martedì 31 gennaio 2012

[cs] Apple aggiorna Final Cut Pro X

Non so quanto queste novità renderanno felici i professionisti (già molto scontenti del cambio di rotta con Final Cut X), però ricevo e volentieri pubblico:

Apple ha rilasciato oggi la versione 10.0.3 di Final Cut Pro X, un importante aggiornamento della rivoluzionaria applicazione professionale per il montaggio video, che ora introduce l’editing multicamera che sincronizza automaticamente fino a 64 angolazioni video e fotografiche; un evoluto Chroma Key per gestire complesse regolazioni direttamente nell’app; e interscambio XML ottimizzato e più ricco con applicazioni e plug-in di terze parti che supportano l’ecosistema in espansione di Final Cut Pro X. Disponibile da oggi come aggiornamento gratuito sul Mac App Store, Final Cut Pro X v10.0.3 include anche una versione beta del monitoraggio broadcast con supporto per dispositivi Thunderbolt e schede PCIe.

Final Cut Pro X v10.0.3 include una raccolta di nuovi straordinari strumenti per progetti di montaggio multicamera. Final Cut Pro X sincronizza automaticamente le clip delle riprese usando le forme d’onda audio, la data e l’ora o il timecode per creare una Multicam Clip con fino a 64 angolazioni video, con un insieme di diversi formati, dimensioni e frequenze dei fotogrammi. Il potente Angle Editor consente di apportare regolazioni ultraprecise nella Multicam Clip, mentre l’Angle Viewer permette di riprodurre più angolazioni contemporaneamente ed eseguire tagli perfetti.

Final Cut Pro X si basa sul proprio solido chroma key, applicabile in un unico passaggio, cui aggiunge ora controlli evoluti come campionatura colori, regolazione bordi e light wrap. Si possono applicare complessi intarsi a chiave cromatica direttamente in Final Cut Pro X, senza dover esportare il progetto in un’app di motion graphics, e visualizzare i risultati all’istante, grazie alla riproduzione in tempo reale.

Durante i sette mesi seguiti al lancio, l’ecosistema di terze parti che ruota attorno a Final Cut Pro X si è notevolmente esteso. Software compatibili con XML come DaVinci Resolve e CatDV offrono un’integrazione perfetta per attività quali correzione del colore e gestione dei media. La nuova app 7toX di Intelligent Assistance utilizza il formato XML per importare progetti Final Cut Pro 7 in Final Cut Pro X. Inoltre, alcuni dei principali sviluppatori di effetti visivi del settore, inclusi GenArts e Red Giant, hanno sviluppato plug-in di motion graphics che sfruttano la velocità e le capacità di anteprima real-time di Final Cut Pro X.

Il monitoraggio broadcast in Final Cut Pro X è attualmente in versione beta e consente di collegare display waveform, vectorscope e monitor calibrati di alta qualità per garantire che ogni progetto rispetti le specifiche di broadcast. Final Cut Pro X supporta il monitoraggio di audio e video tramite dispositivi di I/O Thunderbolt, oltre a schede PCIe di terze parti.

Prezzi e Disponibilità
Final Cut Pro X v10.0.3 è disponibile sul Mac App Store a €239.99 per i nuovi utenti oppure come aggiornamento gratuito per gli attuali utenti di Final Cut Pro X. La versione di prova gratuita per 30 giorni di Final Cut Pro X è disponibile all’indirizzo www.apple.com/it/finalcutpro/trial. Requisiti di sistema e informazioni dettagliate su Final Cut Pro X sono disponibili all’indirizzo www.apple.com/it/finalcutpro.

Tutto in una notte

Premessa: come sveglia utilizzo l'iPhone. Messo in "modalità aereo" so che durante la notte perderà al massimo 1-2% di carica, quindi sono relativamente sicuro che se anche dovessi andare a dormire con la batteria sotto il 20% (cioé dopo la prima soglia di allarme) la sveglia farà il suo dovere.

Abituato a questa consuetudine ho pensato di seguire la stessa procedura anche con il Galaxy S: invece di spegnerlo completamente, prima di andare a dormire ho iniziato a metterlo in "modalità offline" (cioé la modalità che spegne tutte le reti, una sorta di stand-by spinto che si chiama "modalità offline" anziché "modalità aereo" anche se poi compare il simbolino dell'aeroplano) confidando che questo sarebbe bastato per preservare la batteria durante la pausa notturna.

Con mia grossa sorpresa mi sono però ritrovato spesso al mattino con un messaggio che mi diceva di collegare subito il caricabatterie perché la carica attuale era al limite. Per capire meglio cosa succedesse ho installato un piccolo widget in grado di tenere traccia della percentuale di carica della batteria (non c'è altro modo di saperlo, a meno di spulciare ogni volta i menù delle preferenze) ed ho fatto un po' di prove. Per esempio, tanto per parlare dei dati più recenti, ieri sera quando l'ho messo in modalità offline l'indicatore segnava 35% di carica e stamattina l'ho trovato al 7%... quasi il 30% in una notte, nonostante la modalità offline. Anche nei giorni precedenti la situazione non era molto diversa, con la batteria che si scaricava di percentuali comprese tra il 15% e il 25% a seconda del punto di partenza (pare che la scarica non sia lineare); la situazione non cambia nemmeno se prima di entrare in standby mi preoccupo di chiudere tutte le applicazioni attive e/o liberare la RAM.

La mia ipotesi è che il responsabile di questa scarica sia l'applicazione di posta elettronica, che non comprende che il telefono è in modalità offline, e si ostina a cercare di scaricare le mail ogni 15 minuti. La riprova ce l'avrò nei prossimi giorni visto che stamattina ho modificato la pianificazione della sincronizzazione... resta il fatto che si tratta di un bug bello e buono (l'ennesimo di questo sistema che, a parte qualche dettaglio, proprio non riesco a farmi piacere) tantopiù che pure l'iPhone è impostato con la stessa frequenza di sincronizzazione della posta (oltre ad avere una sfilza di altre notifiche push attive) eppure non ha di questi problemi.

PS: come "corollario" del problema dello scaricamento precoce, aggiungo che la ricarica è molto più lenta rispetto all'iPhone: quest'ultimo effettua una prima fase di ricarica veloce che lo porta al 70-80% di carica in una sola ora, per fare poi l'ultima parte più lentamente; il Galaxy S, dopo un'ora, è solo al 40%...

PPS: tanto per aggiungere carne al fuoco, l'altra sera il Samsung mi si è resettato mentre stavo scrivendo un SMS, e di tanto in tanto si perde lo sfondo quando esco da Firefox (non che sia un grosso problema, ma tant'è...). E' capitato anche che non riuscissi a rispondere ad una telefonata perché lo schermo touch era apparentemente bloccato (problema che è capitato anche ad altri miei amici).

PPPS: riallacciandomi all'apertura dell'articolo, se le cose dovessero rimanere come ora anche dopo aver modificato la pianificazione di sincronizzazione della posta, mai mi fiderei a puntare la sveglia sul Galaxy S, a meno di non tenerlo collegato alla spina della rete elettrica (e, tra parentesi, il connettore micro USB voluto dalla normativa europa mi pare decisamente poco solido...)

lunedì 30 gennaio 2012

Un'anno di Mac App Store

Un'anno fa, a inizio gennaio, nasceva il Mac App Store, ovvero l'omologo per Mac (cioé per OS X) dell'iTunes App Store, il negozio di applicazioni per iPhone, iPod touch e iPad inaugurato nell'estate del 2008.
Nonostante gli annunci in pompa magna di Apple, il Mac App Store nasceva un po' in sordina per la preoccupazione che potesse diventare l'unico sistema per installare software sul proprio computer, un vincolo ritenuto da molti troppo stringente. La preoccupazione è aumentata quando Apple ha deciso di imporre agli sviluppatori l'ulteriore vincolo della della sandbox
per tutti i software che verranno pubblicati sullo store ma, almeno per il momento, questa preoccupazione si è rivelata infondata: il software rimane sempre installabile anche attraverso i metodi più "tradizionali" (che quindi non devono sottostare al vincolo della sandbox) e semmai Apple dovesse prendere una decisione così drastica, discuteremo degli pro e dei contro di questa decisione, nonché del cambiamento di rotta preso da Apple. Una situazione di questo tipo potrebbe significare l'addio definitivo al mondo professionale, che già ultimamente sembra godere di minori attenzioni rispetto al passato, quando Apple produceva anche gli Xserve... o forse la casa di Cupertino ha deciso semplicemente di rivolgersi ad una diversa tipologia di professionisti (basti pensare al cambiamento introdotto con Final Cut X).

Ma torniamo all'argomento principale: il Mac App Store. Un'anno fa, dicevamo, il negozio di Apple partiva al rallentatore, anche se già da subito non mancarono casi eclatanti di software in grado di fare la fortuna dei proprio sviluppatori, uno su tutti l'ottimo Pixelmator, software di fotoritocco in grado di accontenare anche gli utenti più esigenti (e forse anche qualche piccolo professionista) senza chiamare in causa prodotti ben più costosi. Al di là del mio giudizio su Pixelmator, il Mac App Store è andato via via crescendo di giorno in giorno conquistando un numero sempre maggiore di sviluppatori. Molti software (in particolare i giochi di maggior successo) derivano direttamente dalle versioni omologhe per iOS, e questo costituisce un enorme vantaggio per chi sviluppa software: non che basti una ricomplata per rendere il prodotto universale, anzi, spesso c'è molto da lavorare per fare il porting da iOS a OS X, ma se parte del lavoro è già stata fatta, e si può contare su un veicolo sicuro di distribuzione (tutti i Mac-user hanno il Mac App Store installato dove cercare facilmente il software di cui hanno bisogno) la voglia di produrre software per Mac aumenta... Penso di poter affermare con tutta certezza che, grazie al Mac App Store, mai come in questo momento il Mac abbia avuto tanto software disponibile, forse non ancora per tutti i compiti, ma sicuramente per tutte le tasche... si, perché un altro vantaggio del Mac App Store è che la forte concorrenza, unita alle grandi possibilità di realizzare buoni numeri di vendita, ha portato ad un livellamento verso il basso dei costi, anche se non così spinto come accade per iOS (ma dopotutto gli "iDevice" vendono quasi dieci volte tanto rispetto ai Mac).

Il Mac App Store offre poi anche dei vantaggi indiretti agli utenti: il software acquistato col proprio account si può installare su più macchine (sempre che siano associate al medesimo account) può essere riscaricato tutte le volte che serve, si viene automaticamente avvisati ad ogni aggiornamento, e non porta con se nessuna complicazione di licenza, numeri seriali, chiavi hardware, attivazioni via internet, chiamate ai call center o altre amenità utili solo ad infastidire chi compra il software regolarmente (perché chi lo copia illegalmente, oltre a non averlo pagato, non deve neppure subirsi tutte queste trafile...)

Cosa significa tutto ciò? Apple ha fatto segno un'altra volta prendendo non solo due, ma tre piccioni con una fava: fidelizza gli sviluppatori, aumenta il parco software in grado di attiare nuovi clienti (che a loro volta vengono fidelizzati grazie al software associato al loro account) e fa cassa col il 30% dei ricavi. Con un tale circolo vizioso non ci sarebbe troppo da stupirsi se in futuro dovesse davvero decidere di "isolare" il Mac dal resto del mondo creando qualcosa che di fatto sarebbe un enorme iPhone (visto che già l'iPad è una sorta di "grosso iPhone") ma una soluzione del genere implicherebbe la convergenza dei due mondi, cosa che non può essere fatta da un momento all'altro, e soprattutto eventualità che porterebbe a delle grosse problematiche. L'esempio più banale è proprio quello relativo allo sviluppo: su iOS non è possibile "compilare codice" quindi se anche il Mac diventasse un grosso sistema iOS, chi svilupperebbe le applicazioni? Dando per scontato che Apple non voglia introdurre troppe complicazioni in iOS, va da sè che il Mac dovrebbe continuare a conservare le dovute differenze e una certa autonomia, pur andando magari a convergere su alcuni aspetti dell'interfaccia. Questo significa che il Mac App Store non diventerà mai l'unico veicolo per installare software? Purtroppo no, però ci sono delle buone probabilità per sperare che le cose rimarranno grossomodo come sono ora, e per il momento godiamoci la possibilità di avere sempre più software a disposizione; probabilmente qualche risposta in più l'avremo quando si inizierà a parlare del successore di Lion.

mercoledì 25 gennaio 2012

iPhone d'oro, iPod in calo

Concludiamo le analisi dei dati finanziari con quelli pubblicati ieri e relativi al trimestre nataliazio. L'articolo è stato pubblicato su Punto-Informatico:

Le premesse per un buon risultato c'erano tutte, e le indiscrezioni delle scorse settimane lasciavano già presagire che sarebbe stato record, quantomeno per iPhone (che nonostante sia l'unico telefono ad utilizzare iOS, riesce a vendere quanto tutti gli altri telefoni Android messi insieme).

Un risultato come quello annunciato ieri sera va però oltre ogni aspettativa: chi parlava di 30 milioni di iPhone e 40 miliardi di fatturato sottostimava quello che è accaduto negli ultimi tre mesi del 2011 (primo trimestre fiscale del 2012 per Apple). I numeri parlano chiaro: con 46,333 miliardi di dollari di fatturato la società della Mela fa segnare un invidiabile +73 per cento rispetto allo scorso anno, e un +64 rispetto al trimestre precedente; ancora meglio l'utile netto, che passa dai 6 miliardi di dollari del primo trimestre 2011 ai 13 attuali, con un margine lordo che si spinge vicino al 45 per cento. Manco a dirlo, a trascinare Apple verso questi risultati ci hanno pensato iPhone e iPad.

Il Melafonino, con 37 milioni di unità (di cui però non sono noti i dati dei singoli modelli, visto che attualmente sono in vendita sia 3GS che iPhone 4, e anche l'ultimo arrivato 4S) vende ben più del doppio sia rispetto al trimestre precedente (che comunque aveva visto un calo legato proprio all'attesa del nuovo modello) sia rispetto ai 16 milioni di pezzi del trimestre natalizio del 2010. iPad non è da meno visto che supera abbondantemente i 15 milioni di pezzi, cioè il 111 per cento in più rispetto ai 7,3 milioni di pezzi dello scorso anno. Addirittura, il CEO Tim Cook nella classica telefonata con gli analisti per commentare i risultati ha ammesso un eccesso di timidezza sul mercato asiatico: Apple avrebbe sottostimato la domanda di iPhone in Cina, uscendone con una bella gatta da pelare per tentare di soddisfare una domanda "ogni oltre aspettativa".

Come pronosticato la scorsa settimana a farne le spese è per forza di cose iPod, unico segno negativo nel confronto col 2010: nonostante il consueto picco natalizio che ha fatto segnare un raddoppio abbondante delle vendite rispetto al trimestre precedente (+133 per cento) il confronto annuale vede le vendite di iPod in calo del 21 per cento. Con i sui 2,528 milioni di dollari iPod scende al 5,5 per cento del fatturato totale, percentuale che viene ulteriormente ridimensionata se si tiene presente che questo è il trimestre migliore per le vendite del player musicale di Apple: lo scorso anno la percentuale di fatturato totalizzata dall'iPod arrivava quasi al 13 per cento: se non si trova il modo di rivitalizzarlo, questo segmento potrebbe andare incontro ad un inevitabile "ridimensionamento".

Di fronte ai numeri di iPhone e iPad, pure il nuovo record di vendita dei Mac sembra roba da poco, anche se non è da tutti far segnare un +26 per cento di vendite in un periodo come questo. I Mac passano dai 4,134 ai 5,198 milioni di unità e viene confermata la tendenza che vede prevalere sempre di più i portatili (che sono ormai più del 70 per cento del totale) rispetto alle macchine desktop. L'incremento è più modesto se si fa un confronto col trimestre precedente (dell'ordine del 5-6 per cento) ma si tratta di una situazione compatibile con la particolarità del trimestre, più orientato verso l'acquisto di "gadget"; sul totale del fatturato i Mac pesano per poco più del 14 per cento, una percentuale inevitabilmente in calo vista la crescita ben più consistente di iPhone e iPad.

Concludendo l'analisi di prodotti e servizi, Apple riesce a far segnare un incremento del 29 per cento anche sul fatturato di periferiche e altro hardware (come i nuovi display Thunderbold) e un +42 sulle vendite dell'iTunes Store (incluso App Store e iBookstore).

L'analisi regionale sulla vendita di Mac riserva ancora qualche piccola sorpresa. Tutti i segmenti sono in crescita, in particolare quello asiatico che passa dalle 516 mila unità, alle 814 mila (+58 per cento) arrivando così a coprire quasi il 16 per cento delle vendite contro il 12 dell'anno passato. Il dato più curioso è però quello relativo al Giappone che, a fronte di un incremento di unità vendute pari "solo" al 14 per cento, totalizza un +148 sul fatturato. Questa disparità tra l'incremento delle vendite e del fatturato è comune a tutti i segmenti: a fronte si un incremento di vendite totali del 26, si riscontra un 73 per cento di crescita del fatturato. Considerando che il prezzo medio delle macchine non è aumentato (non quantomeno di tale entità) questo significa che le vendite si sono spostate vero i modelli più costosi, il che è compatibile anche con lo spostamento del mercato verso le più costose macchine portatili (non dimentichiamo inoltre che nel corso del 2011 è stato eliminato il MacBook in policarbonato bianco, mentre c'è stato il boom di vendite del MacBook Air).

A fronte di questi risultati, gli investitori ringraziano: se la chiusura del titolo AAPL non è stata delle migliori (con una perdita pari all'1,64 per cento) dopo l'annuncio dei risultati si è scatenato il mercato dell'after hours. Nel momento in cui scriviamo le quotazioni del titolo Apple sono in crescita di oltre il 7 per cento e superano abbondantemente i 450 dollari, facendo segnare l'ennesimo record.

martedì 24 gennaio 2012

Cinque anni di Apple [quinta e ultima parte: AAPL]

Si conclude, con l'analisi dell'andamento borsistico, la pubblicazione del mio articolo di Punto-Informatico.

AAPL
La fonte dati per l'analisi del titolo AAPL ci consente sia di fare qualche considerazione legata ai cinque anni già esaminati sopra, sia di andare facilmente indietro nel tempo fino alla nascita di Apple, per meglio comprenderne l'evoluzione. Per valutare ancora meglio la situazione possiamo fare anche un confronto tra l'andamento del titolo AAPL e quello di altri grandi big del settore (Microsoft, Google, o HP) oltre che con l'andamento medio di Wall Street e del listino tecnologico (il NASDAQ).

Negli ultimi 5 anni Apple è la società che ha avuto la maggiore crescita del valore azionario, risultato quasi scontato viste le performance di cui abbiamo parlato sopra. Detto questo, si nota facilmente che fino all'inizio del 2010, al di là delle curve più o meno accentuate delle varie società, le curve presentano un andamento simile, con il 2007 in forte crescita (lo si vede chiaramente anche sui grafici di Google e Microsoft) un primo stop nel 2008, e la temporanea ripresa fino al secondo crollo nell'economia mondiale nel 2009. Dopo la fase peggiore, cioè la primavera del 2009, è iniziata una leggera ma costante ripresa, ripresa che per Microsoft, Google e HP si è arrestata a inizio 2010, mentre per Apple è andata crescendo fino ad ora, raggiungendo il +400 per cento rispetto al gennaio 2007. L'unica altra azienda che ha realmente guadagnato qualcosa (vicino al 50 per cento) è stata Google.

l'andamento del titolo negli ultimi 5 anni

Se dovessimo cercare un evento in grado di giustificare questo differente comportamento, possiamo dire che all'inizio del 2010 è stato lanciato iPad, prodotto tanto discusso (nel bene e nel male) ma che indubbiamente ha segnato una svolta nella storia di Apple (e forse anche in quella dell'informatica, visto che prima d'allora il tablet era rimasto un prodotto di nicchia). Difficile, se non impossibile, capire se veramente il tablet della Mela sia stato l'elemento in grado di segnare la differenza: dopotutto nel corso del 2007 la crescita di Apple era più ripida, ma anche quello era un periodo particolare, quello del lancio di iPhone.

Sotto certi punti di vista è però più interessante andare ad esaminare l'andamento del titolo AAPL a partire dalla sua nascita. Fino al 1989 Apple e Microsoft vanno di pari passo, il che non stupisce visto che tra Jobs e Gates ci furono diversi accordi sulla fornitura di software, sia per l'Apple II che per il Mac (le prime versioni di MS-Word e MS-Excel furono sviluppate proprio per il Mac). L'avvento dei PC-IBM compatibili segnò però un punto di svolta: dal 1990 al 2000 la crescita di Microsoft è inarrestabile (anche HP cresce, con tutto il NASDAQ) mentre AAPL si ferma, accusa i primi colpi al ribasso con l'uscita di Windows 3.1, e dal 1995 inizia una discesa costante che la porta a valori minimi nell'ottobre del 1997, prima dell'acquisto della NeXT e del reintegro di Jobs.

l'andamento del titolo dalla quotazione

Da lì inizia la ripresa ed Apple (spinta da iMac e dalla riorganizzazione interna) cresce più rapidamente di tutti, perlomeno fino al 2000, quando lo scoppio della bolla tecnologica fa segnare uno stop dell'intero settore. Microsoft, nonostante primeggi come crescita totale nel periodo considerato, non ha più raggiunto i livelli del 2000, e lo stesso si può dire di HP e del NASDAQ. Apple, che pure aveva perso più di tutti, ha iniziato la ripresa nel 2003 e ci sono voluti quasi due anni per tornare ai valori del 2000; da lì in poi però la crescita è stata continua e costante, a differenza dei grafici della concorrenza che si sono quasi appiattiti (a parte Google la cui storia è però più recente). Dal 2007 in poi vale l'analisi fatta sopra.

Conclusioni
In attesa di verificare cos'è successo nel trimestre natalizio (i cui numeri trapelati finora lasciano comunque pensare positivo) e di vedere come proseguirà la storia della Mela sotto la guida di Tim Cook, questa analisi può dare un'idea generale dell'evoluzione di Apple negli ultimi cinque anni. che hanno segnato una grande trasformazione di questa azienda. Il lancio di iPhone, il successo di iOS e di AppStore, l'arrivo di iPad, hanno cambiato le regole e rimescolato le carte in tavola: oggi Apple guadagna più da questo settore che non dal settore computer (che è comunque in crescita), e questo potrebbe influenzare le sue strategie future.

lunedì 23 gennaio 2012

Cinque anni di Apple [quarta parte: gli Investimenti]

Prosegue con l'analisi degli investimenti la pubblicazione del mio articolo di Punto-Informatico.

Investimenti
I dati sugli investimenti sono quelli sui quali ci possiamo sbizzarrire di più. Riguardo questo dato, i giudizi su Apple si dividono solitamente in due categorie: la prima, guardando solo alla percentuale degli investimenti, dice che Apple investe sempre meno, cosa che non le farebbe onore visto che si presenta al mondo come azienda innovatrice; la seconda categoria, guardando solo ai numeri assoluti, sostiene invece che investe troppo e può permettersi di farlo perché, sfruttando la manodopera dei paesi a basso costo, ha più soldi da investire.

gli investimenti di apple in assoluto e in percentuale

Personalmente mi sento di dissentire da entrambe queste posizioni per vari motivi, in particolare dalla prima. Se è vero che Apple investe una percentuale sempre più bassa del proprio fatturato in ricerca e sviluppo, è anche vero che il fatturato è praticamente quadruplicato negli ultimi cinque anni quindi, in termini assoluti, gli investimenti sono comunque aumentati. Dai 792 milioni di dollari del 2007 si è arrivati ai 2,381 miliardi di dollari del 2011: nel quinquennio preso in esame gli investimenti sono triplicati, il che fa cadere la tesi che Apple stia riducendo gli investimenti.

gli investimenti di apple in assoluto e in percentuale

Detto questo, fare un confronto con le aziende concorrenti diventa un po' difficile perché, come detto sopra, non esiste un'altra azienda che abbia il controllo completo su hardware (inclusi i processori, parlando dei dispositivi iOS di Apple), software (in particolare i sistemi operativi iOS e OS X), e servizi (da iTunes Store alla catena di negozi veri e propri, gli Apple Store). Chi produce hardware (come Samsung, Nokia o HTC) utilizza il sistema operativo di altri (Android di Google o Windows Phone di Microsoft) e magari si propone sul mercato con linee di prodotto differenti (Nokia produce anche telefoni da 50 Euro). Viceversa chi sviluppa il sistema operativo (per l'appunto Microsoft o Google) non produce hardware ma vende licenze agli altri, senza contare alcuni paradossi per cui Microsoft guadagna più dalle vendite di Android (per questioni di royalty su alcuni brevetti) che dalle vendite del proprio sistema. Sul fronte dei servizi la situazione è ancora più confusa, sia come negozi di musica e applicazioni, sia come negozi dedicati: Apple, con la sua "chiusura" detiene l'esclusiva nella vendita di software per iOS, condizione non gradita a molti ma che le consente da un lato di controllare cosa verrà installato sui propri dispositivi (e quindi, per certi versi, la cosiddetta "esperienza utente") e dall'altro di fare cassa per i suoi investimenti.

Per portare avanti questa politica di integrazione tra hardware, software e servizi, Apple si ritrova a dover investire su più fronti, con due differenti sistemi operativi e quattro diverse linee di prodotto, e questo giustifica l'entità assoluta degli investimenti. Inoltre la società di Cupertino fattura oltre un miliardo e mezzo di dollari dalle vendite su iTunes, un servizio che nessun altro produttore di hardware può vantare, non perlomeno con questo ordine di grandezza, e che porta ulteriori utili che possono essere investiti in ricerca e sviluppo. Se il fatto di investire di più fosse legato solamente ai maggiori margini ottenuti con la manodopera a basso costo dell'assemblaggio, ci sarebbero molte altre aziende nella stessa identica posizione, e probabilmente ci sono: ma investono in modo diverso e in direzioni diverse.

Al di là di tutto, pochi o tanti che siano, bisogna riconoscere che uno dei pregi di Apple è quello di riuscire a focalizzare i propri sforzi in direzioni ben precise, senza disperdere troppe risorse in progetti che non possono avere futuro. Tanto per fare un esempio, l'idea di iPhone con schermo multitouch nacque in un tempo relativamente breve da un altro progetto interno che puntava alla realizzazione di un tablet (iPhone fu una sorta di "campo di prova" per della realizzazione di iPad) e comportò l'immediato abbandono di uno studio che mirava a dotare il classico iPod con ghiera di capacità telefoniche. Non si discusse di diversi modelli e non si prese nemmeno in considerazione l'idea di aggiungere una tastiera fisica: iPhone era ed è uno solo, ogni anno c'è un nuovo modello sempre con la medesima proporzione e risoluzione dello schermo (ci fu solo un "preciso" raddoppio con l'introduzione del Retina display) e con un unico pulsante che non permette ambiguità di gestione tra vari modelli o tra le diverse applicazioni. Focalizzare gli sforzi in un'unica direzione evita di disperdere risorse, e anche se quando si è prossimi alla fine è necessario reinventare tutto perché il prodotto non convince (in Apple si è fatto spesso anche questo) lo sforzo rimane comunque unico, indirizzato su un solo prodotto. Certo, non è una strategia esente da difetti, e Apple ha preso anch'essa diverse cantonate ma le performance globali degli ultimi anni ci lasciano quantomeno supporre che gli investimenti in ricerca e sviluppo della Mela abbiano prodotto risultati migliori rispetto alla maggior parte degli concorrenti.

domenica 22 gennaio 2012

Cinque anni di Apple [terza parte: gli Utili]

Prosegue con l'analisi degli utili la pubblicazione del mio articolo di Punto-Informatico.

Utili
In termini assoluti gli utili di Apple ripercorrono il medesimo andamento del fatturato con i consueti picchi del primo trimestre fiscale. Se però focalizziamo l'attenzione sul margine lordo o sulla percentuale di utili rispetto al fatturato, possiamo notare come negli ultimi due anni ci sia stato un netto incremento di queste due voci. In parole povere, oltre a fare molto più fatturato, Apple realizza molti più utili: da un 15 per cento medio di utili nel triennio 2007-2009, si è passati al 21 per cento del 2010 e al 24 del 2011, mentre il margine operativo lordo è passato dal 34 al 40 per cento. Questo può significare due cose: o Apple riesce a vendere i suoi prodotti con un guadagno maggiore rispetto a prima, oppure (ed è l'ipotesi più probabile) negli ultimi due anni ha venduto in maggior quantità quella tipologia di dispositivi che offrono un margine maggiore, cioè i dispositivi iOS.

l'utile netto delle vendite

Non è un caso che questo incremento di margine si sia verificato proprio a partire dal consolidamento delle vendite di iPhone (ovvero dopo l'arrivo del 3GS, nell'ultimo trimestre fiscale del 2009) e si sia ulteriormente accentuato con l'arrivo di iPad e iPhone 4.

i margini di vendita

Sul perché Apple riesca a vendere con questi margini (più alti rispetto alla concorrenza) si possono fare diverse ipotesi: qualcuno dirà che gli utenti Apple sono disposti a comprare "qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo purché abbia il simbolo della mela", ma se il discorso fosse così limitativo non si spiegherebbero i 40 milioni di iPad, i 145 milioni di iPhone, e le vendite triplicate dei Mac. Possibile che milioni di persone si siano improvvisamente scoperte fantici Apple senza saperlo?

Wozniak (spesso contrapposto a Jobs per il diverso modo di porsi nei confronti dell'informatica) all'uscita di iPad, rispondendo a una domanda specifica sull'ecosistema chiuso del mondo Apple, fece una considerazione molto interessante: "Apple ti fa entrare nel recinto dei giochi e fa in modo che ci resti, ma la cosa presenta dei vantaggi (il principale è la semplicità). A me piacciono i sistemi aperti ma io sono un hacker. La maggior parte della gente vuole cose facili da usare. Il genio di Steve consiste nel fatto che lui sa come rendere le cose semplici. E per farlo, a volte, è necessario controllare tutto" (tratto da Steve Jobs, di Walter Isaacson - Mondadori 2011). Solo attraverso il controllo completo di hardware, software e servizi, si riesce a spiegare l'alchimia Apple: ci sono diversi esempi di oggetti che Apple, pur non inventando nulla di nuovo, è riuscita a realizzare nel modo giusto per avere successo. Ma non è questo il tema dell'articolo: questa breve parentesi serve solo a giustificare il perché Apple possa anche "permettersi" di vendere i propri prodotti con un margine di guadagno così ampio.

sabato 21 gennaio 2012

Cinque anni di Apple [seconda parte: il Fatturato]

Prosegue con l'analisi del fatturato la pubblicazione del mio articolo di Punto-Informatico.

Fatturato
In linea generale il fatturato rispecchia, per ovvi motivi, gli stessi andamenti già visti per vendite, ma con alcune sottili differenze. Se la stagionalità nella vendita di computer aveva qualche differenza tra i vari continenti, il fatturato mostra gli stessi picchi natalizi in ogni parte del mondo, segno che il fatturato di questo trimestre è dettato principalmente dalla vendita di dispositivi diversi dal classico computer: nello specifico, ciò che più sembra influenzare il fatturato di Natale è iPod, al cui raddoppio numerico delle vendite corrisponde qualcosa in più del doppio se guardiamo l'andamento del fatturato (per Natale si comprano gli iPod più costosi?).
Complessivamente il fatturato cresce grazie al contributo di tutte le linee di prodotto (a parte iPod che, come accennato sopra, comincia a flettere a causa della concorrenza degli smartphone) ma la vera impennata la si può notare a partire dal 2009, dopo il lancio di iPhone 3GS, e ancor più nel 2010, dopo l'uscita di iPad, dispositivo che in poco più di un anno ha conquistato il 25 per cento del fatturato totale.

fatturato dal 2007

Parlando di percentuali, prima dell'uscita di iPhone erano ovviamente i Mac a farla da padrone, con percentuali prossime al 50 per cento del totale; iPod totalizzava gran parte del rimanente (soprattutto nel solito trimestre natalizio), mentre una quota del 10 per cento veniva realizzata dall'iTunes Store e un altro 10 per cento dalla vendita di software e accessori hardware. L'uscita di iPhone ha cambiato le carte in tavola: il telefono è arrivato a coprire, da solo, il 40 per cento del fatturato, con punte vicine al 50 nel secondo trimestre di quest'anno. Il primo a rimetterci è stato, per l'appunto, iPod, che è passato a un modesto 4-5 per cento. I Mac si sono ridimensionati ma conservano comunque una percentuale intorno al 20 per cento che è assolutamente compatibile col fatto che si siano aggiunte due nuove linee di prodotto (smartphone e tablet): se guardiamo alla sola linea Mac, dal 2007 ad oggi il fatturato è più che raddoppiato, e visto che vendite sono triplicate, significa che il prezzo medio del prodotto acquistato è sceso.

confronto fatturato mac e ios

fatturato icosi

Parlando sempre di Mac, il confronto tra portatili e desktop presenta un andamento diverso rispetto a quanto riscontrato per le vendite: i portatili sono sempre state delle macchine mediamente più costose, e anche quando rappresentavano solo un terzo delle vendite, totalizzavano il 60 per cento del fatturato relativo alla vendita di computer. Ora che le proporzioni si sono invertite e che i portatili costituiscono più della metà di tutti i Mac venduti, la percentuale di fatturato dei portatili è salita "solo" al 70 per cento, segno che il prezzo medio di acquisto è cambiato: dai 1500 dollari/portatile del primo trimestre 2007 siamo passati ai 1250 attuali, mentre per i desktop siamo passati da un prezzo medio di 1420 dollari a 1310.

confronto fatturato desktop e notebook

Un'ultima considerazione riguarda la suddivisione geografica del mercato. Nel 2007 il 50 per cento del fatturato era realizzato negli USA (forse qualcosa di più se consideriamo che gli Apple Store, conteggiati a parte, nel 2007 erano principalmente in USA); oggi gli Stati Uniti totalizzano solo un terzo dell'intero fatturato di Apple (più, ovviamente, la parte degli Store statunitensi). Sotto questo punto di vista possiamo notare come il continente asiatico si cresciuto di circa 15 volte, e anche l'Europa è passata da poco più di un miliardo di dollari agli oltre 7 miliardi dell'ultimo trimestre contabilizzato. Anche il Giappone è cresciuto di circa 5 volte, mentre sia gli USA che gli Apple Store hanno triplicato i propri introiti. Se per questi ultimi la crescita è sicuramente legata all'aumento dei punti vendita (solo in Italia se contano 9 nel 2011, mentre nel 2007 non ce n'era nessuno) la crescita del fatturato europeo è da attribuirsi in gran parte al successo di iPhone, mentre per il continente asiatico ci sono diversi fattori legati più in generale all'ampliamento del mercato.

venerdì 20 gennaio 2012

Cinque anni di Apple [prima parte: le Vendite]

Comincio oggi la pubblicazione del mio articolo di ieri su Punto-Informatico. Essendo lungo, lo pubblicherò a pezzi, quindi oggi parto dalle vendite (seguiranno Fatturato, Utili, Investimenti e AAPL):

Da qualche anno a questa parte ogni volta che Apple annuncia i risultati fiscali, per un motivo o per l'altro si parla di record. In attesa dei risultati che verranno resi noti la prossima settimana, per meglio comprendere l'evoluzione della società della Mela, cosa c'è dietro questi record, e se sono realmente tali (in relazione ai reali progressi finanziari) vale forse la pena di fare un'analisi che prenda in considerazione tutti i dati disponibili degli ultimi cinque anni.

Il periodo 2007-2011 non è stato scelto a caso: nel 2007 la transizione dai processori PowerPC agli Intel era già terminata, quindi esaminando questo periodo possiamo escludere eventuali variabili dovute al delicato periodo del cambio di CPU; inoltre il 2007 è stato proprio l'anno del lancio di iPhone, quindi partendo da quest'anno potremo valutare come l'arrivo di questo dispositivo (così come l'arrivo di iPad nel 2010) abbia modificato le abitudini degli utenti spostando i settori di interesse e, di riflesso, le principali risorse di fatturato.

Prima di iniziare l'analisi (che prenderà in considerazione cinque differenti aspetti: vendite, fatturato, utili, investimenti, e andamento borsistico) un paio di precisazioni. I trimestri finanziari di Apple sono sfasati rispetto all'anno solare: per esempio il primo trimestre fiscale del 2010 si riferisce agli ultimi tre mesi (cioè il trimestre natalizio) del 2009, il che dovrebbe rendere chiaro perché certi picchi di fatturato e di vendita siano sempre relativi ai primi trimestri fiscali di ogni anno. In secondo luogo le fonti: i dati sono accessibili e verificabili da tutti partendo dall'archivio dei comunicati stampa di Apple, mentre i numeri relativi agli investimenti in ricerca e sviluppo arrivano da un articolo di ZDNet (i cui dati trovano comunque conferma anche in molti altri siti); infine i grafici degli andamenti borsistici sono tratti da Yahoo, ma si possono ritrovare pari pari su qualunque sito offra un servizio simile.

Vendite
La prima cosa che si nota dando uno sguardo alle vendite di computer è la "stagionalità", ovvero l'andamento di alti e bassi che si ripete con lo stesso andamento di anno in anno a seconda dei trimestri considerati. Questa variabile non è uguale in tutti i continenti: il trimestre natalizio è quello dove globalmente c'è un picco nelle vendite, picco che parrebbe trascinato verso l'alto dalle vendite europee, visto che negli USA il picco maggiore si ha invece nel trimestre precedente, quello caratterizzato dal ritorno a scuola degli studenti (il che, a mio avviso, evidenzia anche un diverso approccio all'informatica). Non mostra particolari tendenze di questo tipo l'andamento delle vendite nel continente asiatico, che in un crescendo quasi continuo dal 2007 ad oggi ha quintuplicato le vendite di computer Apple, facendo segnare la miglior performance di crescita rispetto a quella di tutti gli altri paesi e rispetto anche alla tendenza generale (il cui incremento è stato del 200 per cento). La crescita dei mercati extra-USA ha fatto si che il peso degli Stati Uniti passasse da una quota che si aggirava tra il 40 e il 45 per cento delle totale ad un più modesto 35, il che dovrebbe tradursi in una maggiore considerazione di tutti i mercati, anche se talvolta si assiste ancora a lanci differiti dei prodotti.

vendite mac
Parlando sempre di stagionalità ed esaminando gli altri prodotti Apple, iPod è il dispositivo che più risente di questo fattore: tant'è che nel trimestre natalizio le vendite raddoppiano, passando all'incirca da una media di 10 milioni di esemplari a 20 milioni. Una cosa che sorprende è che le vendite di iPod continuino a mantenersi elevate nonostante il crescendo di iPhone e degli altri smartphone. In realtà mancano dati specifici sulla vendita dei vari modelli di iPod, quindi qualsiasi ipotesi dovessimo fare in proposito potrebbe rivelarsi errata: possiamo supporre che le vendite di iPod rimangono alte grazie alla vendita del modello touch con iOS (e quindi con la possibilità di usare tutte le App) oppure grazie all'iPod nano, sicuramente più agevole di un iPhone per chi ascolta musica durante l'attività sportiva, nonché utilizzabile anche come orologio (anche se, ad onor del vero, nonostante i numerosi cinturini in vendita, non ho incontrato ancora nessuno che lo utilizzasse in quel modo). Detto questo, le vendite di iPod hanno comunque subìto un sensibile calo negli ultimi trimestri: a partire dalla seconda metà dello scorso anno, iPhone ha venduto più del lettore musicale (a parte l'inevitabile picco natalizio del 2010) e nella seconda metà del 2011 anche l'ultimo arrivato, iPad, ha superato le vendite di iPod. Dopotutto lo stesso Jobs decise di produrre l'iPhone (migrando alcune idee da un tablet che era già in sviluppo) pensando che nessuno, con in tasca un telefono capace di riprodurre musica, avrebbe più comprato un iPod.

vendite icosi
L'analisi delle vendite non si ferma qui ma offre almeno altri due spunti di riflessione. Il primo riguarda il confronto tra le vendite di computer desktop e portatili: per tutto il 2007 e buona parte del 2008 i computer desktop rappresentavano una percentuale compresa tra il 60 e il 70 per cento del totale, con oscillazioni dovute all'alternanza nella presentazione dei nuovi modelli. Apple già da qualche tempo stava puntando maggiori risorse nel settore portatile e i numeri le hanno dato ragione: il 2009 e l'inizio 2010 videro una situazione di sostanziale pareggio (con i soliti alti e bassi legati alle presentazioni di nuovo hardware) ma dalla seconda metà del 2010 i portatili hanno preso il largo arrivando a conquistare i due terzi delle vendite totali di Mac. In questo contesto non va comunque dimenticato che anche la vendita di computer fissi continua a crescere: dal 2007 ad oggi la vendita di desktop Apple è grossomodo raddoppiata, mentre i portatili hanno operato il sorpasso quadruplicando (o quasi) la cifra iniziale.

confronto vendite portatili e desktop

Il secondo spunto di riflessione riguarda invece il confronto tra iOS e OS X, che sotto certi punti di vista diventa anche un confronto tra Mac e iPad, ovvero tra computer e tablet . Fino al 2007 la quota di iOS era ovviamente pari a zero e si mantenne a livelli bassi fino a metà del 2008, quando il lancio di iPhone 3G coinvolse tutto il mondo e non solo gli USA o pochi paesi europei. Da qual momento in poi la crescita dei dispositivi iOS è stata esponenziale, rallentata nell'ultimo trimestre solo dall'attesa del nuovo modello di iPhone, che poi ha fatto registrare ben 4 milioni di unità vendute nel solo week-end del lancio (e le prime voci sul trimestre natalizio parlano di nuovi record raggiunti grazie alla vendita congiunta di 3GS, 4 e 4S). iPhone a parte, possiamo notare come anche le vendite di iPad abbiano superato da subito le vendite di Mac, e questo andamento avrà sicuramente delle ripercussioni sulle scelte future di Apple: iOS, escluso il trimestre in corso, ha venduto complessivamente 185 milioni di dispositivi (di cui 40 milioni di iPad) e nel calcolo non sono compresi gli iPod Touch (stimabili in 70 milioni) e le AppleTV (che prima o poi potrebbero cominciare anch'esse a far girare le App vendute sull'iTunes Store). Di contro, nello stesso periodo, Apple ha venduto meno di 60 milioni di Mac: una cifra di gran lunga inferiore.

confronto vendite ios e os x



giovedì 19 gennaio 2012

2 cose brevi

La prima è un CVD su quello che ho postato stamattina (che, ad onor del vero, avevo preparato qualche giorno fa e messo in programmazione per stamane). Nel caso vi fosse sfuggito, Apple ha appena presentato un software per Mac per realizzare libri interattivi e multimediali, libri che saranno visualizzabili sugli iDevice grazie ad una nuova versione di iBooks.

La seconda è che oggi è uscito un mio articolo su Punto-Informatico che parla dei risultati fiscali degli ultimi 5 anni di Apple, articolo che riporterò anche qui un pezzo per volta (vista la lunghezza).

Apple-mania...

Apple ci ha abituato alle sue manie, che periodicamente variano introducendo nuovi elementi nel suo ecosistema.

Tutto iniziò verso la fine del 1999 con iMovie, software per montare i filmati importati dalla propria videocamera DV tramite la firewire (che tutti i Mac, o quasi, avevano, ma ben pochi PC ne erano dotati). Da iMovie si passava poi a iDVD, e col passaere degli anni iMovie ha acquisito la capacità di montare filmati in HD, si è completamente rinnovato come intefaccia, ed è arrivato anche su iOS.

Poi arrivò l'iPod e l'era delle musica, con tanto di iTunes Music Store. Per chi la musica non la vuole solo ascoltare ma anche creare, più tardi arriva anche Garageband, anch'esso disponibile pure su iOS.

Dopo video e musica, è l'ora delle foto: iPhoto (l'abbiamo visto ieri in occasione dell'appuntamento con "10 anni fa") arriva nel 2002, e molti anni dopo viene affiancato da Aperture. Ma non solo: l'iPhone, che inizialmente sembra snobbare l'argomento, di modello in modello monta fotocamere sempre migliori e include la possibilità di scattare foto HDR.

Per chi non si accontenta, Apple mette nelle mani di tutti la possibilità di sviluppare applicazioni con Xcode: non solo mania delle App acquistate, ma anche mania di sviluppo che si traduce in un esplosione di applicazioni sull'App Store (purtroppo con qualche ripercussione anche sulla qualità).

Oggi la novità potrebbe riguardare il campo dell'editoria: pare che Apple si prepari a lanciare un tool per la creazione di libri digitali. Se fosse qualcosa alla portata di tutti, potrebbe significare che ognuno potrà scrivere il proprio libro e pubblicarlo sull'AppStore... assisteremo ad una nuova mania?

PS: dall'analisi sono stati volutamente esclusi i software professionali (a parte un breve accenno ad Aperture) meno soggetti alle manie.

mercoledì 18 gennaio 2012

[10 anni fa] Inizia l'era del lampadone

Nel gennaio del 2002 Future Power lanciava AIO, una linea di PC equipaggiati don Linux che di fatto (pur avendo un monitor più generoso) erano dei cloni dell'iMac. Ci aveva già provato un paio di anni prima con una linea chiamata E-Power che le costò una causa da parte di Apple con conseguente ritiro dal mercato, ma stavolta le cosa andarono diversamente, anche perché Apple stava abbandonando la vecchia linea di iMac con CRT per introdurre il cosiddetto lampadone, l'iMac G4 con base semisferica e monitor LCD collegato ad un braccio mobile.

Il lampadone, con la sua forma insolita e l'hardware rinnovato da un processore G4, riscosse grande successo, ma non fu l'unica novità del gennaio della mela. Nel corso del consueto (ai tempi) Macworld expo di inizio anno, Apple presentò anche l'iBook bianco con schermo da 14" (macchina che inizialmente sembrava destinata a un grande successo ma che alla fine vendette meno del modello da 12") e la prima versione di iPhoto. Quest'ultima, nella sua prima versione, era ben diversa dall'attuale, ma introduceva per le foto lo stesso concetto già utilizzato per la musica in iTunes: un libreria di cui l'utente non dovrebbe preoccuparsi (nel senso che non gli deve interessare la sua locazione e suddivisione sul disco rigido) e la possibilità di creare "album", ovvero l'equivalente delle playlist di iTunes. Col tempo vennero aggiunte le cartelle per raggruppare più album, la possibilità di gestire più librerie, gli eventi (che racchiudono le importazioni in un modo più "amichevole" rispetto ai "rullini" virtuali delle prime versioni) e tante altre piccole cose. Ancora oggi, a distanza di 10 anni, c'è chi è spaventato dal fatto che iPhoto si gestisca la libreria per i fatti suoi, e preferisce raggruppare "a mano" in specifiche cartelle...

Sempre a gennaio (verso la fine) il processore G4 supera la soglia psicologia del GHz (soglia che Intel e AMD avevano già superato da tempo anche se il G4, con la sua differente architettura, riusciva ancora a spuntarla in molti campi); ne beneficiarono subito i PowerMac.

E mentre Apple si lanciava nelle novità sopra descritte, IBM (complice i pessimi risultati finanziari) stava meditando di abbandonare il settore dei personal computer cosa che avvenne qualche anno più tardi (nel 2004-2005) con la cessione dell'attività a Lenovo.

In questo andirivieni di nuove macchine e nuovi sistemi, Sony butta nel mucchio un kit per usare la Playstation 2 come workstation Linux. Il kit comprendeva Hard Disk, tastiera, mouse, scheda ethernet e adattatore VGA, oltre ovviamente al DVD del sistema, basato sul kernel Linux 2.2.1 e comprensivo di gcc 2.95.2, glibc 2.2.2 e XFree86 3.3.6.

venerdì 13 gennaio 2012

Regalino

Dopo 4 anni di onorato servizio, ho deciso di regalare al mio MacBook Pro un po' di RAM...
Quando lo comprai nel 2008, 2GB erano più che sufficienti per quello che ci dovevo fare, ma col passare del tempo le cose cambiano; l'aggiornamento a Snow Leopard non causò alcun rallentamento, anzi, l'ottimizzazione per Intel diede anche alcuni benefici prestazionali, ma il numero sempre più elevato di funzioni (soprattutto dopo l'uscita di Lion) hanno fatto sì che lo swap su disco diventasse poco alla volta sempre più frequente, per cui ho deciso di dare un po' di tregua a questa situazione incrementando la RAM.
Premesso che partivo dalla situazione peggiore (due moduli da 1GB che occupavano entrambi gli slot) e che il modello in questione supporta al massimo 6GB (non ho ben capito perché non 8GB, ma al momento non ho il tempo per approfondire) mi trovavo di fronte a 3 possibilità:
-montare due moduli da 4GB + 2GB per un totale di 6GB (soluzione costosa che avrebbe inoltre significato l'avanzo dei due moduli già montati)
-comprare due moduli da 2GB per un totale di 4GB (col difetto che, oltre ad avere sempre due moduli da 1GB avanzati, mi sarei ritrovato nuovamente con entrambi gli slot occupati, situazione non ottimale per eventuali ulteriori espansioni)
-comprare un solo modulo da 4GB, soluzione che complessivamente mi è parsa la più bilanciata: di poco più dispendiosa rispetto alla soluzione 2+2 (grazie ad una particolare offerta) non solo mi consente di ottenere i 4GB rimpiazzando un solo slot ma,tenendo nel secondo slot il modulo da 1GB pre-esistenti, arrivo ad un totale di 5GB, che non sarà un numero molto bello (solitamente il consiglio è quello di avere due moduli uguali nei due slot) ma mi porta comunque vicino ai 6GB spendendo meno della metà rispetto alla soluzione 4+2...

Detto questo, l'acquisto online è stato velocissimo: fatto l'ordine mercoledì pomeriggio alle 15:19, giovedì (intorno alle 15:00, a meno di 24h dall'ordine) il corriere era già a casa mia col pacchettino della RAM, e alle 21:30 (dopo aver messo a letto i bimbi) l'ho montato. La differenza si è notata subito, dal caricamento del sistema all'apertura di più applicazioni, ma soprattutto dal molto minore swap su disco: le sere precedenti quasi ogni operazione richiedeva swap, con conseguente surriscaldamento... ieri sera il MacBook era assolutamente freddo.

Il prossimo passo, se mi trovassi nella situazione di voler incrementare le prestazioni, sarà quello di cambiare il disco rigido, passando dall'attuale disco a 5400rpm ad un più veloce 7200rpm, magari ibrido; il problema è che la sostiuzione del disco, su questo modello, non è semplicissima (quantomeno per me) e questa cosa, unita al prezzo più elevato e al maggior tempo che dovrei dedicare all'operazione, al momento mi trattiene dall'aggiornare.

lunedì 9 gennaio 2012

[FuturApple] Gli azzardi del 2013

Dopo aver tirato le somme sul 2011, e aver aggiornato le previsioni per l'anno appena iniziato, è arrivato il momento di giocare con gli azzardi per il 2013.

-Gennaio
Inizio col botto: per non rompere le uova nel paniere agli acquisti natalizi, e dare un nuovo impulso agli acquisti già dall'inizio del nuovo anno, dopo tante indiscrezioni arriva la fantomatica TV Apple. iTV il nome scelto con poca fantasia, e una vendita inizialmente riservata solo agli USA per i motivi che andiamo subito a spiegare. iTV è poco più di un normale televisore full-HD al quale Apple ha aggiunto una versione ad-hoc di iOS che, oltre ad offrire gli stessi servizi della vecchia Apple-TV, consente di accedere a pacchetti personalizzati di programmi TV, in accordo con i maggiori fornitori dei servizi televisivi americani. iTV consente poi l'utilizzo di diverse App tra cui troviamo già intefrate quelle per l'accesso ai social network, una versione customizzata di Safari agenda e rubrica per chiamare i propri contatti via Facetime o inviare mail. Sembra quasi un grosso iMac con iOS attaccato ad un ricevitore televisivo: difficile dire se riuscirà ad avere successo in un mercato già consolidato e più tradizionale... non è come quando Apple propose l'iPhone all'alba degli smartphone touchscreen...

-Febbraio
Febbraio è diventato ormai il mese dell'iPad, così come giugno era quello dell'iPhone fino ad un paio di anni fa. L'iPad 4 monta un processore Apple A7 per prestazioni ancora più elevate, tanto da essere quasi comparate con quelle di un normale computer: che Apple si stia preparando ad introdurre la tecnologia ARM anche nei Mac? Tornando all'iPad, le novità più grosse sono quelle introdotte nel 2012 con il retina display e la camera full-HD, quindi quest'anno si tratta "solo" di un incremento prestazionale e qualche rifinitura nel design.

-Marzo
Arriva la primavera: aria nuova anche in casa Apple, con i nuovi mini che ora montano di serie dischi ibridi per prestazioni sempre più elevate. Se siete senza monitor gli potete accoppiare il nuovo thunderbolt display da 30", e per accompagnare l'arrivo di nuovo arrivo hardware potenzialmente adatto anche all'ufficio, cosa di meglio di una nuova versione di iWork?

-Aprile
Continua la sfornata di prodotti consumer: dopo il mini del mese scorso vengono aggiornati anche gli iMac, ma senza rinfrescare il design: si uscirà mai da questa forma che comincia un po' a stufare? Pur essendo sempre più convinto che l'iMac non sia la soluzione migliore, devo riconosce che il nuovo modello da 30" è davvero imponente e quasi ci si perde quando gli si sta di fronte. Se il mini poteva andare bene in ufficio, il nuovo iMac è accompagnato da una nuova release di iLife, così da sfruttare al meglio il nuovo monitor con foto e filmati.

-Maggio
Il MacBook Air, una delle macchine di maggior successo di Apple (ad eccezione della limitata troppo costosa prima release), una macchina che ha dato il via alla generazione di un nuovo concetto di portatili, gli ultrabook, riceve un sostanziale aggiornamento con un modello da 15", misura che sta un po' stretta (o larga?) al concetto di ultrabook e che è concettualmente più vicina ad un MacBook Pro ultrasottile, ma ormai la lineup di Apple è così divisa: il vecchio MacBook in policarbonato non esiste più e i portatili sono divisi tra Air (in versione da 11", 13" e 15") e Pro (13", 15" e 17").

-Giugno
Pare che alla Apple abbiano deciso di dedicare la WWDC alternativamente alle due verioni del sistema operativo: dopo la centralità di iOS nel 2010, Lion nel 2011, e il ritorno di iOS 6 nel 2012, il 2013 è tutto dedicato a OS X 10.8 White Lion, il leone bianco. La convergenza verso iOS si fa ancora più evidente ma è difficile dire quanto i due sistemi si avviceneranno ancora. Con White Lion siamo già al limite per quanto riguarda il canonico utilizzo del computer, a meno che Apple non abbia già in mente di rivoluzionare ulteriormente anche l'hardware (o perlomeno la propria linea di hardware)

-Luglio
Dopo l'aggiornamento degli Air, non poteva mancare quello dei MacBook Pro. Le due linee sono ormai quasi indistinguibile dopo la rimozione dell'unità ottica anche dai Pro, e quello che li differenzia sono la maggiore potenza di calcolo, la capacità di archiviazione, e il display ad altissima risoluzione della serie Pro, gestito grazie ad una scheda grafica dedicata (mentre gli Air hanno solo il chipset integrato sulla scheda madre)

-Agosto
Momento insolito per aggiornare gli iPod più tradizionali, ma visto che per l'autunno è previsto il canonico aggiornamento dell'iPhone, un buco per gli altri lettori musicali lo si doveva pur trovare...
L'iPod nano guadagna (o forse dovrei dire ri-guadagna) un piccola fotocamera che, pur non essendo nulla di eccezionale, è utile per catturare istanti in ogni situazione. Apple, ha capito l'antifona e punta sempre di più alla possibilità di utilizzare questo device come orologio, realizzando nuove grafiche e cinturini con in marchio della mela: non sarà l'iWatch, ma gli si avvicina molto, e conosco gente che se l'è comprato solo per quello. Il classic, dopo oltre due anni di mancati aggiornamenti, viene dismesso...

-Settembre
L'appuntamento con il nuovo iPhone si è ormai spostato da tre anni nel periodo autunnale. Per il 2013 sono attesi iOS 7 (che ormai si avvicina numericamente a OS X 10.8), l'iPhone 5S (che aggiorna il processere passando all'A7, ma mantiene l'estetica del 5), e l'iPod Touch, che raggiungendo la ragguardevole capacità di 128GB nel modello top, spiega l'elimnazione del classic (anche se il prezzo è di tutt'altra fascia). iOS7 implementa finalmente le gesture per la gestione dle multitasting anche sull'iPhone, cosa resa ancora più agevole dall'eliminazione del tasto home fisico a tantaggio di un tasto a sfioramento che rende la superficie dell'iPhone 5S ancora più uniforme.

-Ottobre
Fa un po' strano parlare di software professionale visto il comportamento ambiguo di Apple, ma tant'è... Apple tenta la rivincita nel settore del video con una nuova major release di Final Cut X. Sempre gradito l'aggiornamento di Aperture e Logic Pro, ma non c'è altro all'orizzonte... vedremo quanto dura.

-Novembre
A circa un anno e mezzo dall'ultimo aggiornamento, arrivano i nuovi Mac Pro, come a voler dimostrare che Apple non vuole mollare questo settore (anche se dal punto di vista del software le cose non sembrano andare per il verso migliore). I nuovi Mac Pro mantengono lo stesso design introdotto con il restiling del 2012, ed hanno un prezzo ancora più accessibile, probabilmente perché Apple punta ad un mercato più pro-sumer che professionale. Dal punto di vista della potenza, si arriva a 32 core.

-Dicembre
Non so perché continuo a mettere questo mese, visto che è ormai certo che a dicembre, sotto le festività natalizie, non si aggiorna nulla... perlomeno a Cupertino

domenica 8 gennaio 2012

Cosa vuoi amministrare oggi?

Avrei voluto chiudere l'argomento con la seconda puntata ma, più lo uso e più (purtroppo) trovo difetti, quindi vorrei dedicare ancora un po' di spazio al Galaxy S.

-Mi trovo all'estero e quando telefono non sento i canonici squilli che mi fanno quantomeno capire che la linea è stata correttamente presa e il telefono del mio interlocutore sta trillando... perché? Aggiungo: non credo sia un problema di impostazioni (quando sono in Italia trilla alla perfezione) non è un problema di rete straniera (se chiamo con l'iPhone i trilli si sentono) e nemmeno specifica dell'operatore (sperimentato in più paesi e con diversi operatori).

-Lo schermo Super AMOLED, tanto luminoso, con un nero profondo e con un'invidiabile gamma cromatica, vira di colore se lo si guarda con un po' di inclinazione, cosa che non accade con il più "modeso" display retina LCD-IPS dell'iPhone.

-La schermata delle notifiche, che pure considero migliore rispetto a quella di iOS, non è sempre accessibile. Esempio stupido: se sto guardando la galleria fotografica, oppure sto giocando ad Angry Birds, e mi arriva un messaggio, il telefono vibra... ma non so chi me l'ha mandato perché la notifica non mi compare, e nemmeno posso far scendere la relativa "tendina" perché l'applicazione non lo prevede. L'unico modo per capire chi mi ha scritto, è di abbandonare l'applicazione ma, se entro nei messaggi e poi torno ad Angry Birds, il gioco viene rilanciato da zero: alla faccia del multitasking...

-Sempre in tema "notifica dei messaggi", sebbene la notifica sia discreta, non ho trovato modo di evitare che venisse mostrata l'anteprima: un po' di privacy no? (magari si potranno installare altre applicazioni che danno più scelta, ma di default la situazione è questa).

-Da qual che vedo non c'è un modo di passare velocemente da un'App all'altra (no, la "gestione attività" non è né comodo né veloce)... possibilità che comunque potrebbe anche essere inutile se la memoria non riesce a tenere neanche due applicazioni. Magari si può fare con altri launcher, non saprei...

-Il browswer; Firefox funziona infinitamente meglio di quello fornito di base ma quando si zooma una pagina e poi la si fa scorrere il comportamento è diverso da quanto avviene con Safari su iOS: quest'ultimo riconosce molto meglio l'intezione dello scrolling verticale sulla parte zoomata, ed effettua il movimento come se fosse su dei binari. Sui due browswer Android che ho provato questa cosa non funziona un granché bene ed è facile scorrere la pagina ina una direzione indesiderata.

-Precisione: non c'è ombra di dubbio che il touch sia meno preciso (mi piacerebbe tirare in ballo i vecchi test fatti da Moto ma non sono più online) e l'emblema di questa differenza sta nella tastiera: sull'iPhone ci ho scritto anche qualche articolo e prendo appunti abitualmente... sul Galaxy scrivere con la tastiera touch è quasi un'impresa.

-Lentezza... capita spesso, all'uscita delle applicazioni, di ritrovarsi il "desktop" vuoto per qualche secondo... Per un telefono uscito in concomitanza con l'iPhone 4 la trovo una lentezza spropositata: pare un telefono di un'altra generazione...

-Dulcis in fundo, spulciando le preferenze trovo la voce "Amministratore dispositivo: aggiungi o rimuovi gli amministratori del dispositivo"... cioé, stiamo parlando di un cellulare, mica di un server: veramente si pretende che l'utente medio di un cellulare si spinga su questi concetti? "Amministrare" un telefono? In ogni caso, nonostante la dicitura, entrando in questa voce delle preferenze non si può fare nulla, né aggiungere né rimuovere alcunché... bisogna per forza eseguire il root del dispositivo? Andiamo bene: "ciao nonna, sono io... se vuoi amministrare il tuo telefono dammelo per un paio d'ore, che devo abilitarti il root, ma non prima di aver sbloccato il bootloader" (ma lo vorrà davvero "amministrare" la nonna, o le basterà usarlo? quante complicazioni inutili per un telefono...)

PS: postilla finale. Mi dice un mio amico che, con lo stesso telefono, ha seri problemi di batteria, roba che gli dura a malapena 8 ore... ora, non so se è stato sfortunato, se ha un modello con qualche problema, o qualche configurazione diversa, ma il mio mi dura almeno un giorno e mezzo (anche se ho disabilitato quasi tutte le notifiche automatiche). L'iPhone mi dura grossomodo lo stesso tempo ma con molte più notifiche push, a meno che non mi metta a giocare ad Infinity Blade ;)

venerdì 6 gennaio 2012

[FuturApple] Aggiornamento previsioni 2012

E' giunta l'ora di aggiornare le previsioni fatte un anno fa

-Gennaio 2012.
Dopo l'abbandono di tutti gli eventi organizzati da terze parti, e a seguito della convergenza della WWDC di giugno verso iOS (inevitabile, visto che quello è l'evento in cui viene tradizionalmente presentato anche il nuovo iPhone), Apple decide di indirre una nuova WWDC focalizzata su Mac OS X, ed ha deciso che il momento migliore per questo evento è gennaio. Quest'anno grande risalto alla prossima release di Mac OS X, la 10.8: nome in codice White Lion, e propensione ad integrare sempre più funzioni di iOS, pur restando un prodotto distinto (chissà per quanto ancora...). Con l'occasione si tirano le somme anche sul primo anno di Mac App Store.
Nessuna nuova conferenza per gli sviluppatori, visto che nella WWDC del 2011 si è comunque tornati a parlare anche di Mac e di OS X. E' previsto un evento per questo mese di gennaio durante il quale si dovrebbe parlare di "contenuti", quindi qualcosa legato all'iTunes Store, alla musica, ai film, ai libri, e magari anche al Mac App Store. Non mi dispiacerebbe avere la possibilità di leggere anche sul Mac i libri e le riviste comprati dall'iPhone... chissà...

-Febbraio 2012.

Cos'è Mac OS X senza una macchine degna di sfruttarlo appieno? In arrivo i nuovi Mac Pro a 32 core con tanto di restiling (dopotutto la linea attuale appartiene ancora ai vecchi modelli con G5 raffreddati a liquido).
I nuovi MacPro dovrebbero essere effettivamente in dirittura di arrivo, tantopiù che i tempi di consegna sono aumentati (segnale spesso inequivocabile). 32 core mi pare un po' azzardato, ma chissà se rispetteranno le previsioni del restiling.

-Marzo 2012.

Nuova linfa per il MacBook bianco, che eredita lo slot SD dal fratello metallico (anche se continua a latitare la firewire) e il display ad alta risoluzione dal cugino più leggero. Torna anche la variante con colorazione nera, per meglio abbinarlo ai dispositivi iOS.
Come be sapete, il MacBook in policarbonato non esiste più: solo alluminio. Per non lasciare questo mese sguarnito, si potrebbe pensare a qualche novità nel settore iPod, magari legata alla sparizione o alla reinvenzione del classic.

-Aprile 2012.
Come da tradizione, ecco il terzo modello dell'iPad. Dopo l'aggiunta della micro USB sull'iPad 2, l'ottimizzazione della componentistica interna crea lo spazio anche per uno slot SD. Il processore non subisce grosse variazioni, ma il comparto grafico viene potenziato per gestire al meglio il nuovo schermo ad alta risoluzione. Migliorata anche la camera sul retro, con la quale è finalmente possibile scattare foto di discreta qualità.
Restiamo con i piedi per terra: niente micro USB e niente slot SD. Quasi d'obbligo invece lo schermo Retina con risoluzione quadruplicata e un processore più potente in grado di gestirlo al meglio. Sulla camera continuo a notrire qualche dubbio anche se, viste le pessime recensioni sull'attuale, un miglioramento è comunque auspicabile. Da quello che si dice potrebbe arrivare prima di aprile, forse già a fine febbraio.

-Maggio 2012.

Seguendo la linea iniziata lo scorso anno, e innaugurata nel 2010 con il MacBook Air, anche i nuovi MacBook Pro montano di serie dischi SSD. Sparisce il modello da 13" (chi ha bisogno di questa dimensione può rivolgersi al MacBook bianco o all'Air) mentre il 15" viene proposto in due varianti, una con drive ottico, e una con doppia batteria, che in questa configurazione raggiunge l'incredibile autonomia di 24h.
Apple si sta sicuramente muovendo in questa direzione e non mancano le indiscrezioni su modelli da 15" ultrasottili, simili all'Air, con schermo ad alta risoluzione. Difficile dire come verrano classificati, perché per avere grande capacità di archiviazione (tipica dei Pro) a prezzi "contenuti", la soluzione con solo SSD non pare ottimale: forse con dischi ibridi...

-Giugno 2012.
Manco a dirlo, giugno è il mese del nuovo iPhone e della nuova release di iOS. La sesta generazione del melafonino introduce le solite migliorie sulle fotocamere e finalmente viene introdotto anche uno zoom ottico (è solo un 2x, ma si può usare anche quando si registrano i filmati). Il design è ancora quello ereditato dall'iPhone 4, ma il case (bordo e retro) è realizzato sfruttando le leghe amorfe di Liquid Metal di cui Apple ha l'esclusiva.
iPhone e iOS nel 2011 hanno tardato di qualche mese, ma il 2012 potrebbe effettivamente vederli nuovamente in scena nel mese di giugno (a meno che la WWDC non si voglia sfruttare per parlare di OS X 10.8, ma mi pare prestino...). Quello che uscirà quest'anno dovrebbe chiamarsi iPhone 5, e non iPhone 6, visto attualmente siamo al 4S; forse il nome potrebbe lasciar presagire che non ci sarà così presto una nuova major release di iOS... sarà un'idea stupida e un po' fantasiosa, ma può anche essere che Apple voglia "appaiare" la numerazione di iPhone, iPad e iOS, cosa fattibile introducendo versioni "S" sull'iPhone (così da consentire all'iPad di arrivare a regime in 18-24 mesi) e ritardando l'uscita della prossima major release di iOS al 2013. Questioni numeriche a parte, l'iPhone 5 dovrebbe quasi certamente subire un restiling, magari aumentando leggermente la dimensione dello schermo. In tal caso (come ho già avuto modo di dire), spero che venga adottata la scelta di fare uno schermo che si avvicini il più possibile ai bordi, senza aumentare la dimensione totale del telefono: il Galaxy S che sto usando adesso lo trovo decisamente più scomodo in mano.

-Luglio/Agosto 2012.
L'estate di Apple è sempre stata generosa di novità, e il 2012 porterà aria nuova sui desktop consumer: l'iMac da 21" diventa disponibile anche in versione touch, e un aggiornamento di Lion permette di attivare una GUI che è in tutto simile a quella di iOS, con molte altre novità rispetto al Launchpad, alle cartelle, o alle applicazioni a tutto schermo (una sorta di anteprima di White Lion). Solo uno speedbump per il modello da 27", mentre il Mac mini eredita dai portatili la possibilità di montare dischi SSD.
Non credo che un iMac touch, semmai arriverà, arrivi tanto presto... bisognerà attendere ulteriori evoluzioni di OS X, che non credo arriveranno già quest'estate. In compenso il Mac mini offre già ora la possibilità di montare SSD, quindi possiamo sicuramente prevedere degli aggionamenti di queste macchine, ma non di grossa portata.

-Settembre 2012.

Settembre è il mese del canonico aggiornamento legato al mondo iPod/iTunes. Come al solito l'iPodTouch eredita le novità già introdotte nell'iPhone 6, e finalmente viene abbandonata la forma "bombata" per un design più minimale, simile ad un iPhone più sottile; sul retro viene montata anche una camera degna di questo nome e adatta a scattare foto che possono essere elaborate e stampate in maniera dignitosa: la risoluzione è la stessa dell'ormai "vecchio" iPhone 4. Apple-TV vede raddoppiare la capacità di archiviazione (caratteristica introdotta nel 2011 per far nascere un mercato delle App per Apple-TV) e introduce un nuovo telecomando più adatto al gaming; la vera novità di Apple-TV è però l'uscita video in Full-HD (finora era solo HD-Ready) e il conseguente aggiornamento del catalogo di film sull'iTunes Store.
Questioni estetiche a parte, l'iPod Touch del 2011 ha subito una sorta di stop: non è stato aggiornato al processore A5 (come l'iPhone 4S) ma è rimasto con il "vecchio" A4, introducendo come unica novità (a parte il prezzo inferiore) il modello bianco. Questa variazione di programma sulla scaletta abituale lascia forti dubbi su cosa accadrà quest'anno: sopponendo che (con un anno di ritardo) passi al processore A5, è difficile immaginare se manterrà la stessa dimensione attuale o se (seguendo la probabile via dell'iPhone 5) presenterà uno schermo più generoso. Se devo fare una previsione credo che manterrà lo stesso design attuale, soluzione che consentirà di evitare aumenti dei prezzi.
PArlando di Apple-TV, nonostante tutte le indiscrezioni siano contro la mia opinione, continuo a credere che una Apple-TV come l'attuale, potenziata con uscita Full-HD, e dotata della possibilità di far girare le App di iOS (o quantomeno di una maggiore integrazione con Airplay) sarebbe una soluzione preferibile rispetto alla TV-Apple di cui si parla tanto ultimamente anche perché, semmai dovesse realmente uscire, è probabile che resti confinata a lungo negli USA o in pochi altri paesi: fare accordi con i distributori di contenuti in tutto il mondo non è cosa semplice...

-Ottobre 2012.

Continua la ripresa di Apple sul fronte professionale, con nuovi aggiornamenti di FinalCut, Aperture e Logic. Resta da capire come intenderà proseguire Apple per questa strada, se il sistema operativo sembra voler convergere verso iOS.
Pare che FinalCut stia perdendo colpi, mentre con Aperture va meglio. Anche qui è difficile capire le reali intenzio di Apple, che sembra voler abbandonare il settore professionale per prodotti più consumer o pro-sumer... una sorta di "ritorno alle origini". Nonostante ciò, dalla sua uscita che ha suscitato diverse polemiche FinalCut X ha già recuperato in parte alcune funzioni mancanti, ma non è detto che Apple voglia continuare a puntare su questo settore. Vedo invece molto meglio Aperture.

-Novembre 2012.
Dopo l'abbuffata di software professionale, a novembre arrivano le nuove versioni di iLife e iWork, con denominazione '13, e in vendita rigorosamente solo sul Mac App Store... dura la vita per chi è senza connessione veloce, ma Apple annuncia che la versione pacchettizzata arriverà a gennaio.
La versione pacchettizzata credo che non arriverà mai, mentre le nuove versioni di iLife e iWork potrebbero arrivare anche prima (e quindi non chiamarsi '13 in vista del nuovo anno). Il Mac App Store, partito un po' in sordina, sta dimostrando che la soluzione pensata da Apple è vincente: il software per Mac si è letteralmente moltiplicato. Spero solo che vengano lasciate aperte anche le altre porte, perché se il Mac App Store dovesse diventare l'unico sistema per installare software per Mac, la situazione potrebbe non essere molto piacevole... in realtà credo che questo non accadrà mai (o quantomeno non nel breve-medio periodo) perché nonostante alcuni avvicinamenti introdotti con Lion, il Mac è ancora abbastanza lontano dagli iDevice.

-Dicembre 2012.
Il 21 dicembre 2012, come ben saprete, è prevista la fine del mondo, quindi nessun prodotto Apple verrà rilasciato in questo mese: sarebbe inutile.
Questo lo commento con un link a partire dal quale potetr "approfondire" ;)