iOS, nato inizialmente cone iPhone OS (o, più semplicemente, come "firmware dell'iPhone") sta crescendo di anno in anno a passi da gigante. La prima versione era molto immatura e non permetteva nemmeno l'installazione di applicazioni (perlomeno non per vie ufficiali), tant'è che la mia prima scelta di contatto con questo mondo ricadde su un iPod Touch e non su un iPhone (al di là del fatto che inizialmente l'iPhone non era nemmeno disponibile in Italia).
La seconda major release inaugurò l'apertura dell'AppStore (progetto che, a mio avviso, era programmato già da molto tempo prima dell'uscita del primo iPhone); la terza introdusse spotlight e il copy&past; la quarta ha portato le cartelle per le applicazioni, il multitasking (non per tutti) e, successivamente, la stampa e Airplay. In definitiva potremmo dire che, progressivamente, iOS ha integrato buona parte delle funzioni tipiche dei sistemi "maggiori"; qualcuno potrebbe dire che i device con Android avevano già da subito certe funzioni, ma non è di questo che vorrei parlare oggi...
Parallelamente, seppure con ritmi completamente diversi Mac OS X ha integrato l'utilizzo delle gestures nate su iOS (nonché lo scrolling dinamico e altri piccoli dettagli), il mouse, periferica d'eccellenza introdotta da Apple nel lontano 1984, dopo l'esperimento non molto riuscito del Magic Mouse con superficie multitouch, è stato affiancato/rimpiazzato dal Magic Trackpad (indispensabile per eseguire le gestures) e Lion prenderà in prestito da iOS altre funzioni più o meno utili, come Launchpad o le applicazioni a pieno schermo (senza dimenticare il Mac App Store, già disponibile da gennaio per tutti gli utenti di Snow Leopard).
Ma torniamo sull'argomento iOS; la quinta versione di questo sistema, che uscirà a settembre, oltre alle centinaia di altre novità più o meno importanti, ne include una che per molti versi segna un punto di svolta col passato: l'indipendenza dal computer. Già possibili per Apple-TV (che è comunque basata su iOS), l'attivazione e gli aggiornamenti di iPhone, iPod Touch e iPad, potranno essere eseguiti OTA (Over The Air) senza la necessità di collegare il dispositivo al computer. Questo significa che l'iPad, il miglior candidato a rimpiazzare il computer casalingo, potrà "vivere di vita propria": oltre a creare documenti, stampare attraverso AirPrint, e mostrare i propri contenuti su altri dispositivi grazie ad Airplay, potrà organizzare le foto, sarà in grado di accedere ad una base Airport per configurarla, e tante altre cose ancora... in poche parole, potrà essere acquistato ed utilizzato al 100% anche da chi non ha un computer, e sarà sempre pronto per essere sincronizzato con qualsiasi altro dispositivo attraverso iCloud.
Proprio l'introduzione di iCloud getta però qualche ombra su un'altra funzione che personalmente avevo molto a cuore: la gestione dei file. Per chi ancora non lo sapesse, Jailbreak a parte, iOS non ha un file manager e ogni applicazione ha un proprio spazio riservato per i propri documenti, che in certi casi (se l'applicazione lo permette) possono essere "esportati" verso lo spazio delle altre applicazioni, e in altri casi sono un vicolo cieco dal quale non c'è via d'uscita: se avete un PDF in iBooks, a parte stamparlo o legerlo, non potete farci altro che spedirlo via mail... (a tal proprosito, dopo lunghe ricerche, vi consiglio di installare Phone Drive, applicazione che consente di impostare/esportare file via WiFi, sia col computer che con altri dispositivi iOS, nonché di esportare i files in questione verso le applicazioni desiderate).
Non è ancora ben chiaro come funzionerà la sincronizzazione dei documenti su iCloud, ma se l'idea di Apple è quella di rinunciare in via definitiva al file manager per passare sempre e solo attraverso iCloud, la cosa mi lascia quantomeno un po' perplesso... Il concetto di sincronizzazione prevede che si sia una certa corrispondenza tra quello che vedo da ogni dispositivo sincronizzato: su Mac OS X (che a partire da Lion si chiamerà solo OS X) ho una cartella "Documenti" utilizzata da tutte le applicazioni e che presumibilmente potrà essere sincronizzata su iCloud; su iOS (almeno fino ad ora) non c'è nulla di corrispondente, il che lascia presagire che con iOS si potrebbe accedere ad iCloud in modo simile a come adesso si accede all'iDisk, sfogliando i documenti e importandoli poi nello spazio riservato dell'applicazione scelta... una sorta di file manager remoto che non va ad intaccare l'attuale gestione dei documenti di iOS ma che richiede comunque una connessione a iCloud: può essere soddisfacente una soluzione simile? A mio avviso no, o quantomeno non al 100%, e comunque andrebbe "contro" la filosofia di iCloud pensata da Apple, che non si traduce in un banale spazio di archiviazione remoto ma in un sistema pensato per sincronizzare tutti i dispositivi collegati e che quindi dovrebbe prevedere una "cartella Documenti" anche su iOS. L'altra possibilità è che OS X "si adegui" a questa filosofia restrittiva e che il successore di Lion faccia sparire anch'esso il file manager, ma mi pare un'ipotesi percorribile solo se Apple decidesse di suicidarsi con le proprie mani...
In definitiva, se Apple vuole mantenere una certa coerenza dei servizi di iCloud sui terminali iOS, prima o poi dovrà prevedere un "luogo" dove vanno a finire tutti i documenti sincronizzati: può anche essere qualcosa di simile all'attuale iDisk, purché conservi una copia in locale dei documenti, così che ci si possa lavorare sempre, anche senza connettività; uno spazio riservato alla sincronizzazione con iCloud ma sempre accessibile a tutte le applicazioni, in entrambi i versi. Questa si che potrebbe essere una buona soluzione... immaginate: apro Pages sull'iPad, e inizio a scrivere un documento. Lo salvo nello spazio iCloud e ce l'ho sempre sul dispositivo, ma appena l'iPad si connette in rete, lo stesso documento finisce sui server Apple che si preoccupano di mandarlo sull'iPhone e sul Mac di casa; a casa lo modifico dal Mac, lo esporto in .doc, lo salvo in Documenti e automaticamente finisce in iCloud (e quindi anche sull'iPad non appena si aggancia ad una rete). Dall'iPad, una volta sincronizzato, anche se sono staccato dalla rete lancio Documents to Go (tanto per dirne uno) e apro dallo spazio iCloud il documento che avevo creato con Pages e modificato sul Mac. Non sarebbe flessibile al 100% in quanto limitato ai documenti che passano per iCloud ma sarebbe integrato a livello di sistema, e quindi disponibile per tutte le applicazioni: mi pare più che accettabile.
Abbiamo parlato di iOS5, di iCloud, e di come far convergere queste due cose verso una gestione dei Documenti che si sposa con quello che abbiamo in OS X; l'ultimo pensiero di questo commento, a tratti un po' contorto, torna quindi sulla convergenza di OS X verso iOS, così da potersi chiedere se in un futuro (neanche troppo lontano) il tutto potrebbe convergere in un unico prodotto. Abbiamo già visto sopra (e lo sapete bene anche voi) che molte funzioni di iOS sono state implementate in Lion, ma potrebbe iOS sostituire in tutto e per tutto OS X? Per come lo conosciamo ora la risposta è un "NO" deciso, ma pensando alle nuove funzioni di iOS5, all'eventualità che arrivi qualcosa che assomigli ad un file manager, e al fatto che comunque iOS si evolverà in iOS6, iOS7, ecc... ecc... l'ipotesi non è così remota. Non dimentichiamo inoltre che iOS, pur essendo unico, in realtà ha due anime: la versione che gira su iPhone non è uguale in tutto e per tutto a quella che gira su iPad, e un'eventuale terza versione destinata ai Mac (magari quando i Mac monteranno ARM) potrebbe avere altre differenze in grado di adattarla al meglio ad un utilizzo più "classico" del computer. Personalmente resto dell'idea che, se questo avverrà, sarà tra 5 o 6 anni, dopo la versione nr.9 di iOS e dopo un'altra major release di OSX.
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