lunedì 31 agosto 2009
Decentralizzazione
Ho citato non a caso questo articolo (tra i molti che hanno riportato la notizia) perché in quelle righe vengono espresse alcune perplessità che condivido e che vado a trattare anche qui di seguito.
In quasi tutte le altre città del mondo (comprese le altre città europee) è possibile trovarsi di fronte ad un Apple Store mentre si passeggia per le vie del centro, o comunque le vie più "commerciali"... in Italia no...
L'Apple Store di Roma si trova nel Centro Commerciale RomaEst, a circa 16 km dal centro della città (20-30 minuti di strada). L'Apple Store di Milano si trova presso il Centro Commerciale Carosello di Carugate, a più di 20 km dal centro (mezz'ora di strada, salvo traffico).
Ora, ammetto di non conoscere RomaEst, e nemmeno il Carosello di Carugate: forse sono sempre strapieni di gente, ma dubito che siano luoghi meta di turisti in vena di acquisti, o di visitatori "casuali" della città. Certo, anche negli USA alcuni Apple Store sono all'interno delle grandi mall, ma le usanze americane sono un po' diverse dalle nostre, e comunque gli Apple Store più famosi restano quelli al centro delle grandi città, come quello sulla Fifth Avenue di New York. Inoltre anche in molte altre città Europee gli Apple Store sono posizionati nel centro della grandi città, in luoghi ad alta visibilità: basta vedere Londra (dove sono stato 5 anni fa), Monaco, o molti altri ancora.
Non voglio mettere in dubbio la scelta fatta da Apple senza prima aver dato un'occhiata a questi centri commerciali (probabilmente sarò presente all'apertura dell'Apple Store di Milano), e magari mi ricrederò vedendo la mole di persone che vi transita quotidianamente, però è una decisione che lascia sicuramente qualche perplessità: al Centro Carosello di Carugate ci dovrò andare apposta per quello (e al momento non so ancora bene se è ben servita a livello di mezzi pubblici... ma a memoria non ci si arriva con la metro, che passa poco più a sud...), mentre un Apple Store in galleria Vittorio Emanuele l'avrei visitato con tutta probabilità ogni qualvolta mi sarei trovato a passare per il centro.
sabato 29 agosto 2009
Mantide [aggiornato]
[Aggiornamento] visto che mi è stato chiesto in mail, vorrei specificare che no, non credo che Apple passerà ai nomi degli insetti quando avrà esaurito i grandi felini... questo mia ultima considerazione voleva solo essere un aggancio per pubblicare la foto
venerdì 28 agosto 2009
E' arrivato il Leopardo delle Nevi
giovedì 27 agosto 2009
Interfaccie, il ruolo di GNU/Linux
Nei giorni scorsi abbiamo parlato di un possibile sviluppo nella gestione dei documenti all'interno delle prossime versioni dei sistemi operativi. Qualche tentativo in tal senso è stato fatto anche su alcuni progetti in ambiente GNU/Linux, e proprio a proposito di GNU/Linux ci si potrebbe chiedere come potrebbe cambiare il mondo dell'informatica anche dal punto di vista del mercato.
Riallacciandomi a quanto detto all'inizio, parlando di informatica si parla di un mercato che si è sviluppato grossomodo negli ultimi 25 anni. Considerando che l'hardware ha un'influenza "relativa" sull'esperienza dell'utente, se non nella misura della potenza di elaborazione che mette a disposizione per il software, focalizziamo l'attenzione sulle due aziende che, seppur con un'enorme sproporzione, rappresentano i due sistemi operativi antagonisti per antonomasia: Microsoft ed Apple.
Entrambe le società sono presenti sul mercato dall'inizio dell'era informatica, ognuna con filosofie di mercato differenti, ed entrambe hanno vissuto finora sotto la guida dei propri fondatori. Bill Gates è andato in pensione lo scorso anno, e Steve Jobs, con il suo rientro nel 1996, è considerato l'elemento chiave della rinascita di Apple. Alla luce di tutto ciò è lecito chiedersi cosa accadrà quando Microsoft ed Apple dovranno affidarsi totalmente ad altri personaggi.
Può essere che il mercato abbia già trovato un suo status quo, come può essere che l'attuale trend porti ad un maggior equilibrio tra i due sistemi. Ho già parlato in passato dell'attuale team che lavora in Apple e che ha sostiuito egregiamente Steve Jobs durante la sua recente assenza per motivi di salute. Per quanto riguarda Microsoft, credo che dopo il mezzo passo falso di Vista (sviluppato e lanciato ancora sotto la guida di Gates), molto del suo futuro dipenderà da Windows 7.
In questa "guerra a due" però non bisogna dimenticare GNU/Linux: GNU/Linux non è legato a nessuna società (sebbene ne esistano diverse distribuzioni curate anche da aziende quotate in borsa) e può contare sul supporto di una comunità di persone in continua espansione che contribuisce continuamente al suo sviluppo. Sebbene a mio avviso presenti ancora diversi limiti in ambito consumer (nonostante gli enormi progressi fatti negli ultimi anni), e sia purtroppo improponibile in certi ambiti professionali (per la mancanza di alcuni software specifici), la sua forza sta proprio nella sua indipendenza.
La comunità che sviluppa GNU/Linux non è identificabile in una sola persona che può fare il bello e cattivo tempo, e non è sensibile a errori strategici o di marketing. Di contro, proprio la mancanza di un riferimento assoluto rende impossibile fare investimenti mirati (a meno di interessi specifici di una determinata società che scelga di utilizzare GNU/Linux) o di convogliare tutti gli sforzi della comunità nella stessa direzione (eventualità che in alcune circostanze può essere importante).
In qualsiasi modo sarà realizzato il desktop del futuro, credo che GNU/Linux assumerà un'importanza sempre maggiore, anche se (tralasciando certi ambiti dove già ora la fa da padrone) difficilmente riuscirà ad acquisire una posizione dominante nel breve/medio termine: tutto dipenderà da come le grandi software house decideranno di prendere in considerazione l'argomento, perché (checché se ne dica) in certi ambiti alcuni software sono indispensabili e non presentano reali alternative "open".
Apple, nonostante la crescita continua degli ultimi anni, è sempre in una posizione scomoda perché è costretta a mantenere continuamente la sua fama di azienda "innovatrice". Se Apple non riuscirà ad imboccare in continuazione la giusta strada, il suo 5 per cento scarso di mercato rischia di venire assorbito presto da altri, anche se poi potrebbe restare in gioco grazie ai dispositivi portatili in stile iPhone.
Se tutti gli altri crescono Microsoft non può che calare, e al di là delle "guerre di religione" questo non può che essere un bene per gli utenti: una divisione più equa del mercato porterà ad una maggiore concorrenza con benefici per tutti. Quanto velocemente calerà (ammesso che il calo continui, come mostrano i trend degli ultimi mesi) è difficile dirlo, ma i prossimi due o tre anni potrebbero essere decisivi per capire quale sarà l'orientamento futuro del mercato.
Negli anni a venire potrebbero esserci molti cambiamenti nel modo di intendere l'informatica e nell'utilizzo di Internet, con i due mondi che vanno a confluire in un numero sempre maggiore di compiti: anche senza tirare in ballo il cloud computing, dietro l'angolo c'è anche Chrome OS, il sistema operativo di Google che è stato volutamente tralasciato in questa analisi, ma che potrebbe rappresentare il quarto incomodo.
mercoledì 26 agosto 2009
Tablet: nuove conferme e nuove smentite
martedì 25 agosto 2009
Interfacce, evoluzione in corso
Qualche tempo fa discutevo con un mio amico sul futuro dei sistemi operativi. Chi ha grossomodo la mia età (o anche qualche anno in più) ha visto nascere l'informatica e l'ha vista diffondersi nelle case. Secondo il mio punto di vista, per molti aspetti l'informatica che conosciamo oggi è ancora in una fase embrionale: per esempio, escludendo i primi anni in cui si lavorava solo in maniera testuale, a livello di interfaccia e di interazione con l'utente i paradigmi che utilizziamo oggi (seppure abbelliti da effetti grafici e arricchiti di alcune comode funzioni) sono ancora quelli che hanno fatto nascere e diffondere il computer.
Il desktop con le sue cartelle è "formalmente" lo stesso del primo Mac del 1984, ma anche quello del precedente Lisa, quello della Xerox (da cui Apple ha acquisito l'idea), o ancora quello dell'Amiga. Qualcuno potrà contestare che se il paradigma si è affermato e consolidato, significa che funziona più che bene e che non c'è bisogno di altro. In realtà, a mio avviso, la situazione è destinata prima o poi ad evolversi o quantomeno ad ampliare qualche concetto di interazione, anche se non è semplice immaginare come.
Apple, prima con iTunes e iPhoto, e poi con Spotlight, per certi versi sta gettando le basi per pensare a qualcosa di nuovo. Siamo ancora lontani da concetti rivoluzionari di interazione con l'utente, ma è interessante osservare che con queste applicazioni è cambiato l'approccio ai dati: l'utente non deve più preoccuparsi di organizzare la propria musica o le proprie foto in cartelle, sottocartelle e sotto-sottocartelle, ma dà semplicemente in pasto i propri documenti ai programmi in questione, per poi fruirne al loro interno.
Le foto andranno a costituire eventi o album che (volendo) possono essere raggruppati in cartelle virtuali all'interno dell'applicazione; ogni foto può stare in più album, e si possono creare album "dinamici" che raccolgono automaticamente le foto (vecchie o nuove che siano) in base ai tag, o lasciare che iPhoto le organizzi automaticamente in relazione al luogo in cui sono state scattate, o ai volti delle persone rappresentate. Anche iTunes offre possibilità simili con playlist speciali realizzate in automatico in base a qualsiasi criterio desiderato (artista, genere, voto), o anche in maniera "casuale" grazie alla funzione Genius.
Quello che però meglio rappresenta il concetto di recuperare dati e documenti senza sapere dove sono, è Spotlight; grazie all'indicizzazione del contenuto dell'hard disk (e dei vari documenti), Spotlight è capace di scovare in modo immediato sul nostro Mac qualsiasi file, appuntamento, mail, contatto, canzone ecc, che contenga la parola chiave indicata.
Per assurdo, in una futura concezione del sistema operativo, il desktop potrebbe essere completamente vuoto con un campo di inserimento al centro: l'utente scrive la parola chiave con la quale ha bisogno di lavorare, e in quel momento compaiono intorno le icone di tutti gli elementi attinenti a quanto digitato, divisi per tipologia, ed eventualmente filtrabili e ordinabili. Contatti mail e appuntamenti in alto a sinistra, le applicazioni sotto, i documenti a destra, e note nell'angolo in basso. Su un lato di questo ipotetico nuovo concetto di desktop (idealmente a sinistra), in un oggetto simile al dock, potrebbero invece trovare posto delle "raccolte" preconfezionate simili alle playlist di iTunes, oppure delle raccolte dinamiche con parole chiave (o tipologie di documenti) predefinite, com'è già possibile fare con le smart folder di Leopard.
Sotto certi aspetti alcuni di questi concetti sono per certi versi già evidenti sull'iPhone OS, dove manca un file manager ma (grazie alla recente introduzione di Spotlight) è possibile trovare immediatamente tutti quello che ci serve, impostando l'ordine preferito di visualizzazione; quello che manca all'iPhone OS, per espletare al meglio questo concetto, è la possibilità di salvare i documenti in modo tale che siano accessibili a tutte le applicazioni (al momento questa possibilità vale solo per le libreria fotografica e, parzialmente, per quella musicale), cosa che sarebbe un gradito step per gli sviluppi futuri, e che magari sarà implementato in occasione del lancio del fantomatico Tablet "designed in Cupertino" - sperando che la soluzione scelta non sia quella di passare necessariamente su iDisk.
In realtà questo modo di operare potrebbe non essere gradito a tutti gli utenti: quelli che hanno una mentalità più "classica", o provengono da altri sistemi operativi, difficilmente accettano di non sapere come sono organizzati i file dati in pasto ad iTunes e iPhoto, e preferiscono organizzarsi i documenti a mano.
A mio avviso questo modo di operare è superato, e in futuro assisteremo sempre di più ad un accesso alle informazioni tramite ricerca dei contenuti, passaggio inevitabile in virtù del numero sempre maggiore di informazioni affidate ai computer.
Un altro vantaggio della modalità di accesso alle informazioni tramite ricerca per parole chiave (o contenuti), è che permette di astrarre il concetto di organizzazione "fisica" rendendolo indipendente dalla testa dei diversi utenti: la personalizzazione attuata da questi ultimi verrebbe effettutata solo sulla visualizzazione finale, filtrando e ordinando i risultati in base alle proprie esigenze di lavoro. La posizione reale dei files resterebbe inalterata, anche se le preferenze di visualizzazione di un altro utente (che magari accede agli stessi documenti sulla stessa macchina, oppure in rete) sono totalmente diverse.
Se ci pensate è un po' quello che facciamo già ogni giorno quando cerchiamo qualcosa in Google o in un altro motore di ricerca: basta estendere il concetto al contenuto delle nostre macchine, offrendo maggiori possibilità di personalizzazione dei risultati della ricerca e della loro visualizzazione. Prossimamente analizzeremo i possibili scenari futuri dal punto di vista del mercato.
lunedì 24 agosto 2009
[cs] Apple distribuirà Mac OS X Snow Leopard il 28 Agosto
Ne parlavamo giusto ieri... oggi il comunicato stampa ufficiale
CUPERTINO, California— 24 Agosto, 2009—Apple® ha annunciato oggi che Mac OS® X v10.6 Snow Leopard™ sarà in vendita venerdì 28 agosto presso i negozi retail Apple Store e presso i rivenditori autorizzati Apple; il negozio online Apple accetta da oggi i pre-ordini. Snow Leopard aggiunge a una decade di successi e innovazioni del sistema OS X centinaia di miglioramenti, nuove tecnologie, il supporto predefinito a Microsoft Exchange. Snow Leopard sarà disponibile come aggiornamento per gli utenti di Mac OS X Leopard® ad un prezzo di 29€.
“Snow Leopard si basa sul nostro sistema operativo migliore di sempre e siamo felici di poterlo presentare agli utenti prima del previsto,” ha affermato Bertrand Serlet, senior vice president Apple per il Software Engineering. “Ad un prezzo di appena 29€, gli utenti di Leopard possono avere un facile aggiornamento al sistema operativo più evoluto al mondo e l’unico sistema con il supporto Exchange integrato.”
Per creare Snow Leopard, gli ingegneri Apple si sono concentrati sul perfezionamento del 90 percento degli oltre 1000 progetti che compongono Mac OS X. Gli utenti noteranno miglioramenti fra cui un Finder™ più reattivo; Mail che carica i messaggi nella metà del tempo;* Time Machine® con un back up iniziale più veloce dell’80 percento;* un Dock con integrazione di Exposè; QuickTime® X con un player ridisegnato che permette agli utilizzatori di vedere, registrare, tagliare e condividere video in tutta facilità e una versione a 64-bit di Safari® 4 che è fino al 50 percento** più veloce e resistente ai crash dovuti ai plug-in. Snow Leopard è metà della dimensione della versione precedente e libera fino a 7 GB di spazio su disco una volta installato.
Per la prima volta le applicazioni di sistema, compresi Finder, Mail, iCal®, iChat® e Safari, sono a 64-bit e il supporto ai processori a 64-bit di Snow Leopard permette l’utilizzo di grandi quantità di RAM, incrementa le performance e aumenta la sicurezza, pur rimanendo compatibile con le applicazioni a 32-bit. Grand Central Dispatch (GCD) fornisce agli sviluppatori software una nuova e rivoluzionaria modalità per scrivere applicazioni che sfruttano i processori multicore. OpenCL, standard aperto basato su C, permette agli sviluppatori di sfruttare l’incredibile potenza dell’unità di elaborazione grafica per processi che vanno al di là della grafica stessa.
Snow Leopard è l’unico sistema operativo desktop che integra il supporto a Microsof Exchange Server 2007 e permette di utilizzare Mac OS X Mail, Rubrica Indirizzi e iCal per spedire e ricevere email, creare e rispondere ad inviti per meeting, e cercare e gestire i contatti con liste di indirizzi globali. Le informazioni Exchange funzionano con fluidità all’interno di Snow Leopard in modo che gli utenti possano sfruttare appieno le funzionalità uniche del sistema OS X come le veloci ricerche Spotlight™ e le anteprime Quick Look.
Anche Mac OS X Server Snow Leopard, la prossima importante versione del sistema operativo server più facile da utilizzare al mondo, sarà in vendita venerdì il 28 agosto. Snow Leopard Server include nuove innovative funzionalità come Podcast Producer 2 e Mobile Access Server e ha il prezzo più competitivo di sempre, a 499€ per licenze client illimitati. Ulteriori informazioni e la lista completa dei requisiti di sistema Snow Leopard Server sono reperibili sul sito alle www.apple.com/server/macosx/.
Prezzi e Disponibilità
Mac OS versione 10.6 Snow Leopard sarà disponibile come upgrade a Mac Os X versione 10.5 Leopard il 28 agosto 2009 presso Apple Store® (www.apple.com), i Retail Store Apple e i rivenditori autorizzati Apple. La licenza di singolo utente di Snow Leopard sarà disponibile ad un prezzo di 29 €, mentre Snow Leopard Family Pack, che contiene una licenza per 5 utenti in un singolo domicilio, sarà disponibile ad un prezzo di 49€. Per gli utenti di Tiger® con un Mac basato su processore Intel, il Mac Box Set include Mac OS X Snow Leopard, iLife® ’09 e iWork® ’09 e sarà disponibile ad un prezzo di 169€ e il Family Pack ad un prezzo di 229€.
Il pacchetto di aggiornamento Mac Os X Snow Leopard Up-To-Date è disponibile, ad un prezzo di spedizione e consegna di 9,95€, per tutti i clienti che hanno acquistato un nuovo sistema Mac da Apple o un qualsiasi rivenditore autorizzato Apple in una data compresa fra l’8 giugno 2009 e la fine del programma, il 26 dicembre 2009. Gli utenti dovranno richiedere il proprio aggiornamento Up-To-Date entro 90 giorni dall’acquisto e comunque entro il 26 dicembre 2009. Per maggiori informazioni visitate il sito www.apple.com/macosx/uptodate. Snow Leopard richiede almeno 1 GB di RAM ed è progettato per funzionare su qualsiasi Mac con un processore Intel. La lista completa dei requisiti di sistema si trova all’indirizzo: www.apple.com/macosx/specs.html.
*Test condotti da Apple ad agosto 2009 paragonando la “prerelease” Mac OS Snow Leopard v10.6 con il sistema Mac OS X Leopard v10.5.8 pubblico utilizzando un MacBook® da 2.0 GHz e la generazione di iMac® da 2,66 GHz, entrambi configurati con 2 GB di RAM. Le prestazioni variano a seconda della configurazione del sistema, della rete, della dimensione dei file, dai set di dati e da altri fattori.
**Test condotti da Apple ad agosto 2009 confrontando Safari 4 a 64-bit con Safari 4 a 32-bit nella “prerelease” Mac OS X Snow Leopard v10.6 utilizzando un MacBook® da 2.0 GHz e la generazione di iMac® da 2,66 GHz, entrambi configurati con 2 GB di RAM. I benchmark JavaScript si basano sul test SunSpider Performance. Le prestazioni potrebbero variare in base alle configurazioni di sistema, connessione di rete e altri fattori.
Tutte le prove sono state condotte su iMac 2,8 GHz con processore Intel Core 2 Duo con Mac Os Snow Leopard e 2GB di RAM. I benchmark JavaScript si basano sul SunSpider JavaScript Performance Test.
domenica 23 agosto 2009
Sta uscendo, anzi no, anzi si... forse...
venerdì 21 agosto 2009
Calma piatta... o quasi...
lunedì 17 agosto 2009
Come si scopre un fake?
domenica 16 agosto 2009
E' lui o non è lui?
venerdì 14 agosto 2009
Office rivisto e corretto
C'è stato invece l'annuncio della nuova versione di Office per Mac che uscirà tra non meno di un anno, a fine 2010, e anch'esso sarà rivisto e corretto: sparisce Entourage a favore della re-introduzione di Outlook, e ritorna il supporto a Visual Basic, che era stato ingiustificatamente eliminato dalla versione 2008.
Ora, qualcuno si starà chiedendo a che pro convocare una conferenza stampa per annunciare una versione di Office con più di un anno di anticipo. Onestamente me lo sto chiedendo anch'io, ma non sono esperto di marketing...
PS: avrei potuto capire se magari avessero aggiunto Access (non che personalmente ne senta la mancanza, ma molti ne sarebbero contenti)
PPS: sul sito ufficiale, al momento, non si dice un granché in merito, a parte qualche accenno sul blog
giovedì 13 agosto 2009
Dubbi sul Tablet
mercoledì 12 agosto 2009
Office per tutti
martedì 11 agosto 2009
Un gradito ritorno
lunedì 10 agosto 2009
La guerra dei poveri
venerdì 7 agosto 2009
Apple e il suo autunno infuocato
Riporto un mio pezzo uscito oggi su Punto-Informatico:
Il rientro dalle ferie, e la fine della stagione estiva, vedranno Apple e Microsoft fronteggiarsi direttamente su più fronti. Il primo, e probabilmente più importante, è una nuova versione del sistema operativo: Snow Leopard per Apple e Windows 7 per Microsoft.
Snow Leopard siglerà il passaggio definitivo di Apple alla piattaforma Intel: la nuova release di Mac OS X non sarà infatti disponibile per i "vecchi" processori PPC, nemmeno per i G5. Scelta difficile da digerire ma che ha consentito ad Apple di intervenire pesantemente a livello di ottimizzazione del codice creando un sistema che, almeno sulla carta, sarà più snello (dovrebbe occupare metà dello spazio di Leopard) e più performante, grazie al supporto completo dei 64 bit, con un Finder completamente riscritto e nuove tecnologie quali Grand Central Dispatch e Open CL.
Anche Microsoft, dal canto suo, con Seven ha fatto un grosso lavoro di ottimizzazione del codice, tanto che la retrocompatibilità con XP (la versione di Windows che finora ha avuto il maggior successo) sarà assicurata solo da un sistema di virtualizzazione, la cosiddetta "modalità XP", che non è la "modalità compatibilità" presente in Vista, ma una vera e propria macchina virtuale, e sarà disponibile (non su tutte le macchine) solo con certe versioni di Windows 7. Il nuovo sistema operativo di Redmond sembra più prestante di Vista, e il taglio netto col passato potrebbe consentire a Microsoft di ripartire con nuovo slancio, visto che le ultime statistiche di Markershare vedono Microsoft perdere lentamente, ma in maniera costante, piccole quote di mercato, mentre Apple cresce di pari passo.
C'è da dire che se Apple ha abituato utenti e sviluppatori a questi tagli drastici (prima da 68k a PPC, poi da MacOS-Classic a MacOSX, e ora da PPC a Intel), la storia di Microsoft è un po' diversa, e questo taglio deciso (che porterà sicuramente dei vantaggi per gli utenti) potrebbe non essere visto di buon occhio, almeno inizialmente: il primo scontro sulla lunga distanza, basato sulle prenotazioni fatte su Amazon, vede Snow Leopard partire in vantaggio.
Nonostante Microsoft detenga oltre il 90% del mercato, contro un 5% scarso di Apple, per cercare di contrastare l'attuale tendenza (evidenziata anche dagli ultimi risultati fiscali), Microsoft inaugurerà a breve i suoi Microsoft Store, facendo concorrenza diretta agli Apple Store. Si tratta a tutti gli effetti di un faccia a faccia reale, visto che uno dei primi negozi marchiati Microsoft aprirà i battenti in California, in un centro commerciale dove è già presente un Apple Store. Assisteremo a sfide del tipo "chi realizza la coda più lunga" in occasione dell'uscita di nuovi prodotti? Difficile dirlo, anche perché prima di tutto occorrerà verificare se i Microsoft Store riusciranno ad ottenere lo stesso appeal dei negozi con la mela. L'impostazione è la stessa, ma è il prodotto in sé ad essere diverso, così come il tipo di clientela. Apple può vantare degli utenti soddisfatti e fidelizzati (se vogliamo, in alcuni casi, anche un po' "fanatici") ai quali vende un insieme di hardware e software; Microsoft invece realizza solo il software e si dovrà appoggiare ad altri fornitori per mostrare ai clienti il proprio sistema sistema... e dovrà anche convincerli che Windows 7 è meglio sia di Vista che di XP, visto che la maggior parte degli utenti sembra essersi affezionata al vecchio sistema di Redmond.
L'ultima sfida del dopo estate tra Apple e Microsoft, si giocherà sul fronte dei dispositivi tascabili. Lo Zune HD è già stato annunciato qualche tempo fa, e nei giorni scorsi è stato svelato anche Windows Phone, ovvero la nuova reincarnazione di Windows Mobile, che in una sua variante dovrebbe equipaggiare il nuovo player della Microsoft. Zune HD avrà dalla sua il supporto all'alta definizione (anche se tramite dock venduto separatamente), la radio (che da sempre manca sugli iPod), e un browser con il supporto per Flash. Del nuovo iPod Touch ufficialmente non si sa ancora nulla, nemmeno se uscirà veramente, ma supponendo che la storia si ripeta come da tradizione, tra settembre ed ottobre Apple terrà un evento dedicato al settore iTunes/iPod; in quell'occasione (oltre ad altre novità) ci si aspetta una nuova versione dell'iPod Touch derivata dal'ultimo modello di iPhone, e il parere degli osservatori è unanime nel prevedere che sarà dotato di una foto/videocamera con le stesse funzionalità di quella montata sull'iPhone 3GS. A livello di hardware, questa fotocamera potrebbe essere l'unico plus nel nuovo iPod Touch rispetto allo Zune HD; gli utenti (perlomeno quelli americani, visto che lo Zune HD non sembra destinato ad essere esportato) si troveranno così a scegliere tra un dispositivo portatile con fotocamera, e uno in grado di riprodurre film a 720p... oltre a questo bisogna però considerare l'aspetto software, e sotto questo punto di vista, al momento, AppStore presenta diversi vantaggi, sia a livello di offerta, che di "integrazione" con il resto del sistema.
La tripla sfida con Microsoft non è però l'unica battaglia che Apple dovrà affrontare nei prossimi mesi. Sempre parlando di dispositivi portatili, Apple si trova ad affrontare una situazione "spiacevole" con Palm. Il nuovo Pre basato su WebOS sfrutta il codice USB di Apple per "camuffarsi" da iPhone e sincronizzarsi attraverso iTunes. La questione è molto delicata: da un lato Apple cerca di difendere il sistema che ha creato e sviluppato in molti anni di lavoro, dall'altro Palm accusa Apple di utilizzare impropriamente il codice USB per politiche contrarie allo spirito aperto di interoperabilità dello standard stesso. L'accusa di Palm è però per molti versi infondata, perché se Apple risolvesse la questione trovando un altro sistema di identificazione dei propri prodotti (com'è probabile che farà), Palm si troverebbe nella condizione di aver utilizzato indebitamente il codice identificativo di Apple, contravvenendo agli accordi che Palm stessa ha firmato per aderire allo standard USB, e senza possibilità di contrattaccare la politica di Apple su questo fronte.
L'ultima sfida di cui vorrei parlare prima di andare in ferie, non è una vera e propria sfida dichiarata, e riguarda l'argomento più leggero dei videogame... leggero per noi utenti, perché per le aziende del settore si parla di giri di affari enormi. Presentando i dati finanziari dell'ultimo trimestre, Nintendo ha segnato un enorme calo dei profitti (66%), e tra le ragioni di questo calo è stata menzionata la concorrenza di Apple nel segmento dei dispositivi tascabili. Sebbene Apple non sia mai ufficialmente scesa in campo con un dispositivo esplicitamente dedicato al "mobile gaming", l'iPhone e l'iPod Touch hanno grosse potenzialità hardware, e il modello di business introdotto con l'AppStore fa gola anche alle grandi software house dei videogiochi: l'ampio bacino di utenti, la facilità con la quale si raggiungono i potenziali clienti, e l'assenza dei costi di packaging e distribuzione, fa si che sia possibile proporre titoli di qualità a prezzi bassissimi; dal punto di vista dell'utente, il basso prezzo e la semplicità di accesso ai diversi titoli invogliano all'acquisto di più giochi. Il risultato finale è l'indiscusso successo dell'AppStore, con grandi soddisfazioni sia dei produttori (che vendono quantità enormi di software) che dei consumatori (che possono comprare alcuni titoli identici a quelli delle altre console ma con prezzi più convenienti). Resta ora da capire se Apple, presa coscienza di questo ruolo in cui si è venuta a trovare, intenda cavalcare l'onda del successo sfidando in campo aperto tutti i produttori di console (ipotesi che riprende alcune indiscrezioni di qualche anno fa), oppure preferisca proseguire per la sua strada, lasciando che sia il mercato a scegliere e a trovare un suo equilibrio.