche se sarebbero da rivedere tutte le applicazioni iPad uscite nell'ultimo anno). La definizione sarebbe un poco più bassa (intorno ai 240ppi) ma potrebbe comunque bastare per chiamarlo Retina.
-Nessuna uscita HDMI... non ha molto senso sull'iPad, e non è quello il suo scopo.
Cominciamo col dire che l'iPad 2 potrebbe essere annunciato a breve e disponibile solo tra un po', esattamente come lo scorso anno, secondo il copione di un film già visto che farà calmare gli entusiasmi del CES2011...
Ma procediamo per ordine
-Restiling con forma più affusolata e meno bombata, stile iPod Touch... personalmente non mi aggrada molto, avrei preferito qualcosa stile iPhone 4, ma tra custodie e mockup non credo ci siano molti dubbi in merito.
-Altoparlante più potente, ma sempre mono e (IMHO) in una posizione poco felice a causa delal forma affusolata di cui sopra.
-Giroscopio (ereditato dall'iPhone 4) e più RAM, aupicabilmente 1GB anziché i 256MB attuali e i 512MB dell'iPhone 4.
-Doppia camera, quella frontale per FaceTime, e quella posteriore per filmati HD, come per l'iPod Touch (quindi senza flash e con una risoluzione non adatta a scattare foto)
-Processore più veloce, sicuramente, ma se dovesse rimanere con la tecnologia ARM Cortex A8 non ci sono grossi margini di miglioramento… spero si passi ad un A9 dual core, ammesso che Apple sia già pronta con un SoC di questo tipo.
-Riguardo le capacità, è probabile che vengano aumentate, ma credo anche che per motivi di prezzo entry-level verrà mantenuto il modello da 16GB: la scelta potrebbe quindi essere tra 16GB, 64GB e 128GB
-Nuova versione di iOS, probabilmente una 4.4 o 4.5 (non ancora iOS 5) per "gestire" le novità introdotte; come accadde lo scorso anno, potrebbe essere una release solo per iPad, e non per iPhone/Pod Touch.
-Nessuna USB se la intendiamo come scambio dati (iOS non la gestirebbe in tal senso, a parte l’import delle foto), ma potrebbe esserci una micro USB per la ricarica... nel 2011 Apple dovrà introdurla sull’iPhone per seguire la direttiva europea del caricatore unico (della quale è sostenitrice), e non credo che seguirà strade diverse per alimentatori e relativi cavi: uniformerà il sistema di ricarica anche sull’iPad. [sulla USB poi avrei in mente qualche altra considerazione, ma affronterò il discorso nei prossimi giorni]
-Slot SD: qualcuno lo vede nei mockup... io sono abbastanza dubbioso, e più propenso per il no.
-Display: ho già detto molto sul display dell'iPad e sulla probabile assenza del Retina (così come lo intendiamo oggi), ma oltre alle risoluzioni esagerate di cui ho già parlato in versione 326ppi o 264ppi, potrebbe esserci una terza soluzione: raddoppiando la risoluzione dell'iPhone 4 si arriverebbe a 1920x1280, poco più di 2MPixel da gestire, e un fattore di forma che si sposterebbe dai 4:3 ai 3:2, rendendo più semplice gli adattamenti da iPhone a iPad (anche se sarebbero da rivedere tutte le applicazioni iPad uscite nell'ultimo anno). La definizione sarebbe un poco più bassa (intorno ai 240ppi) ma potrebbe comunque bastare per chiamarlo Retina.
-Nessuna uscita HDMI... non ha molto senso sull'iPad, e non è quello il suo scopo.
lunedì 10 gennaio 2011
Mapporc...
Situazione:
-mi ritrovo con un file PDF che vorrei trasferire sull'iPhone
-trattasi di un libro, quindi vorrei preferibilmente copiarlo in iBooks
-sono su un computer non mio... ma fortunatamente con iTunes
-collego l'iPhone, apro iTunes, e seleziono la pagina delle App
-cerco iBook nell'elenco delle App che mi consentono di caricare files... ma non c'è: iBooks si sincronizza con la pagina "libri", ma non è il mio computer: non voglio rischiare di cancellare dati dall'iPhone, con sincronizzazioni maldestre
-il computer non è collegato ad internet, quindi non posso spedirmi il file via mail (in ogni caso sarebbe anche grossino)
-poco male, penso... ho una miriade di applicazioni che mi permetto di caricare files sull'iPhone: mi basta caricarli con una di quelle, e poi, da lì, aprire il file con iBooks.
-Provo con AirSharing, FileMagnet, USB Disk, iPenDrive Pro, e addirittura con HP-iPrint... tutti mi permettono di caricare e visionare i PDF (alcuni, volendo, anche tramite WiFi, ma non è questo il caso), tutti mi danno la possiblità di spedirli via mail, ma nessuno mi dà la possibilità di aprirli con altre applicazioni.
-Mi adatto e carico su FileMagnet: comunque li posso vedere anche da lì... successivamente, col mio computer, passerò ritrasferirò e passerò da iTunes per importarli in iBooks.
Come ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni, la gestione "castrata" dei files è il più grosso limite di iOS, e lo è non tanto per l'iPhone (il cui utilizzo come surrogato del computer è comunque limitato) ma più che altro per l'iPad. Non ha senso delegare all'applicazione la possibilità di esportare i documenti, e non ha senso che lo stesso documento debbe venire caricato più volte se lo devo gestire con più applicazioni... anche senza inserire un file manager, dovrebbe esistere una "zona comune" (se si vuole proteggere, visibile solo in iTunes) alla quale tutte le applicazioni possono accedere, eventualmente "vedendo" solo i files che sono in grado di gestire, ma comunque sempre visibile per ogni esportazione da ogni applicazione.
iOS 4 è stato un piccolo passo in avanti sotto questo aspetto (a dire il verò fu introdotto con il firmware 3.2 dell'iPad), ma siamo ancora lontani da un vero concetto di usabilità sotto questo aspetto... speriamo che iOS 5 migliori sensibilmente la situazione...
-mi ritrovo con un file PDF che vorrei trasferire sull'iPhone
-trattasi di un libro, quindi vorrei preferibilmente copiarlo in iBooks
-sono su un computer non mio... ma fortunatamente con iTunes
-collego l'iPhone, apro iTunes, e seleziono la pagina delle App
-cerco iBook nell'elenco delle App che mi consentono di caricare files... ma non c'è: iBooks si sincronizza con la pagina "libri", ma non è il mio computer: non voglio rischiare di cancellare dati dall'iPhone, con sincronizzazioni maldestre
-il computer non è collegato ad internet, quindi non posso spedirmi il file via mail (in ogni caso sarebbe anche grossino)
-poco male, penso... ho una miriade di applicazioni che mi permetto di caricare files sull'iPhone: mi basta caricarli con una di quelle, e poi, da lì, aprire il file con iBooks.
-Provo con AirSharing, FileMagnet, USB Disk, iPenDrive Pro, e addirittura con HP-iPrint... tutti mi permettono di caricare e visionare i PDF (alcuni, volendo, anche tramite WiFi, ma non è questo il caso), tutti mi danno la possiblità di spedirli via mail, ma nessuno mi dà la possibilità di aprirli con altre applicazioni.
-Mi adatto e carico su FileMagnet: comunque li posso vedere anche da lì... successivamente, col mio computer, passerò ritrasferirò e passerò da iTunes per importarli in iBooks.
Come ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni, la gestione "castrata" dei files è il più grosso limite di iOS, e lo è non tanto per l'iPhone (il cui utilizzo come surrogato del computer è comunque limitato) ma più che altro per l'iPad. Non ha senso delegare all'applicazione la possibilità di esportare i documenti, e non ha senso che lo stesso documento debbe venire caricato più volte se lo devo gestire con più applicazioni... anche senza inserire un file manager, dovrebbe esistere una "zona comune" (se si vuole proteggere, visibile solo in iTunes) alla quale tutte le applicazioni possono accedere, eventualmente "vedendo" solo i files che sono in grado di gestire, ma comunque sempre visibile per ogni esportazione da ogni applicazione.
iOS 4 è stato un piccolo passo in avanti sotto questo aspetto (a dire il verò fu introdotto con il firmware 3.2 dell'iPad), ma siamo ancora lontani da un vero concetto di usabilità sotto questo aspetto... speriamo che iOS 5 migliori sensibilmente la situazione...
venerdì 7 gennaio 2011
[FuturApple] Prodotti Apple 2012
[vedi anche le previsioni aggiornate]
A grande richiesta, dalla mia personale sfera di cristallo, eccovi i prodotti Apple previsti in uscita per il 2012.
-Gennaio 2012.
Dopo l'abbandono di tutti gli eventi organizzati da terze parti, e a seguito della convergenza della WWDC di giugno verso iOS (inevitabile, visto che quello è l'evento in cui viene tradizionalmente presentato anche il nuovo iPhone), Apple decide di indirre una nuova WWDC focalizzata su Mac OS X, ed ha deciso che il momento migliore per questo evento è gennaio. Quest'anno grande risalto alla prossima release di Mac OS X, la 10.8: nome in codice White Lion, e propensione ad integrare sempre più funzioni di iOS, pur restando un prodotto distinto (chissà per quanto ancora...). Con l'occasione si tirano le somme anche sul primo anno di Mac App Store.
-Febbraio 2012.
Cos'è Mac OS X senza una macchine degna di sfruttarlo appieno? In arrivo i nuovi Mac Pro a 32 core con tanto di restiling (dopotutto la linea attuale appartiene ancora ai vecchi modelli con G5 raffreddati a liquido).
-Marzo 2012.
Nuova linfa per il MacBook bianco, che eredita lo slot SD dal fratello metallico (anche se continua a latitare la firewire) e il display ad alta risoluzione dal cugino più leggero. Torna anche la variante con colorazione nera, per meglio abbinarlo ai dispositivi iOS.
-Aprile 2012.
Come da tradizione, ecco il terzo modello dell'iPad. Dopo l'aggiunta della micro USB sull'iPad 2, l'ottimizzazione della componentistica interna crea lo spazio anche per uno slot SD. Il processore non subisce grosse variazioni, ma il comparto grafico viene potenziato per gestire al meglio il nuovo schermo ad alta risoluzione. Migliorata anche la camera sul retro, con la quale è finalmente possibile scattare foto di discreta qualità.
-Maggio 2012.
Seguendo la linea iniziata lo scorso anno, e innaugurata nel 2010 con il MacBook Air, anche i nuovi MacBook Pro montano di serie dischi SSD. Sparisce il modello da 13" (chi ha bisogno di questa dimensione può rivolgersi al MacBook bianco o all'Air) mentre il 15" viene proposto in due varianti, una con drive ottico, e una con doppia batteria, che in questa configurazione raggiunge l'incredibile autonomia di 24h.
-Giugno 2012.
Manco a dirlo, giugno è il mese del nuovo iPhone e della nuova release di iOS. La sesta generazione del melafonino introduce le solite migliorie sulle fotocamere e finalmente viene introdotto anche uno zoom ottico (è solo un 2x, ma si può usare anche quando si registrano i filmati). Il design è ancora quello ereditato dall'iPhone 4, ma il case (bordo e retro) è realizzato sfruttando le leghe amorfe di Liquid Metal di cui Apple ha l'esclusiva.
-Luglio/Agosto 2012.
L'estate di Apple è sempre stata generosa di novità, e il 2012 porterà aria nuova sui desktop consumer: l'iMac da 21" diventa disponibile anche in versione touch, e un aggiornamento di Lion permette di attivare una GUI che è in tutto simile a quella di iOS, con molte altre novità rispetto al Launchpad, alle cartelle, o alle applicazioni a tutto schermo (una sorta di anteprima di White Lion). Solo uno speedbump per il modello da 27", mentre il Mac mini eredita dai portatili la possibilità di montare dischi SSD.
-Settembre 2012.
Settembre è il mese del canonico aggiornamento legato al mondo iPod/iTunes. Come al solito l'iPodTouch eredita le novità già introdotte nell'iPhone 6, e finalmente viene abbandonata la forma "bombata" per un design più minimale, simile ad un iPhone più sottile; sul retro viene montata anche una camera degna di questo nome e adatta a scattare foto che possono essere elaborate e stampate in maniera dignitosa: la risoluzione è la stessa dell'ormai "vecchio" iPhone 4. Apple-TV vede raddoppiare la capacità di archiviazione (caratteristica introdotta nel 2011 per far nascere un mercato delle App per Apple-TV) e introduce un nuovo telecomando più adatto al gaming; la vera novità di Apple-TV è però l'uscita video in Full-HD (finora era solo HD-Ready) e il conseguente aggiornamento del catalogo di film sull'iTunes Store.
-Ottobre 2012.
Continua la ripresa di Apple sul fronte professionale, con nuovi aggiornamenti di FinalCut, Aperture e Logic. Resta da capire come intenderà proseguire Apple per questa strada, se il sistema operativo sembra voler convergere verso iOS.
-Novembre 2012.
Dopo l'abbuffata di software professionale, a novembre arrivano le nuove versioni di iLife e iWork, con denominazione '13, e in vendita rigorosamente solo sul Mac App Store... dura la vita per chi è senza connessione veloce, ma Apple annuncia che la versione pacchettizzata arriverà a gennaio.
-Dicembre 2012.
Il 21 dicembre 2012, come ben saprete, è prevista la fine del mondo, quindi nessun prodotto Apple verrà rilasciato in questo mese: sarebbe inutile.
PS: per chi non l'avesse capito, è una previsione semi-seria (più "semi" che seria...)... ne riparliamo tra un annetto!!!
A grande richiesta, dalla mia personale sfera di cristallo, eccovi i prodotti Apple previsti in uscita per il 2012.
-Gennaio 2012.
Dopo l'abbandono di tutti gli eventi organizzati da terze parti, e a seguito della convergenza della WWDC di giugno verso iOS (inevitabile, visto che quello è l'evento in cui viene tradizionalmente presentato anche il nuovo iPhone), Apple decide di indirre una nuova WWDC focalizzata su Mac OS X, ed ha deciso che il momento migliore per questo evento è gennaio. Quest'anno grande risalto alla prossima release di Mac OS X, la 10.8: nome in codice White Lion, e propensione ad integrare sempre più funzioni di iOS, pur restando un prodotto distinto (chissà per quanto ancora...). Con l'occasione si tirano le somme anche sul primo anno di Mac App Store.
-Febbraio 2012.
Cos'è Mac OS X senza una macchine degna di sfruttarlo appieno? In arrivo i nuovi Mac Pro a 32 core con tanto di restiling (dopotutto la linea attuale appartiene ancora ai vecchi modelli con G5 raffreddati a liquido).
-Marzo 2012.
Nuova linfa per il MacBook bianco, che eredita lo slot SD dal fratello metallico (anche se continua a latitare la firewire) e il display ad alta risoluzione dal cugino più leggero. Torna anche la variante con colorazione nera, per meglio abbinarlo ai dispositivi iOS.
-Aprile 2012.
Come da tradizione, ecco il terzo modello dell'iPad. Dopo l'aggiunta della micro USB sull'iPad 2, l'ottimizzazione della componentistica interna crea lo spazio anche per uno slot SD. Il processore non subisce grosse variazioni, ma il comparto grafico viene potenziato per gestire al meglio il nuovo schermo ad alta risoluzione. Migliorata anche la camera sul retro, con la quale è finalmente possibile scattare foto di discreta qualità.
-Maggio 2012.
Seguendo la linea iniziata lo scorso anno, e innaugurata nel 2010 con il MacBook Air, anche i nuovi MacBook Pro montano di serie dischi SSD. Sparisce il modello da 13" (chi ha bisogno di questa dimensione può rivolgersi al MacBook bianco o all'Air) mentre il 15" viene proposto in due varianti, una con drive ottico, e una con doppia batteria, che in questa configurazione raggiunge l'incredibile autonomia di 24h.
-Giugno 2012.
Manco a dirlo, giugno è il mese del nuovo iPhone e della nuova release di iOS. La sesta generazione del melafonino introduce le solite migliorie sulle fotocamere e finalmente viene introdotto anche uno zoom ottico (è solo un 2x, ma si può usare anche quando si registrano i filmati). Il design è ancora quello ereditato dall'iPhone 4, ma il case (bordo e retro) è realizzato sfruttando le leghe amorfe di Liquid Metal di cui Apple ha l'esclusiva.
-Luglio/Agosto 2012.
L'estate di Apple è sempre stata generosa di novità, e il 2012 porterà aria nuova sui desktop consumer: l'iMac da 21" diventa disponibile anche in versione touch, e un aggiornamento di Lion permette di attivare una GUI che è in tutto simile a quella di iOS, con molte altre novità rispetto al Launchpad, alle cartelle, o alle applicazioni a tutto schermo (una sorta di anteprima di White Lion). Solo uno speedbump per il modello da 27", mentre il Mac mini eredita dai portatili la possibilità di montare dischi SSD.
-Settembre 2012.
Settembre è il mese del canonico aggiornamento legato al mondo iPod/iTunes. Come al solito l'iPodTouch eredita le novità già introdotte nell'iPhone 6, e finalmente viene abbandonata la forma "bombata" per un design più minimale, simile ad un iPhone più sottile; sul retro viene montata anche una camera degna di questo nome e adatta a scattare foto che possono essere elaborate e stampate in maniera dignitosa: la risoluzione è la stessa dell'ormai "vecchio" iPhone 4. Apple-TV vede raddoppiare la capacità di archiviazione (caratteristica introdotta nel 2011 per far nascere un mercato delle App per Apple-TV) e introduce un nuovo telecomando più adatto al gaming; la vera novità di Apple-TV è però l'uscita video in Full-HD (finora era solo HD-Ready) e il conseguente aggiornamento del catalogo di film sull'iTunes Store.
-Ottobre 2012.
Continua la ripresa di Apple sul fronte professionale, con nuovi aggiornamenti di FinalCut, Aperture e Logic. Resta da capire come intenderà proseguire Apple per questa strada, se il sistema operativo sembra voler convergere verso iOS.
-Novembre 2012.
Dopo l'abbuffata di software professionale, a novembre arrivano le nuove versioni di iLife e iWork, con denominazione '13, e in vendita rigorosamente solo sul Mac App Store... dura la vita per chi è senza connessione veloce, ma Apple annuncia che la versione pacchettizzata arriverà a gennaio.
-Dicembre 2012.
Il 21 dicembre 2012, come ben saprete, è prevista la fine del mondo, quindi nessun prodotto Apple verrà rilasciato in questo mese: sarebbe inutile.
PS: per chi non l'avesse capito, è una previsione semi-seria (più "semi" che seria...)... ne riparliamo tra un annetto!!!
giovedì 6 gennaio 2011
Apple e la passione per i marketplace
In occasione dell'apertura del Mac App Store, riporto un mio commento pubblicato ieri su Punto-Informatico:
Apre domani il Mac App Store e vorrei fare una breve riflessione che parte dalla più semplice delle domande, la prima domanda che imparano anche i bambini in tenera età: perché?
Perché Apple ha voluto portare sul Mac il concetto di App Store? La risposta non è unica, e probabilmente anche la serie di risposte che mi appresto a ipotizzare non sarà esaustiva, ma quantomeno può aiutare a ragionare sul futuro della piattaforma.
La prima risposta (quella più banale, che è stata data anche da Apple all'annuncio della novità) è che si vuole portare su Mac ciò che di buono c'è su iOS, e l'App Store è stato uno dei maggiori successi di Apple degli ultimi anni, imitato da tutti i concorrenti. Questa risposta però significa tutto e niente... "tutto" perché, al di là della bontà dell'idea, si porta con se numerose altre conseguenze; "niente" perché, al di là delle reali intenzioni di Apple sul futuro di Mac OS X, attualmente il modello è applicabile solo fino ad un certo punto... ma procediamo per ordine, e analizziamo i vantaggi che potrebbero esserci per utenti, sviluppatori, e per la stessa Apple.
Innanzitutto un Mac App Store consente all'utente di avere un luogo univoco dove cercare software di ogni tipo, un sistema facile per comprare questo software e tenerlo aggiornato, e una autorizzazione all'uso associata al proprio account, senza il "disturbo" di numeri seriali da archiviare, licenze che si perdono o che non si riescono a trasferire sulle nuove macchine, o (peggio ancora) chiavi hardware che si possono guastare; inoltre, se dovesse accadere quello che è già successo sull'AppStore per iOS, la maggiore concorrenza e l'ampia visibilità (che dovrebbe assicurare più vendite) potrebbero portare a prezzi molto bassi, se non ad applicazioni gratuite che si ripagano con la pubblicità (per chi è disposto a sopportarla).
Lo sviluppatore, a fronte del 30% dei suoi incassi che finiscono nelle tasche di Apple (e del pagamento di una quota annuale di iscrizione), si trova ad usufruire di tutti quei vantaggi già noti per iOS: ha una vetrina dove milioni di persone potranno avere accesso al suo software, non deve allestire un sito o un dominio per mettere in vendita il proprio prodotto (né tantomeno deve trovare una software-house disposta a pubblicarlo) e non deve nemmeno preoccuparsi di questioni legate alle transizioni monetarie... senza contare che ha già a disposizione, gratuitamente, tutti gli strumenti di sviluppo (ma questo valeva anche prima dell'avvento di AppStore).
Per Apple il vantaggio più evidente è quello di incassare il 30% su ogni software venduto, ma questa è solo la punta dell'iceberg: il sistema del Mac App Store potrebbe attirare molti sviluppatori, il che significherebbe più software per Mac e di riflesso (visto che il software è la vera anima del computer) più Mac venduti; ma la maggiore diffusione dell'hardware richiamerebbe ancora più sviluppatori interessati alla piattaforma, in un circolo vizioso che abbiamo già visto decretare il successo di iTunes/iPod e di AppStore/iOS (cioé di tutti i device dove iOS è utilizzato: iPhone, iPod Touch e iPad)
Solo vantaggi quindi? Non è detto... ma procediamo ancora per ordine analizzando i possibili svantaggi per utenti, sviluppatori, e per Apple. La critica più gettonata è che Apple voglia creare un sistema chiuso anche su Mac, controllando l'installazione di ogni software e decidendo a monte cosa può essere installato o meno... esattamente come accade oggi sui dispositivi iOS (Jailbreak a parte). Al di là del fatto che una svolta del genere potrebbe provocare l'insurrezione tanto degli utenti quanto degli sviluppatori, si tratta di una possibilità che al momento vedo, se non impossibile, quantomeno molto remota: attualmente il Mac App Store affiancherà i tradizionali metodi di distribuzione del software, sia perché non tutti gli sviluppatori hanno interesse a passare tramite questo canale (colossi quali Adobe o Microsoft non hanno bisogno di un App Store per vendere Photoshop o Office, e nemmeno sono intenzionati a regalare il 30% del loro fatturato ad Apple), sia perché non sarebbe possibile troncare di punto in bianco qualsiasi altro canale di distribuzione o impedire lo sviluppo di software creato ad-hoc per ambiti molto specifici, se non per singoli clienti (e che quindi non avrebbe senso pubblicare sul Mac App Store). Ci sono poi altre considerazioni che allontanano questa ipotesi, per esempio il fatto che spesso l'installazione di software su Mac OS X si riduce nel copia&incolla dell'eseguibile: a meno di voler impedire una qualsiasi gestione dei files, o di voler instaurare a livello di sistema operativo un controllo preventivo su ogni file eseguibile (cosa che allo stato attuale delle cose non esiste su Snow Leopard e, a quanto ci è dato di sapere, nemmeno sul futuro Lion) è evidente che per ora, ma anche per i prossimi anni, non è pensabile impedire l'installazione delle applicazioni per altre vie.
Fugata l'ipotesi meno felice, quali altri svantaggi potrebbero esserci per l'utente? A parte l'induzione all'acquisto che lo porterebbe a spendere più di quanto spende ora in software, l'unico altro problema potrebbe essere quello di trovarsi di fronte ad 10 prodotti spazzatura a fronte di un solo prodotto buono... ma questo accade anche oggi, seppure in misura minore.
Qualche problema in più potrebbero averlo invece gli sviluppatori. E' vero che hanno la possibilità di pubblicare le proprie applicazioni in una vetrina immediatamente accessibile a mlioni di persone, ma è anche vero che stiamo parlando di una vetrina globale dove il singolo software può perdersi in mezzo a decine (se non centinaia) di prodotti simili, e dove la concorrenza spietata porterà probabilmente ad adottare una politica di bassi prezzi, politica che diventa sostenibile solo se si raggiungono determinati volumi di vendita... e spesso la bontà del software non basta ad ottenere buoni volumi. In ogni caso questo è un capitolo ancora tutto da valutare in base a come si svilupperà lo Store.
Infine, Apple: c'è qualche aspetto negativo al quale Apple potrebbe andare incontro? A parte l'eventualità di fare flop, e quindi di rimetterci la faccia (nonché gli investimenti fatti finora in termini di strutture per "contenere" il Mac App Store e la banda che dovrà assicurare agli utenti per usufruirne) non vedo grossi rischi o grossi svantaggi.
E' ancora presto per tirare le somme, ma complessivamente le premesse per fare bene ci sono, e secondo il mio parere l'unica possibilità di fallimento potrebbe arrivare da scelte sbagliate sul futuro di Mac OS X, più che dal Mac App Store... ma di questo ne riparleremo tra qualche anno...
Apre domani il Mac App Store e vorrei fare una breve riflessione che parte dalla più semplice delle domande, la prima domanda che imparano anche i bambini in tenera età: perché?
Perché Apple ha voluto portare sul Mac il concetto di App Store? La risposta non è unica, e probabilmente anche la serie di risposte che mi appresto a ipotizzare non sarà esaustiva, ma quantomeno può aiutare a ragionare sul futuro della piattaforma.
La prima risposta (quella più banale, che è stata data anche da Apple all'annuncio della novità) è che si vuole portare su Mac ciò che di buono c'è su iOS, e l'App Store è stato uno dei maggiori successi di Apple degli ultimi anni, imitato da tutti i concorrenti. Questa risposta però significa tutto e niente... "tutto" perché, al di là della bontà dell'idea, si porta con se numerose altre conseguenze; "niente" perché, al di là delle reali intenzioni di Apple sul futuro di Mac OS X, attualmente il modello è applicabile solo fino ad un certo punto... ma procediamo per ordine, e analizziamo i vantaggi che potrebbero esserci per utenti, sviluppatori, e per la stessa Apple.
Innanzitutto un Mac App Store consente all'utente di avere un luogo univoco dove cercare software di ogni tipo, un sistema facile per comprare questo software e tenerlo aggiornato, e una autorizzazione all'uso associata al proprio account, senza il "disturbo" di numeri seriali da archiviare, licenze che si perdono o che non si riescono a trasferire sulle nuove macchine, o (peggio ancora) chiavi hardware che si possono guastare; inoltre, se dovesse accadere quello che è già successo sull'AppStore per iOS, la maggiore concorrenza e l'ampia visibilità (che dovrebbe assicurare più vendite) potrebbero portare a prezzi molto bassi, se non ad applicazioni gratuite che si ripagano con la pubblicità (per chi è disposto a sopportarla).
Lo sviluppatore, a fronte del 30% dei suoi incassi che finiscono nelle tasche di Apple (e del pagamento di una quota annuale di iscrizione), si trova ad usufruire di tutti quei vantaggi già noti per iOS: ha una vetrina dove milioni di persone potranno avere accesso al suo software, non deve allestire un sito o un dominio per mettere in vendita il proprio prodotto (né tantomeno deve trovare una software-house disposta a pubblicarlo) e non deve nemmeno preoccuparsi di questioni legate alle transizioni monetarie... senza contare che ha già a disposizione, gratuitamente, tutti gli strumenti di sviluppo (ma questo valeva anche prima dell'avvento di AppStore).
Per Apple il vantaggio più evidente è quello di incassare il 30% su ogni software venduto, ma questa è solo la punta dell'iceberg: il sistema del Mac App Store potrebbe attirare molti sviluppatori, il che significherebbe più software per Mac e di riflesso (visto che il software è la vera anima del computer) più Mac venduti; ma la maggiore diffusione dell'hardware richiamerebbe ancora più sviluppatori interessati alla piattaforma, in un circolo vizioso che abbiamo già visto decretare il successo di iTunes/iPod e di AppStore/iOS (cioé di tutti i device dove iOS è utilizzato: iPhone, iPod Touch e iPad)
Solo vantaggi quindi? Non è detto... ma procediamo ancora per ordine analizzando i possibili svantaggi per utenti, sviluppatori, e per Apple. La critica più gettonata è che Apple voglia creare un sistema chiuso anche su Mac, controllando l'installazione di ogni software e decidendo a monte cosa può essere installato o meno... esattamente come accade oggi sui dispositivi iOS (Jailbreak a parte). Al di là del fatto che una svolta del genere potrebbe provocare l'insurrezione tanto degli utenti quanto degli sviluppatori, si tratta di una possibilità che al momento vedo, se non impossibile, quantomeno molto remota: attualmente il Mac App Store affiancherà i tradizionali metodi di distribuzione del software, sia perché non tutti gli sviluppatori hanno interesse a passare tramite questo canale (colossi quali Adobe o Microsoft non hanno bisogno di un App Store per vendere Photoshop o Office, e nemmeno sono intenzionati a regalare il 30% del loro fatturato ad Apple), sia perché non sarebbe possibile troncare di punto in bianco qualsiasi altro canale di distribuzione o impedire lo sviluppo di software creato ad-hoc per ambiti molto specifici, se non per singoli clienti (e che quindi non avrebbe senso pubblicare sul Mac App Store). Ci sono poi altre considerazioni che allontanano questa ipotesi, per esempio il fatto che spesso l'installazione di software su Mac OS X si riduce nel copia&incolla dell'eseguibile: a meno di voler impedire una qualsiasi gestione dei files, o di voler instaurare a livello di sistema operativo un controllo preventivo su ogni file eseguibile (cosa che allo stato attuale delle cose non esiste su Snow Leopard e, a quanto ci è dato di sapere, nemmeno sul futuro Lion) è evidente che per ora, ma anche per i prossimi anni, non è pensabile impedire l'installazione delle applicazioni per altre vie.
Fugata l'ipotesi meno felice, quali altri svantaggi potrebbero esserci per l'utente? A parte l'induzione all'acquisto che lo porterebbe a spendere più di quanto spende ora in software, l'unico altro problema potrebbe essere quello di trovarsi di fronte ad 10 prodotti spazzatura a fronte di un solo prodotto buono... ma questo accade anche oggi, seppure in misura minore.
Qualche problema in più potrebbero averlo invece gli sviluppatori. E' vero che hanno la possibilità di pubblicare le proprie applicazioni in una vetrina immediatamente accessibile a mlioni di persone, ma è anche vero che stiamo parlando di una vetrina globale dove il singolo software può perdersi in mezzo a decine (se non centinaia) di prodotti simili, e dove la concorrenza spietata porterà probabilmente ad adottare una politica di bassi prezzi, politica che diventa sostenibile solo se si raggiungono determinati volumi di vendita... e spesso la bontà del software non basta ad ottenere buoni volumi. In ogni caso questo è un capitolo ancora tutto da valutare in base a come si svilupperà lo Store.
Infine, Apple: c'è qualche aspetto negativo al quale Apple potrebbe andare incontro? A parte l'eventualità di fare flop, e quindi di rimetterci la faccia (nonché gli investimenti fatti finora in termini di strutture per "contenere" il Mac App Store e la banda che dovrà assicurare agli utenti per usufruirne) non vedo grossi rischi o grossi svantaggi.
E' ancora presto per tirare le somme, ma complessivamente le premesse per fare bene ci sono, e secondo il mio parere l'unica possibilità di fallimento potrebbe arrivare da scelte sbagliate sul futuro di Mac OS X, più che dal Mac App Store... ma di questo ne riparleremo tra qualche anno...
mercoledì 5 gennaio 2011
Euforia da ppi
Nei giorni scorsi, preso dall'euforia delle indiscrezioni sull'iPad 2, mi sono lasciato trascinare in commenti volti a dimostrare che il Retina Display non può essere implementato sull'iPad, in quanto richiederebbe risoluzioni troppo elevate (grossomodo 2560x1920, come avevo già scritto a fine novembre).
In queste dimostrazioni sono sempre partito dal presupposto che per Retina Display si intendesse un display con una definizione simile a quella delliPhone 4 (326ppi), o comunque sullo stesso ordine di grandezza, ovvero superiore ai 300ppi... ma proviamo a fare un altro ragionamento...
Il presupposto su cui si basa il Retina Display è quello per cui i pixel sono indistinguibili dall'occhio umano (retina) alla normale distanza a cui si tiene l'oggetto: se per un iPhone questa distanza può essere di 25-30 cm, per l'iPad questa distanza cresce (idealmente potrebbero essere 40-50 cm), quindi la definizione potrebbe anche essere minore... l'iPhone ha quadruplicato la sua risoluzione per passare al Retina, e se l'iPad facesse lo stesso passaggio arriveremmo ad una risoluzione di 2048x1536 (QXGA), risoluzione comunque molto elevata, ma di un bel pezzo inferiore rispetto a quanto pronosticato per raggiungere i 326ppi (si parla di 3 Mpixel anziché 5), e compatibile con quanto già fatto con iPhone e iPod Touch. Con questa risoluzione si arriverebbe a 264ppi, lontano dai già citati 326ppi, ma che in virtù della maggiore distanza dalla quale si guarda l'iPad, potrebbe essere sufficiente ad Apple per "spacciarlo" comunque come Retina Display...
Premesso questo, e al di là dei costi (non so quanto potrebbe costare un display da 10" con una simile risoluzione, ammesso che ne esistano), credo che l'attuale processore utilizzato dall'iPad avrebbe non pochi problemi a gestire una simile mole di dati grafici, mentre il discorso potrebbe cambiare se si adottasse un processore dualcore basato su Cortex A9. Ammesso che con un nuovo processore la cosa sia fattibile (ma i dubbi sono ancora molti, e il fatto che Apple sia alla ricerca di personale per lo sviluppo di processori mi lascia pensare che ci sarà ancora molta strada da fare per ottenere quello che vuole) mi sembra comunque improbabile che Apple introduca due modifiche di tale portata in un solo passaggio... anche se devo ammettere che la cosa non mi dispiacerebbe...
Non resta quindi che aspettare e stare a vedere cosa succederà... ma di fatto sono ancora convinto (lieto di essere smentito) che per il Retina Display sull'iPad sia ancora presto, anche per un'eventuale versione da "soli" 264ppi (che, a seguito del ragionamento fatto oggi, ritengo sia comunque più probabile rispetto a quella da 326ppi).
In queste dimostrazioni sono sempre partito dal presupposto che per Retina Display si intendesse un display con una definizione simile a quella delliPhone 4 (326ppi), o comunque sullo stesso ordine di grandezza, ovvero superiore ai 300ppi... ma proviamo a fare un altro ragionamento...
Il presupposto su cui si basa il Retina Display è quello per cui i pixel sono indistinguibili dall'occhio umano (retina) alla normale distanza a cui si tiene l'oggetto: se per un iPhone questa distanza può essere di 25-30 cm, per l'iPad questa distanza cresce (idealmente potrebbero essere 40-50 cm), quindi la definizione potrebbe anche essere minore... l'iPhone ha quadruplicato la sua risoluzione per passare al Retina, e se l'iPad facesse lo stesso passaggio arriveremmo ad una risoluzione di 2048x1536 (QXGA), risoluzione comunque molto elevata, ma di un bel pezzo inferiore rispetto a quanto pronosticato per raggiungere i 326ppi (si parla di 3 Mpixel anziché 5), e compatibile con quanto già fatto con iPhone e iPod Touch. Con questa risoluzione si arriverebbe a 264ppi, lontano dai già citati 326ppi, ma che in virtù della maggiore distanza dalla quale si guarda l'iPad, potrebbe essere sufficiente ad Apple per "spacciarlo" comunque come Retina Display...
Premesso questo, e al di là dei costi (non so quanto potrebbe costare un display da 10" con una simile risoluzione, ammesso che ne esistano), credo che l'attuale processore utilizzato dall'iPad avrebbe non pochi problemi a gestire una simile mole di dati grafici, mentre il discorso potrebbe cambiare se si adottasse un processore dualcore basato su Cortex A9. Ammesso che con un nuovo processore la cosa sia fattibile (ma i dubbi sono ancora molti, e il fatto che Apple sia alla ricerca di personale per lo sviluppo di processori mi lascia pensare che ci sarà ancora molta strada da fare per ottenere quello che vuole) mi sembra comunque improbabile che Apple introduca due modifiche di tale portata in un solo passaggio... anche se devo ammettere che la cosa non mi dispiacerebbe...
Non resta quindi che aspettare e stare a vedere cosa succederà... ma di fatto sono ancora convinto (lieto di essere smentito) che per il Retina Display sull'iPad sia ancora presto, anche per un'eventuale versione da "soli" 264ppi (che, a seguito del ragionamento fatto oggi, ritengo sia comunque più probabile rispetto a quella da 326ppi).
martedì 4 gennaio 2011
[FuturApple] Aggiornamento previsioni 2011
Esaminiamo una per una le vecchie previsioni cercando di focalizzarle su quello che potrebbe davvero accadere quest'anno.
-Gennaio 2011: presentano Mac OS X 10.7 e sarà l'anello di congiunzione con iPhone OS; uscita prevista entro la fine dell'anno. Gli iPod Shuffle tornano ad avere i comandi on-board, il classic sparisce, e i nano raddoppiano di capacità restando grossomodo invariati.
Mac OS X 10.7 (nome in codice Lion) è già stato presentato, uscirà quest'anno, ed effettivamente ha alcuni elementi di interfaccia dichiaratamente presi da iOS, dal launcher simile alle pagine di iOS alla possibilità di far girare qualsiasi applicazione full-screen. Difficilmente Apple farà un evento per dare ulteriori descrizioni, a meno che non venga indetta una seconda WWDC dedicata a Mac OS X, visto che lo scorso anno tutto l'interesse è stato focalizzato su iOS. Gli iPod difficilmente verranno aggiornati a gennaio e i nano sono completamente cambiati: sostanzialmente assomigliano ad un costoso shuffle con interfaccia touch. Le uniche novità potrebbero arrivare dal classic.
-Febbraio 2011: finalmente un MacBook Pro col BluRay!
Chi ancora spera in un Mac col Bluray credo che resterà deluso... i nuovi MacBook Pro potrebbero però essere più simili all'Air, quindi schermi con risoluzione maggiorata e disco SSD: quest'ultimo è già disponibile in opzione, potrebbe diventare parzialmente di serie, magari in luogo del drive ottico.
-Marzo 2011: Mac Pro a 32 core... bisognerà aspettare Mac OS X 10.7 per sfruttarli al meglio, ma anche con la 10.6.7 ci sono delle ottimizzazioni specifiche.
Per il momento siamo a 12 core. Un aggiornamento del corso dell'anno è sicuramente atteso, forse un po' più tardi, ma difficilmente si arriverà a 32 core: più probabile un passaggio per i 16 o 24.
-Aprile 2011: seconda versione dell'iPad, con nuovo processore Apple basato su Cortex A9 e doppia videocamera.
Questa mi sento di confermarla così com'è, con l'aggiunta delle ben note indiscrezioni. Forse potrebbe anticipare un pochino, e sicuramente sarebbe auspicabile un lancio su scala mondiale, non più frammentato com'è successo lo scorso anno...
-Maggio 2011: tra due prodotti consumer, spazio anche per i nuovi Xserve.
Come tutti ben saprete, gli Xserve sono ormai spariti, quindi previsione cannata in pieno (per quanto potesse valere) con nessuna possibilità di rettifica
-Giugno 2011: alla WWDC, quinta versione dell'iPhone e relativo OS. Finalmente viene data maggiore flessibilità alla gestione dei files, mentre a livello hardware viene integrato uno zoom ottico 2x (sulla fotocamera del retro... quella frontale, introdotta nel 2010, rimane così com'è).
Che ci sarà l'iPhone 5, e relativo iOS 5, è quasi scontato. Che novità verranno introdotte è già più misterioso. Parlando di hardware, è facile che verranno trasposte le novità introdotte nell'iPad, quindi la speranza è quella di vedere un processore con specifiche Cortex A9 anche nell'iPhone. Sullo zoom ottico pare che Apple abbia già fatto degli studi di fattibilità, ma difficile capire "se" e "quando" verrà introdotto. Parlando invece di software, la maggiore flessibilità nella gestione di files è più che altro una speranza, ma credo che gli utenti (soprattutto quelli di iPad) sentano questa necessità, e prima o poi Apple dovrà fare qualcosa in merito... inoltre iOS 5 dovrebbe consentire maggiore flessibilità in Airplay, consentendo quantomeno lo streaming da iTunes agli altri dispositivi iOS (e non solo verso AppleTV). Chissà poi che con iOS 5 non venga innaugurato pure l'AppStore per AppleTV... in tal caso però servirà un modello con un minimo di capacità di archiviazione: annuncio a giugno per un update autunnale?
-Luglio 2011: aggiornamento del MacBook Air che diventa ancora più piccolo e leggero.
Già fatto ;)
Probabilmente nel corso dell'anno si assisterà ad uno speed bump, e magari all'offerta di dischi SSD di maggiore dimensione.
-Agosto 2011: restiling totale dell'iMac; viene abbandonato il monoblocco per lasciare spazio ad un display più sottile montato con un braccio snodato su una base simile al Mac mini: è un po' un ritorno al vecchio "lampadone" G4.
Non credo molto ad un restiling in questa direzione, anzi, non ci credo quasi per niente, ma continuo a sperarci... e soprattutto, al di là del fatto che sarebbe un soluzione meno prestante e (almeno inizialmente) più costosa, mi piace sempre di più l'idea di un mini (o, meglio ancora, di un Air) abbinato ad un monitor.
-Settembre 2011: as usual, nuovi iPod Touch derivati dall'iPhone (anch'essi con fotocamera, e una nuova Apple TV che innaugura la vendita dei contenuti video in tutta europa (che dite? era ora?)
Per AppleTV e contenuti video già ci siamo, con un anno di anticipo... per i nuovi iPod Touch, credo di non dire nulla di nuovo: spero solo che montino una camera più prestante sul retro, e magari anche un GPS... solo che così potrebbe fare troppa concorrenza all'iPhone.
-Ottobre 2011: come annunciato a inizio anno, arriva Mac OS X 10.7 (Lion) e arrivano anche i nuovi Mac mini, in tutto e per tutto uguali alla "base" dell'iMac presentato qualche mese prima.
Felice di aver azzeccato il nome di Mac OS X 10.7, anche se le previsioni lo danno in uscita per l'estate, quindi qualche mese prima (meglio). Il nuovo mini (inteso come completo restiling) è già uscito l'anno scorso, quindi quest'anno arriverà con tutta probabilità un semplice speedbump.
-Novembre 2011: non è periodo per aggiornamenti consistenti, ma (in una stagione quantomeno anomala) arrivano le nuove release di iLife e iWork.
Pare che il trend attuale sia diventato quello di update ogni 18-24 mesi: iLife'11 è già arrivato, e sicuramente non ne arriverà un altro nel corso dell'anno (iWork'11 è atteso all'apertura del Mac App Store, tra un paio di giorni). Piuttosto, in tutta questa analisi (siamo ormai arrivati a fine anno) mancano i software professionali quali FinalCut, software per i quali Apple ha promesso aggiornamenti sostanziali, e software i cui aggiornamenti si attendono da tempo, perché FinalCut è partito molto bene, ma poi è rimasto un po' indietro rispetto alla concorrenza: spero che le nuove versioni arrivino a inizio 2011, altrimenti Apple rischia di perdere definitivamente il treno...
-Dicembre 2011: pausa... non si rilasciano nuovi prodotti sotto Natale...
...esattamente come quest'anno, nonostante le indiscrezioni di possibili eventi legati al mondo dell'editoria digitale... e tanti auguri a tutti, con (quasi) un anno di anticipo...
-Gennaio 2011: presentano Mac OS X 10.7 e sarà l'anello di congiunzione con iPhone OS; uscita prevista entro la fine dell'anno. Gli iPod Shuffle tornano ad avere i comandi on-board, il classic sparisce, e i nano raddoppiano di capacità restando grossomodo invariati.
Mac OS X 10.7 (nome in codice Lion) è già stato presentato, uscirà quest'anno, ed effettivamente ha alcuni elementi di interfaccia dichiaratamente presi da iOS, dal launcher simile alle pagine di iOS alla possibilità di far girare qualsiasi applicazione full-screen. Difficilmente Apple farà un evento per dare ulteriori descrizioni, a meno che non venga indetta una seconda WWDC dedicata a Mac OS X, visto che lo scorso anno tutto l'interesse è stato focalizzato su iOS. Gli iPod difficilmente verranno aggiornati a gennaio e i nano sono completamente cambiati: sostanzialmente assomigliano ad un costoso shuffle con interfaccia touch. Le uniche novità potrebbero arrivare dal classic.
-Febbraio 2011: finalmente un MacBook Pro col BluRay!
Chi ancora spera in un Mac col Bluray credo che resterà deluso... i nuovi MacBook Pro potrebbero però essere più simili all'Air, quindi schermi con risoluzione maggiorata e disco SSD: quest'ultimo è già disponibile in opzione, potrebbe diventare parzialmente di serie, magari in luogo del drive ottico.
-Marzo 2011: Mac Pro a 32 core... bisognerà aspettare Mac OS X 10.7 per sfruttarli al meglio, ma anche con la 10.6.7 ci sono delle ottimizzazioni specifiche.
Per il momento siamo a 12 core. Un aggiornamento del corso dell'anno è sicuramente atteso, forse un po' più tardi, ma difficilmente si arriverà a 32 core: più probabile un passaggio per i 16 o 24.
-Aprile 2011: seconda versione dell'iPad, con nuovo processore Apple basato su Cortex A9 e doppia videocamera.
Questa mi sento di confermarla così com'è, con l'aggiunta delle ben note indiscrezioni. Forse potrebbe anticipare un pochino, e sicuramente sarebbe auspicabile un lancio su scala mondiale, non più frammentato com'è successo lo scorso anno...
-Maggio 2011: tra due prodotti consumer, spazio anche per i nuovi Xserve.
Come tutti ben saprete, gli Xserve sono ormai spariti, quindi previsione cannata in pieno (per quanto potesse valere) con nessuna possibilità di rettifica
-Giugno 2011: alla WWDC, quinta versione dell'iPhone e relativo OS. Finalmente viene data maggiore flessibilità alla gestione dei files, mentre a livello hardware viene integrato uno zoom ottico 2x (sulla fotocamera del retro... quella frontale, introdotta nel 2010, rimane così com'è).
Che ci sarà l'iPhone 5, e relativo iOS 5, è quasi scontato. Che novità verranno introdotte è già più misterioso. Parlando di hardware, è facile che verranno trasposte le novità introdotte nell'iPad, quindi la speranza è quella di vedere un processore con specifiche Cortex A9 anche nell'iPhone. Sullo zoom ottico pare che Apple abbia già fatto degli studi di fattibilità, ma difficile capire "se" e "quando" verrà introdotto. Parlando invece di software, la maggiore flessibilità nella gestione di files è più che altro una speranza, ma credo che gli utenti (soprattutto quelli di iPad) sentano questa necessità, e prima o poi Apple dovrà fare qualcosa in merito... inoltre iOS 5 dovrebbe consentire maggiore flessibilità in Airplay, consentendo quantomeno lo streaming da iTunes agli altri dispositivi iOS (e non solo verso AppleTV). Chissà poi che con iOS 5 non venga innaugurato pure l'AppStore per AppleTV... in tal caso però servirà un modello con un minimo di capacità di archiviazione: annuncio a giugno per un update autunnale?
-Luglio 2011: aggiornamento del MacBook Air che diventa ancora più piccolo e leggero.
Già fatto ;)
Probabilmente nel corso dell'anno si assisterà ad uno speed bump, e magari all'offerta di dischi SSD di maggiore dimensione.
-Agosto 2011: restiling totale dell'iMac; viene abbandonato il monoblocco per lasciare spazio ad un display più sottile montato con un braccio snodato su una base simile al Mac mini: è un po' un ritorno al vecchio "lampadone" G4.
Non credo molto ad un restiling in questa direzione, anzi, non ci credo quasi per niente, ma continuo a sperarci... e soprattutto, al di là del fatto che sarebbe un soluzione meno prestante e (almeno inizialmente) più costosa, mi piace sempre di più l'idea di un mini (o, meglio ancora, di un Air) abbinato ad un monitor.
-Settembre 2011: as usual, nuovi iPod Touch derivati dall'iPhone (anch'essi con fotocamera, e una nuova Apple TV che innaugura la vendita dei contenuti video in tutta europa (che dite? era ora?)
Per AppleTV e contenuti video già ci siamo, con un anno di anticipo... per i nuovi iPod Touch, credo di non dire nulla di nuovo: spero solo che montino una camera più prestante sul retro, e magari anche un GPS... solo che così potrebbe fare troppa concorrenza all'iPhone.
-Ottobre 2011: come annunciato a inizio anno, arriva Mac OS X 10.7 (Lion) e arrivano anche i nuovi Mac mini, in tutto e per tutto uguali alla "base" dell'iMac presentato qualche mese prima.
Felice di aver azzeccato il nome di Mac OS X 10.7, anche se le previsioni lo danno in uscita per l'estate, quindi qualche mese prima (meglio). Il nuovo mini (inteso come completo restiling) è già uscito l'anno scorso, quindi quest'anno arriverà con tutta probabilità un semplice speedbump.
-Novembre 2011: non è periodo per aggiornamenti consistenti, ma (in una stagione quantomeno anomala) arrivano le nuove release di iLife e iWork.
Pare che il trend attuale sia diventato quello di update ogni 18-24 mesi: iLife'11 è già arrivato, e sicuramente non ne arriverà un altro nel corso dell'anno (iWork'11 è atteso all'apertura del Mac App Store, tra un paio di giorni). Piuttosto, in tutta questa analisi (siamo ormai arrivati a fine anno) mancano i software professionali quali FinalCut, software per i quali Apple ha promesso aggiornamenti sostanziali, e software i cui aggiornamenti si attendono da tempo, perché FinalCut è partito molto bene, ma poi è rimasto un po' indietro rispetto alla concorrenza: spero che le nuove versioni arrivino a inizio 2011, altrimenti Apple rischia di perdere definitivamente il treno...
-Dicembre 2011: pausa... non si rilasciano nuovi prodotti sotto Natale...
...esattamente come quest'anno, nonostante le indiscrezioni di possibili eventi legati al mondo dell'editoria digitale... e tanti auguri a tutti, con (quasi) un anno di anticipo...
lunedì 3 gennaio 2011
...e mi pareva strano
Nonostante fossero tutti pronti a dire che Apple non aveva inventato nulla, che gli smartphone esistevano da un sacco di tempo, e gli schermi touch pure, qualche giorno fa leggevo una notivia che, ad onor del vero, mi ha un po' sorpreso: quando fu presentato l'iPhone, tanto Microsoft, quanto RIM, restarono talmente sorpresi da quello che videro (probabilmente a livello di fluidità del sistema) da ritenere l'oggetto qualcosa di impossibile, un fake realizzato ad-hoc in attesa di avere realmente la tecnologia necessaria per realizzare quanto mostrato da Jobs 4 anni fa.
Evidentemente, tra gli addetti del settore, la discesa in campo di Apple con un prodotto di quel tipo destò molte più preoccupazioni rispetto a quanto volevano far credere, e le potenzialità dell'iPhone (nonostante mancasse ancora l'AppStore) erano ben più evidenti a loro rispetto a certi commenti "superficiali" dei soliti ignoti che si dedicano alla critica di ogni cosa prodotta col marchio Apple.
Evidentemente, tra gli addetti del settore, la discesa in campo di Apple con un prodotto di quel tipo destò molte più preoccupazioni rispetto a quanto volevano far credere, e le potenzialità dell'iPhone (nonostante mancasse ancora l'AppStore) erano ben più evidenti a loro rispetto a certi commenti "superficiali" dei soliti ignoti che si dedicano alla critica di ogni cosa prodotta col marchio Apple.
[FuturApple] Preambolo
Ad un anno dall'apertura del blog, esaminando le statistiche di accesso, notai che molte persone arrivavano su queste pagine cercando informazioni sui prodotti Apple di prossima uscita... Quasi per scherzo (vista l'impossibilità di fare previsioni "reali" a lunga distanza) preparai quindi un breve articolo con delle previsioni volutamente azzardate e senza alcuna pretesa di veridicità, in alcuni casi palesemente esagerate (e/o impossibili), in pochi altri più vicine ad un possibile scenario futuro, e in altri ancora volti solamente ad esprimere un desiderio più che una possibilità reale.
A seguito del post, e con l'avvicinarsi del 2011, le visite provenienti da quelle chiavi di ricerca sono decisamente aumentate, tanto che ho deciso di inaugurare una nuova rubrica a cadenza annuale che, prendendosi volutamente gioco di certi presunti "veggenti" (ma anche di chi cerca inutilmente notizie che non possono esistere con così largo anticipo) cercherà di anticipare qualsiasi altra previsione con oltre un anno di anticipo!!! e magari non è detto che nell'azzardo non si vada pure ad azzeccare qualcosa... se vi ho incuriosito almeno un po' l'appuntamento è per i prossimi giorni: devo ancora finire di consulare la mia sfera di cristallo.
Prima delle previsioni azzardate per l'anno venturo, ci sarà un post con la revisione per quelle dell'anno appena cominciato, e il prossimo anno ci sarà anche un articolo che tra le conclusioni dell'anno appena concluso: in definitiva, ogni inizio anno, ci saranno tre articoli su questo tema (quest'anno sono solo due, perché non c'è stata alcune previsione sul 2010...).
A seguito del post, e con l'avvicinarsi del 2011, le visite provenienti da quelle chiavi di ricerca sono decisamente aumentate, tanto che ho deciso di inaugurare una nuova rubrica a cadenza annuale che, prendendosi volutamente gioco di certi presunti "veggenti" (ma anche di chi cerca inutilmente notizie che non possono esistere con così largo anticipo) cercherà di anticipare qualsiasi altra previsione con oltre un anno di anticipo!!! e magari non è detto che nell'azzardo non si vada pure ad azzeccare qualcosa... se vi ho incuriosito almeno un po' l'appuntamento è per i prossimi giorni: devo ancora finire di consulare la mia sfera di cristallo.
Prima delle previsioni azzardate per l'anno venturo, ci sarà un post con la revisione per quelle dell'anno appena cominciato, e il prossimo anno ci sarà anche un articolo che tra le conclusioni dell'anno appena concluso: in definitiva, ogni inizio anno, ci saranno tre articoli su questo tema (quest'anno sono solo due, perché non c'è stata alcune previsione sul 2010...).
sabato 1 gennaio 2011
2010, per Apple l'anno di iOS
Ripropongo il sunto del 2010 di Apple pubblicato la vigilia di Natale su Punto-Informatico:
Tutto inizia il 28 gennaio, con la presentazione di iPad, dispositivo tenuto a lungo segretissimo (pare per molti anni), e oggetto di numerose indiscrezioni nei mesi precedenti. Il tablet di Apple ha da subito diviso il pubblico tra i pro (quelli che non vedevano l'ora di ordinarlo) e i contro (quelli che lamentano i soliti difetti di "chiusura", la mancanza di porte USB, l'assenza di Flash ecc); di mezzo c'era poi una folta schiera di utenti "perplessi", perplessa dal design (con quella cornice che sembrava un po' ingombrante ma che è stata poi ripresa anche da tutti gli altri), perplessa dalla scelta di iOS anziché Mac OS X (iOS che, ai tempi, non aveva ancora questo nome), e gente che non capiva bene a cosa dovesse servire un tablet (e magari non l'ha ancora capito semplicemente perché a loro non serve).
Tutto questo chiacchiericcio non poteva che far bene ad Apple perché, nel bene o nel male, mentre la concorrenza si era affrettata a presentare di tutto e di più nel corso del CES 2010 senza offrire nulla di concreto, Apple è arrivata qualche settimana più tardi ma con qualcosa già pronto, una data di lancio, e una strategia ben precisa: iOS e AppStore anche per iPad, con tutte le funzionalità touch già viste su iPhone, e tutte le applicazioni a fare da traino. Come se questo non bastasse, per ribadire quanto Apple creda in questo dispositivo, per l'occasione scende in campo con un processore proprietario, l'Apple A4 (fondamentalmente un SoC basato su ARM Cortex A8).
Il messaggio agli utenti era chiaro: "dimenticate tutto quello che vi hanno fatto vedere le scorse settimane, perché il futuro è già qui". Un'ottima strategia che ha colpito anche la concorrenza, con prodotti cancellati, altri che sono stati rimandati a date indefinite, e altri ancora che hanno cambiato veste più volte: non si poteva più lavorare solo di fantasia, e nemmeno proporre qualcosa che poteva inaugurare una nuova categoria di dispositivi. Dopo la presentazione di Apple ci si doveva scontrare con qualcosa di concreto che sembrava funzionare bene, un tablet già pronto per il mercato e con una solida base di applicazioni, nonché una folta schiera di sviluppatori pronti ad ampliare le loro prospettive.
A fine anno, nonostante manchino ancora i dati ufficiale dell'ultimo trimestre, possiamo dire che iPad è stato un successo: in poco più di 6 mesi (il lancio è stato spezzettato, sia come aree geografiche che come modelli) ha venduto ben più dei 10-12 milioni di unità previste al momento del lancio, conquistando secondo alcune ricerche il 95 per cento di questa particolare (e per certi versi "nuova") nicchia di mercato, nicchia che per il 2011 è prevista in forte crescita.
Il prossimo anno arriverà anche una nuova versione di Android, Honeycomb, esplicitamente dichiarata adatta per i tablet (a differenza dell'attuale Froyo), e una lunga schiera di dispositivi che faranno concorrenza a iPad: come si prepara Apple a fronteggiare questa schiera di concorrenti? Molto semplicemente, a dispetto di chi si lamenterà perché ha scelto il Natale per acquistare o farsi regalare un iPad, arriverà un nuovo modello.
Si parla di febbraio (anche se personalmente sono più propizio a pensare a marzo) mentre per le caratteristiche, al di là degli inevitabili upgrade di potenza (nuovo processore, si spera basato su Cortex A9) e incremento di RAM (anche il "piccolo" iPhone 4 ha 512MB, contro i 256MB di iPad attuale), o di dettagli quale il giroscopio a tre assi, ci sono due elementi sui quali vale la pena soffermarsi: il primo è la fotocamera, e il secondo è il display. La camera frontale servirà ad Apple per ampliare lo spettro degli utenti di FaceTime (che prima o poi potrebbe arrivare anche per Windows), ma da alcune indiscrezioni pare quasi certo che ci sarà un sensore anche sul retro: montare filmati HD sullo schermo di iPhone non è molto agevole, ma sui 10 pollici di iPad potrebbe avere un senso.
Sempre le solite indiscrezioni parlano anche di "nuove tecnologie" per il display ma, se anche dovessero aumentare la risoluzione, credo si possa escludere a priori l'arrivo di un display Retina anche su iPad, perlomeno se con "display Retina" si intende uno schermo con la stessa definizione di iPhone 4: per ottenere 326 ppi su 10 pollici servirebbe una risoluzione eccessiva, superiore alla QXGA (che su un 10 pollici permetterebbe di raggiungere "solo" i 264 ppi) e vicina alla QSXGA (aspect ratio a parte), ovvero una risoluzione da monitor di 30 pollici.
Quale sarà allora la "nuova tecnologia" del display di iPad 2? Pensando all'utilizzo come eBook reader, si potrebbe pensare ad un display simile a quello che dovrebbe equipaggiare l'Adam di Notion Ink, che consente di spegnere la retroilluminazione per una lettura più agevole all'aperto, ma non sono molto convinto che Apple voglia seguire questa strada.
Altre novità potrebbero riguardare la porta micro-USB per la ricarica della batteria (in base alla direttiva europea sul caricatore unico che entrerà in vigore il prossimo anno, anche se iPad non rientra tra i cellulari, oggetto della direttiva) e l'integrazione di un lettore di schede SD, come sembrerebbe dalle presunte immagini delle prime custodie per il nuovo iPad. In realtà, in base agli ultimi rumors, la vistosa apertura sul fondo potrebbe essere un semplice spazio per degli altoparlanti più potenti degli attuali, soprattutto considerando che anche la forma potrebbe subire qualche variazione: un iPad più sottile costringerebbe a soluzioni diverse per il posizionamento degli speaker.
Accantonando le indiscrezioni e tornando a parlare degli eventi di quest'anno, passato il periodo dell'abbuffata da iPad (da notare che Apple, fino al lancio effettivo sul mercato, ha "sapientemente" rimandato ogni altro annuncio per creare la giusta attesa intorno al suo nuovo dispositivo) è arrivata l'ora di qualche aggiornamento hardware dei Mac. Nuovi MacBook Pro in aprile, e nuovi MacBook a maggio, ma si è trattato di un semplice aggiornamento di linea che non ha creato troppe distrazioni dall'argomento principale dell'anno: iOS.
Mentre infuriava la battaglia tra Apple e Adobe sul tanto discusso Flash, con botta e risposta "a distanza" tra i CEO delle due società, si iniziava a parlare di iPhone OS 4. Tra le tante novità ce n'era una che (giustamente) ha creato scompiglio nel mondo degli sviluppatori: siamo parlando dei veti posti da Apple sugli strumenti di sviluppo delle applicazioni per iOS, veti che gettavano nuova benzina sul fuoco divampato tra Apple e Adobe visto che, dopo la decisione definitiva di non supportare Flash, tagliavano anche la possibilità di utilizzare l'ambiente di sviluppo di Flash CS5 per creare applicazioni compilate da pubblicare sull'AppStore. Fortunatamente Apple è tornata sui suoi passi, altrimenti dall'AppStore sarebbero state escluse tutte quelle applicazioni realizzate con i tool di Unity3D e probabilmente anche quei capolavori di grafica 3D basati sull'Unreal Engine.
Mentre si discuteva di Flash su iPhone (e iPad), si avvicinava il momento della WWDC, evento atteso dal grande pubblico perché palcoscenico quasi certo per la presentazione del nuovo modello di iPhone: a testimonianza del fatto che il tradizionale evento estivo sia sempre più incentrato su questo argomento il fatto che quest'anno, per la prima volta, non si è assegnato alcun premio per le migliori applicazioni Mac OS X, ma solo per quelle iOS. Ancora prima della presentazione, iPhone 4 era già ben noto a tutti, vista la bizzarra vicissitudine dello smarrimento di un prototipo, perso in un bar da un ingegnere che lo stava testando, e finito (con modalità ancora poco chiare) nelle mani di Gizmodo.
In ogni caso, iPhone 4 e iOS 4 portavano su iPhone alcune di quelle caratteristiche che molti lamentavano come mancanze delle generazioni precedenti: una fotocamera frontale per fare videochiamate, un flash sulla fotocamera posteriore (la cui risoluzione è salita a 5Mpixel, con capacità di filmare in HD a 720p), un sistema multitasking, la possibilità di raggruppare le applicazioni in cartelle ecc. Quello che ancora non era noto era la cosiddetta vicenda Antennagate, ovvero la tendenza dell'iPhone 4 a perdere il segnale (o quantomeno a diminuirne la potenza) se impugnato in un certo modo.
La vicenda si è dilungata per diverso tempo, tra dimostrazioni dell'inefficienza dell'antenna esterna, errori di calcolo del segnale della potenza, conferenze ad-hoc indette da Jobs, bumper regalati, giornalisti invitati a visitare le camere anecoiche dove è stato testato il telefono, e video che mostravano telefoni di ogni marca soggetti allo stesso "problema" (pagina al momento non più disponibile). A un certo punto, dopo aver chiarito la sua posizione, Apple smette di fare qualsiasi ulteriore commento: se è vero che il problema è stato ingigantito da media e concorrenza, la cosa migliore è smettere di parlarne e lasciare che sia il pubblico a decidere.
E il pubblico ha apprezzato, visto che nel trimestre del lancio sono stati venduti più di 8 milioni di iPhone (tra parentesi, a testimonianza del fatto che il problema sia tanto comune quanto ininfluente nell'uso reale, possiamo citare l'ultimo caso di questo tipo, quello relativo all'HTC con Windows Phone 7).
Giugno vede anche il restyling del Mac mini, che molti davano per spacciato ma che ora, grazie alla porta HDMI e alla maggiore compattezza (l'alimentatore non è più esterno ma è stato integrato nella struttura), ben si presta ad un utilizzo "da salotto". Anche a luglio si parla di Mac, con una ventata di novità per le macchine desktop: nuovi iMac con Core i3, i5 e i7, nuovi Mac Pro con Xeon (configurazioni fino a 12 core, con due Xeon 6-core Westmere a 2.66GHz), e nuovi monitor LED Cinema Display da 27 pollici.
Tra le novità presentate in quei giorni ce n'è un'altra che può sembrare di minore importanza, ma che di fatto dà i primi indizi del legame che andrà a crearsi tra Mac OS X e iOS: stiamo parlando del Magic Trackpad, periferica che porta le gestures tanto utili sui portatili, nonché indispensabili sui dispositivi iOS, anche sulle macchine desktop, preannunciando per certi versi quello che sarà più evidente qualche mese più tardi, con la presentazione di Lion e del Mac App Store.
Chiusa la parentesi estiva, l'autunno si apre con un evento dedicato al mondo iTunes e iPod. Come da tradizione, nel corso dell'evento viene presentato un nuovo iPod Touch che eredita le specifiche dell'iPhone rilasciato qualche mese prima, in particolare il processore Apple A4, Retina display, e la doppia fotocamera: indispensabile quella frontale per Facetime, più modesta rispetto all'iPhone quella sul retro (destinata più che altro a registrare video). Ritorno al passato per lo Shuffle, e una rivisitazione completa dell'iPod nano che diventa piccolissimo e con uno schermo touch, tanto piccolo da prestarsi a utilizzi inconsueti e originali.
Le novità però non si fermano qui: si va dalla nascita di Ping (un social network che ruota intorno alla musica e agli artisti di iTunes), alla nuova Apple TV basata su iOS, con tanto di ampliamento del servizio di vendita e noleggio dei film anche al di fuori dei soliti confini. Un bel colpo a chi dava Apple TV per spacciata, e il servizio di noleggio dei film in decadenza. Tanto per restare in tema con le attenzioni dedicata a iOS, nel corso dell'evento viene dato spazio anche ai futuri aggiornamenti del sistema, la release 4.1 che introduce Game Center (un network per sfidare in rete gli altri videogiocatori) e le foto HDR (su iPhone); e la 4.2 che introdurrà AirPrint (tecnologia che, ad onor del vero, è ancora un po' immatura in quanto a dispositivi supportati) e AirPlay (lo sharing dei contenuti video da iTunes/iPhone/iPod/iPad verso Apple TV).
L'idea che il 2010 fosse stato molto incentrato su iOS dev'essersi infiltrata anche nei corridoi di Cupertino, visto che a fine ottobre è stato indetto un ulteriore evento dal titolo abbastanza esplicativo, Back to Mac : come a dire, "dopo tutto questo parlare di iOS, ora parliamo un po' anche di computer". In realtà, anche alcuni annunci dell'evento in questione hanno qualche legame con iOS, ma procediamo con ordine.
Il pezzo più importante di questo evento è stato il nuovo MacBook Air, macchina per certi versi sorprendente grazie alla velocità del disco SSD, e soprattutto sorprendente perché era un altro dispositivo (e siamo a tre nel corso dell'anno) che in molti davano per spacciato, ma che invece è stato completamente ridisegnato. Il secondo pezzo forte dell'evento è stata l'anteprima della prossima versione di Mac OS X, Lion, ma già qui si notano le "interferenze" di iOS: Lion avrà un Lauchpad per far partire le applicazioni in stile iOS (con tanto di cartelle), applicazioni che girano a pieno schermo, come su iPhone e iPad (caratteristiche già presente per alcuni software), una versione beta di Facetime per Mac (chissà che in futuro non arrivi anche per Windows), e un Mac App Store simile al negozio di applicazioni in iTunes che ha fatto la fortuna di Apple e dei suoi dispositivi portatili.
C'è da sperare che le novità di Lion saranno anche altre, ma nel frattempo si può avere un assaggio delle applicazioni che girano a pieno schermo con iPhoto '11 (parte nel nuovo pacchetto di iLife '11 presentato sempre nel corso dell'evento), oppure con la vecchia versione di Pages. Per il Mac App Store sarà invece sufficiente attendere la prossima Epifania, visto che l'apertura è prevista per quella data: chissà che per l'occasione non venga lanciata anche la nuova versione di iWork. Sicuramente possiamo osservare che il Mac App Store servirà ad Apple per supportare nel migliore dei modi il MacBook Air (che non ha un'unità ottica integrata) e questo lascia immaginare che certe scelte (SSD e rimozione dell'unità ottica) verranno probabilmente allargate anche alle macchine professionali, o quantomeno ad alcune di esse, magari già a partire dal prossimo anno.
Un altro software di cui ci si aspetta al più presto un aggiornamento è FinalCut, pacchetto di applicazioni professionali per il video editing che ultimamente è stato un po' trascurato, ma di cui Apple ha promesso già da diversi mesi una nuova versione.
Quello che invece sicuramente non vedrà la luce il prossimo anno è la nuova versione degli Xserve, abbandonati da Cupertino ufficialmente perché poco redditizi, anche se l'impressione è che Apple non abbia mai creduto fino in fondo all'entrata in questo settore, nonostante le macchine in sé e il sistema operativo siano state ben apprezzati da chi ha avuto modo di usarle in questi anni. Inutile aggiungere che la soluzione proposta da Apple (cioé utilizzare un Mac Pro o un Mac mini con la versione server di Mac OS X) non è una strada percorribile in tutte quella situazioni dove serve un macchina con certe caratteristiche di modularità e di affidabilità (anche per una qualcosa banale come un alimentatore ridondante). Viene da chiedersi quali macchine utilizzerà Apple per l'enorme Data Center in costruzione nel North Carolina, anche se in realtà non è nemmeno noto quale sarà l'utilizzo di questo centro: chissà che non ci siano grosse novità in vista per il 2011.
Tutto inizia il 28 gennaio, con la presentazione di iPad, dispositivo tenuto a lungo segretissimo (pare per molti anni), e oggetto di numerose indiscrezioni nei mesi precedenti. Il tablet di Apple ha da subito diviso il pubblico tra i pro (quelli che non vedevano l'ora di ordinarlo) e i contro (quelli che lamentano i soliti difetti di "chiusura", la mancanza di porte USB, l'assenza di Flash ecc); di mezzo c'era poi una folta schiera di utenti "perplessi", perplessa dal design (con quella cornice che sembrava un po' ingombrante ma che è stata poi ripresa anche da tutti gli altri), perplessa dalla scelta di iOS anziché Mac OS X (iOS che, ai tempi, non aveva ancora questo nome), e gente che non capiva bene a cosa dovesse servire un tablet (e magari non l'ha ancora capito semplicemente perché a loro non serve).
Tutto questo chiacchiericcio non poteva che far bene ad Apple perché, nel bene o nel male, mentre la concorrenza si era affrettata a presentare di tutto e di più nel corso del CES 2010 senza offrire nulla di concreto, Apple è arrivata qualche settimana più tardi ma con qualcosa già pronto, una data di lancio, e una strategia ben precisa: iOS e AppStore anche per iPad, con tutte le funzionalità touch già viste su iPhone, e tutte le applicazioni a fare da traino. Come se questo non bastasse, per ribadire quanto Apple creda in questo dispositivo, per l'occasione scende in campo con un processore proprietario, l'Apple A4 (fondamentalmente un SoC basato su ARM Cortex A8).
Il messaggio agli utenti era chiaro: "dimenticate tutto quello che vi hanno fatto vedere le scorse settimane, perché il futuro è già qui". Un'ottima strategia che ha colpito anche la concorrenza, con prodotti cancellati, altri che sono stati rimandati a date indefinite, e altri ancora che hanno cambiato veste più volte: non si poteva più lavorare solo di fantasia, e nemmeno proporre qualcosa che poteva inaugurare una nuova categoria di dispositivi. Dopo la presentazione di Apple ci si doveva scontrare con qualcosa di concreto che sembrava funzionare bene, un tablet già pronto per il mercato e con una solida base di applicazioni, nonché una folta schiera di sviluppatori pronti ad ampliare le loro prospettive.
A fine anno, nonostante manchino ancora i dati ufficiale dell'ultimo trimestre, possiamo dire che iPad è stato un successo: in poco più di 6 mesi (il lancio è stato spezzettato, sia come aree geografiche che come modelli) ha venduto ben più dei 10-12 milioni di unità previste al momento del lancio, conquistando secondo alcune ricerche il 95 per cento di questa particolare (e per certi versi "nuova") nicchia di mercato, nicchia che per il 2011 è prevista in forte crescita.
Il prossimo anno arriverà anche una nuova versione di Android, Honeycomb, esplicitamente dichiarata adatta per i tablet (a differenza dell'attuale Froyo), e una lunga schiera di dispositivi che faranno concorrenza a iPad: come si prepara Apple a fronteggiare questa schiera di concorrenti? Molto semplicemente, a dispetto di chi si lamenterà perché ha scelto il Natale per acquistare o farsi regalare un iPad, arriverà un nuovo modello.
Si parla di febbraio (anche se personalmente sono più propizio a pensare a marzo) mentre per le caratteristiche, al di là degli inevitabili upgrade di potenza (nuovo processore, si spera basato su Cortex A9) e incremento di RAM (anche il "piccolo" iPhone 4 ha 512MB, contro i 256MB di iPad attuale), o di dettagli quale il giroscopio a tre assi, ci sono due elementi sui quali vale la pena soffermarsi: il primo è la fotocamera, e il secondo è il display. La camera frontale servirà ad Apple per ampliare lo spettro degli utenti di FaceTime (che prima o poi potrebbe arrivare anche per Windows), ma da alcune indiscrezioni pare quasi certo che ci sarà un sensore anche sul retro: montare filmati HD sullo schermo di iPhone non è molto agevole, ma sui 10 pollici di iPad potrebbe avere un senso.
Sempre le solite indiscrezioni parlano anche di "nuove tecnologie" per il display ma, se anche dovessero aumentare la risoluzione, credo si possa escludere a priori l'arrivo di un display Retina anche su iPad, perlomeno se con "display Retina" si intende uno schermo con la stessa definizione di iPhone 4: per ottenere 326 ppi su 10 pollici servirebbe una risoluzione eccessiva, superiore alla QXGA (che su un 10 pollici permetterebbe di raggiungere "solo" i 264 ppi) e vicina alla QSXGA (aspect ratio a parte), ovvero una risoluzione da monitor di 30 pollici.
Quale sarà allora la "nuova tecnologia" del display di iPad 2? Pensando all'utilizzo come eBook reader, si potrebbe pensare ad un display simile a quello che dovrebbe equipaggiare l'Adam di Notion Ink, che consente di spegnere la retroilluminazione per una lettura più agevole all'aperto, ma non sono molto convinto che Apple voglia seguire questa strada.
Altre novità potrebbero riguardare la porta micro-USB per la ricarica della batteria (in base alla direttiva europea sul caricatore unico che entrerà in vigore il prossimo anno, anche se iPad non rientra tra i cellulari, oggetto della direttiva) e l'integrazione di un lettore di schede SD, come sembrerebbe dalle presunte immagini delle prime custodie per il nuovo iPad. In realtà, in base agli ultimi rumors, la vistosa apertura sul fondo potrebbe essere un semplice spazio per degli altoparlanti più potenti degli attuali, soprattutto considerando che anche la forma potrebbe subire qualche variazione: un iPad più sottile costringerebbe a soluzioni diverse per il posizionamento degli speaker.
Accantonando le indiscrezioni e tornando a parlare degli eventi di quest'anno, passato il periodo dell'abbuffata da iPad (da notare che Apple, fino al lancio effettivo sul mercato, ha "sapientemente" rimandato ogni altro annuncio per creare la giusta attesa intorno al suo nuovo dispositivo) è arrivata l'ora di qualche aggiornamento hardware dei Mac. Nuovi MacBook Pro in aprile, e nuovi MacBook a maggio, ma si è trattato di un semplice aggiornamento di linea che non ha creato troppe distrazioni dall'argomento principale dell'anno: iOS.
Mentre infuriava la battaglia tra Apple e Adobe sul tanto discusso Flash, con botta e risposta "a distanza" tra i CEO delle due società, si iniziava a parlare di iPhone OS 4. Tra le tante novità ce n'era una che (giustamente) ha creato scompiglio nel mondo degli sviluppatori: siamo parlando dei veti posti da Apple sugli strumenti di sviluppo delle applicazioni per iOS, veti che gettavano nuova benzina sul fuoco divampato tra Apple e Adobe visto che, dopo la decisione definitiva di non supportare Flash, tagliavano anche la possibilità di utilizzare l'ambiente di sviluppo di Flash CS5 per creare applicazioni compilate da pubblicare sull'AppStore. Fortunatamente Apple è tornata sui suoi passi, altrimenti dall'AppStore sarebbero state escluse tutte quelle applicazioni realizzate con i tool di Unity3D e probabilmente anche quei capolavori di grafica 3D basati sull'Unreal Engine.
Mentre si discuteva di Flash su iPhone (e iPad), si avvicinava il momento della WWDC, evento atteso dal grande pubblico perché palcoscenico quasi certo per la presentazione del nuovo modello di iPhone: a testimonianza del fatto che il tradizionale evento estivo sia sempre più incentrato su questo argomento il fatto che quest'anno, per la prima volta, non si è assegnato alcun premio per le migliori applicazioni Mac OS X, ma solo per quelle iOS. Ancora prima della presentazione, iPhone 4 era già ben noto a tutti, vista la bizzarra vicissitudine dello smarrimento di un prototipo, perso in un bar da un ingegnere che lo stava testando, e finito (con modalità ancora poco chiare) nelle mani di Gizmodo.
In ogni caso, iPhone 4 e iOS 4 portavano su iPhone alcune di quelle caratteristiche che molti lamentavano come mancanze delle generazioni precedenti: una fotocamera frontale per fare videochiamate, un flash sulla fotocamera posteriore (la cui risoluzione è salita a 5Mpixel, con capacità di filmare in HD a 720p), un sistema multitasking, la possibilità di raggruppare le applicazioni in cartelle ecc. Quello che ancora non era noto era la cosiddetta vicenda Antennagate, ovvero la tendenza dell'iPhone 4 a perdere il segnale (o quantomeno a diminuirne la potenza) se impugnato in un certo modo.
La vicenda si è dilungata per diverso tempo, tra dimostrazioni dell'inefficienza dell'antenna esterna, errori di calcolo del segnale della potenza, conferenze ad-hoc indette da Jobs, bumper regalati, giornalisti invitati a visitare le camere anecoiche dove è stato testato il telefono, e video che mostravano telefoni di ogni marca soggetti allo stesso "problema" (pagina al momento non più disponibile). A un certo punto, dopo aver chiarito la sua posizione, Apple smette di fare qualsiasi ulteriore commento: se è vero che il problema è stato ingigantito da media e concorrenza, la cosa migliore è smettere di parlarne e lasciare che sia il pubblico a decidere.
E il pubblico ha apprezzato, visto che nel trimestre del lancio sono stati venduti più di 8 milioni di iPhone (tra parentesi, a testimonianza del fatto che il problema sia tanto comune quanto ininfluente nell'uso reale, possiamo citare l'ultimo caso di questo tipo, quello relativo all'HTC con Windows Phone 7).
Giugno vede anche il restyling del Mac mini, che molti davano per spacciato ma che ora, grazie alla porta HDMI e alla maggiore compattezza (l'alimentatore non è più esterno ma è stato integrato nella struttura), ben si presta ad un utilizzo "da salotto". Anche a luglio si parla di Mac, con una ventata di novità per le macchine desktop: nuovi iMac con Core i3, i5 e i7, nuovi Mac Pro con Xeon (configurazioni fino a 12 core, con due Xeon 6-core Westmere a 2.66GHz), e nuovi monitor LED Cinema Display da 27 pollici.
Tra le novità presentate in quei giorni ce n'è un'altra che può sembrare di minore importanza, ma che di fatto dà i primi indizi del legame che andrà a crearsi tra Mac OS X e iOS: stiamo parlando del Magic Trackpad, periferica che porta le gestures tanto utili sui portatili, nonché indispensabili sui dispositivi iOS, anche sulle macchine desktop, preannunciando per certi versi quello che sarà più evidente qualche mese più tardi, con la presentazione di Lion e del Mac App Store.
Chiusa la parentesi estiva, l'autunno si apre con un evento dedicato al mondo iTunes e iPod. Come da tradizione, nel corso dell'evento viene presentato un nuovo iPod Touch che eredita le specifiche dell'iPhone rilasciato qualche mese prima, in particolare il processore Apple A4, Retina display, e la doppia fotocamera: indispensabile quella frontale per Facetime, più modesta rispetto all'iPhone quella sul retro (destinata più che altro a registrare video). Ritorno al passato per lo Shuffle, e una rivisitazione completa dell'iPod nano che diventa piccolissimo e con uno schermo touch, tanto piccolo da prestarsi a utilizzi inconsueti e originali.
Le novità però non si fermano qui: si va dalla nascita di Ping (un social network che ruota intorno alla musica e agli artisti di iTunes), alla nuova Apple TV basata su iOS, con tanto di ampliamento del servizio di vendita e noleggio dei film anche al di fuori dei soliti confini. Un bel colpo a chi dava Apple TV per spacciata, e il servizio di noleggio dei film in decadenza. Tanto per restare in tema con le attenzioni dedicata a iOS, nel corso dell'evento viene dato spazio anche ai futuri aggiornamenti del sistema, la release 4.1 che introduce Game Center (un network per sfidare in rete gli altri videogiocatori) e le foto HDR (su iPhone); e la 4.2 che introdurrà AirPrint (tecnologia che, ad onor del vero, è ancora un po' immatura in quanto a dispositivi supportati) e AirPlay (lo sharing dei contenuti video da iTunes/iPhone/iPod/iPad verso Apple TV).
L'idea che il 2010 fosse stato molto incentrato su iOS dev'essersi infiltrata anche nei corridoi di Cupertino, visto che a fine ottobre è stato indetto un ulteriore evento dal titolo abbastanza esplicativo, Back to Mac : come a dire, "dopo tutto questo parlare di iOS, ora parliamo un po' anche di computer". In realtà, anche alcuni annunci dell'evento in questione hanno qualche legame con iOS, ma procediamo con ordine.
Il pezzo più importante di questo evento è stato il nuovo MacBook Air, macchina per certi versi sorprendente grazie alla velocità del disco SSD, e soprattutto sorprendente perché era un altro dispositivo (e siamo a tre nel corso dell'anno) che in molti davano per spacciato, ma che invece è stato completamente ridisegnato. Il secondo pezzo forte dell'evento è stata l'anteprima della prossima versione di Mac OS X, Lion, ma già qui si notano le "interferenze" di iOS: Lion avrà un Lauchpad per far partire le applicazioni in stile iOS (con tanto di cartelle), applicazioni che girano a pieno schermo, come su iPhone e iPad (caratteristiche già presente per alcuni software), una versione beta di Facetime per Mac (chissà che in futuro non arrivi anche per Windows), e un Mac App Store simile al negozio di applicazioni in iTunes che ha fatto la fortuna di Apple e dei suoi dispositivi portatili.
C'è da sperare che le novità di Lion saranno anche altre, ma nel frattempo si può avere un assaggio delle applicazioni che girano a pieno schermo con iPhoto '11 (parte nel nuovo pacchetto di iLife '11 presentato sempre nel corso dell'evento), oppure con la vecchia versione di Pages. Per il Mac App Store sarà invece sufficiente attendere la prossima Epifania, visto che l'apertura è prevista per quella data: chissà che per l'occasione non venga lanciata anche la nuova versione di iWork. Sicuramente possiamo osservare che il Mac App Store servirà ad Apple per supportare nel migliore dei modi il MacBook Air (che non ha un'unità ottica integrata) e questo lascia immaginare che certe scelte (SSD e rimozione dell'unità ottica) verranno probabilmente allargate anche alle macchine professionali, o quantomeno ad alcune di esse, magari già a partire dal prossimo anno.
Un altro software di cui ci si aspetta al più presto un aggiornamento è FinalCut, pacchetto di applicazioni professionali per il video editing che ultimamente è stato un po' trascurato, ma di cui Apple ha promesso già da diversi mesi una nuova versione.
Quello che invece sicuramente non vedrà la luce il prossimo anno è la nuova versione degli Xserve, abbandonati da Cupertino ufficialmente perché poco redditizi, anche se l'impressione è che Apple non abbia mai creduto fino in fondo all'entrata in questo settore, nonostante le macchine in sé e il sistema operativo siano state ben apprezzati da chi ha avuto modo di usarle in questi anni. Inutile aggiungere che la soluzione proposta da Apple (cioé utilizzare un Mac Pro o un Mac mini con la versione server di Mac OS X) non è una strada percorribile in tutte quella situazioni dove serve un macchina con certe caratteristiche di modularità e di affidabilità (anche per una qualcosa banale come un alimentatore ridondante). Viene da chiedersi quali macchine utilizzerà Apple per l'enorme Data Center in costruzione nel North Carolina, anche se in realtà non è nemmeno noto quale sarà l'utilizzo di questo centro: chissà che non ci siano grosse novità in vista per il 2011.
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