"...Cioè, era schiacciato e non funzionava, ma ha dato delle idee, ci ha spinto verso nuove direzioni"
Quanti di voi hanno riconosciuto queste parole? Sono tratte da "Terminator 2: il giorno del giudizio", e la persona che parla è Miles Dyson, progettista della Cyberdyne al quale è stato affidato lo studio di quel che rimaneva del chip del primo Terminator. Il resto della storia penso che lo conosciate, in caso contrario vi invito a leggerne il sunto su Wikipedia.
Quando ho letto del prototipo di un chip ibrido ottico/silicio sviluppato da Intel mi sono automaticamente venute in mente quelle parole, non tanto perché creda che la tecnologia che sta dietro questo proptotipo arrivi da un fantomatico cyborg che viene dal futuro, ma perché credo che un chip di questo tipo potrebbe rappresentare quel "salto verso nuove direzioni" che potrà fare la differenza nel prossimo futuro.
Non che l'idea di sfruttare la luce sia nuova, la stessa Intel ne aveva già parlato nel 2006 e nel 2008, e anche IBM sta lavorando con la luce, sebbene su concetti differenti. L'informatica è una scienza giovane (come ho già avuto modo di dire parlando di tutt'altro) e sarà interessante vedere come verranno sfruttate a livello di software tutte queste nuove potenzialità hardware: già ora si ha la sensazione che l'hardware stia correndo molto più del software (anche se, ad onor del vero la "pesantezza" di alcuni software è stata "digerita" solo recentemente grazie ai processori multicore), ma in futuro il divario potrebbe aumentare, e sotto molti aspetti non può che essere un bene perché ci permetterà di avere dei sistemi infinitamente più reattivi e ci offrirà la possibilità di sviluppare software seguendo nuove vie; lo so, qualcuno dirà che a rimetterci sarà l'ottimizzazione del codice, ma questo è il rovescio della medaglia (e comunque non lo darei troppo per scontato...)
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