Inutile nasconderlo, una delle novità meno tecniche ma più importanti dell'evento di mercoledì, è stato il ritorno sul palco di Steve Jobs. Magro, magrissimo, quasi come in occasione della sua ultima apparizione (prima della sua convalescenza per il trapianto di fegato), ma con un'espressione diversa, un'espressione che trasmette energia e voglia di andare avanti. Lui dice di star bene e di mangiare moltissimo (sopratutto gelato) perché deve recuperare una quindicina di kg; i medici dicono che la sua ripresa è ottima; il fisico appare comunque debilitato, e alla prossima occasione non mancheranno i confronti con le immagini attuali per stabilire quanto sia solida la sua ripresa.
Si può amare o odiare (così come si ama o si odia Apple, anche se le due cose non sono necessariamente collegate), ci si può commuovere o restare indifferenti di fronte al suo rientro, o addirittura si può provare fastidio (come ho avuto modo di leggere altrove)... ma non si può nascondere il fatto che sia una grande persona, che porta sulle spalle una vita non semplice ma con molti risvolti interessanti, e che con le sue idee, nel bene e nel male, ha dato origine (insieme a Wozniak) ad una delle poche valide alternative nell'ancora giovane universo dell'informatica. Bentornato Steve.
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