giovedì 29 settembre 2011

La grande beffa

Mentre tutti i siti si affannavano a pronosticare forma e dimensione del nuovo iPhone (mi ci metto anch'io, in piccola parte, anche se con un post dichiaratamente di gossip pubblicata ad agosto) azzardando display compresi tra i 4" e 4.5", risoluzioni improbabili per mantenere una risoluzione definibile come "Retina" e proporzioni modificate dagli attuali 2:3 ai 3:4 per motivi non ben identificati, materiali di ogni tipo (compresi i vetri curvi), e chi più ne ha più ne metta... si apprende (notizia ancora da verificare, visto anche il silenzio di Apple) che tutte le custodie sulle quali abbiamo fantasticato sono state realizzate su un prototipo "smarrito" qualche tempo fa.
Ma se si trattava di un prototipo non c'è la minima certezza che l'iPhone 5 sarà davvero così, anzi, dai codici magazzino che sono spuntati ultimamente pare più probabile una revisione dell'iPhone 4 (il famoso iPhone-4s o iPhone-4-"economico"?) che non la versione 5 del melafonino. Già in passato ci furono delle custodie ingannevoli, quelle che preannunciavano l'iPod Touch con fotocamera (modello che arrivò solo l'anno successivo), probabilmente basate sempre su prototipi dati per ufficiali ma mai entrati in produzione, o modificati all'ultimo minuto. Sarà così anche questa volta? Di sicuro qualcuno rimarrà beffato, e di sicuro qualcuno dovrebbe chiedersi se vale la pena spendere così tanto tempo intorno a troppe voci così vaghe.

martedì 27 settembre 2011

[oggi rispondiamo a...] "i sistemi operativi di mac cambiano spesso"

Un paio di settimane fa rispondevo a chi giungeva su queste pagine chiedendosi se "la apple cambia sempre i telefoni".
In questi giorni noto che qualcuno è arrivato su questo blog cercando risposte alla domanda di come mai "i sistemi operativi di mac cambiano spesso".
Dando per scontato che si parli di Mac OS X, che con l'arrivo di Lion ha perso il prefisso "Mac" diventando semplicemente "OS X", come ho avuto modo di ricordare più volte (compreso un recente articolo che ne ripercorre la storia) Mac OS X è ufficialmente nato 10 anni fa (lo stesso anno in cui venne rilasciato anche XP) e in questo lasso di tempo ne sono state rilasciate 8 major release, tutte caratterizzate da nomi dei grandi felini: l'ultima, la 10.7, utilizza come nome in codice "Lion". La public beta, rilasciata nel 2000 per questioni di immagine (per non tradire la promessa di un nuovo sistema entro quell'anno) è stata l'unica versione ad avere un nome di "genere" diverso: Kodiak (il nome del grande orso dell'alaska)
Di queste 8 release (9 se contiamo la public beta) la 10.1, nome in codice "Puma", fu l'unica ad essere distribuita gratuitamente come se si trattasse di un aggiornamento (o di un completamento) della 10.0, versione rilasciata anch'essa in modo un po' prematuro per questioni di marketing (ma anche per spronare utenti e sviluppatori al cambiamento). In ogni caso il prezzo di Mac OS X è sempre stato molto contenuto: a titolo di esmepio ricordiamo che Lion è scaricabile dal Mac App Store a soli 23,99 Euro, oppure a 59 Euro su chiavetta USB.
Otto release in 10 anni è sicuramente un ritmo molto elevato, soprattutto se lo confrontiamo con quanto fatto nello stesso periodo da Microsoft, che si è adagiata a lungo su XP ed ha fallito con Vista prima di arrivare a Seven... anche se XP resta ancora oggi il sistema Microsoft più utilizzato...
Detto questo, sicuramente ci si potrebbe chiedere perché Apple aggiorna così spesso il sistema operativo delle proprie macchine, se ha davvero senso che gli aggiornamenti siano così frequenti, e se le modifiche introdotte sono davvero tali da giustificare una nuova major release. Senza entrare in dettagli (che comunque potete trovare a grandi linee nell'articolo gia linkato sopra), a mio avviso la risposta all'ultima domanda è "si", ogni major release ha introdotto qualcosa di nuovo e importante, non necessariamente indispensabile (anzi, spesso le novità hanno introdotto incompatibilità inaccettabili per alcuni professionisti), ma che in un certo modo ha cambiato alcune abitudini; personalmente, per esempio, trovo infinitamente comoda le nuove gestures e la nuova gestione degli spazi di lavoro introdotta con Lion. Sul perché Apple introduca novità così di frequente, e se abbia senso aggiornare poco per volta ma spesso, potremmo spendere pagine e pagine di discussione.
A voler pensare male si può dire che Apple induca ad aggiornare (e quindi induca il cliente a spendere) tanto sul software quanto sull'hardware... resta però il fatto che, al di là si alcune svolte drastiche (come l'abbandono dei PPC) ogni nuova versione di Mac OS X non è mai stata molto più pesante della precedente e in molti casi è stata anche più leggera e veloce grazie a ottimizzazioni e tagli di codice inutile. Lion gira alla perfezione sul mio MacBook Pro del 2008, e nel 2007 utilizzavo Leopard su un PowerBook 12" del 2003 (primissima serie).
A voler pensar bene, personalmente preferisco aggiornamenti progressivi e frequenti piuttosto che mettere l'utente di fronte a stravolgimenti che cambiano in un colpo solo troppe abitudini (a meno che la situazione lo richieda).
Sicuramente Apple non è un'azienda che guarda troppo al passato, e se decide che introdurre un cambiamento può portare benifici al costo di alcuni "sacrifici" di compatibilità, non si pone troppo problemi e preferisce guardare avanti. L'utente è libero di scegliere se seguirla, se tenersi quello che ha finchè funziona (o non si ha bisogno delle novità), oppure se guardare altrove. Come scrissi poco dopo l'apertura di questo blog, ho smesso da tempo di consigliare il Mac ad amici e conoscenti e mi limito a mostrarlo a chi mi chiede informazioni (o, lo ammetto, a tirare qualche frecciatina di tanto in tanto)... nonostante ciò noto che intorno a me ci sono sempre più persone che hanno proddoti Apple, e non si tratta solo di iPhone e iPad, ma anche di Mac...

lunedì 26 settembre 2011

Guardacaso

Oggi, nonostante si parli un po' ovunque degli imminenti eventi/annunci di Apple, vado completamente Off-Topic perché vorrei segnalare una cosa che mi ha particolarmente colpito.

Mi trovavo giovedì in una farmacia per un semplice collirio quando mi cade l'occhio su un famoso rimedio omeopatico... e quando dico omeopatico non mi riferisco a rimedi naturali, fitoterapici, o similari (come molti pensano quando sentono la parola omeopatia) ma a pseudo-medicinali preparati secondo i princìpi dell'omeopatia (per chi non avesse ben chiara la differenza, consiglio di leggere gli articoli linkati più avanti o di documentarsi su Wikipedia, sul sito del CICAP o anche partendo da MedBunked, sito che trovate linkato anche qui a lato).
In ogni caso, vedo questo prodotto e tra me e me penso "caspita, una diluizione 200K: 30 Euro per 30 capsule che non contengono niente..."

Il giorno dopo sento per radio la notizia dei neutrini che (sembrerebbe) abbiano superato la velocità della luce, e decido di cercare notizie un po' più dettagliate sul sito de "Le Scienze". Mentre leggo l'articolo, mi cade l'occhio su un altro titolo nella colonna di sinistra: "Non toccate l'omeopatia (e la multinazionale Boiron)". Incuriosito vado a leggere anche quell'articolo e scopro che, guardacaso, parla proprio del prodotto che aveva attirato la mia attenzione il giorno prima... ma quello che mi più mi ha colpito è la storia narrata, una storia che non commento perché si commenta da sola ma che vi consiglio di ripercorrere anche attraverso i tre articoli in oggetto, a partire dal primo e proseguendo anche per il secondo e il terzo.

venerdì 23 settembre 2011

[L'angolo dela posta] "Re: Dov'è finita l'informazione?"

Ho ricevuto un paio di mail sull'argomento al quale ho accennato ieri, quindi ne approfitto per ampliare il discorso.
Prima di tutto vorrei precisare che si, anch'io a volte mi lascio trascinare da qualche rumors, ma un conto è riportarli tutti indistintamente come se i rumors fossero la linea guida del proprio sito/blog (che può anche essere, ma allora non è più un sito d'informazione e nemmeno un blog, che idealmente dovrebbe presentare le idee personali di chi l'ha creato), un altro è valutare cosa può essere realisticamente attendibile e usarlo come spunto per un ragionamento a più largo raggio (oppure scherzarci sopra come faccio a cavallo del nuovo anno o in altre occasioni particolari).
Se poi i rumors non fanno che alternarsi a elenchi di applicazioni il cui click viene conteggiato per fare cassa, il dubbio che i rumors siano messi a puro scopo di richiamo è forte. Anche a me capita di fare recensioni (in realtà capitava più in passato che ultimamente) ma erano recensioni "vere" (seppur brevi) e assolutamente disinteressate.
Con questo chiudo (almeno per ora) l'argomento e la settimana.

giovedì 22 settembre 2011

Dov'è finita l'informazione?

E' da un po' che ci penso, anche se non ho mai avuto modo di scrivere qualcosa in merito (se non qualche accenno parlando d'altro).
Alcuni dei siti che seguivo più assiduamente si sono progressivamente trasformati in una vetrina per la presentazione di applicazioni, dove con "presentazione" intendo descrizioni a mo' di comunicato stampa con immagini prese direttamente dallo store, e non recensioni. Ovviamente il click sul link per l'acquisto dell'applicazione passa dall'immancabile tradedoubler, e i rumors più improbabili hanno ampio spazio per raccogliere il più ampio pubblico possibile.
Posso comprendere che il web sia cambiato e che per vari motivi non sia più così facile lavorare come 10 anni fa ma, predendola alla larga, il rischio della rete è che nella sovrabbondanza di informazioni si perdano quelle che sono realmente utili (che diventano anche difficile da trovare) e si dia troppo spazio ciò che è inutile (che diventa "utile" solo nell'ottica di chi gestisce il sito e deve assicurare un certo numero di pagine servite e di click che fanno guadagnare). Dov'è finita l'informazione? Fortunatamente c'è ancora, ma bisogna faticare un po' di più per trovarla, e quando la si trova bisogna da un lato tenersela stretta, e dal'altro darsi da fare per trovarna altra, perché se non si è spinti da uno stimolo di curiosità si corre il rischio di uniformarsi al pensiero di altri anziché ragionare con la propria testa... è un processo che implica uno sforzo: a voi scegliere.

lunedì 19 settembre 2011

Scuse, e altro ancora...

Come promesso, vi presento le mie scuse per quel post inutile di un paio di settimane fa in cui pronosticavo l'imminenza di un annuncio da parte di Apple (anuncio che in realtà, comunque, potrebbe arrivare a breve).

Altra correzione riguardo l'applicazione HP iPrint, che denunciavo come scomparsa ma che in questi giorni è tornata online rinnovata e con un nuovo nome: HP ePrint Home & Biz. Più che una correzione mia, un rinnovo ritardato da parte di HP: tra le nuove caratteristiche menzioate, la compatibilità con iOS4... peccato sia in arrivo il 5 (e comunque anche la vecchia versione funzionava con iOS4),

Una triste conferma invece dalle parole chiave che portano gli utenti su queste pagine: pare che gli utenti con problemi di infiltrazione d'acqua nella Fuji XP30 non siano pochi... non so se mi debba consolare o preoccupare il fatto che l'abbiano ritiriata per la riparazione/sostituzione in garanzia senza fiatare... come se fosse un diffetto già visto troppo frequentemente...

Come ultimo punto di oggi, per chi non se ne fosse accorto, Microsoft ha presentato in maniera ufficiale Windows 8. C'è già chi grida alla rivoluzione, e sicuramente in parte avverrà, magari in maniera un po' forzata, visto che "la massa" (con i dovuti tempi) dovrebbe seguire la scia di Microsoft, ma personalmente mi pare in Microsoft, pur guardando al futuro, abbiano le idee un po' confuse sui concetti di usabilità... un'interfaccia touch non può adattasi ad un desktop (se non per alcune funzioni che si possono mutuare in maniera simile tra i due ambienti, come sta facendo Apple con l'ausilio del Magic Trackpad) e le applicazioni desktop non possono, così come sono, entrare in un tablet... altrimenti i tablet avrebbero avuto successo già 10 anni fa. Mi sa tanto di una di quei tentativi alla "o la va o la spacca"... dove voglia andare però non si capisce bene...

giovedì 15 settembre 2011

[10 anni fa] è tutto un magna-magna...

Scorrendo le principali notizie informatiche di 10 anni fa, sembra quasi che alcune cose non siano per niente cambiate in questo decennio: si parla di privacy per chi naviga in rete, informazione online a pagamento, vendita online di video (quasi un'utopia per noi italiani se ripenso alla situazione della rete di 10 anni fa), guerra tra console, SPAM, VoIP a pagamento, danni veri o presunti dall'utilizzo dei cellulare.

Tra questo marasma di notizie più o meno degne di essere riprese, ce n'è però una che mi ha quantomeno incuriosito per la coincidenza: "HP mangia Compaq e diventa titano - con un'operazione finanziaria che vanta ben pochi precedenti nel settore dell'IT, Hewlett-Packard si appresta ad acquisire, per 25 miliardi di dollari, la storica rivale Compaq."

10 anni fa usavo portatili Compaq, che a seguito di quest'acquisizione divennero Compaq-HP (coi marchi che sembravano sparpargliati appositamente per non farti capire cosa stavi usando) e in seguito solo HP. Erano ottime macchine i Compaq e restarono ottime anche col passaggio ad HP (mi riferisco a modelli di fascia alta, che non ho mai visto nei vari Media Market ma solo online o dai rivenditori) ...almeno per un po'.

Ultimamante ho dovuto cambiare marca: HP non fa più il tipo di macchine che mi serve e, nonostante la maggiore potenza, la qualità mi pare tristemente inferiore... ma le cose non sono andate meglio cambiando marca (quantomeno a livello qualitativo).

Lamentele a parte, è curioso notare come 10 anni fa HP si apprestava a diventare uno dei maggiori colossi tra i produttori di computer, mentre oggi, a 10 anni di distanza, dopo aver buttato alle ortiche un'altra importante aquisizione (quella di Palm, e quindi di WebOS) alzando bandiera bianca sui tablet e i dispositivi touch, si appresta (seppur con qualche dubbio) ad abbandonare, o scorporare, pure la divisione che si occupa di PC.

Piccola nota curiosa: HP ed Apple furono legati da un particolare accordo per la vendita diiPod rimarchiati HP... operazione a mio avviso inutile che inizio nel 2004 si concluse l'anno seguente... ma questa è un'altra storia che ricorderemo tra 3 anni...

martedì 13 settembre 2011

[oggi rispondiamo a...] "la apple cambia sempre i telefoni"

Mi ha un po' incuriorito il fatto che qualcuno sia arrivato su queste pagine cercando la frase citata nel subject; in realtà tra le varianti della solite critiche che vanno tanto di moda ultimamente, c'è anche quella che vuole Apple aggiornare troppo rapidamente i suoi device, costringendo gli utenti a spendere continuamente soldi per tenersi aggiornati.
Ora, premesso che se fosse vero tanto di cappello al marketing di Apple (e sicuramente, almeno in parte, è vero che Apple spinga ad aggiornare... così come tutti i produttori cercano di venderti qualcosa di nuovo... stiamo scoprendo l'acqua calda) personalmente nessuno mi costringe ad aggiornare alcunché: ho atteso la quarta generazione di iPhone prima di acquistarne uno, e l'iPhone 3G di mia moglie (un telefono di 3 anni fa) pur con tutti suoi limiti fa girare la versione 4 di iOS... e non smetterà di funzionare quando uscirà iOS5: continuerà a funzionare così come ha funzionato fino ad oggi.
Ma veniamo al nocciolo della questione: è vero che Apple cambia i suoi telefoni così rapidamente? Nell'anno in corso Apple non ha presentato ancora nulla, mentre nel 2010 è stato lanciato l'iPhone 4, che seppur disponibile in 4 varianti (16GB o 32GB, bianco o nero) di fatto è un solo ed unico modello... a listino c'è anche il 3Gs nella variante da 8GB, ma non si tratta certo di una novità visto che è un telefono del 2009...
Se facciamo un confronto con HTC, uno dei maggiori concorrenti del settore smartphone, limitandosi ai soli modelli Android nel 2010 sono stati presentati 15 modelli differenti, e la situazione degli aggiornamenti del sistema non è certo rosea (perlomeno finché si parla di aggiornamenti ufficiali, perché poi il mondo Android permette di passare attraverso le ROM Cooked, operazione che però può non essere alla portata di tutti). Poi possiamo discutere sui prezzi che in molti casi (ma non tutti) sono inferiori rispetto a quello di un iPhone, ma questo è un altro discorso: se la discussione vuol'essere incentrata sul fatto che Apple cambia troppo rapidamente i suoi telefoni, mi sento di dire che no, non è vero che la apple cambia sempre i telefoni.

venerdì 9 settembre 2011

Non ce la racconta giusta?

Dove porterà la battaglia senza confini tra Apple e Samsung?
Penso che tutti conosciate i blocchi alle vendite (o anche alle sole esposizioni, come nel caso della recente IFA di Berlino) chiesti da Apple nei confronti di Samsung... e in certi casi ottenuti...
Penso anche che tutti conoscitate le effettive somiglianze tra alcuni prodotti Samsung e i corrispettivi Apple, somiglianze che vanno ben al di là della ovvia forma di un tablet (come spesso sentenziato da chi cerca di minimizzare la cosa o di andare contro Apple) e che si spingono da banalità quali il packaging e gli accessori, fino a spingersi su alcune personalizzazioni di Android che si avvicinano molto ad iOS (basta fare un confronto, per esempio, col Galaxy S).

Bene... siamo arrivati al nocciolo della questione: Android.

Salvo sviste mie o recenti novità (tutti possono sbagliare, ma comunque questo punto non andrebbe ad intaccare il filo conduttore del discorso), nonostante le tanto sbadierate doti di libertà, la versione 3.x di Android, quella che a detta di Google è l'unica adatta ai tablet, non è Open Source... non tutta perlomeno (solo alcune porzioni della 3.2 sono state rilasciate sotto GPL) e non per il momento (forse lo sarà quando, entro fine anno, verrà rilasciata la versione denominata Ice Cream Sandwich). Anche se fosse completamente Open Source, si tratterebbe di un Open Source abbastanza particolare intorno al quale non mancano gli argomenti di discussione.

Cos'ha a che fare tutto questo con la lotta tra Apple e Samsung?

Mentre Apple utilizza iOS, e Nokia ha abbracciato Windows Phone 7 (scelta la cui bontà è ancora da verificare), la miriade di costruttori che utilizzano Android fa si che ognuno cerchi un elemento per distinguersi dagli altri: HTC, per esempio, ha sempre spinto molto nella personalizzazioen dell'interfaccia (lo faceva anche con Windows Mobile) e anche Motorola ci ha messo del suo sotto questo punto di vista. Samsung, forse un po' a corto di idee, o forse perché più concentrata alla personalizzazione di altri progetti, non ha saputo fare di meglio che "prendere ispirazione" da Apple: ma Apple ad un certo punto ha detto "Basta"...
Se a questo pasticcio sulle personalizzazioni di Android ci aggiungiamo la recente acquisizione di Motorola Mobile da parte di Google (che quindi, inevitabilmente, avrà un occhio di riguardo per questa piattaforma hardware) non sorprende più di tanto la notizia che Samsung si fosse interessata a MeeGo... ma la paura (forse) di fare un'altro buco nell'acqua pare che abbia spostato l'interesse dei coreani verso il futuro Windows 8, tanto che il primo tablet col nuovo sistema di Microsoft sarà presentato dall'azienda di Redmond proprio su un dispositivo Samsung (anche se in passato non è che certe presentazioni ufficiali abbiano portato bene... ve lo ricordate l'HP Slate?).

Chiudendo il cerchio, in attesa di comprendere le reali intenzioni di Google, che forse non ce la racconta giusta riguardo le aperture del proprio sistema e riguardo i rapporti che con i vari costruttori (mi riferisco alla già citata acquisizione di Motorola) viene da chiedersi se Microsoft non riesca a tornare in pista nel settore mobile (smartphone e tablet) con un colpo di coda per certi versi inaspettato.

mercoledì 7 settembre 2011

La nuvola delle applicazioni smarrite

iCloud si preannuncia come una grossa cosa, anche se non è ancora ben chiaro quanto sfrutterà realmente il nuovo DataCenter del North Carolina (pare che utilizzerà i servizi offerti da Microsoft Azure e Amazon AWS).
Al di là di questo, che per l'utente è trasparente, tra le novità di iCloud ci sarà la possibilità di avere sempre sotto controllo tutte le applicazioni comprate col proprio account, così da poterle riscaricare, al bisogno, in ogni momento... questo servizio, in realtà, è disponibile da sempre: fin dalla nascita dell'App Store era possibile acquistare dall'iPhone e poi scaricare (senza ulteriori pagamenti) anche su un iPod Touch o sul computer di casa (utile per il backup della libreria). Ora però tutta la vostra cronologia degli acquisti è in bella mostra, e potete visualizzarla sia per intero, che limitata alle applicazioni non presenti sul device, con tanto di nuvoletta che propone il download, così che tutti capiscano che la possono riscaricare senza pagare dazio. Tutto questo è molto interessante, ma c'è un "ma"... come ben spiegato dalla pagina informativa di iTunes "Gli acquisti effettuati in passato potrebbero non essere disponibili se non sono più offerti sull'iTunes Store".
Questa cosa può essere comprensibile sia nei confronti dello sviluppatore (che, anche se ci piacerebbe, non è obbligato ad aggiornare la sua applicazione all'infinito), sia nei confronti di Apple (che potrebbe rimetterci la faccia a proporre un'App che va in crash perché incompatibile con le nuove versioni di iOS)... ma l'utente?
Qualche giorno fa parlavo con un mio amico (neo-utente iPad) di come stampare direttamente da iOS e, siccome la sua stampante è una HP, la prima cosa che gli ho detto è stata quella di scaricarsi HP iPrint (applicazione di cui ho già parlato in altre occasioni)... peccato che andando sullo store l'applicazione non ci sia più. Siccome io ce l'ho, installata e funzionante sul mio iPhone 4 (nonché sull'iPod Touch e l'iPhone 3G di mia moglie) incuriosito sfoglio da iTunes la mia pagina dei vecchi acquisti, e non c'è neanche lì... fortunatamente, oltre ad averla installata ce l'ho anche nella mia libreria di iTunes, debitamente backuppata: non c'è nulla che mi assicura che funzionerà anche con iOS5, ma perlomeno potrò continuare ad utilizzarla sul vecchio iPod Touch e sull'iPhone 3G.
Il succo del discorso è che iCloud, pur con tutte le buone intenzioni, non potrà metterci al sicuro da tutto, e un backup della vostra libreria di applicazioni acquistate vi conviene sempre tenerlo, prima che queste spariscano dallo store... ma anche così facendo potrebbero insorgere altri problemi, forse poco probabili, ma potenzialmente in agguato: un aggiornamento di un'applicazione che tolga il supporto a vecchie versioni di iOS, renderebbe l'applicazione stessa non più funzionante sui vecchi dispositivi, con l'aggravante che se avete scaricato l'update da iTunes, non avete più modo di recuperare la versione precedente che funziona sul vecchio dispositivo e nemmeno la potrete recuperare da iCloud; l'unica possibilità è quella di archiviare anche le vecchie versioni ogni volta che iTunes, facendo l'update, le mette nel cestino... ma diventerebbe un lavoro troppo oneroso sia in termini di tempo che in termini di spazio, senza considerare che sarebbe opportuno verificare "a mano" quali delle vecchie versioni conviene mantenere: una cosa che va contro ogni logica degli automatismi introdotti da iCloud, una cosa che al limite si potrebbe fare solo per quella-determinata-applicazione-di-cui-non-posso-assolutamente-fare-a-meno-e-della-quale-non-c'è-nessuna-alternativa (e al momento, vista la varietà di scelta presente sullo store, fortunatamente non me ne viene in mente nessuna).
In definitiva, al di là del backup preventivo della libreria di iTunes (che è sempre un bene fare) non resta che confidare nel buon operato degli sviluppatori, e rassegnarsi al fatto che per sfruttare le cose nuove è indispensabile aggiornare con una certa frequenza (3 anni?) anche l'hardware; l'alternativa, che piaccia o meno, è quella di tenersi il vecchio hardware rinunciando però alle nuove funzioni e ai nuovi automatismi... oppure guardare fuori dall'ecosistema Apple... ma non mi risulta che Android offra prospettive migliori sotto questo profilo, anzi, la variabilità dell'hardware e le differenze tra le versioni 2.x e la versioni 3.x rendono più problematica anche la compatibilità dello stesso software su diversi dispositivi.

martedì 6 settembre 2011

Premonizioni

Non chiedetemi il perché e in base a quali indizi sto facendo questa dichiarazione, ma ho la sensazione che sia in arrivo qualche grossa novità da Apple, qualcosa che potrebbe arrivare nel corso di questa settimana (magari già oggi) o al più tardi la prossima.
In caso di premonizione errata, vi porrò le dovute scuse per questo post inutile.

venerdì 2 settembre 2011

5" più 5" non fa 10"

Nonostante l'avessi già intravisto, l'IFA di questi giorni (la fiera dell'elettronica di consumo che si sta tenendo a Berlino) mi dà l'occasione di parlare del Sony Tablet P.
Se questo prodotto ha un vantaggio, è sicuramente quello del peso: 372g contro gli oltre 600g dell'iPad (601g per la versione WiFi e 613g per quella 3G) ma, a mio avviso, questo è l'unico punto di forza del tablet.
Per chi non l'avesse ancora visto si tratta di un dispositivo sicuramente originale, composto da due schermi che si ripiegano su se stessi per assicurare il massimo della portabilità... quantomeno nelle intenzioni. Ma entriamo un po' più nel dettaglio. Gli schermi sono da 5.5" ed hanno un fattore di forma insolito: 1024x480. Appaiando i due display l'uno sopra l'altro si ottiene una forma quasi quadrata (1024x960) soprattutto considerando che tra i due schemi rimane, inevitabilmente, un piccolo spazio nero... neanche troppo piccolo a dire il vero. Gli amanti della geometria possono dilettarsi a fare qualche conto e scoprire che, nel complesso, a dispositivo aperto si ottiene un display con una diagonale di circa 7" (e non 10", come scritto da alcuni recensori che pensavano di sommare le due diagonali) ma la forma quadrata e la divisione intermedia lo rendono sicuramente meno fruibile rispetto a quello che potrebbe essere, per esempio, il 7" del Galaxy Tab.
La scelta di dividere lo schermo in due influisce per forza di cose sulle modalità di utilizzo: la parte bassa viene solitamente riservata a tastiera, comandi, e cose di questo tipo, mentre la parte alta è quella realmente dedicata alla visione; nelle situazioni in cui la visione può essere "allargata" ad entrambi gli schermi (per esempio durante la navigazione internet), la forma quadrata non è certo quella ottimale, e lo spazio nero disturba la visuale. Nella visione dei film, il fattore di forma del display (inteso come "uno" dei due display) è probabilmente ottimale, ma la visione sui 9,7" dell'iPad (o di altri tablet di queste dimensioni) è sicuramente migliore rispetto a quella su uno schermo da 5.5".
Infine, lo spessore si 14 millimetri, che una volta richiuso diventano 28, ovvero quasi 3 cm, non credo che lo rendono proprio così comodo da portare in giro... e la forma bombata probabilmente non aiuta nemmeno la scruttura, nonostante uno schermo interamente dedicato alla tastiera.
Nel complesso la soluzione pensata da Sony, pur essendo apprezzabile come concetto e per certi versi innovativo (anche se non si tratta di una novità assoluta), pensando al reale utilizzo mi pare poco pratica... tutto questo senza considerare il fatto che, nonostante monti Android, per sfruttare al meglio le sue caratteristiche serviranno dei software scritti ad hoc per dividere le funzioni tra i due schermi.
Come postilla finale ci metterei anche il prezzo: 599 Euro per un unico modello, con connessione WiFi+3G e 4GB di memoria (che sarà anche espandibile con MicroSD, ma mi sembra davvero pochina come base). Con gli stessi soldi si può comprare un iPad 2 da 16GB con WiFi+3G e schermo da 9.7"... a occhio e croce credo che non possa fare concorrenza nemmeno sotto questo aspetto.
In definitiva, se i concorrenti dell'iPad non trovano niente di meglio, prevedo (almeno a breve e medio termine) un mercato ancora fortemente sbilanciato verso il tablet di Apple.

PS: nel caso ve lo stiate chiedendo, no, non ho avuto modo di provarlo... queste considerazioni nascono dall'esame delle specifiche e dai video che potete trovare in rete.