Cominciamo subito col dire che, nonostante le premesse siano buone, e le promesse siamo molte, ora come ora di telefoni con Android non se sono visti molti, vuoi perché il sistema era in parte poco maturo, vuoi per altri problemi. In ogni caso entro la fine dell'anno dovremmo vedere l'uscita dei primi prodotti di Sony-Ericsson (Rachael X3, o X5... c'è ancora un po' di confusione sul nome), Samsung, e probabilmente anche Motorola.
L'azienda più attiva sul fronte Android è comunque HTC, che dopo Dream e Magic, ha lanciato il suo terzo telefono con Android, e si appresta a metterne in commercio altri due entro la fine dell'anno. L'ultimo arrivato si chiama Hero e il suo punto di forza è la nuova interfaccia realizzata ad-hoc da HTC, denominata Sense UI. Nonostante quest'interfaccia rappresenti un passo avanti rispetto a quanto visto prima d'ora su Android, la personalizzazione è così forte che il nuovo prodotto "si discosta" dalle release ufficiali distribuite da Google, tanto da perdere la possibilità di usufruire degli aggiornamenti diffusi da Mountain View.
Secondo la mia modesta opinione, queste personalizzazioni estreme vanno a svantaggio della diffusione di Android e del suo "ecosistema" di servizi e applicazioni. Che senso ha avere un sistema aperto (che poi, in realtà, tanto aperto non è) se questa libertà porta poi a incompatibilità nella gestione di cose basilari come gli aggiornamenti di sistema? Se poi ci fosse anche il rischio di incompatibilità sulle applicazioni (che già dovranno vedersela con hardware potenzialmente molto differente) la situazione sarebbe ancora più confusionaria. Magari mi sbaglio, e magari in futuro cambierò idea, ma ora come ora, sotto quest'ottica, preferisco di gran lunga un sistema chiuso come quello dell'iPhone, che però mi dà maggiori certezze a livello funzionale.
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