Oltre al mio primo commento su Lion che potete trovare su Punto-Informatico (e che riprenderò più avanti) prima di partire per le ferie ci tenevo a fare un breve flash sul nuovo hardware presentato nei giorni scorsi da Apple.
Come pronosticato in più occasioni (compresa la prima puntata della recente "boccia di cristallo") il MacBook bianco è stato eliminato dal listino. Evidentemente Apple non riesce (o non ha interesse) a proporre un portatile che sia davvero economico... oppure ha semplicemente deciso che non aveva molto senso mantenere in vita tre diversi famiglie di portatili, tutti con la stessa dimensione. Sia quel che sia, a meno di sorprese future, l'unica possibilità attuale per comprare un portatile Apple con Mac OS X che costi meno di 1000 Euro, è quella di rivolgersi al nuovo MacBook Air da 11", modello base.
Sempre parlando di Air, e sempre come pronosticato, la dotazione di una porta Thunderbolt consente al piccolo portatile di casa Apple di avere a disposizione tutte le porte che finora mancavano: se oltre ai 949 Euro dell'air da 11", avete altri 999 Euro da spendere, potete comprare il nuovo Apple Thunderbolt Display da 27" che, grazie al doppio canale bidirezionale da 10Gbps, vi mette a disposizione con un unico cavo 3 porte USB2, una firewire 800, una porta ethernet, e un'altra Thunberbolt per proseguire la catena... soluzione decisamente interessante, anche se c'è da auspicare che arrivino altri dock simili (che siano semplici dock, senza monitor) a prezzo più contenuto.
Un'ultima considerazione la possiamo trarre dai nuovi Mac mini: sparisce il drive ottico, e nonostante le perplessità di molti pare la naturale evoluzione di un sentore che già traspariva un anno fa (per non parlare dell'infinito balletto del Bluray, mai digerito da Apple). Che dire? personalmente un drive ottico mi farebbe ancora comodo per importare i CD audio che talvolta ancora compro, ma se devo guardare alla frequenza con cui lo uso non ricordo nemmeno quand'è stata l'ultima volta (sicuramente è passato più di un anno...).
Nota a margine: il Mac mini perde il drive ottico ma mantiene la porta HDMI. Chi volesse utilizzarlo come costoso media-center, al di là dell'impossibilità di leggere DVD o Blueray, si troverà di fronte ad un altro problema... da Lion è sparito Front Row...
!!! Con un po' di anticipo, buone vacanze a tutti !!!
venerdì 22 luglio 2011
giovedì 21 luglio 2011
Apple cresce, iOS sugli scudi
In attesa di commentare le ultime novità hardware e di recensire Lion, vi ripropongo l'articolo di commento sui risultati fiscali che è stato pubblicato ieri su Punto-Informatico:
Nei giorni scorsi diversi analisti avevano previsto che i risultati del terzo trimestre fiscale di Apple sarebbero stati da record, e queste voci avevano dato uno sprint al titolo AAPL, che nell'ultima settimana è passato da 358 a 376 dollari con punte fino a 378, record assoluto per la quotazione di Apple a Wall Street. Il risultato più eclatante è stato però quello che si è potuto osservare ieri a mercati chiusi, con un ulteriore +6 per cento nelle quotazioni After Hours che ha portato il titolo AAPL sulla soglia dei 400 dollari, e il perché di tanto entusiasmo è presto spiegato.
Quello che si è concluso il 25 giugno 2011 è stato il miglior trimestre assoluto di sempre, con un fatturato di 28,57 miliardi di dollari (in crescita dell'82 per cento) e un utile netto trimestrale di 7,31 miliardi di dollari (corrispondenti a 7,79 dollari per azione diluita) che rappresenta il 125 per cento in più rispetto al 2010.
Al di là dei numeri assoluti, quello che più sorprende sono le crescite del mondo iOS: iPhone, nonostante l'attesa del nuovo modello (e nonostante la concorrenza di Android) ha venduto oltre 20 milioni di unità, ben più del doppio rispetto agli 8,4 milioni dello scorso anno; per iPad è andata ancora meglio, visto che i 9 milioni di pezzi rappresentano quasi il triplo del terzo trimestre fiscale del 2010, un bello smacco per chi considerava i tablet una moda transitoria e ne pronosticava un rapido declino.
Volendo fare un raffronto tra tablet e computer, se l'anno scorso il numero di unità vendute era perfettamente sovrapponibile con un leggero vantaggio per i computer (3,472 milioni di Mac contro 3,270 milioni di iPad) quest'anno gli iPad surclassano i Mac con un numero di unità vendute più che è più che doppio (per la precisione 9,246 milioni di iPad contro i 3,947 milioni di Mac) nonostante anche i Mac siano in crescita del 14 per cento rispetto al 2010. A fronte di questa impennata dei dispositivi iOS vale forse la pena di notare quanto questo settore incida effettivamente sul fatturato totale di Apple. L'anno scorso su 15,7 miliardi di dollari di fatturato si potevano contare 7,5 miliardi (circa il 48 per cento) derivanti da iPhone e iPad, che diventavano 8,714 miliardi (il 55,5 per cento) includendo le vendite sull'iTunes Store.
Quest'anno il solo conto di iPhone e iPad arriva a 19,357 miliardi, più del fatturato totale dello stesso trimestre del 2010, più di 2/3 del fatturato totale di questo trimestre; aggiungendo la vendita di musica e applicazioni si arriva quasi a 21 miliardi di dollari, il 73 per cento del fatturato totale di Apple. Tra parentesi, da questo conteggio sono esclusi gli iPod Touch, sui quali non si hanno dati ufficiali di vendita in quanto sono conteggiati insieme agli altri iPod, altrimenti la percentuale sarebbe ancora più elevata.
Proprio gli iPod sono l'unica macchia nera in questo trimestre da record, in quanto fanno segnare un calo del 20 per cento rispetto allo scorso anno. Senza i dati di dettaglio è difficile capire quale sia il punto debole di questo settore, anche se forse la diffusione crescente degli smartphone penalizza l'intero mercato dei lettori MP3: probabilmente nel canonico evento Apple autunnale assisteremo a qualche novità anche in tal senso volta a ridefinire il posizionamento sul mercato dei vari modelli di iPod.
Un'ultima considerazione sul mondo iOS la possiamo fare confrontando l'andamento delle vendite di hardware rispetto a quello del software. Anche qui non è possibile scendere troppo nel dettaglio in quanto non sono disponibili i dettagli dei singoli fatturati di musica, applicazioni, libri e quant'altro, ma a molti non sarà sfuggito il fatto che a fronte di una crescita del 150 per cento dei dispositivi iOS (considerando la somma di iPhone e iPad) il fatturato di iTunes e AppStore è cresciuto "solo" del 29, e rispetto al secondo trimestre di quest'anno è in leggero calo (-4 per cento).
Secondo il mio parere personale, da frequentatore abituale dell'App Store, uno dei motivi potrebbe essere il livellamento verso il basso dei prezzi: ormai è sempre più frequente trovare prodotti in offerta a 79 centesimi, anche di grandi software house, magari solo per brevi periodi. Basta avere la pazienza di aspettare e saper cogliere il momento opportuno. Inoltre, al di là del fatto che su iPad si possono lanciare anche applicazioni per iPhone, molte App sono native per entrambi i sistemi, quindi un solo acquisto può valere per più dispositivi.
Concludiamo l'analisi con un breve cenno alla distribuzione geografica delle vendite: i mercati sono tutti in crescita, in particolare quello asiatico (+57 per cento) e l'incidenza degli USA scende dal 40 per cento dello scorso anno, al 35 attuale. Questo potrebbe indurre Apple a dare maggiore importanza al mercato estero, soprattutto sulla definizione dei prezzi (cosa che in parte è già avvenuta qualche giorno fa con i prezzi minimi dell'App Store).
Nota a margine: nel corso della presentazione dei risultati fiscali, Apple ha anche confermato che oggi verrà lanciato Lion (Mac OS X 10.7).
Nei giorni scorsi diversi analisti avevano previsto che i risultati del terzo trimestre fiscale di Apple sarebbero stati da record, e queste voci avevano dato uno sprint al titolo AAPL, che nell'ultima settimana è passato da 358 a 376 dollari con punte fino a 378, record assoluto per la quotazione di Apple a Wall Street. Il risultato più eclatante è stato però quello che si è potuto osservare ieri a mercati chiusi, con un ulteriore +6 per cento nelle quotazioni After Hours che ha portato il titolo AAPL sulla soglia dei 400 dollari, e il perché di tanto entusiasmo è presto spiegato.
Quello che si è concluso il 25 giugno 2011 è stato il miglior trimestre assoluto di sempre, con un fatturato di 28,57 miliardi di dollari (in crescita dell'82 per cento) e un utile netto trimestrale di 7,31 miliardi di dollari (corrispondenti a 7,79 dollari per azione diluita) che rappresenta il 125 per cento in più rispetto al 2010.
Al di là dei numeri assoluti, quello che più sorprende sono le crescite del mondo iOS: iPhone, nonostante l'attesa del nuovo modello (e nonostante la concorrenza di Android) ha venduto oltre 20 milioni di unità, ben più del doppio rispetto agli 8,4 milioni dello scorso anno; per iPad è andata ancora meglio, visto che i 9 milioni di pezzi rappresentano quasi il triplo del terzo trimestre fiscale del 2010, un bello smacco per chi considerava i tablet una moda transitoria e ne pronosticava un rapido declino.
Volendo fare un raffronto tra tablet e computer, se l'anno scorso il numero di unità vendute era perfettamente sovrapponibile con un leggero vantaggio per i computer (3,472 milioni di Mac contro 3,270 milioni di iPad) quest'anno gli iPad surclassano i Mac con un numero di unità vendute più che è più che doppio (per la precisione 9,246 milioni di iPad contro i 3,947 milioni di Mac) nonostante anche i Mac siano in crescita del 14 per cento rispetto al 2010. A fronte di questa impennata dei dispositivi iOS vale forse la pena di notare quanto questo settore incida effettivamente sul fatturato totale di Apple. L'anno scorso su 15,7 miliardi di dollari di fatturato si potevano contare 7,5 miliardi (circa il 48 per cento) derivanti da iPhone e iPad, che diventavano 8,714 miliardi (il 55,5 per cento) includendo le vendite sull'iTunes Store.
Quest'anno il solo conto di iPhone e iPad arriva a 19,357 miliardi, più del fatturato totale dello stesso trimestre del 2010, più di 2/3 del fatturato totale di questo trimestre; aggiungendo la vendita di musica e applicazioni si arriva quasi a 21 miliardi di dollari, il 73 per cento del fatturato totale di Apple. Tra parentesi, da questo conteggio sono esclusi gli iPod Touch, sui quali non si hanno dati ufficiali di vendita in quanto sono conteggiati insieme agli altri iPod, altrimenti la percentuale sarebbe ancora più elevata.
Proprio gli iPod sono l'unica macchia nera in questo trimestre da record, in quanto fanno segnare un calo del 20 per cento rispetto allo scorso anno. Senza i dati di dettaglio è difficile capire quale sia il punto debole di questo settore, anche se forse la diffusione crescente degli smartphone penalizza l'intero mercato dei lettori MP3: probabilmente nel canonico evento Apple autunnale assisteremo a qualche novità anche in tal senso volta a ridefinire il posizionamento sul mercato dei vari modelli di iPod.
Un'ultima considerazione sul mondo iOS la possiamo fare confrontando l'andamento delle vendite di hardware rispetto a quello del software. Anche qui non è possibile scendere troppo nel dettaglio in quanto non sono disponibili i dettagli dei singoli fatturati di musica, applicazioni, libri e quant'altro, ma a molti non sarà sfuggito il fatto che a fronte di una crescita del 150 per cento dei dispositivi iOS (considerando la somma di iPhone e iPad) il fatturato di iTunes e AppStore è cresciuto "solo" del 29, e rispetto al secondo trimestre di quest'anno è in leggero calo (-4 per cento).
Secondo il mio parere personale, da frequentatore abituale dell'App Store, uno dei motivi potrebbe essere il livellamento verso il basso dei prezzi: ormai è sempre più frequente trovare prodotti in offerta a 79 centesimi, anche di grandi software house, magari solo per brevi periodi. Basta avere la pazienza di aspettare e saper cogliere il momento opportuno. Inoltre, al di là del fatto che su iPad si possono lanciare anche applicazioni per iPhone, molte App sono native per entrambi i sistemi, quindi un solo acquisto può valere per più dispositivi.
Concludiamo l'analisi con un breve cenno alla distribuzione geografica delle vendite: i mercati sono tutti in crescita, in particolare quello asiatico (+57 per cento) e l'incidenza degli USA scende dal 40 per cento dello scorso anno, al 35 attuale. Questo potrebbe indurre Apple a dare maggiore importanza al mercato estero, soprattutto sulla definizione dei prezzi (cosa che in parte è già avvenuta qualche giorno fa con i prezzi minimi dell'App Store).
Nota a margine: nel corso della presentazione dei risultati fiscali, Apple ha anche confermato che oggi verrà lanciato Lion (Mac OS X 10.7).
lunedì 18 luglio 2011
StatuSymboL
Capita che, parlando di Mac con i soliti lamentosi, qualcuno liquidi la scelta di un computer Apple (o un "iQualcosa") come una banale questione di Status-Symbol. Visto che su queste pagine di parla di "Apple, ma non solo...", oggi vorrei raccontarvi un breve episodio personale da cui emergono "altri" esempi, forse più eclatianti, di Status-Symbol.
Mi trovavo a pranzo al ristorante, solo, e quando sono solo, oltre a tenere impegnato il mio iPhone, l'orecchio mi cade facilmente sui discorsi che sento agli altri tavoli, soprattutto se chi parla non sembra prestare molta attenzione alla propria riservatezza (anzi... fa di tutto per farsi notare) e soprattutto se il risorante ha solo due tavoli impegnati: il mio e quello degli altri...
Dai discorsi che facevano erano chiaramente degli imprenditori, un'azienda a conduzione famigliare (c'erano padre, madre, e figlio, più una quarta persona), erano arroganti (almeno in apparenza) ed ignoranti (almeno in matematica)... Arroganti perché il loro modo di fare e di discutere era quello classico dei bauscia; ignoranti perché una delle discussioni verteva (seriamente) sul fatto che 0*1=0 ma 1*0=1... rabbrividiamo...
In ogni caso, alla mia uscita non ho potuto fare a meno di notare la loro auto: un'auto di lusso di una nota marca alla quale era appiccicato l'adesivo di un noto partito politico italiano... senza voler generalizzare, Status e Symbol di una certa categoria di persone (i bauscia di cui sopra).
PS: no... non avevano un iPhone ma altri cellulari altrettanto costosi
Mi trovavo a pranzo al ristorante, solo, e quando sono solo, oltre a tenere impegnato il mio iPhone, l'orecchio mi cade facilmente sui discorsi che sento agli altri tavoli, soprattutto se chi parla non sembra prestare molta attenzione alla propria riservatezza (anzi... fa di tutto per farsi notare) e soprattutto se il risorante ha solo due tavoli impegnati: il mio e quello degli altri...
Dai discorsi che facevano erano chiaramente degli imprenditori, un'azienda a conduzione famigliare (c'erano padre, madre, e figlio, più una quarta persona), erano arroganti (almeno in apparenza) ed ignoranti (almeno in matematica)... Arroganti perché il loro modo di fare e di discutere era quello classico dei bauscia; ignoranti perché una delle discussioni verteva (seriamente) sul fatto che 0*1=0 ma 1*0=1... rabbrividiamo...
In ogni caso, alla mia uscita non ho potuto fare a meno di notare la loro auto: un'auto di lusso di una nota marca alla quale era appiccicato l'adesivo di un noto partito politico italiano... senza voler generalizzare, Status e Symbol di una certa categoria di persone (i bauscia di cui sopra).
PS: no... non avevano un iPhone ma altri cellulari altrettanto costosi
mercoledì 13 luglio 2011
[cs] iTwin Goes Mac
[comunicato stampa]
Il primo dispositivo Plug’n’Play per l’accesso in remoto ai tuoi file personali è ora compatibile anche con Mac OS X
Milano - 13 luglio 2010 - Autentica ha annunciato oggi, in anteprima mondiale, la disponibilità dell’aggiornamento di iTwin che lo rende compatibile anche con Mac OS X.
iTwin è il rivoluzionario dispositivo Plug ‘n’ Play per connettere due computer online, siano essi basati su Windows o Mac OS in qualsiasi parte del mondo, in modalità semplice e sicura.
iTwin rende l’accesso remoto ai file personali facile come l’utilizzo di una chiavetta USB, permettendo di riprodurre i contenuti di un computer su un altro con una connessione internet (tra Mac e Mac, Mac e PC e tra PC e PC).
Da oggi anche gli utenti Mac potranno avvantaggiarsi delle funzionalità di iTwin per accedere, condividere, copiare e salvare come back-up documenti di lavoro, musica, fotografie o file e cartelle di ogni tipo, di cui si ha bisogno quando si è lontani dal proprio computer. Gli utenti professionali di iTwin possono anche collaborare accedendo in remoto e modificando i file con un controllo completo delle versioni.
iTwin permette di disporre di un “cloud" privato e sicuro grazie alla crittografia AES-256 di livello militare e al Token per l’autenticazione con ID univoco, ed evita così di ricorrere ad abbonamenti e a costosi servizi di file sharing online - con la preoccupazione di perdere i propri dati - o a limitate chiavette USB. Con iTwin il limite di spazio è l’hard disk del proprio Mac o PC.
Le due metà di iTwin sono già abbinate al momento dell’acquisto con una chiave criptata unica, che solo le due metà di iTwin riconoscono. Inserendo le due metà di iTwin nelle porte USB di due computer connessi a internet, ovunque essi siano, queste funzioneranno come un cavo virtuale di collegamento. Inoltre iTwin riconosce se i due computer si trovano all’interno della stessa rete locale, con un significativo aumento delle prestazioni.
iTwin garantisce un livello di sicurezza elevatissimo: a differenza di una classica memoria flash USB, nessun dato è conservato all’interno della chiavetta. iTwin, inoltre, permette di stabilire una password per l’accesso ai file e la comunicazione tra le due metà può essere interrotta immediatamente con un semplice clic in remoto, evitando ogni problema nel caso si perdesse il dispositivo. In caso di necessità come il furto o lo smarrimento, iTwin può essere disabilitato in remoto con semplici passaggi.
Le funzioni di iTwin comprendono:
- accesso alle cartelle iTwin remote anche dai menù dei programmi;
- media streaming: riproduzione in remoto di un contenuto multimediale, come un video o una canzone, senza upload del file stesso;
- pieno supporto di funzionamento tramite Proxy autenticato.
Prezzo e disponibilità:
L’aggiornamento software di Twin per Mac è disponibile da oggi ed è scaricabile gratuitamente all’indirizzo: www.itwin.com/mac
iTwin è disponibile al prezzo consigliato di 99 € (IVA inclusa) presso i principali rivenditori dell’elettronica di consumo e webshop.
Compatibilità:
iTwin è supportato da Windows 7, Windows Vista e Windows XP, nelle versioni a 32 e 64 bit. Da MAx OS X a 32 e 64 bit. Gli utenti Mac possono utilizzare iTwin anche con Boot Camp, con Windows in modalità virtuale o su partizione dedicata.
(L’aggiornamento a Mac OS Lion sarà disponibile a pochi giorni dall’uscita del nuovo sistema operativo)
Per maggiori informazioni visita il sito: http://www.itwin.it/
Il primo dispositivo Plug’n’Play per l’accesso in remoto ai tuoi file personali è ora compatibile anche con Mac OS X
Milano - 13 luglio 2010 - Autentica ha annunciato oggi, in anteprima mondiale, la disponibilità dell’aggiornamento di iTwin che lo rende compatibile anche con Mac OS X.
iTwin è il rivoluzionario dispositivo Plug ‘n’ Play per connettere due computer online, siano essi basati su Windows o Mac OS in qualsiasi parte del mondo, in modalità semplice e sicura.
iTwin rende l’accesso remoto ai file personali facile come l’utilizzo di una chiavetta USB, permettendo di riprodurre i contenuti di un computer su un altro con una connessione internet (tra Mac e Mac, Mac e PC e tra PC e PC).
Da oggi anche gli utenti Mac potranno avvantaggiarsi delle funzionalità di iTwin per accedere, condividere, copiare e salvare come back-up documenti di lavoro, musica, fotografie o file e cartelle di ogni tipo, di cui si ha bisogno quando si è lontani dal proprio computer. Gli utenti professionali di iTwin possono anche collaborare accedendo in remoto e modificando i file con un controllo completo delle versioni.
iTwin permette di disporre di un “cloud" privato e sicuro grazie alla crittografia AES-256 di livello militare e al Token per l’autenticazione con ID univoco, ed evita così di ricorrere ad abbonamenti e a costosi servizi di file sharing online - con la preoccupazione di perdere i propri dati - o a limitate chiavette USB. Con iTwin il limite di spazio è l’hard disk del proprio Mac o PC.
Le due metà di iTwin sono già abbinate al momento dell’acquisto con una chiave criptata unica, che solo le due metà di iTwin riconoscono. Inserendo le due metà di iTwin nelle porte USB di due computer connessi a internet, ovunque essi siano, queste funzioneranno come un cavo virtuale di collegamento. Inoltre iTwin riconosce se i due computer si trovano all’interno della stessa rete locale, con un significativo aumento delle prestazioni.
iTwin garantisce un livello di sicurezza elevatissimo: a differenza di una classica memoria flash USB, nessun dato è conservato all’interno della chiavetta. iTwin, inoltre, permette di stabilire una password per l’accesso ai file e la comunicazione tra le due metà può essere interrotta immediatamente con un semplice clic in remoto, evitando ogni problema nel caso si perdesse il dispositivo. In caso di necessità come il furto o lo smarrimento, iTwin può essere disabilitato in remoto con semplici passaggi.
Le funzioni di iTwin comprendono:
- accesso alle cartelle iTwin remote anche dai menù dei programmi;
- media streaming: riproduzione in remoto di un contenuto multimediale, come un video o una canzone, senza upload del file stesso;
- pieno supporto di funzionamento tramite Proxy autenticato.
Prezzo e disponibilità:
L’aggiornamento software di Twin per Mac è disponibile da oggi ed è scaricabile gratuitamente all’indirizzo: www.itwin.com/mac
iTwin è disponibile al prezzo consigliato di 99 € (IVA inclusa) presso i principali rivenditori dell’elettronica di consumo e webshop.
Compatibilità:
iTwin è supportato da Windows 7, Windows Vista e Windows XP, nelle versioni a 32 e 64 bit. Da MAx OS X a 32 e 64 bit. Gli utenti Mac possono utilizzare iTwin anche con Boot Camp, con Windows in modalità virtuale o su partizione dedicata.
(L’aggiornamento a Mac OS Lion sarà disponibile a pochi giorni dall’uscita del nuovo sistema operativo)
Per maggiori informazioni visita il sito: http://www.itwin.it/
martedì 12 luglio 2011
Cambio professione
Non sono esperto di montaggio video, anche se al mio attivo ho diversi filimini di matrimoni e battesimi realizzati per gli amici con il semplice iMovie... filmini che, per quanto semplici (e realizzati con una videocamera modesta), a detta di chi li ha visti sono per certi versi migliori di quelli realizzati per vie più "ufficiali".
Al di là di questo mio piccolo vanto, che valeva solo come premessa per precisare che non parlo da professionista ma da semplice "amatore" del montaggio video, la discussione di oggi verte sul tanto discusso Final Cut X... e non essendo un professionista del settore, mi limito ad fare da osservatore rispetto quello che leggo sui forum o sento da chi è professionista.
Le lamentele più ricorrenti riguardano l'impossibilità di importare/esportare EDL e l'impossibilità di lavorare con i nastri, due cose che a detta di molti professionisti tagliano fuori la possibilità di fare "lavori seri". Non voglio mettere in dubbio la veridicità di certe affermazioni, ma a fronte dell'impossibilità di lavorare con certi strumenti, alcuni professionisti di altri settori (per esempio quelli che con i nastri non lavorano, che realizzano filmati per il web, e che non hanno nessuna necessità di lavorare con gli EDL) mi dicono invece di trovarsi bene con Final Cut X, a parte un breve smarrimento iniziale causato dal cambio di interfaccia (lo stessa sensazione provata qualche anno fa al cambiamento di iMovie, che costrinse Apple a lasciare la versione precedente disponibile per il download gratuito).
Del resto è innegabile che il nuovo Final Cut X assomigli più al "vecchio" Final Cut Express (e non solo come prezzo) piuttosto che non al "vecchio" Final Cut Pro, e ci sono diversi limiti anche a livello di possibilità di personalizzazione di effetti e transizioni (sempre in base a quello che leggo) in che lo rende un prodotto meno adatto ad un certo tipo di utenza.
Premesso questo, la tesi secondo cui Apple stia progressivamente "abbandonando" il settore professionale ha ragione d'essere o no? Gli indizi sono molti, a partire dagli aggiornamenti sempre meno frequenti dei Mac Pro fino ad arrivare al recente abbandono degli Xserve, passando per delle sorti non ancora ben definite riguardo la versione server di Mac OS X. Però... ci sono un paio di però...
Prima di tutto vorrei arrivare a fine mese per dare un'occhiata a Lion e ai nuovi Mac Pro (che secondo alcune indiscrezioni potrebbero sovrapporsi con i vecchi Xserve). In base a questo si potrebbe smentire o confermare l'effettivo abbandono di una fascia di mercato, mercato in cui Apple era comunque entrata in punta di piedi senza grosse pretese: il mercato dei server non è mai stato il core business di Apple e il fatto che Apple avesse tentato questa strada a partire dal 2002 (anno di lancio degli Xserve) a mio avviso indica semplicemente che l'arrivo di MacOSX, ovvero un sistema Unix, indusse Apple a tentare diverse vie per il proprio rilancio, abbandonando poi quelle meno redditizie o di minor successo; è più che comprensibile che chi decise di seguire Apple su questa strata, ora si senta addandonato, ma dal punto di vista aziendale mi pare una scelta condivisibile e comunque, ripeto, aspetterei l'uscita di Lion e dei nuovi MacPro prima di gettare la spugna.
Al di là di questo vorrei far notare che Apple, nel 1984, presentò il suo Macintosh come il computer "for the rest of us", ovvero per la gente comune, quelli che avevano bisogno di utilizzare un computer ma non volevavano/potevano diventare programmatori o esperti di informatica. E' però vero che tra queste tipologie di utenti possono benissimo rientrare tutti quei professionisti che utilizzano il computer come "strumento di lavoro": tanto per restare nello specifico dell'argomento, chi monta filmati non è certo un programmatore (o perlomeno, se lo è, non rientra nella sua mansione di "persona addetta al montaggio dei filmati") eppure scelse di passare su piattaforma Apple proprio in virtù di un prodotto come Final Cut, che assicurava un alto livello di professionalità ad una spesa inferiore rispetto alle soluzioni Avid o Adobe (Premiere). Apple seppe approfittare di un momento storico in cui Adobe pareva in un momento di stallo, e il mercato chiedeva soluzioni meno costose rispetto alle proposte di Avid. Correva l'anno 2000 quando uscì la prima versione di Final Cut per Mac OS: il successo fu tale che Adobe, completamente spiazzata dalla mossa di Apple (che fino ad allora non si era mai lanciata nella realizzazione di software professionali), decise di interrompere lo sviluppo di Premiere per Mac. La versione 6.5 dell'agosto 2002 rimase l'ultima versione per Mac fino al 2007, quando Premiere tornò sulla piattaforma Mac in occasione della versione CS3. Il momento non è casuale, perché in quegli anni il vantaggio di Final Cut rispetto alla concorrenza cominciava ad esurirsi e il software di Apple non riusciva più a tenere il passo con le ultime novità: gli utenti di Final Cut chiedono a gran voce un aggiornamento importante, ma il 2007 è anche l'anno del lancio dell'iPhone ed Apple sembra più interessata a portare avanti il progetto che sbocciò poi nell'App Store e nell'iPad. In ogni caso, in un mondo di squali, se Apple 10 anni fa riuscì ad approfittare delle debolezze di Avid e Adobe, oggi Avid e Adobe offrono grossi sconti per chi (alla luce del nuovo Final Cut X) decidesse di abbandonare la soluzione Apple per cambiare piattaforma.
Cosa voglio dire con tutto ciò? Riagganciandomi a quanto detto in apertura, non ho la sufficiente esperienza per giudicare questo cambio di direzione di Apple, ma conosco abbastanza bene Apple per fare un paio di considerazioni. La prima è che Apple (a dispetto di chi ci contava) non è mai stata un'azienda che tradizionalmente propone soluzioni "professionali", ma è sempre stata pronta a cavalcare, di volta in volta, l'onda del momento... c'è chi chiama questo atteggiamento "spremitura degli utenti", chi la chiama "dinamicità dell'azienda": sicuramente ha consentito ad Apple di essere una delle aziende di maggior successo degli utlimi anni, e probabilmente Final Cut X riuscirà a conquistare un pubblico più ampio anche se, forse, meno professionale (o semplicemente di professione diversa... quello che si chiama "un cambio di target"). La seconda considerazione è che spesso Apple "vede lungo", e nonostante i problemi di gioventù di questa nuova versione, può essere che Final Cut X abbia le carte in regola per definire un nuovo standard. Difficile dire come andrà a finire...
Al di là di questo mio piccolo vanto, che valeva solo come premessa per precisare che non parlo da professionista ma da semplice "amatore" del montaggio video, la discussione di oggi verte sul tanto discusso Final Cut X... e non essendo un professionista del settore, mi limito ad fare da osservatore rispetto quello che leggo sui forum o sento da chi è professionista.
Le lamentele più ricorrenti riguardano l'impossibilità di importare/esportare EDL e l'impossibilità di lavorare con i nastri, due cose che a detta di molti professionisti tagliano fuori la possibilità di fare "lavori seri". Non voglio mettere in dubbio la veridicità di certe affermazioni, ma a fronte dell'impossibilità di lavorare con certi strumenti, alcuni professionisti di altri settori (per esempio quelli che con i nastri non lavorano, che realizzano filmati per il web, e che non hanno nessuna necessità di lavorare con gli EDL) mi dicono invece di trovarsi bene con Final Cut X, a parte un breve smarrimento iniziale causato dal cambio di interfaccia (lo stessa sensazione provata qualche anno fa al cambiamento di iMovie, che costrinse Apple a lasciare la versione precedente disponibile per il download gratuito).
Del resto è innegabile che il nuovo Final Cut X assomigli più al "vecchio" Final Cut Express (e non solo come prezzo) piuttosto che non al "vecchio" Final Cut Pro, e ci sono diversi limiti anche a livello di possibilità di personalizzazione di effetti e transizioni (sempre in base a quello che leggo) in che lo rende un prodotto meno adatto ad un certo tipo di utenza.
Premesso questo, la tesi secondo cui Apple stia progressivamente "abbandonando" il settore professionale ha ragione d'essere o no? Gli indizi sono molti, a partire dagli aggiornamenti sempre meno frequenti dei Mac Pro fino ad arrivare al recente abbandono degli Xserve, passando per delle sorti non ancora ben definite riguardo la versione server di Mac OS X. Però... ci sono un paio di però...
Prima di tutto vorrei arrivare a fine mese per dare un'occhiata a Lion e ai nuovi Mac Pro (che secondo alcune indiscrezioni potrebbero sovrapporsi con i vecchi Xserve). In base a questo si potrebbe smentire o confermare l'effettivo abbandono di una fascia di mercato, mercato in cui Apple era comunque entrata in punta di piedi senza grosse pretese: il mercato dei server non è mai stato il core business di Apple e il fatto che Apple avesse tentato questa strada a partire dal 2002 (anno di lancio degli Xserve) a mio avviso indica semplicemente che l'arrivo di MacOSX, ovvero un sistema Unix, indusse Apple a tentare diverse vie per il proprio rilancio, abbandonando poi quelle meno redditizie o di minor successo; è più che comprensibile che chi decise di seguire Apple su questa strata, ora si senta addandonato, ma dal punto di vista aziendale mi pare una scelta condivisibile e comunque, ripeto, aspetterei l'uscita di Lion e dei nuovi MacPro prima di gettare la spugna.
Al di là di questo vorrei far notare che Apple, nel 1984, presentò il suo Macintosh come il computer "for the rest of us", ovvero per la gente comune, quelli che avevano bisogno di utilizzare un computer ma non volevavano/potevano diventare programmatori o esperti di informatica. E' però vero che tra queste tipologie di utenti possono benissimo rientrare tutti quei professionisti che utilizzano il computer come "strumento di lavoro": tanto per restare nello specifico dell'argomento, chi monta filmati non è certo un programmatore (o perlomeno, se lo è, non rientra nella sua mansione di "persona addetta al montaggio dei filmati") eppure scelse di passare su piattaforma Apple proprio in virtù di un prodotto come Final Cut, che assicurava un alto livello di professionalità ad una spesa inferiore rispetto alle soluzioni Avid o Adobe (Premiere). Apple seppe approfittare di un momento storico in cui Adobe pareva in un momento di stallo, e il mercato chiedeva soluzioni meno costose rispetto alle proposte di Avid. Correva l'anno 2000 quando uscì la prima versione di Final Cut per Mac OS: il successo fu tale che Adobe, completamente spiazzata dalla mossa di Apple (che fino ad allora non si era mai lanciata nella realizzazione di software professionali), decise di interrompere lo sviluppo di Premiere per Mac. La versione 6.5 dell'agosto 2002 rimase l'ultima versione per Mac fino al 2007, quando Premiere tornò sulla piattaforma Mac in occasione della versione CS3. Il momento non è casuale, perché in quegli anni il vantaggio di Final Cut rispetto alla concorrenza cominciava ad esurirsi e il software di Apple non riusciva più a tenere il passo con le ultime novità: gli utenti di Final Cut chiedono a gran voce un aggiornamento importante, ma il 2007 è anche l'anno del lancio dell'iPhone ed Apple sembra più interessata a portare avanti il progetto che sbocciò poi nell'App Store e nell'iPad. In ogni caso, in un mondo di squali, se Apple 10 anni fa riuscì ad approfittare delle debolezze di Avid e Adobe, oggi Avid e Adobe offrono grossi sconti per chi (alla luce del nuovo Final Cut X) decidesse di abbandonare la soluzione Apple per cambiare piattaforma.
Cosa voglio dire con tutto ciò? Riagganciandomi a quanto detto in apertura, non ho la sufficiente esperienza per giudicare questo cambio di direzione di Apple, ma conosco abbastanza bene Apple per fare un paio di considerazioni. La prima è che Apple (a dispetto di chi ci contava) non è mai stata un'azienda che tradizionalmente propone soluzioni "professionali", ma è sempre stata pronta a cavalcare, di volta in volta, l'onda del momento... c'è chi chiama questo atteggiamento "spremitura degli utenti", chi la chiama "dinamicità dell'azienda": sicuramente ha consentito ad Apple di essere una delle aziende di maggior successo degli utlimi anni, e probabilmente Final Cut X riuscirà a conquistare un pubblico più ampio anche se, forse, meno professionale (o semplicemente di professione diversa... quello che si chiama "un cambio di target"). La seconda considerazione è che spesso Apple "vede lungo", e nonostante i problemi di gioventù di questa nuova versione, può essere che Final Cut X abbia le carte in regola per definire un nuovo standard. Difficile dire come andrà a finire...
venerdì 8 luglio 2011
[cs] iTwin goes Mac
[comunicato stampa]
L’accesso remoto ai file è diventato ancora più facile
Anteprima mondiale: Mercoledì 13 luglio dalle ore 15.30
Presso @Work (Apple Premium Reseller) di Corso XXII Marzo 8 – Milano
iTwin, Il primo dispositivo Plug’n’Play per l’accesso remoto ai tuoi file personali, è finalmente compatibile con Mac.
Dalle 15.30 fino alle 19.30 presso @Work di Corso XXII Marzo 8 (Apple Premium Reseller) a Milano sarà possibile vedere in funzione iTwin su Mac. Inoltre, per festeggiare l’anteprima mondiale, iTwin sarà l’oggetto di un’imperdibile offerta! Tutti coloro che verranno a provare iTwin presso @Work, avranno la possibilità di acquistare iTwin ad un prezzo scontato.
iTwin è il primo dispositivo Plug’n’Play che ti permette di avere un “cloud" privato e sicuro grazie alla crittografia AES-256 di livello militare e Token per l’autenticazione con ID univoco e che rende l’accesso remoto ai file personali facile come l’utilizzo di una memoria flash USB, permettendo di riprodurre i contenuti di un computer su un altro con una connessione internet.
Con iTwin è possibile avere sempre con sé tutta la propria musica, le foto, i documenti, senza il pericolo di perdere i propri dati, lasciando il proprio computer al sicuro a casa o in ufficio e utilizzando internet come "cavo" tra i due computer, ma senza cavo. Non sarà più necessario abbonarsi regolarmente a costosi servizi di file sharing online, né all’utilizzo di limitate chiavette USB, con iTwin il limite di spazio è il proprio hard disk e nessuno dei propri file viene conservato su server di terze parti.
L’accesso remoto ai file è diventato ancora più facile
Anteprima mondiale: Mercoledì 13 luglio dalle ore 15.30
Presso @Work (Apple Premium Reseller) di Corso XXII Marzo 8 – Milano
iTwin, Il primo dispositivo Plug’n’Play per l’accesso remoto ai tuoi file personali, è finalmente compatibile con Mac.
Dalle 15.30 fino alle 19.30 presso @Work di Corso XXII Marzo 8 (Apple Premium Reseller) a Milano sarà possibile vedere in funzione iTwin su Mac. Inoltre, per festeggiare l’anteprima mondiale, iTwin sarà l’oggetto di un’imperdibile offerta! Tutti coloro che verranno a provare iTwin presso @Work, avranno la possibilità di acquistare iTwin ad un prezzo scontato.
iTwin è il primo dispositivo Plug’n’Play che ti permette di avere un “cloud" privato e sicuro grazie alla crittografia AES-256 di livello militare e Token per l’autenticazione con ID univoco e che rende l’accesso remoto ai file personali facile come l’utilizzo di una memoria flash USB, permettendo di riprodurre i contenuti di un computer su un altro con una connessione internet.
Con iTwin è possibile avere sempre con sé tutta la propria musica, le foto, i documenti, senza il pericolo di perdere i propri dati, lasciando il proprio computer al sicuro a casa o in ufficio e utilizzando internet come "cavo" tra i due computer, ma senza cavo. Non sarà più necessario abbonarsi regolarmente a costosi servizi di file sharing online, né all’utilizzo di limitate chiavette USB, con iTwin il limite di spazio è il proprio hard disk e nessuno dei propri file viene conservato su server di terze parti.
giovedì 7 luglio 2011
Un paio di cose veloci
1) Un paio di giorni fa ho avuto finalmente modo di provare un Nintendo 3DS. Nonostante il mio scetticismo sulla TV in 3D, devo ammettere che il 3DS è un bel giocattolino, è pienamente godibile senza occhiali (uno dei principali difetti delle attuali TV con tecnologia 3D), è "reversibile" (l'effetto si può regolare fino ad annullarlo con un'apposita levetta) ed è stato realizzato appositamente con questo scopo (a differenza della TV che propone il 3D come un'evoluzione, e come tale disponibile solo a spizzichi e bocconi). Nel complesso un giudizio molto favorevole.
2) Ieri sera, in un raro momento di tranquillità, mi sono guardato un po' di concerto live dell'iTunes Music Festival, in diretta da Londra. Anche qui sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla qualità dello streaming, cosa che non mi sarei immaginato... A quel punto mi sono segnato gli appuntamenti per i concerti di lunedì prossimo (Foo Fighters) e del 22 luglo (Coldplay)
2) Ieri sera, in un raro momento di tranquillità, mi sono guardato un po' di concerto live dell'iTunes Music Festival, in diretta da Londra. Anche qui sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla qualità dello streaming, cosa che non mi sarei immaginato... A quel punto mi sono segnato gli appuntamenti per i concerti di lunedì prossimo (Foo Fighters) e del 22 luglo (Coldplay)
mercoledì 6 luglio 2011
[Oggi rispondiamo a...] Cosa manca a iOS 4?
Ho già trattato l'argomento in altre occasioni ma è già passato più di un anno, e un po' di cose sono cambiate; visto che siamo prossimi all'arrivo di iOS 5, e visto che qualcuno è arrivato su queste pagine chiedendosi cosa manca ad iOS 4, proviamo ad immaginare cosa manca in iOS, cosa potrebbe arrivare nella prossima versione, e cosa potrebbe invece continuare a mancare.
-La sincronizzazione WiFi manca ancora in iOS 4 ma arriverà finalmente con la versione 5. Di più: chi non utilizzava MobileMe per questioni di costo, potrà utilizzare iCloud gratuitamente per tenere sincronizzati agenda, rubrica e quant'altro. Qualcuno si sta facendo un po' di paranoie per la privacy... onestamente, tra Google e Facebook, forse la soluzione di iCloud è quella che in realtà potrebbe dare meno problematiche in tal senso.
-Multitasking: lo metteranno un pulsante "chiudi tutto"? Spero proprio di si... è frustrante anche da spiegare a chi si accinge per la prima volta al mondo iOS.
-Gestures multitsking: confermo la mia impressione che il pulsante home sia sollecitato oltremisura... spero in una valita alternativa anche su iPhone, non solo su iPad.
-Documenti: pare che iCloud non mutuerà da MobileMe il servizio di iDisk... in tal caso vorrei proprio capire come funzionerà la sincronizzazione dei documenti, perché ho in mente una cosa che non mi piace per nulla (e che nemmeno vi dico, per scaramanzia), e un'altra che invece sarebbe molto comoda (ma che nemmeno vi dico per non alimentare false illusioni)
-In che settimana siamo? Mi pare d'aver visto da qualche parte che l'applicazione "Calendario" sarà rinnovata con iOS5, introducendo anche una vista in landscape: spero che questo crei lo spazio utile per inserire il giorno della settimana, perché si tratta di un'informazione estremamente importante per chi utilizza l'iPhone come strumento di lavoro.
-LockScreen: i vari widget che utilizza Android non mi fanno impazzire, ma una pagina di sblocco più ricca di informazioni e/o di punti di accesso immediati per varie funzioni, sicuramente farà molto comodo... in iOS4 manca, ma iOS5 la prevederà.
-Cartelle. Ora come ora mi sta stretto il limite di 12 elementi, e mi dà un po' noia il fatto che non si possa personalizzare l'icona: praticamente sembrano tutte uguali, ed è necessario leggere il nome per capire dove si va a parare. Il rovescio della medaglia (nel caso di personalizzazione) è che potrebbe crearsi confusione tra una cartelle e applicazioni, ma per evitare questo basterebbe aggiungere un segno distintivo per le cartelle, per esempio un simbolo in un angolo, o una forma leggeremnte diversa. Altra cosa scomoda è la modalità di creazione delle cartelle: mi piacerebbe poter entrare in una modalità "modifica disposizione", selezionare un certo numero di applicazioni (da tutte le pagine), e spostarle in massa verso una cartella (oppure dare il comando di "crea cartella con selezione"). La modalità attuale fa perdere troppo tempo se c'è molta roba da riorganizzare, e farlo da computer aiuta fino ad un certo punto.
-La sincronizzazione WiFi manca ancora in iOS 4 ma arriverà finalmente con la versione 5. Di più: chi non utilizzava MobileMe per questioni di costo, potrà utilizzare iCloud gratuitamente per tenere sincronizzati agenda, rubrica e quant'altro. Qualcuno si sta facendo un po' di paranoie per la privacy... onestamente, tra Google e Facebook, forse la soluzione di iCloud è quella che in realtà potrebbe dare meno problematiche in tal senso.
-Multitasking: lo metteranno un pulsante "chiudi tutto"? Spero proprio di si... è frustrante anche da spiegare a chi si accinge per la prima volta al mondo iOS.
-Gestures multitsking: confermo la mia impressione che il pulsante home sia sollecitato oltremisura... spero in una valita alternativa anche su iPhone, non solo su iPad.
-Documenti: pare che iCloud non mutuerà da MobileMe il servizio di iDisk... in tal caso vorrei proprio capire come funzionerà la sincronizzazione dei documenti, perché ho in mente una cosa che non mi piace per nulla (e che nemmeno vi dico, per scaramanzia), e un'altra che invece sarebbe molto comoda (ma che nemmeno vi dico per non alimentare false illusioni)
-In che settimana siamo? Mi pare d'aver visto da qualche parte che l'applicazione "Calendario" sarà rinnovata con iOS5, introducendo anche una vista in landscape: spero che questo crei lo spazio utile per inserire il giorno della settimana, perché si tratta di un'informazione estremamente importante per chi utilizza l'iPhone come strumento di lavoro.
-LockScreen: i vari widget che utilizza Android non mi fanno impazzire, ma una pagina di sblocco più ricca di informazioni e/o di punti di accesso immediati per varie funzioni, sicuramente farà molto comodo... in iOS4 manca, ma iOS5 la prevederà.
-Cartelle. Ora come ora mi sta stretto il limite di 12 elementi, e mi dà un po' noia il fatto che non si possa personalizzare l'icona: praticamente sembrano tutte uguali, ed è necessario leggere il nome per capire dove si va a parare. Il rovescio della medaglia (nel caso di personalizzazione) è che potrebbe crearsi confusione tra una cartelle e applicazioni, ma per evitare questo basterebbe aggiungere un segno distintivo per le cartelle, per esempio un simbolo in un angolo, o una forma leggeremnte diversa. Altra cosa scomoda è la modalità di creazione delle cartelle: mi piacerebbe poter entrare in una modalità "modifica disposizione", selezionare un certo numero di applicazioni (da tutte le pagine), e spostarle in massa verso una cartella (oppure dare il comando di "crea cartella con selezione"). La modalità attuale fa perdere troppo tempo se c'è molta roba da riorganizzare, e farlo da computer aiuta fino ad un certo punto.
venerdì 1 luglio 2011
La boccia di cristallo [conclusione]
Anche se ci sarebbe altro di cui parlare, dopo quattro giorni a tema "previsioni" vorrei concludere la settimana con qualche considerazione di contorno sulle ipotesi fatte, precisando lo scenario più credibile.
La prima cosa che mi viene in mente è: ma aggiorneranno davvero tutto quello che ci siamo detti? Ci può stare senza grossi problemi che i MacBook (l'Air e quello bianco, che già sono in carenza di scorte) vengano aggiornato all'uscita di Lion, mentre i modelli desktop (mini e Pro) potrebbero arrivare qualche settima più tardi, o anche in agosto. Si tratta di aggiornamenti che non dovrebbero riciedere alcun evento, quindi possono arrivare in ogni momento. Per quanto riguarda invece il mondo iOS c'è invece una tale mole di possibili novità che sembrerebbe quasi impossibile concentrare tutto in un unico evento autunnale.
Cosa potrebbe quindi accadere? Proviamo a partire dagli annunci più probabili: nel canonico appuntamento di settembre (che comunque non è da dare per scontato...) ci si aspetta al 99,9% un nuovo iPhone equipaggiato con la versione 5 di iOS, quella presentata a giugno. Le novità del nuovo melafonino potrebbero essere relativamente poche, o comunque tali da non richiedere troppi cerimoniali sul palco, mentre di iOS5 si è già parlato molto nel corso della WWDC; se escludiamo rivoluzioni, il tutto potrebbe ridursi ad una presentazione degli elementi più salienti del nuovo sistema, magari in relazione ad iCloud, con possibili sorprese tenute segrete fino alla presentazione. Anche un eventuale nuovo iPod Touch, ereditando di fatto ciò che già è stato messo nell'iPhone, potrebbe essere liquidato in poco tempo per lasciare spazio al resto. Tra gli altri contendenti, ciò che più necessita di aggiornamenti sono gli iPod classic, e se ipotizziamo che proprio loro potrebbero riservare le novità maggiori (visti i due anni di tempo dal precedente upgrade) allora non resterebbe molto tempo per tutte le altre cose.
L'iPad 3 non credo che arriverà così presto, e un potenziale iPad con tastiera è un'ipotesi interessante ma non so quanto possa rientrare negli interessi di Apple. Scartato l'argomento iPad, restano ancora in gara l'iPod nano e la Apple TV. Per il primo non vedo grosse possibilità oltre all'aggiunta della camera (l'ennesima presentazione "veloce"?) mentre per AppleTV il discorso diventa più complesso: al di là del fatto che è più che plausibile che venga aggiornato con il processore Apple A5 (e che in tal caso supporterà anche l'uscita video in Full-HD) uno stravolgimento come quello che ho già citato diverse volte sarebbe tale da richiedere un evento a sé stante; considerato il fatto che non c'è stato il minimo accenno agli sviluppatori sulla possibilità di realizzare App per AppleTV, questa rimane l'ipotesi meno probabile.
A 'sto punto non resta che attendere.
La prima cosa che mi viene in mente è: ma aggiorneranno davvero tutto quello che ci siamo detti? Ci può stare senza grossi problemi che i MacBook (l'Air e quello bianco, che già sono in carenza di scorte) vengano aggiornato all'uscita di Lion, mentre i modelli desktop (mini e Pro) potrebbero arrivare qualche settima più tardi, o anche in agosto. Si tratta di aggiornamenti che non dovrebbero riciedere alcun evento, quindi possono arrivare in ogni momento. Per quanto riguarda invece il mondo iOS c'è invece una tale mole di possibili novità che sembrerebbe quasi impossibile concentrare tutto in un unico evento autunnale.
Cosa potrebbe quindi accadere? Proviamo a partire dagli annunci più probabili: nel canonico appuntamento di settembre (che comunque non è da dare per scontato...) ci si aspetta al 99,9% un nuovo iPhone equipaggiato con la versione 5 di iOS, quella presentata a giugno. Le novità del nuovo melafonino potrebbero essere relativamente poche, o comunque tali da non richiedere troppi cerimoniali sul palco, mentre di iOS5 si è già parlato molto nel corso della WWDC; se escludiamo rivoluzioni, il tutto potrebbe ridursi ad una presentazione degli elementi più salienti del nuovo sistema, magari in relazione ad iCloud, con possibili sorprese tenute segrete fino alla presentazione. Anche un eventuale nuovo iPod Touch, ereditando di fatto ciò che già è stato messo nell'iPhone, potrebbe essere liquidato in poco tempo per lasciare spazio al resto. Tra gli altri contendenti, ciò che più necessita di aggiornamenti sono gli iPod classic, e se ipotizziamo che proprio loro potrebbero riservare le novità maggiori (visti i due anni di tempo dal precedente upgrade) allora non resterebbe molto tempo per tutte le altre cose.
L'iPad 3 non credo che arriverà così presto, e un potenziale iPad con tastiera è un'ipotesi interessante ma non so quanto possa rientrare negli interessi di Apple. Scartato l'argomento iPad, restano ancora in gara l'iPod nano e la Apple TV. Per il primo non vedo grosse possibilità oltre all'aggiunta della camera (l'ennesima presentazione "veloce"?) mentre per AppleTV il discorso diventa più complesso: al di là del fatto che è più che plausibile che venga aggiornato con il processore Apple A5 (e che in tal caso supporterà anche l'uscita video in Full-HD) uno stravolgimento come quello che ho già citato diverse volte sarebbe tale da richiedere un evento a sé stante; considerato il fatto che non c'è stato il minimo accenno agli sviluppatori sulla possibilità di realizzare App per AppleTV, questa rimane l'ipotesi meno probabile.
A 'sto punto non resta che attendere.
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