mercoledì 15 aprile 2009

Questione di abitudini (Windows 7)

Un'indagine di Dimensional Research, i cui risultati sono riportati da Information Week, mette in evidenza il fatto che l'83% delle aziende non ha la minima intenzione di passare a Windows 7 nel primo anno di disponibilità del nuovo sistema, il 42% prevede di farlo solo al secondo anno, e un buon 17% prevede di non adottarlo proprio: andando più in là nel tempo è lecito imaginare che Windows 7 sarà rimpiazzato da un nuovo sistema, quindi in caso di cambiamento si rivolgerebbe direttamente al suo successore.
Difficile dire quanto questo comportamento sia dovuto a questioni economiche (siamo nel bel mezzo di una crisi mondiale) o a sfiducia nel lavoro fatto da Microsoft (vista la fredda accoglienza già riservata a MS-Vista), fatto stà che un buon 50% degli intervistati ha ammesso anche di voler prendere in considerazione Linux o Mac OS X.
In realtà la maggior parte delle aziende dichiara anche che la preoccupazione principale riguarda la compatibilità del software (anzi, il 67% è "convinto" che il passaggio a Windows 7 si tradurrà in problemi di questo tipo), quindi è improbabile che a fronte di queste preoccupazioni venga presa realmente in considerazione la possibilità di cambiare completamente sistema operativo passando a Linux o a Mac, anche se potrebbe essere l'occasione per dare un taglio netto a diversi altri problemi.
La situazione è ancora più "complicata" se si considera che moltissime aziende (da quello che vedo io, la maggior parte), stà utilizzando ancora XP, e non si sogna nemmeno di passare a Vista, sempre per i sovracitati problemi (reali o presunti) di compatibilità. Gli stessi utenti si dividono in due categorie nette: c'è chi dopo aver provato Vista non tornerebbe più indietro, ma anche chi (e sono la maggior parte) non sopporta il nuovo sistema.
Personalmente ho usato pochissimo Vista, ma a livello di usabilità non trovo che sia più terribile rispetto a XP... ma neanche meglio... ciò che era scomodo in XP lo è anche in Vista, qualcosina è migliorato, e qualcosina è diventato ancora più "contorto"; globalmente (parlando di usabilità) non riscontro grosse differenze. Secondo il mio modesto parere, chi non sopporta Vista è chi è poco avvezzo ai cambiamenti: c'è un intera generazione di persone che è entrata in contatto col mondo dell'informatica utilizzando Windows 95 e le successive release, fino ad arrivare a XP, il tutto senza cambiare le modalità base di utilizzo del sistema operativo. Si tratta dell'utente medio di Windows, quello che messo di fronte ad un Mac, all'iPhone, o a un Palm, non sa come muoversi perché non trova il tasto Start... e le abitudini sono dure da cambiare (gli va un po' meglio sotto Linux con quelle interfaccie che assomigliano a Windows... almeno finché non si scontrano con qualche funzionalità diversa).
Prima o poi tutti questi utenti (e ancor più le aziende) dovranno comunque scontrarsi con l'acquisto di nuove macchine che richiedono necessariamente Vista: succede già con alcuni portatili, e succederà sempre più spesso, perché Microsoft, nonostante i continui rimandi, un bel giorno cesserà di supportare XP (sistema che è sul mercato dal 2001) e un'azienda non può permettersi di lavorare con strumenti che non sono più supportati.
Come spiegato sopra, è presto per dire se Apple potrà trarre vantaggio da questa situazione, ma quel che è certo è che nel mondo Macintosh una cosa del genere non potrebbe mai succedere: se è vero che qualsiasi azienda (comprese quelle che utilizzano Apple) attendono il feedback dei primi smanettoni prima di cambiare sistema operativo (e magari il primo major update, visto che con quelle macchine ci devono lavorare), l'utente medio di Mac OS X non vede l'ora di sperimentare le novità delle nuove release del sistema, e difficilmente è poco propenso ai cambiamenti. Per un utente Apple, essere legati ad una versione di Mac OS X del 2001 sarebbe improponibile: dal 2001 ad oggi sono state rilasciate 6 major release, ognuna con miglioramenti significativi, e (salvo casi particolari) chi non utilizza l'ultima versione non lo fa perché la nuova non gli piace (come accade con Vista rispetto ad XP), ma perché la sua macchina non è supportata, oppure non sente l'esigenza di cambiare...
In definitiva, anche sotto questo aspetto, Windows e Mac OS sono l'espressione di due mondi con abitudini completamente diverse.

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