Leggendo su diversi siti i vari racconti relativi all'apertura dell'Apple Store Carosello (il suo nome ufficiale è proprio questo: anche la maglietta ufficiale non riporta né Milano, né Carugate, ma "Carosello") non ho potuto non ripensare all'evento al quale ho assistito sabato. Se dovessi sintetizzare il tutto in una sola parola, questa sarebbe "entusiasmo".
Entusiasmo della gente in coda, che è sempre stata allegra ma ordinata e composta, senza manifestazioni del tipico malcostume che spesso (purtroppo) caratterizza il nostro paese. In coda c'era gente di ogni età ed estrazione sociale: giovani, giovanissimi, anziani, uomini, donne, ragazzi vestiti in modo sportivo o stravagante, e gente in giacca e cravatta, tutti accomunati dalla medesima passione. Nonostante le lunghe ore di attesa, anche gli ultimi della fila avevano sempre il sorriso sul volto, felici di partecipare a qualcosa di difficilmente ripetibile: nessun'altro negozio riesce a generare code di migliaia di persone per
una semplice innagurazione...
Entusiasmo anche degli addetti (non si conosce il numero ufficiale delle persone assunte da Apple, ma si parla di oltre 60 persone) che hanno saputo accogliere i visitatori con tutti gli onori del caso, un'attenzione verso il cliente che è tipica della mentalità americana. Un entusiasmo quasi esagerato ma che rientrava nel contesto dell'occasione, sia per andare incontro allo stesso entusiasmo della gente in coda, sia per mettere da subito in chiaro che l'Apple Store non è un negozio come gli altri.
All'Apple Store ci si può andare anche per fare quattro chiacchiere con gli addetti, per chiedere consiglio su come utilizzare al meglio un'applicazione, e per sperimentare di persona le novità con il personale del negozio. Se serve una consulenza particolare e più approfondita, si può prenotare online un appuntamento con i "geni" del Genius Bar, e recarsi poi all'Apple Store per un incontro più tecnico.
Proprio in quest'ottica di rapporto continuativo, viene quindi da chiedersi il perché di un locazione che, seppure all'interno di uno dei più grossi complessi commerciali della periferia est di Milano, non è certo un luogo "a portata di mano". Evidentemente la precedente esperienza di RomaEst ha dato indicazioni in tal senso ma, nonostante l'entusiasmo, qualche dubbio resta... solo il tempo ci dirà se è stata una scelta giusta...
martedì 8 settembre 2009
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