Apple ci ha abituato alle sue manie, che periodicamente variano introducendo nuovi elementi nel suo ecosistema.
Tutto iniziò verso la fine del 1999 con iMovie, software per montare i filmati importati dalla propria videocamera DV tramite la firewire (che tutti i Mac, o quasi, avevano, ma ben pochi PC ne erano dotati). Da iMovie si passava poi a iDVD, e col passaere degli anni iMovie ha acquisito la capacità di montare filmati in HD, si è completamente rinnovato come intefaccia, ed è arrivato anche su iOS.
Poi arrivò l'iPod e l'era delle musica, con tanto di iTunes Music Store. Per chi la musica non la vuole solo ascoltare ma anche creare, più tardi arriva anche Garageband, anch'esso disponibile pure su iOS.
Dopo video e musica, è l'ora delle foto: iPhoto (l'abbiamo visto ieri in occasione dell'appuntamento con "10 anni fa") arriva nel 2002, e molti anni dopo viene affiancato da Aperture. Ma non solo: l'iPhone, che inizialmente sembra snobbare l'argomento, di modello in modello monta fotocamere sempre migliori e include la possibilità di scattare foto HDR.
Per chi non si accontenta, Apple mette nelle mani di tutti la possibilità di sviluppare applicazioni con Xcode: non solo mania delle App acquistate, ma anche mania di sviluppo che si traduce in un esplosione di applicazioni sull'App Store (purtroppo con qualche ripercussione anche sulla qualità).
Oggi la novità potrebbe riguardare il campo dell'editoria: pare che Apple si prepari a lanciare un tool per la creazione di libri digitali. Se fosse qualcosa alla portata di tutti, potrebbe significare che ognuno potrà scrivere il proprio libro e pubblicarlo sull'AppStore... assisteremo ad una nuova mania?
PS: dall'analisi sono stati volutamente esclusi i software professionali (a parte un breve accenno ad Aperture) meno soggetti alle manie.
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