"Avevo un iPhone... ho comprato un Lumia 800 con Windows Phone per vedere se la nuova piattaforma Microsoft era convincente, ma al momento non sono pienamente soddisfatto"
Queste parole me le ha dette un sostenitore di Windows (che nonostante ciò aveva un iPhone) e proprio in tale veste, considerando anche l'ansia con la quale ha atteso il primo telefono Nokia con Windows Phone, mi ha un po' sorpreso: la sensazione di insoddisfazione deriva dal telefono in sé (per esempio so che ha avuto qualche problema di autonomia) o da Windows Phone?
Personalmente (come ho già avuto modo di dire in altre occasioni) Windows Phone non mi piace molto, ma va riconosciuto a Microsoft il merito di aver realizzato un'interfaccia originale e di averla implementata con la giusta fluidità, probabilmente grazie anche alla restrizione delle richieste hardware minime. Maneggiare un Android offre invece tutt'altra sensazione, e soprattutto offre una sensazione che può variare in modo significativo a seconda dell'hardware sul quale lo si prova, nonché della versione del sistema o delle ROM cucinate: il "famoso" problema della frammentazione.
Dal punto di vista della reazione dell'interfaccia iOS, al momento, ha avuto qualche problema solo nell'estate del 2010, con l'iPhone 3G e la versione 4 del sistema. La sensazione è che il passaggio alla versione 4 di iOS fu un passo significativo che richiedeva un po' troppe risorse, risorse che il 3G non aveva (nonostante le "mutilazioni" riservate al 3G) anche se Apple volle comunque offrire l'aggiornamento. Se volete leggerla in chiave critica verso Apple, potete anche pensare che Apple non ottimizzò a sufficienza il sistema per il 3G, così da "indurre" gli utenti a cambiare telefono... considerando il salto prestazionale che esiste tra un 3G e un 3GS, l'ipotesi mi pare un po' dura da sostenere, ma siete liberi di pensarla come volete.
Al di là di questo, per analizzare le diverse strategie di quelli che sono attualmente i principali competitor del settore mobile, facciamo un passo indietro parlando di computer. Apple ha sempre fatto dell'integrazione tra hardware, software (sistema operativo in primis) e servizi, il suo punto di forza. Microsoft ha sempre fatto della compatibilità (sia verso l'hardware più disparato, sia verso il passato) il suo punto di forza. Google non ha un corrispettivo storico nel settore dei computer e anche l'esperienza recente dei cosiddetti ChromeBook non è stata certo delle migliori.
Passando al settore mobile, Apple ha sempre mantenuto anche qui la stessa filosofia portandola addirittura all'esasperazione: su iOS, salvo jailbreak, si installa solo software proveniente dall'iTunes App Store, software sul quale Apple ha diritto di veto.
Anche Microsoft inizialmente aveva portato sul mobile la stessa strategia dei computer basata sulla compatibilità, e puntava ad installare Windows Mobile su tutto l'hardware possibile; Windows Mobile però si è dimostrato poco adatto alla nuova generazione di smartphone: al di là dei risvolti commerciali e di questioni legate alle quote di mercato, col passaggio a Windows Phone anche Microsoft ha cambiato strategia, chiudendo in parte il sistema dal punto di vista dell'installazione del software ed esigendo delle specifiche minime più stringenti anziché adattarsi a tutte le possibili configurazioni... e per rendere ancora effettiva questa strategia ha fatto degli accordi molto stringenti con Nokia, così da concentrare lo sviluppo del sistema su un hardware ben definito.
Per Android, Google non ha mai posto alcuna restrizione (a parte la versione 3 del sistema, che era riservata ai tablet ed non era opern source) lasciando massima libertà ai produttori sulla customizzazione del proprio sistema in modo tale che si cucisse al meglio sul proprio hardware... se da un lato questa mossa ha consentito a Google di ottenere i migliori risultati dal punto di vista della diffusione del sistema, anche su dispositivi a basso costo, dall'altro lato ha provocato frammentazione e ritardo degli aggiornamenti.
Arrivati a questo punto, esaminiamo nel dettaglio la situazione degli aggiornamenti nel settore mobile.
Apple ha tutto l'interesse ad aggiornare di pari passo la propria offerta di hardware, software e servizi, per offrire un'integrazione che sia la migliore possibile: ogni iPhone uscito finora ha sempre resistito a tre versioni di iOS, quella del lancio e due aggiornamenti successivi, per un totale di tre anni di pieno suppporto.
L'esperienza di Microsoft con Windows Phone è ancora breve per tirare le somme ma la sensazione è quella che abbia tutto l'interesse ad assicurare un buon periodo di compatibilità con l'hardware richiesto dalla configurazione minima.
Per Android le cose sono un po' diverse; quando Google aggiorna la versione base di Android, poi tocca ai produttori rilasciare gli opportuni update per ogni telefono... il problema è che i produttori di telefonia sono, per l'appunto, produttori di hardware: al di là di eventuali discorsi sulle competenze, quale vantaggio otterrebbero ad investire risorse per adattare ogni nuova release di Android ai vari modello usciti uno o due anni prima? Fondamentalmente nessuno: meglio mettere la nuova release solo sui nuovi modelli, che magari ci scappa anche l'acquisto di nuovo hardware... anche perché i produttori di telefonia non fanno soldi con i banner pubblicitari delle applicazioni, e nemmeno fanno grossi numeri sulla vendita delle App sui loro store personali (fa eccezione Amazon con il suo Kindle Fire, ma si tratta di un tablet un po' anomalo nel mondo Android, vista la forte customizzazione che di fatto lo rende quasi un prodotto a sé stante). La riprova di questa situazione sta nel fatto che l'ultima versione di Android ha una percentuale di adozione estremamente bassa, tanto che viene da domandarsi che senso abbia l'arrivo di una nuova major release. Forse Ice Cream Sandwich verrà "snobbato" per passare direttamente ad Android 5 (Jelly Bean) ma questa corsa "solitaria" di Google dovrebbe porre molti quesiti intorno all'universo Android, e forse il primo è quesito è proprio che Google si è stufata di correre da sola...
La recente acquisizione di Motorola da parte di Big G lascia intendere che anche Google vuole imporre al mercato una certa direzione sull'hardware, ma se così fosse prepariamoci ad un piccolo sconvolgimento nell'universo Android: si potrebbe arrivare lla situazione per cui esistono telefoni "di serie A", sempre aggiornati all'ultima versione di Android (e presumibilmente con alto livello di ottimizzazione) e telefoni "di serie B", con scarse possibilità di aggiornamento, che faranno lotta ai primi sul prezzo, cosa che in parte avviene già ora.
Con tutti i benefici del dubbio sulla crescita di Windows Phone, prepariamoci (nell'immediato) ad un futuro a tre: Apple con l'iPhone, Microsoft con Nokia, e Google con Motorola. A contorno ci saranno tutti gli altri produttori come Samsung, HTC, Panasonic, LG e chi più ne ha più ne metta, che cercheranno (chi con Windows Phone, chi con Android, chi con entrambi) di fare il possibile per conquistarsi la propria fetta nel mercato degli smartphone. Chi punterà su Windwos Phone dovrà realizzare prodotti con richieste hardware più stringenti (e quindi presumibilmente più costosi) ma sa che avrà un maggiore supporto da parte di Microsoft; chi punterà su Android potrà fare prodotti più appetibili (cioé più economici) per qualsiasi fascia di pubblico, ma dovrà anche impegnarsi personalmente a customizzare il sistema di Google o a lasciare i propri utenti a secco di aggiornamenti. La mia impressione è che i telefoni Android continueranno a vendere più degli altri per un motivo molto semplice: con l'abbassamento dei prezzi, i modelli Android di fascia bassa sostituiranno progressivamente i cellulari utilizzati non come smartphone ma come semplici telefoni (cosa che, a mio avviso, in parte già avviene). L'iPhone fa un po' storia a se, e probabilmente non risentirà più di tanto della battaglia che si preannuncia tra Google e Microsoft; quest'ultima parte svantaggiata ma non ha ancora perso l'ultimo treno, e può puntare sull'integrazione di Windwos Phone nell'ecosistema che Microsoft sta cercando di creare.
Come ultima cosa ci sarebbe da chiedersi se, in questo ipotetico futuro a tre, ci sarà un po' di spazio anche per gli altri... WebOS ha alcune caratteristiche che a mio avviso lo rendono migliore rispetto ad Android: chissa che a parità di Open Source l'interesse di produttori e sviluppatori non si sposti almeno in parte verso questo sistema, offrendo così una valida possibilità di scelta in più. Per RIM la strada mi sembra invece sempre più in salita, e dubito che nel breve-medio periodo ci sia spazio per altri progetti.
Da tutto questo discorso ho volutamente escluso i tablet; per certi versi sarebbe stato un bene considerarli visto che, almeno finché si parla di iOS e Android, ci gira lo stesso sistema... ma avrò modo di parlarne in un'altra occasione.
mercoledì 22 febbraio 2012
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