Come tutti ormai saprete, ieri Amazon ha presentato al pubblico il Kindle DX, versione extra-size del già noto lettore di libri digitali. Tralasciando DRM, brevetti, e dettagli tecnici (che chiamerò in causa singolarmente se necessario), quello che tutti gli addetti del settore si stanno chiedendo, è se sia giunto il momento in cui il vecchio libro di carta può essere soppiantato dal libro digitale.
A detta di molti (è stato detto anche su queste pagine), Amazon sta cercando di fare con la letteratura, ciò che Apple ha fatto con la musica. Il problema, a mio avviso, è che letteratura e musica sono due cose completamente differenti, e soprattutto sono completamente differenti le situazioni in cui si usufruisce dei due beni, quindi lo scopo che si prefigge Amazon non è dei più semplici.
Provate a pensare al modo in cui, fino a qualche anno fa, si ascoltava la musica o ci si immergeva in una buona lettura. Escludendo le esibizioni dal vivo, ascoltare musica ha sempre richiesto l'utilizzo di un apposito apperecchio elettrico, che sia lo stereo di casa, il vecchio walkman, o un lettore CD portatile. L'introduzione dell'iPod non ha cambiato le abitudini, ma ha semplicemente modificato lo strumento utilizzato per fruire della musica.
L'introduzione dell'eBook porta invece con se un cambiamento totale delle abitudini: un libro si legge sempre ed ovunque, non necessità di elettricità, si può prendere in prestito in biblioteca, si può lasciare sulla sdraio in spiaggia senza temere che qualcuno ce lo rubi; inoltre, in situazioni particolari (sto ripensando al periodo degli studi), è possibile tenere aperti e consultare 2 o 3 libri contemporaneamente. Passare al digitale significherebbe cambiare tutte queste abitudini.
Anche supponendo di accettare uesto cambio, l'unica similitudine che vedo tra iPod e Kindle è quella legata alla capacità di memorizzazione: con l'iPod ognuno si può portare appresso la sua intera libreria musicale, in un oggetto dal peso e ingombro minimo. Nel Kindle (o, più in generale, in ogni eBook-reader) il vantaggio in tal senso è ancora maggiore, visto che in un dispositivo non più grande di un libro, potrebbe portarsi appresso un'intera biblioteca.
La differenza è che scegliere un brano da una libreria musicale ha un certo senso e "impegna" qualche minuto, mentre con i libri il discorso cambia completamente. In una vacanza di una settimana, ascoltando musica per 2 o 3 ore al giorno, si ascolta facilmente qualche centinaio di brani. Nella stessa vacanza, anche supponendo di essere un buon lettore, difficilmente si andrebbe oltre i 3 o 4 libri.
Inoltre, se una canzone la puoi ascoltare centinaia di volte, anche come sottofondo ad altre attività, un libro difficilmente viene riletto, quindi tenersi in memoria migliaia di libri ha senso fino ad un certo punto. Certo, poi ci sono le eccezioni, come i testi scolastici, i manuali specifici per chi fa certi lavori (e che è meglio avere sempre tutti a disposizione), una raccolta di quodidiani o di fumetti, ...
In realtà se si vanno ad eseminare i clienti (ancora molto pochi) di questi oggetti, si scopre che sono quasi tutti dei forti lettori, ovvero fanno parte di una cerchia ristretta di persone. L'iPod invece (o, più in generale, il lettore MP3) ha una diffusione molto più ampia, vuoi per il minor "impegno" dell'ascolto musicale rispetto alla lettura di un libro, vuoi per i prezzi più bassi di molti modelli. Chi legge libri occasionalmente non spenderà mai 300-400 Euro per un eBook-reader, ma un MP3-reader ce l'hanno quasi tutti, fosse anche un modello di capacità limitata da qualche decina di Euro. Infine, non dimentichiamoci i limiti tecnici: al di là della confusione dei formati (solo in quest'ultima versione il Kindle ha il supporto pieno al PDF, che dovrebbe essere il formato più standard per questo genere di documenti, quantomeno per quelli non soggetti a diritto d'autore), attualmente si parla di 16 tonalità di grigio: molti libri non potrebbero mai essere pubblicati in questo modo...
In definitiva, secondo il mio parere, con questo nuovo lettore di Amazon, che finalmente ha dimensioni comparabili con quelle di un normale libro, la diffusione può avere inizio. Alcune testate americane sono interessate a distribuire i loro quotidiani con questo sistema (anche regalando il lettore, risparmierebbero sui costi di stampa e distribuzione) e alcune università vogliono sperimentarne l'uso a livello didattico. La strada per una diffusione più capillare però la vedo ancora molto in salita... ne riparleremo tra un paio d'anni per capire a che punto siamo arrivati...
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